giovedì 1 gennaio 2015

Dalla Grecia all'Italia, per un'Altra Europa

"Disinformazione in tempo irreale. La velocità dei tweet istituzionali che hanno scandito la tragedia della Norman Atlantic, sempre in contrasto gli uni con gli altri, che provenissero dalla Marina Militare o dalla Guardia Costiera, se non addirittura da Palazzo Chigi, lungi dal ragguagliare i cittadini ha finito solo per minare la credibilità delle fonti ufficiali, cioè dello Stato italiano".
Sono le amare e condivisibili parole con cui Gad Lerner commenta su la Repubblica l'ennesima triste vicenda del mare e di un mondo in cui vanno capovolti gli interessi ed i valori prevalenti.
Oggi si parla di un centinaio di donne e uomini che mancano all'appello. Tra i registrati, naturalmente. Poi, con ogni probabilità, ci sono molte altre persone "invisibili", che non risultano se non per chi ha incassato l'alto prezzo di un viaggio verso la morte.
L'articolo prosegue. 
"Notizie sbagliate, cifre non verificate, l’improvvida rassicurazione “niente morti italiani” smentita purtroppo il giorno dopo, la mancata comunicazione della morte di due marinai albanesi sul rimorchiatore giunto in soccorso, la doppia lista passeggeri…
Così l’immagine di efficienza e coordinamento che si voleva trasmettere con quei messaggi telegrafici in tempo reale, si è tradotta nel suo contrario: ovvero la riconferma del luogo comune di un paese sregolato e raffazzonato anche quando si tratterebbe di rispettare normative di sicurezza e applicare procedure d’emergenza. Per non parlare del conflitto con le autorità greche e albanesi, fonte di ulteriore confusione che speriamo non abbia rallentato le operazioni di soccorso.
Il traghetto in arrivo a Ancona con incerto numero di passeggeri registrati, le certificazioni antincendio non conformi, la dubbia regolarità del carico nella stiva, e infine la presenza di emigranti irregolari nascosti sotto i camion, inevitabilmente ha riportato in auge la parola “clandestino”. Una parola che avevamo adoperato con maggior cautela da quando papa Francesco ci aveva ricordato, a Lampedusa, che i clandestini, ben prima che minacce, sono persone come noi. Fermarli equivale a voler svuotare il mare con un cucchiaino, e poi, in fondo, anche a bordo dell’ultimo traghetto in fiamme i passeggeri fantasma figurano come un dettaglio trascurabile.
Semmai, al termine di un anno 2014 che ha visto migliaia di uomini, donne e bambini affogare tra le sponde del nostro piccolo bacino Mediterraneo, la stessa nozione marittima di clandestinità va estesa ben oltre il destino dei fuggiaschi.
Clandestina, o per lo meno torbida, ci appare l’intera gestione dei traffici fra le sponde del mar Mediterraneo. In buona misura sottratta alla supervisione delle autorità preposte. Regolata severamente in teoria, ma quasi sempre piratesca nella libertà solo formalmente negata a chi spadroneggia sul Mediterraneo e vi si arricchisce impunito.
Nella stessa striscia di mare in cui è scoppiato l’incendio della Norman Atlantic, ieri è stata segnalata una nave ostaggio di scafisti armati con centinaia di profughi siriani a bordo. Misteri marinai che si sommano l’uno all’altro, non solo fra la Grecia e l’Italia ma lungo tutte le migliaia di chilometri di coste che nei secoli hanno fatto la fortuna della nostra penisola. Misteri infittiti dalle burrasche non solo atmosferiche e dalla nebbia che ha provocato anche la collisione e la morte di sei marinai al largo di Marina di Ravenna. Per non parlare del traffico d’armi per cui è stato appena arrestato in Montenegro un ex parlamentare italiano (quanto è piccolo l’Adriatico, all’occorrenza!).
Se denunciamo la confusione e l’informazione distorta registratasi nel caso della Norman Atlantic, non è solo perché gli italiani la percepiscono come ennesima metafora della disinvoltura con cui le pubbliche autorità trattano questioni di eccezionale gravità. Il mare che oggi ci si presenta oscuro e minaccioso, ma nel quale l’Italia ha da sempre investito la sua vocazione mediterranea all’arricchimento culturale e commerciale, sembra divenuto ricettacolo equivoco, nascondiglio di segreti indicibili.
Mi riferisco alla sorda controversia che a quanto pare contrappone la nostra Marina Militare, protagonista di costose ma sacrosante, nobili operazioni di salvataggio dei profughi nel canale di Sicilia, senza badare ai chilometri di distanza dalle nostre acque territoriali, al Viminale che pretenderebbe di interromperle. Frontex contro Mare Nostrum? Ne sappiamo poco o nulla. Forse è la miopia dell’Unione europea, o forse è la carenza di fondi, o forse ancora è il meschino calcolo 
elettoralistico di una politica assoggettata ai Salvini di turno. Fatto sta che come abbiamo saputo poco e male della Norman Atlantic, così sappiamo poco e male delle scelte operate dal nostro governo in materia di monitoraggio e soccorso dei profughi. È la stessa opacità. Se preferite, clandestinità. Addobbata di tweet e di malainformazione suggestiva. False rassicurazioni che si traducono in spruzzi d’ignoto, e così, alimentano le nostre paure di naufragare: un’intera penisola alla deriva".

Non possiamo restare "… alla deriva".
Il 2015, può e deve determinare un nuovo Risorgimento nazionale ed europeo.
Come la Norman Atlantic partirà dalla Grecia? 
Gli ellenici a gennaio voteranno. Una occasione per reagire ad una austerità ingiusta, per affermare dignità, solidarietà, cooperazione e sicurezza. Per stabilire nuove regole di uguaglianza e di libertà, per cambiare pratiche e Trattati, a favore solo di ricchi e potenti. 
Auguri ad Alexis Tsipras, a Syriza, ad una sinistra unita, rappresentativa e di governo. Determinata a costruire un'Altra Europa insieme ai popoli del sud e del nord del Vecchio Continente.
Un'onda di cultura e di politica nuova capace di attraversare l'Adriatico e di arrivare presto in Italia.
Il 2014 si è chiuso con imponenti manifestazioni sindacali, sociali e democratiche.
Il nuovo anno ci propone nuove scadenze ed opportunità.
Dalla imminente elezione di un nuovo autorevole, stimato ed amato Presidente della Repubblica. 
Ci sono più risorse, simbolo di rispetto Costituzionale, di cambiamento democratico e di riscatto delle forze sane, del lavoro e della libertà.
Non diamo per scontata "la deriva", il "Patto del Nazzareno" e l'Europa di Jean Claude Juncker.




8 commenti:

  1. Bello condividere pensieri dopo tante divisioni. Se uomini del PCI e di Lotta Continua si ritrovano, c'è speranza. Forse tra qualche decennio anche tra M5S e PD …
    Sic

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  2. Renzi scrive twitt mentre la nave brucia.
    Ho interrogativi senza risposte:
    A. Perché la marina italiana è partita dopo tante ore?
    B. Perché tante contraddizioni tra comunicati e realtà?
    C. Perché tanti numeri ballerini?
    Il comandante non è Schettino ma per essere un eroe ci vogliono ben altri comportamenti:
    1. mancavano misure di sicurezza;
    2. quanti clandestini erano sul traghetto?
    3. il personale di bordo era preparato per affrontare emergenze?
    BiBi

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  3. Se dalla Grecia all'Italia i clandestini sulla Norman Atlantic pagano dai 1500 ai 2000 euro ...
    Se in Grecia dopo tre tentativi andati a vuoto di eleggere il nuovo Presidente della Repubblica si scioglie il Parlamento ...
    In effetti ci sono molte cose a cui pensare.
    m.m.

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  4. L'Italia avrebbe tutto l'interesse ad una vittoria elettorale di Tsipras e ad una apertura formale di trattative per riscrivere i Trattati europei e per discutere pubblicamente del l'obiettivo di TTIP tra Europa e USA.
    Ale

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  5. Sulla nave Norman Atlantic l'ultima operazione di propaganda tentata da Renzi.
    Tutto sotto controllo?
    Ma se sono state imbarcate più persone e camion del consentito!
    Una eccezionale operazione di salvataggio?
    Ma se la prima nave della marina è partita dopo mezza giornata!
    Ed ancora non ci sono numeri certi.
    Fiorella

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  6. Gad Lerner ha ragione.
    Quanto alla Syriza italiana tanto è necessaria quanto di difficile costruzione.
    Troppo condizionante mi pare il portato politico culturale dell'ultimo ventennio.
    Vendola e SEL hanno perso l'occasione.
    Civati e i suoi sono troppo intrecciati al potere PD.
    Landini e la FIOM debbono fare ancora meglio la loro parte, nel sindacato, anche confederale.
    Grillo e il Movimento 5 Stelle debbono ancora dimostrare che uno vale uno e che sanno rappresentare lavoratori e popolo.
    Altri non vedo.
    Ciao!

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  7. Dalla Grecia all'Italia il prezzo del trasporto per i clandestini è naturalmente molto più alto di quello per i normali passeggeri. Si arriva anche a 5-6000 euro.
    Dalla Grecia all'Italia è difficile importare Tsipras. Noi abbiamo già un quarantenne al Governo ...
    v.

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    1. Caro v., tutt'altra roba il nostro quarantenne.
      Renzi ha appena finito di presiedere Questa Europa.
      Tsipras (giudicato "il nemico" dalla Merkel) si batte per un'Altra Europa, vuole una Conferenza per ri-contrattare il debito dei vari paesi ...
      Arrivasse presto un po di Syriza anche in Italia sarebbe utile per noi, per l'Europa e oltre.
      Del resto Atene è stata anche in un lontano passato culla di cultura, di civiltà e di democrazia … e nei nostri licei classici ancora si studia il greco.
      A me piacerebbe che anche Renzi, il PD, la sinistra italiana studiassero il Greco …
      Ciao!

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