lunedì 1 febbraio 2021

Tutti gli uomini della crisi

Giuseppe Conte e Stefano Bonaccini, Protagonisti e rappresentanti di mondi in competizione ...










Giuseppe Conte. Come Avvocato del Popolo italiano ha fatto cose discrete ed altre no. Tra le prime il "Reddito di cittadinanza" ed il pensionamento a "Quota 100". Certo, ci si poteva aspettare di più e di meglio. Soprattutto una volta passato il naturale periodo di apprendistato e libero dalla pressione dei due Vice che lo hanno accompagnato fino all'agosto del 2019: Luigi Di Maio, Capo politico del M5S, e Matteo Salvini, Segretario della Lega.

Con Roberto Gualtieri ha contribuito ad aprire una pagina nuova in Europa, la cui sostanza resta tutta da verificare. Ha fronteggiato decentemente la prima fase della pandemia, spiazzato come tutti i Governi dell'Occidente. L'evidente mancanza di visione e di progetto sul medio - lungo periodo resta il grande limite dei suoi Governi. Una critica marcata a cui non possono esimersi tutti coloro che sostengono l'urgenza di una conversione ecologica del Paese, delle produzioni e della società. E tuttavia chi ancora preferisce la Costituzione Italiana ed i suoi equilibri istituzionali che assegnano un ruolo preminente al Parlamento non può rilevare che questo Presidente del Consiglio dei Ministri sconta sicuramente la crisi delle Assemblee elettive e dei Partiti. Ed è davvero impossibile scaricare sul Primo Ministro i pesanti conflitti politici che hanno prodotto questa Legislatura e, poi, dato vita a due maggioranze tanto diverse quanto originali e litigiose tra soggetti che hanno stretto "contratti" o "programmi" più che alleanze politiche. E se ogni buon italiano ha forse idea di qualche personalità in grado di rappresentarlo meglio a Palazzo Chigi, è anche il caso di riconoscere a Giuseppe Conte di averlo fatto dal 2018 al giorno delle dimissioni con sufficiente "dignità ed onore".

Matteo Renzi. Volenti o nolenti ha segnato gli ultimi anni della vita politica nazionale. Dopo il sorpasso del M5S sul PD di Bersani nel 2013 è stato eletto segretario. Dopo l'incontro del Nazareno con Silvio Berlusconi è stato eletto Presidente del Consiglio. Dopo la sconfitta al Referendum istituzionale del 2016 si è dimesso da Capo del Governo. Dopo la sconfitta elettorale del 2018 si è dimesso anche da Segretario del PD. Il suo No a qualsiasi incontro con il MoVimento ha favorito la trattativa dei 5 Stelle con la Lega di Salvini e la costituzione del Conte 1. Il fallimento di questo e la prospettiva di tornare al voto lo ha indotto a sostenere un accordo "tattico" con il M5S, raggiunto il quale ha fondato Italia Viva. La sua personalità, il suo carattere e le sue politiche sono note, marcate con forza e determinazione. E' cresciuto con la Leopolda e l'ha curata a prescindere da ogni altro incarico politico ed istituzionale. Ha portato il PD nel PSE ed oltre il 40% alle Europee del 2014 su una linea decisamente liberale-liberista. Ha tentato di modificare la Costituzione e si è messo avanti con i compiti superando le Province come Ente Locale eletto direttamente dai cittadini. Ha promesso di valorizzare la scuola ed ha prodotto la "buona" scuola. E' passato dalle sintonie con Sergio Marchionne al Jobs Act. Ha avviato la costruzione di Italia Sicura, un progetto che avrebbe dovuto intervenire in materia di dissesto idrogeologico ma pare essersene completamente dimenticato. Ora è per aprire tutti i cantieri delle "grandi opere" infrastrutturali come prospettiva per rilanciare la crescita del Paese: Ponte sullo Stretto di Messina incluso. Nei giorni scorsi dopo avere aperto la crisi di Governo ha trovato il tempo per volare in Arabia e conversare amabilmente con il principe saudita Mohammad Bin Salman. Impossibile sottovalutare il personaggio e la sua spregiudicatezza, la sua "affidabilità" e la rete di relazioni nazionali, locali ed internazionali.

Sergio Mattarella. Successore di Giorgio Napolitano al momento delle sue dimissioni dopo 9 anni al Quirinale lo storico esponente di DC, Partito Popolare, Margherita e PD, in Parlamento dal 1983, Ministro e Vice Presidente del Consiglio durante il Governo di Massimo D'Alema è stato eletto alla massima carica pubblica il 31 gennaio 2015 con i voti di parlamentari e rappresentanti regionali di PD, SEL, AP, Scelta Civica di Mario Monti. Da Capo dello Stato ha esercitato le sue alte funzioni con esperienza ed equilibrio, prudenza e sobrietà. Dopo le dimissioni di Giuseppe Conte, affidando il mandato esplorativo al Presidente della Camera, Roberto Fico, ha stabilito tempi stretti per una verifica nell'ambito della maggioranza venuta meno dalle dimissioni di Teresa Bellanova ed Elena Bonetti. Motivandola giustamente con la fase che vive il Paese: "i contagi" e "l'emergenza sanitaria, sociale ed economica". Spiace constatare che le parole, come sempre, pensate e soppesate non sottolineano l'emergenza ecologica e quella climatica che viviamo quotidianamente nel Paese (come ricorda in queste ore il Rapporto Mal'Aria di Città 2021). Una rappresentazione emblematica e patologica che purtroppo rispecchia la pigrizia intellettuale complessiva di classi dirigenti "vecchie", che si confermano (anche nel vivo della drammatica pandemia Covid-19) impermeabili alla cultura ecologista che da decenni è maturata nel mondo, nella scienza, nei saperi, nell'esperienza di popoli delle "periferie", nella Chiesa di Francesco, tra la generazione di Greta Thumberg e, forse, anche nei Palazzi di Ursula Von der Leyen e di alcuni governi europei.

(continua)


I dati sull'inquinamento atmosferico al tempo della "zona arancione" sono uno dei problemi quotidiani che i Governi nazionali, locali e regionali dovrebbero affrontare con misure straordinarie e con politiche di prevenzione e conversione ecologica ... 


18 commenti:

  1. Fin qui, mi sembrano giudizi prudenti ed equilibrati (quasi da Presidente) ma attendo la continuazione per capire meglio il punto di vista su questa irresponsabile crisi di Governo, voluta nel pieno di una emergenza sanitaria, economica ed ambientale (giusto il richiamo alle vecchie classi dirigenti del paese di cui Sergio Mattarella è tra le personalità migliori).
    Antonio

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    1. Sarai presto soddisfatto.
      Un solo appunto, politico e decisivo. L'appello di Mattarella dal Quirinale non considera l'emergenza ecologica e climatica. Così la successiva soluzione proposta: (il 73enne) Mario Draghi è autorevolissimo rappresentante del mondo politico - finanziario che ha diretto l'Italia e l'Europa in una fase in cui sono stati commessi grandi, grandissimi errori di Governo.
      Ne è consapevole? Propone soluzioni di rottura e di svolta con quel sistema economico e sociale? Qui ed ora dobbiamo decidere sui 209 miliardi che segneranno il futuro del Paese e del Vecchio Continente!
      Se ha riflettuto criticamente sulle scelte fatte nel passato lo dica chiaramente. E parliamone. Le sue capacità non sono in discussione.
      Altrimenti servono altre personalità per l'Italia che vuole costruire gli anni 2030, 2050.
      Gianni

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  2. Ho pensato di dare uno voto o due ad ognuno dei protagonisti che chiamerai in causa.
    Conte 6.
    Renzi 3 (per me) e 8 (per i suoi fan non solo e tanto di partito).
    Mattarella 8.
    Carlo

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    1. Come dici, un voto in Politica non è mai sufficiente.
      Gianni

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  3. A dare voti mi sentirei in imbarazzo. Io li ho sempre subiti i voti.
    Poi sono "single" e non faccio parte di "istituzioni" meritocratiche o giudicanti.
    E allora dico che per me Conte è un discreto Presidente del Consiglio. Perché non mi pare un politico saputo e arrogante (come Renzi) e credo sia un uomo concreto ed anche mediatore.
    Quanto a Mattarella mi pare una persona mite e di sani principi quindi, per il momento, affidabile arbitro (a differenza di Berlusconi). Tuttavia come dice il post, ottima espressione di una politica che richiede (da tempo) un rinnovo generazionale.
    Ma tra i prossimi uomini della crisi spero siano inclusi anche Zingaretti, Grillo, Di Maio, Del Rio, Bonaccini (vedi la foto di copertina), Di Battista.
    Ciao!

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    1. Ti preannuncio gli altri "uomini della crisi" che chiaramente non sono tutti e sicuramente neppure i più importanti. Ci mancherebbe. E' solo per discutere, con i parziali elementi a disposizione. Si tratta di Matteo Salvini (leader del Centrodestra), Vito Crimi (reggente del M5S), Nicola Zingaretti (segretario del PD) con riferimento specifico a Stefano Bonaccini.
      Discorso a parte, ovviamente, Mario Draghi.
      Nel merito delle considerazioni su Mattarella. Non discuto certo la sua autonomia intellettuale e politica. Che considero piena.
      Tuttavia la sua "soluzione" per la crisi credo trovi il favore di uomini che tu consideri inaffidabili.
      Gianni

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  4. Leggo qui con la tv accesa su Maratona Mentana.
    Mi pare si conferma la crisi della maggioranza che sostiene il governo. In sostanza chi chiedeva discontinuità come Renzi e i suoi (molti più di quelli manifesti fin qui, vedi l'ex deputato M5s già giornalista Sky o altri esponenti PD) non è soddisfatto del confronto fatto e non sostiene più Conte e gli altri.
    Così "tutti questi uomini" non danno risposte positive ai problemi aperti e si preparano tempi difficili.
    Forse c'è bisogno anche di qualche "donna"?!
    Io penso potrebbero portare nel confronto politico più soluzioni positive e meno muscoli. Magari non tutte, ma molte si.
    Anna

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    1. Condivido. La politica è autoreferenziale e "muscolare".
      Proviamo a renderla patrimonio di tutti.
      Gianni

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  5. Draghi!
    Matteo Renzi lo aveva già nominato. O sbaglio?
    E aveva anche previsto che non si sarebbe votato. O sbaglio?
    O mi sono portato troppo avanti? E non è scontato l'esito della crisi con Draghi Presidente.
    Fatto sta che per un po non assisteremo alle chiacchiere di politicanti da strapazzo di destra e di sinistra o post ideologici.
    WM

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    1. Non sbagli.
      Spero neppure sulla affermazione conclusiva.
      Gianni

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    2. Mi tocca una precisazione.
      Per due giorni abbiamo continuato ad ascoltare chiacchiere.
      Salvini: o noi o Grillo! Zingaretti: o noi o Salvini!
      Salvini: il Centrodestra si muove compatto! Meloni: voteremo no! Berlusconi: Draghi lo abbiamo scelto noi!
      Crimi: voteremo no! Di Maio: dobbiamo fare scelte mature!
      Conto sulle prossime proposte di Draghi per discutere di spese buone e cattive, di investimenti buoni o cattivi, di quali infrastrutture servono e quali no, di come vaccinare, di quale sanità finanziare, di quali tasse vanno ridotte e di quali evasori perseguire.
      Almeno questo passo avanti si può fare. E ogni partito non eluda le proprie responsabilità.
      WM







      .

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  6. Avevo letto e non ho voluto commentare immediatamente (da un po' mi astengo)..... lo faccio questa mattina di fronte alla svolta della chiamata di Draghi per apprezzare un punto del post: nella testa del Quirinale presieduto da Mattarella ci sono "le emergenze sanitaria, sociale, economica".... e da ieri "finanziaria".
    Vero. Lo ha ribadito ieri sera nell'appello in tv.
    La considero una risposta comprensibile ma notarile allo spettacolo confuso delle ultime trattative tra i litiganti che già avevano rotto l'alleanza di governo....
    E mi pare la conferma che tra i settantenni arrivati e che ora (per le scelte fatte nei loro anni migliori) si sentono minacciati nella salute, nei patrimoni, nelle posizioni conquistate..... la crisi ambientale e climatica che sta cambiando il mondo interessa relativamente. Pensano principalmente ai vaccini e alla crescita economica. Il resto lo risolveranno quelli che ancora vivranno tra venti anni....... (ben sapendo che i loro eredi partiranno con i privilegi dei padri).
    Scommetto che l'autorevole Draghi confermerà il suo profilo generazionale e professionale.
    Sempre pronto a ricredermi di fronte ai fatti.... (se non ho capito nulla).
    Nik

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    1. Sinceramente ti confesso che spero anch'io di non avere capito nulla.
      Ma penso anche che abbiamo il dovere di esprimere le nostre idee (come tutti in Italia, Russia, Cina, USA, Cile, Arabia Saudita o Egitto) e di ricevere risposte serie ... potrebbero convincerci.
      Gianni

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  7. Qualche pensiero del momento.
    1. In effetti il Governo Conte - Gualtieri ha contribuito ad eleggere la Von Der Leyen ed a passare dalle politiche di austerità a quelle del sostegno per la ricostruzione. Ora Draghi come gestirà la quota italiana dei fondi europei? Si muoverà in direzione della transizione ecologica, digitale e sociale oppure come ai tempi della Grecia?
    2. Renzi è stato Capo del Governo quando Draghi era a Capo della BCE. Ora Renzi con la sua ridotta pattuglia politica lo ha evocato riferendo del colloquio con Mattarella ed infine il Presidente della Repubblica ha chiamato Draghi a formare il nuovo Governo. Non mi pare che così procedendo il Parlamento sia particolarmente valorizzato. O no? Anzi, contano i gruppi meno numerosi e chi è fuori dal Parlamento continua a fare il Capo del Governo. Con l'unica differenza che per Conte si è trattato di una chiamata suggerita dal primo gruppo parlamentare eletto dai cittadini, mentre Draghi lo ha indicato il minore.
    3. Molto è stato detto su Renzi e sul suo ego interessato ad arraffare poltrone. Temo che questa logica in realtà non sia la prevalente nel personaggio e nei suoi sostenitori. Anzi. In lui la politica è un mezzo per esercitare influenza e potere. Che oggi non stanno prevalentemente nei Ministeri. Confermo che lui nonostante varie dimissioni e cambi di casacca è rimasto leader condizionante. E continua ad essere ascoltato, riverito e pagato nel mondo. A Riad, Tel Aviv, New York e Bruxelles. Forse appartiene alla categoria dei venditori? Attività professionale trascurabile in tempi di vacche grasse e di buona politica. Ma ora mancano entrambe.

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    1. Interrogativi leciti. Il tempo ed il confronto politico forniranno risposte ...
      Gianni

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  8. Scusate se ritorno. Penso che la politica è anche passione e deve interessare chi non la vive come professione. Ancora da Maratona Mentana l'esempio di Giorgia Meloni ne è un esempio. Idee chiare e comprensibili. La mia distanza politica abissale da lei non toglie che gli riconosca una profondità e linearità essenziali che altrove purtroppo non ritrovo.
    Inutile dire che mi raggela chi passa nel lasso di neppure 24 ore da un tavolo di maggioranza al sostegno di un presidente incaricato applaudito da chi questa maggioranza ha messo in crisi, da Silvio Berlusconi e parti rilevanti della Lega.
    Povera sinistra e poveri democratici.
    Anna

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    1. Scusate Anna e gli altri, passo da qui dopo alcune ore su La7.
      Uno spettacolo francamente indecente quello della "maratona" con 4-5 giornalisti che per quanto conosco hanno sempre ironizzato e sbeffeggiato i grillini ed ora pretenderebbero da loro (incompetenti, populisti, idealisti, impolitici) un sostegno ad una personalità di caratura europea e mondiale come super Mario Draghi.
      Della serie: brutti stronzi se non elaborate "subito il vostro lutto" e votate il salvatore della Patria (con Renzi con cui pure avete governato fino a ieri) non riusciremo a trovare un successore del vostro Conte....
      Possibile?

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    2. Anna, temo che viviamo un passaggio decisivo per la democrazia.
      Certo la Sinistra. Capisco, va ricostruita (per chi si riconosce in quei valori storici). Ma in discussione c'è anche altro.
      Mario Draghi può essere il Presidente che include Renzi, Berlusconi, Bonino, Zingaretti, Conte, Grillo, Salvini, con l'astensione di Meloni?
      Che Parlamento avremmo? Quale dialettica politica e sociale?
      Viviamo ore e giorni decisivi.
      Ed è insopportabile ascoltare quelli che (per una settimana) hanno accusato i fan ad oltranza di Conte nell'opera di conquistare parlamentari fino a quel momento collocati all'opposizione, oggi di fronte ad un nuovo ribaltamento delle alleanze (legittimo) chiedono la copertura di almeno una parte dei sostenitori di Conte del M5S ...
      La Costituzione Italiana è compatibile con il "pensiero unico"?
      Gianni

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