domenica 29 giugno 2025

Il caldo, gli alberi, il Passante di Mezzo e questi Amministratori


Bologna, febbraio 2023, Parco Eugenio Montale, com'era al momento della chiusura per il Lotto 0 ...
 







Bologna, giugno 2025, com'è ... dopo l'irresponsabile via libera al Lotto 0 "propedeutico" al Passante
 













"Il caldo è un problema sociale ma anche sanitario, che spesso colpisce i più fragili, eppure nessuno fa nulla. Al massimo dicono: vai nei centri commerciali" afferma il professor Stefano Mancuso intervistato da la Repubblica Bologna. E ancora: "dobbiamo capire che dobbiamo deimpermeabilizzare le città. Che sono coperte di superfici impermeabili, tra cemento e asfalto, in strade edifici, spiazzi. Dobbiamo mettere alberi eliminando, ad esempio, le strade. Il 30/35% della superficie delle città è fatto di strade. Se vogliamo cambiare le cose bisogna togliere una strada su cinque, mettendo alberi e togliendo macchine".

La tesi del "neuroscienziato, che studia le piante e insegna arboricoltura generale, spiega come si dovrebbe affrontare il problema" sottotitola la redazione del secondo quotidiano italiano. 

Tutto assolutamente condivisibile. Almeno per chi, quarant'anni fa, ha sostenuto a Bologna un referendum per liberare progressivamente il centro storico dal traffico inquinante (era giugno 1984) e un Piano Regolatore Generale (iter 1985-88) che includeva un forte potenziamento del sistema di trasporto pubblico come alternativa alla dipendenza dai mezzi privati e una Fascia Boscata urbana (di 211 ettari vincolati) lungo tutto il grande Asse Tangenziale-A14, allora di 10 corsie. 

Come noto, nei decenni successivi hanno prevalso altre scelte. Le "mani sulla città" le hanno messe un Centrosinistra omologato alla cultura delle classi sociali dominanti e grandi gruppi imprenditoriali e cooperativi interessati essenzialmente al "PIL", ai redditi, agli affari. 

Il proposito del Passante di Mezzo, uscito da un Patto a Quattro (Giovanni Castellucci, Matteo Renzi, Stefano Bonaccini e Virginio Merola) e sostenuto da lobby dell'auto, delle costruzioni e del fossile, da uomini e comitati(ni) Nimby è stato il culmine di un approccio "antistorico" (come lo ha correttamente definito una attuale Assessora del Comune di Bologna, forse l'unica a conoscenza di fatti e culture europee).

Ciò che colpisce, sconcerta, allarma è che ora, di fronte alle parole del Ministro Salvini ("l'obiettivo è trovare una soluzione efficace, più rapida e di minor impatto ambientale, economico e sociale") e alle contraddizioni esplose in questi anni con il riscaldamento climatico che ha provocato siccità, alluvioni, problemi ambientali e sanitari ancora sottovalutati, poco studiati ed analizzati, le Amministrazioni locali continuino a ripetere che "si deve procedere", che è "folle ripartire da zero", che al massimo "si decida cosa fare subito e cosa rinviare". Ma "l'opera vada avanti" (vedi sotto le dichiarazioni di Assessori e politici PD).

Ovvero, l'esatto opposto di ciò che hanno pensato e cercato di praticare per Bologna le Amministrazioni Comunali e Regionali fino ai primissimi anni '90 e ciò che ora, con argomenti in più motivati dalle esperienze in essere, sostengono Stefano Mancuso, la cultura scientifica europea, tutte le associazioni ambientaliste ed i movimenti ecologisti, comitati locali ed anche partiti e rappresentanze politiche di sinistra e di destra.

Il fatto che sia il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, il bolognese Galeazzo Bignami, a sostenere che le cose da fare ora siano "interventi rapidi" di messa in sicurezza dell'Asse A14-Tangenziale e "poi l'opera vera" non è di ostacolo. Anzi. Può essere una occasione per tutti. Anche per una Sinistra rigenerata e per soggetti Democratici lungimiranti e degni di questo nome. La sfida e il confronto possono concentrarsi sui nodi di fondo del contendere, con maggiore trasparenza e partecipazione.  

Facendo leva su due questioni.     

1. La priorità in materia di mobilità delle persone e delle merci è quella di spostare a livello nazionale e locale quote significative dai mezzi privati e ad alto consumo di carburanti fossili a quelli collettivi e individuali meno o non inquinanti. Dunque, stop a nuove strade ed autostrade, con Ponti o con Passanti che incrementerebbero asfalto e cemento oltre i livelli già alti e insostenibili. Questo è il tempo di riprendere e rielaborare, condividere e costruire alternative possibili, mature che riducano la congestione del traffico e i consumi di fonti fossili E, insieme, che rallentino e fermino il riscaldamento climatico, gli eventi estremi che abbiamo vissuto negli ultimi anni e che prevengano la crescita di malanni, sofferenze, morti premature. con conseguenti spese sanitarie. A Bologna il Servizio Ferroviario Metropolitano non è risolto con la sola linea passante Porretta - Pianoro. Importante, certo, ma ciò che serve e fa la differenza è una rete integrata di collegamenti, un vero e proprio sistema di mobilità eco-compatibile. Per avere il quale c'è tantissimo ancora da pianificare, da investire, da fare: nel ferro per i pendolari dell'area metropolitana di Bologna e della regione e per i ciclisti quotidiani. Ben oltre le attenzioni e le risorse oggi destinate dagli Enti Locali, dai Ministeri competenti e delle FS (concentrate quasi esclusivamente su parzialissimi pezzi di Alta Velocità, come la Bologna - Castelbolognese).

2. Progettare, pianificare e piantare "migliaia di alberi" non può essere contraddetto da pratiche continue di taglio preventivo di piante a rischio o, peggio ancora, che "interferiscono" con piccole e grandi opere di impermeabilizzazione e di consumo di suolo vergine. La cura sistematica del verde e della biodiversità nella Città richiedono rispetto, sostanziose risorse, regole trasparenti, personale dedicato e competente. I parchi naturali, i giardini alberati e le aree arboree interstiziali vanno considerati beni comuni essenziali da salvaguardare, difendere e sviluppare ragionando, qui si, di "rifugi climatici" (naturali!) e aprendo ragionamenti nuovi sulle grandi aree ex militari e demaniali (Sani, STAMOTO, STAVECO, Prati di Caprara, Perotti ...) la cui "valorizzazione" ha da essere essenzialmente naturalistica. In questa prospettiva la scelta improvvida di chiudere una trentina di aree verdi per il Lotto 0 dei cantieri del Passante di Mezzo (ancora in assenza di un Progetto Esecutivo del MIT!) e di tagliare anticipatamente centinaia di alberi sani e di alto fusto (nell'inverno 2022-2023 dai giardini Montale e Quasimodo del Quartiere San Donato San Vitale, a Navile, Reno e Borgo Panigale) più migliaia di arbusti cresciuti spontaneamente è stato quantomeno un grave errore politico di cui Amministratori coscienti dovrebbero prendere atto e chiedere scusa: riaprendoli, riconsegnandoli subito alla comunità bolognese e avviando precisi impegni di ripristino dell'abbattuto. Semmai aprendo un confronto vero per una nuova gestione pubblica e sociale del patrimonio naturale urbano. La nuova Consulta Comunale del Verde può essere una sede utile al riguardo? 

Diversamente Lepore e C. saranno ricordati da troppi bolognesi come quelli che al di là delle parole su "percorsi partecipati" si premurano soprattutto di acquisire consulenze prestigiose senza trarre conseguenze operative delle indicazioni ricevute. Magari spendendo i soldi richiesti e ricevuti dai cittadini che hanno fatto ricorso al TAR per rivendicare nelle sedi della giustizia ordinaria - senza grandi soddisfazioni - Valutazioni Ambientali e Sanitarie più serie ed approfondite di quelle condotte a suo tempo sul Passante di Mezzo in base all'obiettivo "come realizzarlo e non se" ve ne sono le condizioni essenziali per farlo nel rispetto dalla Costituzione italiana. 

Cambiare cultura e politiche si può e si deve. Ora.

"La rivoluzione" di cui anche Concita De Gregorio scrive sulle pagine nazionali di la Repubblica non può ulteriormente aspettare.


Dati ARPAE: in tutta l'Emilia ed anche nel riminese alti livelli di inquinamento da Ozono con conseguenti ricadute sulla salute delle persone ... (28 giugno 2025)








Nelle colonne le Province, le località delle centraline di rilevamento, le caratteristiche, i dati medi giornalieri, il numero delle giornate in cui sono stati superati i valori obiettivo ... E' mal'aria!




Il caldo e gli effetti sulla salute delle persone: la pagina del Carlino Bologna ... (28 giugno 2025)








... e quella di la Repubblica Bologna (28 giugno 2025)
Purtroppo questi maggiori costi in salute, sanità, servizi essenziali non sono considerati nei bilanci sociali ed economici che presentano i sostenitori del Passante di Mezzo e della conservazione dei vecchi modelli di crescita quantitativa di produzioni e consumi ...



 

L'urgenza di una rivoluzione nel governo delle nostre società non sfugge a tantissimi studiosi, personalità della cultura e cittadini che lavorano e vivono nelle periferie ...
Ecco l'intervista di Valentina Desalvo al professor Stefano Mancuso pubblicata su la Repubblica Bologna ... (27 giugno 2025)











Un passo indietro: la pagina del Corriere di Bologna con le parole del Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Matteo Salvini ... (24 giugno 2025)
 










L'intervista di Andrea Zanchi al Capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Galeazzo Bignami ... (Il Resto del Carlino, 26 giugno 2025)











Sulla pagina del Corriere di Bologna intervengono il Sottosegretario ai Trasporti, Tullio Ferrante, e il Presidente di Legambiente Bologna, Claudio Dellucca ... (25 giugno 2025)











Il Corriere di Bologna intervista anche l'Assessora regionale Irene Priolo ... (25 giugno 2025)





Carlino Bologna titola sulle dichiarazioni di Paolo Calvano, Capogruppo PD in Consiglio Regionale ... (27 giugno 2025)











"Facciamo la rivoluzione degli alberi" scrive sulle pagine nazionali di la Repubblica Concita De Gregorio ... (28 giugno 2025)































Bologna, settembre 2022, Parco Eugenio Montale: Chiara Marini espone ai partecipanti al No Passante Trek promosso da Wu Ming 2 le buone ragioni di AMO Bologna e di chi si oppone alla mega arteria a 16-18 corsie attraverso la Città ...














Bologna, 27 giugno 2025, Parco Eugenio Montale (stesso punto di osservazione, si noti il tombino): tagliati gli alberi e assenti le persone ...














Bologna, settembre 2022: il No Passante Trek si incammina verso il Parco Salvatore Quasimodo e imbocca il lungo sottopasso della Tangenziale - A14 ...














Bologna, 28 giugno 2025: la stessa immagine sotto il sole battente e senza la refrigerazione di alberi ed arbusti ...














I tronchi (tra 80 e 120 cm di diametro ) tagliati al Parco Eugenio Montale nel febbraio - marzo 2023 ...














... quando l'Amministrazione Lepore volle anticipare "lavori propedeutici" alla realizzazione del Passante di Mezzo, in assenza del Progetto Esecutivo dell'opera (Parco Montale, marzo 2023)
 



















Così importanti alberi sono diventati "cippato" ... (Parco Quasimodo, marzo 2023)
 













La strada Fondovalle Savena in costruzione al confine tra Bologna e Pianoro: un'altra delle opere stradali di grande impatto ambientale ... (3 giugno 2025)














Attraversa l'abitato di Rastignano tra (e sopra) le case ... (Qui l'accesso al Parco del Paleotto)














... entra nel Parco del Paleotto con effetti devastanti per la natura: abbattimento di alberi ed arbusti, impermeabilizzazione del suolo, perdita di biodiversità ...














Grandi quantità di terra trasportata ...














Coraggiose sponde ...














... lavori in corso














Dalla collinetta del Parco ...










Oltre il ferro ed il cemento (e in attesa dell'asfalto) le case: in mezzo il torrente Savena ...














Altri lavoratori all'opera per ripristinare sponde (e garage) distrutti dalle ultime piene ... 














In assenza di protezioni, si alzano polveri nocive ... 














Un residente osserva e riflette ...














Bologna, Quartiere Navile, Parco di via Ferruccio Parri antistante la Caserma Sani: Festa Spaziale promossa da Resistenze Spaziali ... (13 giugno 2025)














D(i)ritti alla città, Comitato Besta, Legambiente, Extinction Rebellion, Greenpeace, COBAS, USI CIT ed altre associazioni sono protagoniste di una campagna di iniziative: "Gli spazi pubblici devono rimanere pubblici!" ... L'architetto Luca Gulli argomenta, illustra, mostra piantine ...














Attivist3 distribuiscono volantini e partecipant3 leggono con attenzione ...













Una "camminata" esplorativa lungo il perimetro della ex Caserma Sani di via Ferrarese ...














Lungo la ciclabile lo striscione "Contro cemento e speculazione Resistenze Spaziali per Verde e Case per tutte e tutti" ...














Davanti all'entrata principale del "patrimonio pubblico" chiuso ai cittadini ...














"Dietro il muro c'è una vasta area verde con centinaia di alberi: basterebbe aprire i cancelli e il quartiere avrebbe a disposizione un grande parco" ...














"Ci sono anche molti edifici vuoti, alcuni di notevole valore architettonico. Potrebbero essere recuperati per usi pubblici, luoghi di incontro, cultura sport, tempo libero" ...














Uno sguardo oltre il portone ...
 













Dieci ettari che da via Ferrarese arrivano sino a via Stalingrado. Purtroppo "i progetti previsti su quest'area vanno in senso contrario. Nonostante il PRG del 1985 avesse previsto la realizzazione di un grande parco al posto della caserma, quasi tutto il verde verrà distrutto. verranno costruite abitazioni private ed esercizi commerciali. L'area verrà di fatto cementificata e privatizzata. Il traffico aumenterà, in una zona già congestionata".
 













Procedendo lungo via Ferrarese, si arriva in piazzetta Carlo Pelagalli: altro punto di osservazione su aree industriali dismesse ed ecomostri ...
 


























Altra modifica urbanistica l'area delle ex Officine Casaralta ...














L'architetto Gulli informa sui cambiamenti previsti ...
 















... le persone (e i loro bisogni primari) restano in ombra 














Sulla strada del ritorno: da via Stalingrado a via Ferruccio Parri ...
















... attivist3 di Greenpeace motivano il loro impegno e ...














... una iniziativa simbolica ...
 













... palline con semi di piante ...














... lanciate all'interno della ex Caserma Sani per "far nascere un bosco urbano"














Il ritorno al punto di partenza ...














... per apprezzare cibi e bevande con il Mercato di Campi Aperti














Intanto "laboratori di arte partecipata" hanno prodotto osservazioni, critiche, proposte di cittadini che sono affisse su un lenzuolo bianco ...




Prima di lasciare spazio alla musica, alle canzoni ed alle libere attività dei partecipanti Mauro Boarelli, per conto delle associazioni promotrici della Festa, fa il punto sul lavoro avviato e sugli impegni da portare avanti ...


















Il volantino del primo appuntamento di Resistenze Spaziali: obiettivo discutere le prossime mobilitazioni per sottrarre la Caserma Sani alla speculazione edilizia, salvare il parco e trasformarla in un luogo pubblico. "Portate piatto, bicchiere, posate e qualcosa da mangiare: dopo l'assemblea chiacchiere, convivialità e musica" ...




















Un'altra iniziativa promossa da un gruppo di studenti di antropologia: volantino lato A ...




















... e lato B. Firmato Temporary Antropological Community




















Ecco, infine, la copertina del nuovo libro di Linda Maggiori: un’inchiesta completa sul patrimonio arboreo italiano, sugli interessi in gioco e sui movimenti che lo difendono




















15 commenti:

  1. Bene se anche Rep si smarca dagli oltranzisti del PD.
    s.

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  2. Molto bene.
    Mai pensato ad una esposizione di foto con didascalia?
    Il confronto di quelle 2022-23 con quelle di oggi vale un podio.
    Quella del progetto urbanistico Casaralta con "persone e (loro bisogni) in ombra" oro!
    Non scherzo. È una proposta.
    Ale

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  3. Grazie per la segnalazione dei dati di ozono registrati in E.R., di cui nessuno scrive e parla.
    Aggiungo solo gli effetti di questo inquinante sulla salute delle persone, e in particolare delle donne in gravidanza.
    Non sottovalutiamo.

    Ecco un'analisi dei danni sanitari causati dall'ozono:
    Irritazione delle vie respiratorie: L'ozono è un gas irritante che può danneggiare le mucose del tratto respiratorio, causando tosse, respiro sibilante, dolore al petto e difficoltà respiratorie.
    Peggioramento di patologie respiratorie: L'ozono può aggravare condizioni come l'asma, la bronchite cronica e l'enfisema, aumentando la frequenza e la gravità degli attacchi e riducendo la capacità polmonare.
    Effetti a lungo termine: L'esposizione cronica all'ozono può portare a un aumento del rischio di sviluppare malattie respiratorie croniche, tra cui il cancro ai polmoni, e può influenzare negativamente la funzione polmonare nel tempo.
    Danni cardiovascolari: Alcuni studi suggeriscono che l'ozono può contribuire a problemi cardiovascolari, come l'aumento della pressione sanguigna e il rischio di infarto, specialmente nelle persone anziane e in quelle con patologie preesistenti.
    Effetti sulla riproduzione e sullo sviluppo: L'esposizione all'ozono durante la gravidanza può influire negativamente sullo sviluppo fetale e aumentare il rischio di nascite premature o di basso peso alla nascita.
    Anna

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  4. Non una sola riga è stata dedicata a Davide Celli e ai Verdi che hanno votato contro al passante. Questo denota quanta poca riconoscenza ci sia nei confronti dei verdi da parte di tutti coloro che invocano la loro presenza, ma che nessuno ricorda quando fanno il loro dovere.

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    1. Non è mia intenzione rispondere per tgcoop, credo abbia l'età e l'esperienza per farlo.
      Faccio solo una considerazione sui Verdi, scusandomi con Celli (che non so se ancora tale possa considerarsi, visto il modo come l'ha trattato il Sindaco e come non l'abbiano difeso Bonelli e gli altri compagni di AVS della maggioranza in Comune).
      Su un tema di grande rilevanza come il Passante di Bologna a me pare che il voto contrario sia insufficiente per caratterizzarsi. Di più si poteva fare? La mia risposta è si. Per un partito Verde non è obbligatorio stare in maggioranze (in Regione come nei Comuni) che progettano solo strade ed autostrade, impianti di carburanti fossili (vogliamo parlare di Ravenna?), business e fiere dei motori, agricoltura tradizionale, allevamenti intensivi.......
      Del resto anche i Verdi tedeschi, in passato per molti di noi riferimento ed esempio, ora votano il riarmo della Germania.
      Considero che non parlare specificamente dei Verdi sia già un atto di generosità nei loro confronti. Niente affatto denoti mancanza di riconoscenza.
      L.

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  5. Leggendo i commenti mi sono distratta.
    Volevo avanzare una proposta.
    La questione nazionale sollevata da Stefano Mancuso e rilanciata da Concita de Gregorio non può essere oggetto di un dibattito alla Camera o quanto meno di interpellanze o interrogazioni parlamentari?
    Che ne pensano Elly Schlein, la Corrado, Conte ed anche i nostri Fratoianni e Bonelli?
    Mancuso, il WWF, Greenpeace, Legambiente e le altre associazioni ecologiste parlano anche a loro. O no?!
    L.

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  6. Le foto del "prima della cura" e del "dopo la cura" del cemento sono impressionanti, come è impressionante la miopia e la connivenza di politici nazionali e locali...

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  7. Per fortuna che qualcuno si è accorto e soprattutto ha ribadito (con dati alla mano) che gli alberi aiutano ad abbassare la temperatura e il cemento ad innalzarla! E dire che lo sanno anche i bambini .... Grazie per l'impegno a difesa dell'ambiente

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  8. Mi risultava che Mancuso fosse stato coinvolto dalla Amministrazione comunale di Bo. nel governo della città. È un racconto metropolitano? Una storia finita o una manifestazione esplicita di dialettica tra interlocutori che rispettano reciproca autonomia?
    WM

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  9. Ripartire da alberi e ferrovie non è nelle corde di questo Governo e di queste Amministrazioni locali. Né credo possa diventarlo in tempi ragionevoli, al fine di mitigare le tendenze in atto riguardo ad ambiente e clima.
    Per questo sarebbe bene unire tutte le associazioni impegnate su obiettivi locali, nazionali e internazionali.
    Qui è il vero ritardo. Chi pensa di moltiplicare le spese per le armi e la difesa delle nazioni, come fanno popolari, socialisti, conservatori e liberali-liberisti dellUE, non dà futuro al pianeta ed alle sue comunità. Quindi Concita ha usato il termine giusto. Dobbiamo organizzare la rivoluzione! Una rivoluzione popolare e di cultura fatta di concretezza.
    Dani79

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  10. 1 luglio 2025: caldo da bollino rosso, alberi da allarme rosso, amministratori da cartellino rosso.
    Sic

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  11. A Bologna di caldo si muore sul lavoro. La verità è che non è attiva la cultura della prevenzione. Per realizzare infrastrutture siamo disposti a sacrificare alberi. Per mitigare le temperature adottiamo impianti di condizionamento che consumano energia inquinante. Forse è tempo di andare alle cause della crisi ambientale e climatica. Mettere pezze o compensare azioni che aggravano le condizioni generali di vita non è la cosa più intelligente.
    DG

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  12. Di caldo si muore nei cantieri e sulle strade. Poi travolti dai fiumi in piena per effetto di piogge intense mai viste sommate a scioglimento di ghiaccia secolari. E' ora di pensare davvero al rapporto tra natura e potere / azioni / cultura del genere umano.
    Sta a tutti noi farlo. Discutendo come, dove, quando. Non pretendendo soluzioni da Putin, Trump, Ursula VdLeyen, Meloni, Draghi, etc.
    I primi a capirlo dovrebbero essere i sindaci e gli amministratori locali, pressati da cittadini e imprenditori.
    E invece di provare a ricercare sintesi e di divenire rappresentanza di istanze territoriali selezionate, operano da chi sa, decide, è sempre nel giusto.
    Ci vuole più modestia.
    Ale

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  13. 126, 134, 150, 154 ... non sono i centimetri di Mattia, mio figlio piu piccolo, ma i livelli di ozono registrati in città negli ultimi 4 gg.!
    ☆☆☆

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  14. Dispiace dover constatare ancora una volta che in cima alle pratiche della conservazione ci sono compagni di viaggio con cui hai pensato di cambiare questo mondo ingiusto. Ora occorre prenderne atto e trarre le inevitabili conseguenze.

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