Il Segretario - Presidente, Matteo Renzi, arriva oggi a Bologna per il "via libera al Passante di Mezzo".
Una pessima scelta.
Per due fondamentali motivi.
1. Il merito.
Bologna ha altre priorità.
Aspetta da decenni un efficiente e moderno Servizio Ferroviario Metropolitano ed un Trasporto pubblico emiliano romagnolo capaci, se integrati con adeguate politiche di governo, di offrire una alternativa reale e credibile ai pendolari che ogni giorno, per muoversi da e per il capoluogo di regione, sono ancora e sempre costretti, volenti o nolenti, a usare l'auto e ad incolonnarsi su strade ed autostrade. Con gli effetti gravi di inquinamento acustico ed atmosferico per l'intera collettività, tante volte denunciati senza adeguate risposte istituzionali.
Dunque, Bologna, come l'intero Paese, necessiterebbero innanzitutto di investimenti per promuovere una conversione ecologica della economia e della organizzazione della vita nelle città.
Invece, sottoscrivendo un Accordo per portare le attuali 12 corsie a 16 si concentrano risorse su un modello di sviluppo vecchio e superato. E le annunciate "compensazioni" ambientali, restano comunque "mitigazioni".
2. Il metodo.
Bologna e l'Emilia hanno una storia di democrazia e di partecipazione dei cittadini.
Il Sindaco, che chiede il rinnovo del mandato amministrativo, non deve firmare in campagna elettorale un impegno strategico estraneo al Suo Programma 2011-2016 e diverso da quello sostenuto, tra molte condivisibili critiche, fino all'autunno 2015 ("inizieranno presto i lavori per il Passante Nord"), senza neppure sottoporre la nuova (vecchissima) scelta al Consiglio Comunale per una formale assunzione di responsabilità del massimo organo di rappresentanza della città.
E' incredibile affermare, come fa Merola, che "la decisione è presa" e che "seguiranno quattro mesi di confronto pubblico". Ginnastica di mantenimento?
Che idea di democrazia hanno il candidato Sindaco del PD, Matteo Renzi e il Presidente della Regione (eletto, forse non casualmente, con il 37,8% dei votanti)?
In tutta Italia per settimane ci siamo lamentati di smog ...
RispondiEliminaQuando ci si comporta così vuol dire che si è a corto di idee.
s.
Insisto, come da commento ad un post precedente.
RispondiEliminaIl Passante in Mezzo a Bologna è utile per garantire estrattori e produttori di petrolio e gas delle Trivelle in Adriatico e Lucania.
Renzi, Bonaccini e Merola hanno una bella idea dell'Italia futura.
D'altri, non so ...
Sic
Sic, ho avvertito anch'io troppi silenzi.
EliminaGianni
Da il Carlino.it una ultima news. Per opportuna conoscenza.
RispondiEliminaM.
Bologna, 15 aprile 2016 - Il Passante riserva sorprese fino in fondo: l'accordo, firmato oggi dagli enti locali insieme con il presidente del Consiglio Matteo Renzi prevede infatti che tra gli svincoli 6 e 8 della tangenziale vengano realizzate quattro corsie più quella di emergenza per ogni senso di marcia, .na in più di quelle previste alla vigilia.
Tra gli svincoli 3 e 6 e tra l'8 e il 13, invece, saranno costruite tre corsie per senso di marcia (più quella di emergenza). I cantieri dovrebbero partire a fine 2017 per chiudersi e 2021.
Previste anche delle mitigazioni ambientali attraverso un sistema diffuso e articolato di barriere e gallerie per limitare l'impatto acustico del traffico e la realizzazione di fasce boscate (tipo quella al Parco Nord) lungo tutta l'infrastruttura. Sarà poi completata la rete viaria di adduzione, dal completamento dell'intermedia di pianura tra Calderara e Granarolo, la realizzazione del Lotto 3 del Lungosavena, il secondo lotto del nodo di Rastignano e la sistemazione del nodo di Funo per migliorare l'accesso a Interporto e Centergross.
18 corsie?
EliminaE vai ...
Finalmente si combatté l'inquinamento!
*****
Ma si, se la tesi è che l'inquinamento si riduce aumentando le corsie e consentendo alle auto di viaggiare ...
EliminaPotremmo proporre altre 2 corsie per senso di marcia. No?
Gianni
Un esponente locale ebbe a dire tempo fa che chi era contrarioal Passante Nord fossero gli "Intellettuali che sono andati a vivere incampagna".D’ altronde non è opportuno ipotizzare un Passante Sud, costituirebbe elemento di disturbo per la Bologna “che conta” che vive sulla collina.Sul Passante di Mezzo (di mezzo perché seziona e seleziona lacittà” ?) che esaspera la situazione ambientale e di vita dei quartieri “operai”e popolari si registra, invece, la convergenza plaudente del mondo governativo,cooperativo, sindacale e ambientalista.Per anni ho avuto l’ ardire di ritenere che la essenzaamministrativa, la intellighenzia di questa città fossero al servizio e tutela della fascia sociale più debole. Sbagliavo?
RispondiElimina"Questo" sviluppo, ecologicamente insostenibile, ha indubbiamente una forte e intollerabile impronta "di classe".
EliminaNelle città crescono le disuguaglianze e le "periferie" abbandonate.
Sfrecciano i TAV per utenti selezionati e saltano affollati treni locali per pendolari.
Purtroppo di molti sindacati dei lavoratori, di associazioni ambientaliste, di cooperative socialmente responsabili e di partiti di sinistra si sono perse le tracce o solo di tanto in tanto si odono sussurri e balbettii.
Arriverà una nuova Primavera?
Gianni
No. Perché un atto indecente?
RispondiEliminaE' il modo con cui il PD renziano fa campagna elettorale.
Una grande opera, un pacco di promesse, "un regalo" come è già stato scritto su questo blog confezionato da personalità di potere e interessi costituiti ...
Un prendere o lasciare.
Il popolo ha l'occasione il 5 giugno, al referendum su Merola.
Sveglia! Sono cambiate le categorie della politica.
Stop partiti, partecipazione, discussione.
Ora si decide, si fa, si corre, si applaude.
Mario Cinico
Mario, il fatto che l'accordo sia parte di una visione e di una strategia nazionale non lo nobilita. Per il metodo verticistico della decisione e per il recupero di un'opera del passato è e resta un atto indecente. Contro il quale battersi. Con "cinismo".
EliminaGianni
Vedono solo strade, autostrade, tunnel, ponti, rotonde ...
RispondiEliminaI treni per pendolari? I bus e le bici?
Un pensiero debole.
In attesa dei nuovi allarmi smog!
BiBi
Sono i "nuovi" vecchi.
EliminaUniscono la debolezza di pensiero alla arroganza nella gestione del potere.
Serve aria nuova per una nuova primavera ...
Gianni
In poche settimane hanno ridisegnato l'urbanistica e le grandi infrastrutture della Città Metropolitana.
RispondiEliminaGli uffici pubblici e i funzionari degli Enti Locali e della Regione possono chiudere ovvero essere messi in mobilità e in cassa integrazione.
Come i consiglieri e i sindaci.
Salvo comunicare al popolo le decisioni.
Ora la parola passa a Società Autostrade e ai suoi dirigenti.
Ciao!
Non darei ancora nulla per scontato.
EliminaSono per condurre una ferma battaglia di idee e progetti.
Sulle priorità e sulle alternative di governo possibili.
Le elezioni amministrative sono un appuntamento aperto.
Ognuno si assuma le proprie responsabilità.
Gianni
Ancora il Carlino.it. Per opportuna conoscenza.
RispondiEliminaM.
Bologna, 17 aprile 2016 - «Noi cittadini ci sentiamo traditi. Allargano la tangenziale senza dirci nulla. E la gente continua ad ammalarsi». LE FOTO
Il comitato San Donnino, zona di confine e battaglie, centro di traversata tra via San Donato e il Pilastro, non ce la fa più. Lo dice chiaramente: la firma in Regione di due giorni fa è una mazzata. Per molti di loro che hanno casa e giardino a mezzo metro dalla tangenziale e che forse si vedranno (ancora) espropriati. Hanno contattato tutti: Merola, Priolo, presidente del quartiere San Donato. «Prima rassicurazioni, poi il silenzio». Poi una raccolta di firme, oltre duemila, per far pesare una protesta che è di vita, prima di tutto. Martedì andranno dall’assessore ai Trasporti in Regione, Raffaele Donini, per chiedere spiegazioni. Intanto alla Croce del Biacco, in via Stradelli Guelfi, hanno appeso da giorni alcuni striscioni di protesta. Tra il rombo dei motori al di là del muro blu di ferro («Hai capito le mitigazioni? Qui sentiamo tutto») l’amarezza è tanta. «Io abito qui – spiega Chiara Marini – e già sono stata espropriata di parte di terreno nel 2008, quando già intervennero per la tangenziale. E ora? Cosa faranno? A saperlo: nessuno ci ha detto nulla, hanno firmato e via. Non ho paura del muro che si avvicina, ma della vita che ci viene tolta: tra rumore e smog non si vive più».
Chiara vive al Biacco e non è la sola a volere delle spiegazioni. Le istanze dei duemila firmatari saranno portate in mano a Donini da una delegazione capitanata da Gianluca Sanfilippo. Al centro non tanto le corsie aggiuntive (a oggi 4), quanto le fasce boschive e le tettoie che sarebbero previste: «Porteremo all’assessore tutte le perplessità – spiega Sanfilippo, portavoce del comitato apolitico che già due mesi fa aveva incontrato il presidente di quartiere Simone Borsari per manifestare il proprio disappunto –. In San Donnino i rischi di ammalarsi sono documentati, c’è un’alta incidenza di pazienti oncologici. Un’infrastruttura del genere vale la vita delle persone? Inoltre – continua – faremo presente che le alternative c’erano: il Passante sud, per esempio, o quella banalizzazione (l’autostrada che diventa a sua volta tangenziale, ndr) che a noi sembra ancora valida».
Paola Fantazzini, anche lei all’ombra del ferro blu in via Stradelli Guelfi da anni, concorda sul problema salute: «Rischi sanitari del genere non sono nemmeno monetizzabili. Ci entrano in casa senza chiedercelo». Raffaella Narciso vive con il marito Angelo e con il figlio in via Goldoni, dove pure il rombo del traffico e la polvere nera sono esperienza quotidiana: «Mitigazioni? Qui si tratta di un pasticcio alla bolognese, con noi cittadini lasciati assolutamente all’oscuro. Prendano esempio da altre città europee, come Amburgo (esempio portato avanti ieri anche dalla candidata a sindaco Lucia Borgonzoni, ndr) e si rimbocchino le maniche».
Il giro di perlustrazione alla Croce del Biacco con il comitato è un assurdo: dal verde dei giardini si passa in un battito di ciglia alla vista del cemento. «Si tratta di un borgo storico che con quest’allargamento perderà 5 case – precisa Gabriella Bravi –. Se ne rendono conto? Nel 2000 il ministero dell’Ambiente aveva già detto che un ulteriore allargamento della tangenziale rappresentava delle criticità e non era possibile. E ora che fanno, a dicembre sono ancora decisi sul Passante nord e poi in un mese cambiano idea? Noi esistiamo, ne siano a conoscenza al Comune e in Regione. E daremo battaglia».
Ribadisco. Un Atto indecente.
EliminaPer insostenibilità specifiche, come evidenzia l'articolo de il Resto del Carlino.
Per insostenibilità generale. Altre sono le priorità per Bologna e per l'Italia se vogliamo migliorare la qualità della vita delle persone.
Gianni