martedì 1 novembre 2022

Passante No, Passante Si, Passante ni, passante chi?

L'Assemblea No Passante nel cuore dell'Università il giorno dopo la grande manifestazione ... 










Come ha inciso la grande manifestazione di Bologna contro il Passante di Mezzo sulle forze politiche, sociali e di governo? In quale contesto si muoveranno i promotori di "Convergere per insorgere" e i sostenitori di una svolta nelle politiche economiche e infrastrutturali del Paese? Per il momento solo segnali impercettibili e tutti da verificare. Ma la pazienza, si dice, è virtù dei forti e l'Assemblea No Passante con il Festival di Piazza Scaravilli di domenica 23 ottobre (qui la fotocronaca) ha dimostrato di avere risorse, energie e idee su come continuare una lotta di lunga durata nell'interesse comune.

Tre novità sono comunque degne di considerazione.

La prima. L'on. Galeazzo Bignami, di Fratelli d'Italia, è stato nominato Vice Ministro alle Infrastrutture. A commento della manifestazione di sabato 22 ottobre era stato pronto a sollecitare una rivalutazione ed una revisione del progetto di ASPI. Con Quale prospettiva? E' noto da decenni che il Centrodestra ipotizza un diverso sviluppo della rete autostradale bolognese, con il completamento di un anello a Sud di Bologna, in tunnel, sotto la collina. Una soluzione più volte prospettata da Ministri dei Governi Berlusconi, sostenuta da Confindustria, sempre scartata dalle Amministrazioni locali e decisamente avversata dal mondo ecologista per il forte impatto che questa opera avrebbe su un patrimonio naturale fragile e da salvaguardare e, soprattutto, perché confermerebbe la dipendenza strategica del Paese dai mezzi di trasporto privati più inquinanti. Che succederà ora? Il nuovo Governo sospenderà la corsa ai "cantieri" per rivalutare complessivamente il "nodo" bolognese? Indicando "sue" soluzioni ed ascoltando richieste, contro analisi e proposte alternative? Confrontandosi, in tempi ragionevoli, con uno sguardo d'insieme, europeo, proiettato ai decenni a venire ed alle esigenze di pianificare una Mobilità Sostenibile ed eco-compatibile? Oppure ricercherà e troverà un classico pateracchio d'affari: subito il potenziamento di A14 - Tangenziale (a 16 - 18 corsie) e a seguire un nuovo Passante autostradale Casalecchio (o Sasso Marconi) - San Lazzaro? "Il motto di questo questo Governo" enunciato da Giorgia Meloni in Parlamento "non disturbare chi vuole fare" fa temere il peggio. In particolare se combinato con l'attivismo compulsivo del Ministro Matteo Salvini che ha rilanciato senza indugi tutte le "grandi" opere a prescindere dalla loro utilità e/o priorità: "a partire dal Ponte sullo Stretto di Messina". Ed oggi è lo stesso Galeazzo Bignami a dichiarare che "con questa tempistica gli spazi di intervento sono pressoché inesistenti".  Ma tutti sappiamo che la tempistica non prescinde dalle volontà politiche e questo Governo rivendica assoluta preminenza della politica. Dunque nessuno si deresponsabilizzi e scarichi su altri scelte che gli appartengono. 

La seconda. L'on. Stefania Ascari, del M5S, ha rivolto una interrogazione alla Camera dei Deputati, per chiedere al Ministero delle Infrastrutture di valutare tutte le misure necessarie a fermare l'iter di un processo che non solo non è gradito (preciso il riferimento alle "migliaia di firme raccolte a Bologna per chiedere una Valutazione di Impatto Ambientale e Sanitario sull'opera") ma di certo non aiuta nella tutela dell'ambiente". Appare un primo utile passo verso una ricollocazione del Movimento di Giuseppe Conte in sintonia con l'approccio ecologista e partecipativo del Beppe Grillo dei primi tempi. Tutt'altra musica rispetto alle pratiche di bassa cucina degli anni tristi e dei compromessi a perdere dei Ministri Toninelli e Di Maio. Certo il recupero di una autonoma e riconosciuta capacità di interlocuzione con il mondo ambientalista richiede molto di più. A livello locale e nazionale. E le prossime settimane chiariranno se son rose o se le (5) Stelle stanno a guardare.

La terza.  Il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, risponde ad una lettera di Pierluigi Bersani (su Repubblica) che lo sollecita a dar vita a "un movimento progressista" con parole e concetti interessanti: "è la questione climatica ad avere dato il k.o. definitivo al neoliberismo capitalista indicando il limite se non vogliamo distruggere l'unico pianeta che abbiamo a disposizione". E ancora: "ci siamo uniti ad altre 8 città italiane e 99 europee per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030" ... "una visione moderna della sinistra deve partire da una critica al modello economico su cui si fonda il mondo in cui viviamo, da cambiare radicalmente". E' l'avvio di una nuova lettura della realtà sociale e di una riflessione critica che si sostanzia in elaborazioni, atti e fatti conseguenti? Di certo Bologna e l'Emilia Romagna sono un banco di prova decisivo. Qui la sfida per intraprendere la via della conversione ecologica, della giustizia sociale e della democrazia partecipata e deliberante può unire soggetti oggi divisi e contrapposti. In modo del tutto originale e trasversale rispetto a rapporti storici, consolidati, in crisi. Basta però scegliere la via, ancora inesplorata, di un confronto libero da pregiudizi e non forzatamente condizionato da esiti prestabiliti. Come è stato, dal 2016 in poi, per il Passante di Mezzo in base al Patto di ferro Castellucci, Renzi, Bonaccini, Merola: "discutiamo come farlo, non se esistono alternative". Una ideologia del fare che è già costata troppo a Bologna ed al Paese, con il People Mover e F.I.CO., hub della logistica e centri commerciali o supermercati: consumo di suolo senza tregua, inquinamento atmosferico, acustico e delle acque. Vita quotidiana, conoscenze e competenze scientifiche suggeriscono altre soluzioni, investimenti possibili e innovativi. La conservazione lasciamola ad altri.

Purtroppo tra questi ci sono anche esponenti di sindacati operai e del mondo del lavoro. Che anziché intraprendere con coraggio e determinazione la via del pensiero critico, la pratica di obiettivi coerenti e la costruzione di alleanze solide e di prospettiva con le generazioni del futuro considerano preferibile difendere strenuamente le precarie condizioni esistenti ed (evidentemente) una più rassicurante subalternità o dipendenza da piccoli e grandi interessi privati, in aperto contrasto con Diritti e i Doveri universali e costituzionali. 

Così i segretari di CGIL, CISL e UIL di Bologna hanno firmato un comunicato imbarazzante pro infrastrutture senza preoccuparsi minimamente delle contraddizioni generate dal Passante di Mezzo sulla vita quotidiana di milioni di cittadini italiani e soprattutto di residenti delle periferie e di pendolari loro associati. E altrettanto hanno fatto presidenti e direttori di Legacoop e del mondo cooperativo. 

E' auspicabile che il fermento che ha portato a Bologna e altrove a mobilitazioni per nulla scontate di tante voci critiche e costruttive irrompa anche in assemblee e incontri forse troppo a lungo piatti e ordinari. Chiunque abbia a cuore le sorti della pace e del disarmo, della salute del genere umano e del Pianeta non ha molto tempo davanti a se per assumere iniziativa e responsabilità. Per non risultare su questo Pianeta un passante per caso.


Fotocronaca del Festival No Passante, Piazza Scaravilli, 23 ottobre

Il giorno dopo il grande corteo "Convergere per insorgere" che attraversa la Tangenziale di Bologna, nel cuore dell'Università Marco Palma, di Bologna for Climate Justice, presiede l'incontro di attivisti ambientalisti e No Passante ...

Una ragazza di Fridays for Future legge una sua poesia ...

Interviene Corrado Oddi, uno degli animatori della Rete Ecologista e Ambientale della Regione Emilia Romagna





Una immagine parziale dell'Assemblea durante l'intervento di Luca Tassinari, di AMO Bologna ...


Una seconda mobilitazione "sorprendente": occupati tutti i posti a sedere, ragazze e giovani seguono attenti gli interventi in piedi ...
  






Nonostante i fotografi e i cine-operatori, la copertura mediatica è più che modesta ...


L'intervento di Dario Salvetti, del Collettivo di fabbrica della GKN di Campi Bisenzio (Fi) ...


Tra i partecipanti giovani di Extinction Rebellion e storici ambientalisti, studenti di UNIBO e prof delle più qualificate Università italiane ...
 

Un confronto appassionato e coinvolgente ...


Su un tavolo materiale informativo e gadget ...



Un rapido cambio di scena e nella Piazza si tiene un Talk: Roberto Cazzolla Gatti dell'Università di Bologna parla di "Inquinamento e tumori, gli ultimi dati scientifici" ...
 

Una brevissima pausa prima di un nuovo confronto è occasione per scambi di opinione e letture di materiali esposti ad altri tavoli ...


"Il Passante di Mezzo come metafora della quotidianità tossica. Costruiamo un controsservatorio". Ne discutono Ugo Bardi, docente dell'Università di Firenze, Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, Maria Rosa Vittadini, dell'Università di Venezia
 

Cosa sono le Assemblee Cittadine? XR Bologna informa sull'esperienza avviata a Bologna ...


Dallo sciopero della fame al cambio dello Statuto del Comune ...


L'attesa per la prima sperimentazione: un percorso informativo per discutere e proporre misure per affrontare in Città e nel Paese l'emergenza climatica ed ecologica ...


Intanto, sul lato opposto della Piazza, Laura Centemeri, dell'Université d'Aix-Marseille, e Marino Ruzzenenti, della Fondazione Micheletti di Brescia, presentano libri e storia di Laura Conti e di Giorgio Nebbia ...


Si fa buio ... e nell'angolo delle Assemblee Cittadine si attiva un partecipato "gioco delle polarizzazioni" ...


Sull'altro versante, nonostante l'ora di cena, il dibattito prosegue e si ascolta in piedi ...
 

... c'è chi prende appunti






Uno scenario unico e fantastico ... tra realtà e proiezioni, tra vita e cultura 


Ultimo atto: il Teatro dell'Oppresso ...


Un teatro partecipativo socio-politico ...


... di attualità e informazione attraverso tecniche di teatro - giornale e di partecipazione del pubblico ...


Con lo scopo di "trovare possibili soluzioni ad una situazione di oppressione" ... (23 ottobre 2022)










 

Il Corriere di Bologna intervista il neo Vice Ministro alle Infrastrutture, On. Galeazzo Bignami ... (1 novembre 2022)

Carlino Bologna pubblica la notizia dell'interrogazione dell'On. Stefania Ascari, del M5S sul Passante di Mezzo ... (29 ottobre 2022)
 

Repubblica Bologna pubblica la lettera di Pierluigi Bersani al Sindaco di Bologna ... (27 ottobre 2022)


Risponde Matteo Lepore, sempre su Repubblica Bologna ... (30 ottobre 2022)



8 commenti:

  1. Non credo che questo Capo del Governo e questa maggioranza fermeranno il Passante di Mezzo.
    Le parole di Bignami resteranno tali e il blocco di interessi messo in campo da Confindustria non penso sia messo a rischio da questa parte politica.
    Vedo piuttosto i conflitti ambientali come ragione obiettiva di divisione del fronte opposto.
    La cultura riformista e liberista di Renzi, Calenda, Letta, Bonaccini, etc. etc. come potrà mai conciliarsi con quella umanista ed ecologista di ampi settori del mondo cattolico e della sinistra socialista e marxista?
    Se è cosi, considero inevitabile per una lunga fase una rappresentanza politica ristrutturata su almeno tre poli. Più azzardato definirne allo stato i contorni e la leadership.
    Il popolo del 22 e 23 ottobre, che qui è raccontato con foto e pensieri, rappresenta un nucleo sempre più imprescindibile di uno di questi.
    Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. gtugnoli16@libero.it4 novembre 2022 alle ore 10:07

      In effetti pare che le obiezioni del neo Viceministro sul Passante siano già rientrate. Forse "in cambio" di qualche ulteriore gettata di cemento e asfalto in Appennino e in Pianura ... Nessuna novità: tutti tristemente conservatori (da Fratelli d'Italia al grosso del PD).
      A chi non si ritrova in questo fronte non resta che "convergere e insorgere" ...
      Gianni

      Elimina
  2. Segnalo in tema questo articolo: https://www.bolognaforclimatejustice.it/2022/10/28/30-mila-e-ora/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. gtugnoli16@libero.it4 novembre 2022 alle ore 10:20

      Interessante "30 mila, e ora"?!
      Una lettura del 22-23 ottobre che guarda avanti:
      ... "Quel che ci ha raccontato la manifestazione – ma soprattutto il percorso che l’ha preceduta – è che convergere non è un metodo, e non può essere un processo metodico. Non si tratta di trovare la scatola giusta all’interno della quale mettere pezzi di rivendicazioni da sommare tra loro.
      Piuttosto, convergere è – anche – essere complici. Complici di una scelta radicale, cercare l’altrove. Complici di lotte comuni. Per questo, oggi, non ci aspettiamo ‘l’assemblea della convergenza’, ma l’assemblaggio delle idee attraverso una ragnatela di relazioni. Vogliamo essere capaci di cogliere sguardi e interpretazioni, di cercare affinità e parole comuni, di vedere coerenze e complementarità. Vogliamo essere le/gli operaie e operai del Collettivo di Fabbrica GKN che rifiutano i ricatti; le/i giovani che cercano un futuro; le contadine e i contadini che coltivano il valore sociale dell’agricoltura; le/gli invisibili, chi è sfruttata/o, chi pratica resistenze e chi difende terre. Vogliamo un Pianeta in cui vivere la giustizia, e quindi cerchiamo giustizia climatica.
      E, per chi non lo avesse capito, è proprio per questo, per altro, per tutto, che continuiamo ostinatamente ad opporci all’allargamento del Passante di Mezzo".
      Gianni

      Elimina
  3. Il comunicato di CGIL-CISL-UIL bolognesi è lontano dalle preoccupazioni di molti lavoratori e cittadini. Da iscritto non mi sento affatto rappresentato e segnalo l'assenza di qualsiasi consultazione sui luoghi di lavoro.
    DG

    RispondiElimina
    Risposte
    1. gtugnoli16@libero.it4 novembre 2022 alle ore 10:29

      La rappresentanza delle organizzazioni sindacali confederali è da tempo in crisi profonda. La presa di posizione successiva al 22 ottobre sulle infrastrutture "bolognesi" indica un livello di autoreferenzialità e di cultura assai preoccupanti. Irreversibile?
      Gianni

      Elimina
  4. E dunque secondo Lepore dovremmo avere dissuasori della velocità in città per andare a 30 km/h a garanzia della sicurezza di tutti i cittadini, poi 18 corsie attraverso la città per ridurre i tempi di percorrenza sulla autostrada e sulla tangenziale cosi da recuperare tempi. Non capisco la logica.
    M.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fantastico Lepore: bolognesi a 30 all'ora mentre TIR, BRT, UPS e camionisti polacchi a 90 all'ora!
      L.

      Elimina