lunedì 11 gennaio 2021

Basta rimuovere Trump? Basta rimuovere Conte?

Il Presidente USA ... "gettato" dopo i numerosi infortuni e rovesci dell'ultimo anno 

 














Alcuni grandi protagonisti (collettivi o singoli) della cronaca e della storia degli ultimi decenni propongono una narrazione semplice e diretta dei fatti che segnano questo nostro tempo. E altrettanto fanno (quotidianamente) alcuni commentatori interessati e dipendenti. "Dobbiamo liberarci quanto prima" di personaggi simbolo palesemente colpevoli o (relativamente) inadeguati a fronteggiare i problemi, le emergenze, la crisi delle "nostre" comunità. Ovvio riconoscere e condividere una parte di queste tesi. 

Non è certo tempo di risolvere questioni di portata epocale con la pistola e gli assalti ai Palazzi del Potere (a Washington come in altre capitali nazionali) tanto più se condotti dopo elezioni popolari obiettivamente contese, conflittuali e che hanno proposto esiti non graditi. Del resto chi ci ha provato ed è riuscito nell'intento golpista ha sempre dato al mondo pessima prova. Né si possono governare processi impegnativi di transizione e di profonda innovazione sociale guidati da leadership senza solide radici sociali, adeguata solidità politica e forti competenze culturali. 

Ma bisogna essere consapevoli di alcuni nodi di fondo (strutturali).

Siamo di fronte a processi giganteschi e interconnessi (la crescita demografica mondiale, i bisogni essenziali delle persone e delle comunità, la domanda diffusa di vita e di saperi, le contraddizioni dello sviluppo e dello sfruttamento di beni comuni essenziali) che richiedono risposte globali e locali di maggiore rispetto, solidarietà e cooperazione di quanto è stato assicurato dalla seconda guerra mondiale in poi. Troppo evidenti sono le ingiustizie tra gli esseri umani e la compromissione degli ecosistemi naturali (si pensi alla crisi climatica o alla pandemia da virus) determinate dai sistemi di produzione e di vita che abbiamo adottato negli ultimi decenni (ad occidente come ad oriente, nelle società liberal democratiche capitaliste come nei regimi autoritari che si richiamano al comunismo). E la (vecchia) via dei conflitti permanenti ed (infine) armati, in tempo di armi chimiche e nucleari, è una minaccia per la vita di tutti: aggrediti, aggressori, neutrali.

Dunque, ora, è bene che Donald Trump sia messo nelle condizioni di non nuocere ulteriormente al suo Paese. Sono evidenti le sue responsabilità nell'avere governato gli Stati Uniti isolandoli dal resto del mondo; sottraendoli da impegni internazionali di ogni tipo (vecchi e nuovi) con competitori ed alleati; poi nell'avere contrapposto bianchi e neri, vecchi poveri e nuovi poveri; nell'aver negato malattie (vecchie e nuove) che non tutti possono curare come è successo a lui e come succede ai ricchi ed ai potenti della Terra. Infine, per avere condotto migliaia di propri "amati" sostenitori e "patrioti" verso il Parlamento, "per fermare" quel processo (che nel 2016 lo aveva condotto alla Casa Bianca) e che da mesi continua a denunciare come un "furto", salvo poi sostenere, a distanza di 48 ore, che lui "condanna le violenze" e che "garantirà l'ordinato passaggio" di Presidenza. Non può sorprendere che una grande parte degli americani e la maggioranza degli elettori (la più ampia mai registrata!) si sia mobilitata per liberarsi da un simile Rappresentante e Comandante in Capo. 

Ma ora è necessario che i vincitori riflettano bene. Il ricco Trump ha cavalcato una crisi profonda, prolungata, preesistente. 

I Democratici americani 4 anni fa persero le elezioni con Illary Clinton, dopo 8 anni di Barak Obama. Perché una gran parte di cittadini ha considerato e continua a considerare la politica espressione di élite ristrette, familiari, auto-referenziali, sostanzialmente interessate a perpetuare privilegi e incapaci di affrontare i problemi delle comunità. Tantissime persone si sentono escluse, distanti, inascoltate, incapaci di incidere minimamente nel governo delle società e delle Istituzioni. Esposte sempre più (e in tutto) alla legge del più forte. Da tante parti in questi giorni si continua a parlare di "Tempio della Democrazia" violato, di difficoltà nel riprendere la strada della Costituzione, di rischi di "guerra civile" o "nucleare" e "per la pace nel mondo". Chi pensa e teme non può archiviare il complesso di fatti e di vicende che sono all'origine di questa situazione. I pesanti interrogativi sulle "motivazioni", la ideologia e le pratiche abituali di chi ha attaccato il Parlamento: non conosciamo ancora tutti i nomi delle vittime dell'assalto (e anche questo andrebbe capito) ma già la giovane donna che è stata uccisa è un indizio: una 35enne "veterana di guerra" che ha combattuto in Afganistan ... Non di meno, occorre trovare risposte convincenti agli interrogativi che chiamano in causa chi doveva difendere Capitol Hill e non lo ha fatto: le forze di polizia e di sicurezza (della prima potenza mondiale). E allora si aprono ulteriori domande: si possono considerare inviolabili i "valori" della Costituzione di una grande nazione quando, da decenni, le classi dirigenti che guidano ed esaltano quel Paese non rispettano Trattati ed Istituzioni internazionali e rappresentanti di altri Stati e popoli? Quando alla Casa Bianca ci si arroga il diritto di decidere unilateralmente cosa è lecito e cosa no in casa altrui? Quando si violano la sicurezza, l'autodeterminazione di altri? Quando si oltraggiano la Carta delle Nazioni Unite, i suoi Principi universali in nome "degli interessi nazionali" americani? Come noto queste non sono solo responsabilità dell'ultimo Presidente degli USA ... Bensì, questioni che coinvolgono varie Presidenze: da Lyndon Johnson a Ronald Reagan, da George Bush a Bill Clinton, ossia Amministrazioni Repubblicane e Democratiche. 

Auspicio è che Donald Trump torni prima possibile "a casa" e Joe Biden con Kamala Harris entrino alla Casa Bianca. Per misurarsi con il groviglio di questioni aperte nella società americana e del Pianeta. E cambiare decisamente agenda e politiche rispetto al passato recente e remoto.

La sfida è alta ed impegnativa. 

Affrontare le diseguaglianze sociali e culturali interne che sono all'origine della crisi democratica e di valori oggi evidente agli occhi del mondo. Contemporaneamente, contribuire ad affermare un nuovo ordine mondiale basato sulla valorizzazioni di Istituzioni internazionali autorevoli e riconosciute, capaci di risolvere le diffuse controversie in pace e con atti coerenti di disarmo e di de-nuclearizzazione, per investire le grandi risorse pubbliche e private a favore della salute pubblica e della conversione ecologica del Pianeta, per frenare i cambiamenti climatici secondo gli impegni assunti a Parigi (che senza immediate accelerazioni saranno elusi). Un mondo sostenibile passa ora dalla salvaguardia della biodiversità nei cinque continenti e da un riequilibrio, concordato e condiviso di risorse e di opportunità di sviluppo, di tecnologie, di produzioni, di attività e di lavoro. 


Migliaia di giovani a Bologna manifestano in Piazza Maggiore con il movimento Black Lives Matter (6 giugno 2020)





Matteo Salvini in campagna elettorale per "Trump 2020" ... La sua Lega primo partito in Italia?





























In fondo i nodi che siamo chiamati ad affrontare in Europa e in Italia non sono tanto diversi.

Chi auspicava per "la sinistra e il futuro dell'Italia" semplicemente "Un paese normale" sicuramente aveva altre ambizioni. Ma a 25 anni dal lancio di quella prospettiva e con numerosi Governi amici che si sono alternati (Romano Prodi, Massimo D'Alema, Giuliano Amato, ancora Prodi, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni), qui siamo. Ed anche il nostro Paese si è acconciato in basso. Con una costituzione materiale ed una vita democratica sempre più contrastante con i Principi e l'Ordinamento della Costituzione "più bella del mondo", elaborata e voluta dalle donne e dagli uomini che hanno fatto la Resistenza e liberato l'Italia.

Nelle ultime ore due ulteriori elementi sono in campo. Le motivazioni della Corte d'Assise che ha svolto il processo per il 2 agosto 1980 ha stabilito che "anche a Bologna fu una strage di Stato". Per raggiungere questa verità giudiziaria ci sono voluti 40 anni di impegno civile della Associazione dei familiari delle vittime e di tutti coloro che anno dopo anno si sono mobilitati. Mentre la Corte di Cassazione ha prescritto l'omicidio colposo verso le condanne stabilite anche dalla seconda sentenza della Magistratura nei confronti di 20 imputati per la strage di Viareggio del 2009 e si farà un altro processo. Altri 32 morti e decine di vittime restano senza giustizia.

Eppure per larga parte delle vecchie classi dirigenti del Paese pare che il problema sia quello di rimuovere dal Governo, dai Ministeri e dai Comuni gli "incompetenti", i "populisti", gli ultimi arrivati con pretese di "cambiare il sistema".

Questa offensiva trova spazio per una obiettiva e sempre più marcata divisione nella composita maggioranza politica. Da un lato le componenti moderate e conservatrici del Centrosinistra, particolarmente insediate nella gestione del potere locale e regionale che amministrano e gestiscono da decenni (spesso con logiche clientelari e feudali). Dall'altro un Movimento 5 Stelle che si proponeva di "aprire le Istituzioni come una scatoletta" di tonno ma, una volta conquistato 1/3 dei voti, si è trovato di fronte alla complessità dei processi istituzionali ed alla necessità di alleanze e mediazioni con interlocutori politici molto più esperti e scafati dei giovani neofiti "grillini", ancora privi di un progetto e di una visione di lungo periodo e soprattutto di una cultura (per altri soggetti si potrebbe meglio dire una organizzazione) in grado di reggere la sfida di governo ed, insieme, il consolidamento sociale e politico nelle periferie dove ha raccolti consensi e voti.

Corresponsabile della nascita dei Governi Conte 1 e Conte 2 è stato, a ben vedere, l'ex segretario del PD, Matteo Renzi. Ad inizio legislatura il suo secco rifiuto di verificare una eventuale possibile alleanza con il M5S ha aperto la strada tortuosa e infausta del Governo "Giallo - Verde", con Matteo Salvini al Ministero degli Interni. Poi, di fronte alla evidenza delle incompatibilità sociali e infrastrutturali tra "grillini" e Lega, che hanno prodotto la rottura dell'estate 2019, la sua iniziativa volta a costituire un accordo tutto politico (tattico) e niente affatto progettuale-programmatico (strategico) tra Centrosinistra e M5S. Così da logorare ulteriormente il profilo "rivoluzionario" e alternativo del Movimento di Beppe Grillo e da rendere evidenti contraddizioni, incoerenze e conflitti (per molti versi naturali) tra componenti direttamente impegnate nel Governo e militanti attivi nei territori e nel sociale. In questo contesto obiettivamente difficile il Presidente del Consiglio ha alternato apprezzamenti per l'equilibrio e la sobrietà, mostrata di fronte alla irruenza di altri protagonisti della scena, e pesanti critiche di trasformismo e di indifferenza verso i contenuti delle scelte. E il tutto ha finito per delineare un profilo debole e incerto del Governo "Giallo - Rosa", in cui non emerge la necessaria discontinuità con il passato e prevalgono le soluzioni di conservazione anche a fronte dell'irrompere delle emergenze sanitarie, ambientali, climatiche e di quelle economiche, produttive e sociali; ovvero alla occasione rappresentata dai 200 miliardi di Next Generation EU di investire importanti risorse per combatte le diseguaglianze sociali, per diffondere tecnologie digitali, per avviare una seria prevenzione sanitaria ed una profonda conversione ecologica del Paese.

Oggi, Matteo Renzi è l'apripista dell'attacco al Governo Conte 2, pronto a incassare risultati impensabili (si pensi che nei 30 punti presentati al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha resuscitato anche il Ponte autostradale sullo Stretto di Messina) o a passare all'opposizione, aprendo di fatto un percorso per una uscita da destra. E tuttavia il fronte politico ed imprenditoriale, editoriale ed affaristico che opera per isolare e demolire ogni serio e profondo cambiamento nella società e nella vita politica ed istituzionale italiana è assai più ampio, potente e articolato.

Non a caso da settimane molti indicano nell'ultra settantenne professor Mario Draghi, economista, accademico, banchiere e dirigente pubblico, da ultimo Presidente della BCE, un auspicabile "nuovo" Capo di Governo. Ed altri nomi sono quelli di Marta Cartabia, costituzionalista, giurista, accademica e già Presidente della Corte Costituzionale o di Paola Severino, avvocatessa, già Ministra della Giustizia del Governo Monti. Dunque soluzioni che anziché aprirsi alle innovazioni e proiettarsi verso istanze giovanili, sociali ed ecologiste, ripropone governi di "larghe intese" tra soggetti politici e gruppi di potere economico e finanziario che hanno costruito questa Italia

Del resto a lavorare in questa direzione sono anche generazioni di mezzo, che includono Sindaci e Presidenti di Regione. Si distinguono ancora una volta Stefano Bonaccini e Luca Zaia, Attilio Fontana e Alberto Cirio. Con le numerose iniziative coordinate in Conferenza dei Presidenti di Regione su aperture e chiusure di scuole, industrie, attività commerciali e sportive, eventi e spettacoli nei mesi di emergenza sanitaria per Covid-19. Da ultimo, con le risibili proposte per "fronteggiare" l'emergenza smog, che in Pianura Padana si ripropone regolarmente in ogni inverno per le polveri sottili, aggravando la sofferenza polmonare di milioni di italiani: "rinvio del blocco dei diesel euro 4 a causa dell'emergenza Covid-19 e raddoppio delle domeniche ecologiche". Un ennesimo schiaffo "bipartisan" alla richiesta popolare di investire con priorità e coerenza assolute per potenziare sistemi integrati, moderni e più efficienti di trasporto pubblico, ferrovie regionali e mobilità "dolce"; in alternativa alla dipendenza dai veicoli privati inquinanti ... Mentre si insiste ancora nel consumo di suolo con imbarazzanti propositi di passaggio da "risaie" coltivate a nuovi poli della logistica per lo spostamento di merci su gomma: vedi l'ultima denuncia del fronte ambientalista bolognese e di Legambiente su una vasta area della bassa ad Altedo di Malalbergo. 

No, in Italia la via maestra per rinnovare il Paese e rafforzare la democrazia è di segno ben diverso.


Attivisti della Rete Ambientalista dell'Emilia Romagna manifestano sotto la Regione per una svolta ecologista
nelle politiche locali e nazionali. Il Patto per il lavoro e per il clima sottoscritto a fine anno non affronta nodi cruciali ...
(dicembre 2020)




La Giunta Bonaccini insiste per realizzare un Progetto di conservazione e di forte impatto ambientale come il Passante di Mezzo. Ecco una foto del "fabbisogno" di ulteriore cemento ed asfalto ... 
(dicembre 2020)
 


La Rete Ambientalista dell'Emilia Romagna ed i soggetti che hanno promosso la mobilitazione per una Rivoluzione ambientale a Bologna
lo scorso 17 ottobre 2020, sostengono la necessità di fermare il progetto del Passante di Mezzo (qui una foto del dicembre 2020)
per dare priorità a sostanziosi investimenti a favore della mobilità sostenibile per persone e merci ...



















Una ulteriore giornata di "traffico" sull'Asse viario A14 - Tangenziale nei pressi del casello autostradale di San Lazzaro di Savena ...
(gennaio 2021)
Una domanda sorge spontanea: perché adeguare l'offerta di corsie ai punti più alti della domanda?
E' questo un sano principio economico e finanziario? 


Ancora le corsie libere dal traffico nella Tangenziale di Bologna ... (gennaio 2021)
Intanto le gru in via Rivani indicano lavori in corso a pochi mesi dal grande Asse viario ...
Una sana programmazione urbanistica? 



Uno spezzone della partecipata manifestazione bolognese (con mascherine e distanziamenti di sicurezza) 
Per una Rivoluzione Ambientale a Bologna e nel Paese (17 ottobre 2020). Qui in via dell'Indipendenza ...


Il corteo creativo e combattivo "dei mille" in via Marconi ... Sfilano giovani, mamme e bambini ... (17 ottobre 2020)  


17 commenti:

  1. Lettura impegnativa e intrigante.
    Trump va rimosso, ma non martirizzato. Purtroppo tra i 74 milioni di elettori ci sono tanti americani che debbono essere riconquistati da una politica risanata.
    Anche nel 2016 l'avere a lungo sostenuto che le elezioni erano state condizionate da una potenza straniera è stato un segno di debolezza e non ha di certo aiutato il confronto civile e la democrazia.
    In Italia il Presidente del Consiglio può essere rimosso se Quirinale e Parlamento trovano una figura più autorevole e rappresentativa. Ma occhio a non scambiare i sondaggi virtuali con le elezioni ed i seggi effettivi. Anche questa sarebbe una distorsione grave ed un colpo alla democrazia repubblicana. La Costituzione è una cosa seria e non basta evocarla e non leggerla.
    Ciao!

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    1. Si. Occorre sempre misurarsi con la realtà. Donald Trump è stato sostenuto da tanti milioni di americani: "un mondo" composito e variegato, con le cui tesi occorre misurarsi, con rispetto, con fermezza, con strategie e politiche di giustizia sociale ed ambientale.
      Del resto per questo credo si siano mobilitati anche gran parte degli oltre 80 milioni di americani che hanno sconfitto nelle elezioni di novembre 2020 il candidato Repubblicano.
      Dunque per Biden - Harris ora la sfida è avviare un cambiamento della società americana e contemporaneamente contribuire a costruire un nuovo ordine mondiale nella pace: con il disarmo, con la cooperazione, con il pieno rispetto dei diritti - doveri universali.

      Si. In Italia dopo il fallimento del Governo "Giallo - Verde" e la crisi obiettiva (credo che Renzi abbia purtroppo constatato una realtà, di cui obiettivamente porta una parte di responsabilità) del Governo "Giallo - Rosa" in questo Parlamento non resta che sperimentare (se si vuole) un Governo "Centrodestra - Centrosinistra". Ce ne sono i presupposti? Oppure un Governo di "Unità Nazionale". Realistico? Con quale minimo comune denominatore?
      Personalmente penso che la strada maestra è quella del voto politico. Nella speranza sia (per tutti, nessuno escluso) l'occasione di alzare il livello del confronto e del dialogo politico sulle scelte necessarie per costruire un'Italia 2030 - 2050 eco-compatibile e sostenibile, più giusta e civile in una Europa più unita e democratica.
      Gianni

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  2. Lunga attesa, lungo scritto.
    Bene così.
    Ai molti interrogativi posti ne aggiungo uno.
    Può essere una grande azienda privata a censurare il Presidente degli USA?
    Anche questo è un problema che ci consegna questa vicenda.
    Personalmente trovo che Trump sia da rimuovere, ma non da Twitter. Dalla Democrazia che si è data quel grande paese con la Costituzione Americana: Parlamento, elettori, eletti, organi di controllo.
    Solo un parere invece sulla situazione italiana.
    Conte non è il massimo ma il vero problema è la sua maggioranza, composta da forze antitetiche che non hanno mai trovato un minimo comune denominatore e forse neppure lo hanno cercato. Ma quale altro Governo è possibile in questo Parlamento? Non credo che la situazione possa migliorare. Dunque si torni a votare. E ognuno secondo coscienza. In questi anni molte cose sono cambiate e la prossima legislatura potrebbe riservare gruppi politici più consapevoli e in grado di trovare sintesi utili a donne, uomini e giovani.
    Anna

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    1. Concordo sulla necessità di ridimensionare il potere dei grandi gruppi monopolistici privati. La subalternità delle Istituzioni pubbliche rappresentative dei cittadini e delle comunità va ricostruita di fronte alle evoluzioni sociali e tecnologiche di questo secolo. Verifichiamo un ritardo culturale e politico irresponsabile.
      Concordo anche sulle valutazioni riferite alla politica italiana ed ho usato (vedi commento sopra) alcuni tuoi termini. Ogni prospettiva di "rivoluzione pacifica" va progettata, costruita e sostenuta nel Paese e nelle Istituzioni nel pieno rispetto per tutti, con determinazione democratica e coerenza assoluta.
      Gianni

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  3. Mi ha colpito il fatto che nella occupazione del Parlamento americano risultavano diversi poliziotti, vigili del fuoco, militari.....
    In realtà se pensiamo alla nostra storia non è diverso. E ancora scopriamo poliziotti corrotti, servizi segreti implicati in stragi, carabinieri compromessi...
    E in fondo questo è anche un segno positivo.
    Primo, perché indica che gli enti pubblici non sono riservati a caste chiuse, separate, privilegiate.
    Secondo, perché anche nei loro confronti si agisce a termini di Legge. Il che vuol dire che non è tutto marcio e c'è capacità di reazione di personale rispettoso della Repubblica e della Costituzione.
    m.m.

    NB. Belle le foto in tangenziale. Trovarle così libere è davvero difficile. Ma trovo giusto l'invito a non adeguarsi ai flussi max del traffico.

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    1. Considerazioni vere. Soprattutto se verità e giustizia emergessero in tempi accettabili e i responsabili fossero messi nella condizioni di non nuocere (in vita). Sulle grandi stragi che hanno insanguinato e condizionato la storia d'Italia purtroppo sappiamo ancora molto meno di quanto dovremmo. Così sull'intreccio perverso tra politica e mafie, tra classi dirigenti nazionali, servizi di Stato e centri politici, economici e militari internazionali (alleati e no). Non è poca cosa.
      Gianni

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  4. I prossimi giorni in America saranno pacifici? La nostra non è solo una preoccupazione a distanza. Agli USA ci lega una alleanza militare e le basi nucleari che abbiamo in Italia sono offensive e target per ogni azione di guerra nel Mediterraneo.
    Non è il caso che tra gli argomenti della verifica di governo si affronti anche un argomento così importante? O tutto può continuare ad essere delegato a Patti e Ministri più o meno affidabili e graditi a Bruxelles e Washington?
    Carlo

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    1. Auguriamoci un passaggio di consegne senza ulteriori incidenti e vittime. Gli allarmi (erano e) sono giustificati. I conflitti in armi escludono sempre la grande maggioranza dei cittadini dalla partecipazione politica e riducono inevitabilmente il confronto a gruppi ristretti e prepotenti.
      Il tema del disarmo e delle basi USA o NATO sul nostro territorio sono uno dei grandi temi aperti. Sempre poco dibattuti, ma essenziali per la conquista di una piena libertà e auto determinazione dell'Italia e dell'Europa nel mondo. E probabilmente anche per la comune sicurezza.
      Gianni

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  5. Interessanti e stimolanti considerazioni sugli USA e la sua Democrazia in questi giorni ascoltando e leggendo vari commentatori ed esperti di quel mondo mi vengono spontane alcune considerazioni che butto li come provocazione ,ma non sarebbe ora di smetterla di considerare quel paese un modello di Democrazia ?
    Una democrazia dove nelle elezioni più partecipate della loro storia ha votato si e no il 50% degli elettori , dove praticamente non esiste stato sociale , dove tutto è parametrato su quel che possiedi e se non hai sei considerato uno scarto della società .
    Negli USA vi sono 2.250.000 carcerati e quasi 5 milioni sono in libertà vigilata , 726 carcerati ogni 100mila abitanti , non male direi ,il 10% dei neri adulti è in carcere . Solo questi pochi numeri danno l'idea di una società disgregata ed emarginezzante ,una società che toglie a molti e dà a pochi .
    Dici bene , quando poni il problema della credibilità Democratica Made in USA , "esportano " democrazia violando diritti di popoli e nazioni intere ,per la difesa dei loro interessi , è sempre stata la loro politica , Trump o Biden , è un poco come cambiare il numero di maglia allo stesso giocatore , la sostanza non cambia .
    Tranciante , forse , come giudizio , ma la vedo così .
    Governo Renzi e Conte , ecco questo è il livello a cui si è ormai ridotta la politica italiana , una guerra per bande , slegata da qualsiasi idealità ed ideale , succube ed incapace di liberarsi dagli schemi imposti da un modello culturale ed economico che rende indispensabile il superfluo e non necessario l'indispensabile .
    Manca una idea forte di cambiamento sociale e politico ,non basta gestire al meglio l'esistente , così vince sempre il capitale .
    occorre ,occorrerebbe una idea diversa di sviluppo e di crescita , eppure basterebbe rileggere i sacri testi per riscoprirne l'attualità .
    O si riscopre che la politica è far prevalere , rendere EGENOME , le proprie idee , e non il continuo dileggio dell'avversario , altrimenti facciamo solo chiacchiere al vento .
    Che fare ricostruiamo la Sinistra ,mi verrebbe da dire ,moderna nel fare ,antica negli Ideali .
    Ciao .

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    1. Considero gli USA una democrazia. Da studiare, apprezzare e criticare per le contraddizioni di cui ha dato e dà continuamente prova.
      Trump e Biden non indossano solo diverse magliette e non è un caso abbiano mobilitato tanti elettori come mai prima nella storia americana. Perché non vederlo? Si sono scontrati interessi, passioni, culture.
      Quanto all'Italia penso sia indispensabile aggiornare la realtà delle forze in campo, dei processi intervenuti, dei problemi aperti, delle priorità da affrontare, dei progetti necessari e possibili verso il 2030-2050, del profilo culturale e di rappresentanza dei soggetti politici utili, delle nuove alleanze sociali e politiche da costruire.
      Facciamo fruttare per la prospettiva tutte le conoscenze e le esperienze acquisite.
      Gianni

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  6. A me pare che "Giuseppi" sia legato nel bene e nel male a Donald.
    Il presidente USA lo aveva sostenuto ed ora, sconfitto da Joe Biden, lo trascina con lui.
    Del resto l'avvocato del popolo non finirà sul lastrico e avrà tanto da lavorare....
    Ma ora?
    Il neo presidente che si insedierà alla Casa Bianca siamo certi che supporterà Matteo Renzi o Nicola Zingaretti fino alla vittoria?
    Mario Cinico

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    1. Di Conte conosco solo la parte pubblica e so che molti uomini di potere spesso nascondono della loro vita parti riservate importanti, che consentirebbero di esprimere giudizi più obiettivi e centrati.
      Per ciò che (allo stato) conosco, Trump e Conte mi sembrano tuttavia personalità assai diverse, per cultura, politica, modi di rapportarsi.
      Aggiungo che anche quel "Giuseppi" non l'ho mai letto casuale: si, forse un sostegno marcando una netta distanza.
      Certo, può essere che l'affondo di Matteo Renzi in Italia coincida con il cambio di Presidenza negli USA.
      Più difficile dire se la vittoria elettorale dei Democratici americani potrà contribuire a risollevare le sorti politiche di Italia Viva e PD.
      Per tutti (sui due lati dell'Atlantico) si aprono sfide assai impegnative. Nulla pare scontato nella lotta politica in corso, perché occorre cambiare sistemi economici, sociali e di democrazia consolidati e in crisi verticale ...
      Non vedo avvenire per chi si limitasse alla conservazione o ai rattoppi.
      Gianni

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  7. Rimuovere Trump è un problema di salute pubblica. Il presidente uscente dal momento in cui non ha riconosciuto la vittoria elettorale dell'avversario Biden costituisce una minaccia per il naturale passaggio di poteri. Cosa può succedere nei prossimi giorni per iniziativa di coloro (gruppi di repubblicani, suprematisti, nazisti...) che credono ai brogli e sono convinti si stia operando un furto contro la loro parte e il loro leader?
    Rimuovere Conte significa chiudere la stagione del populismo anche in Italia e presto si vedrà che possono fiorire soluzioni alternative. Nessuno ora le vede anche perché mancano lucidità e visione a gran parte dei partiti che usano categorie del passato.
    Voglio esplicitare una soluzione tra le altre.
    I Governatori delle Regioni hanno dimostrato di sapere essere apprezzati dai loro concittadini (Zaia oltre il 70%, De Luca ed Emiliano a furor di popolo, Bonaccini stimato per competenza ed equilibrio anche dai leghisti che ha sconfitto....) e nei mesi scorsi nei confronti del Governo hanno saputo trovare minimi comuni denominatori sulle cose da fare. E allora dalla loro Conferenza potrebbero emergere figure autorevoli e capaci di ricomporre la situazione.... per gestire al meglio i 220 miliardi dei Fondi Europei. Prima del voto (se c'è coraggio a destra e a sinistra) o dopo il voto (una volta ridimensionato il M5S, il Salvini estremista e la sinistra massimalista) avendo affidato ora ad un tecnico superpartes il Governo che deve gestire le emergenze sanitarie ed economiche più urgenti (del resto già dirette da comitati medico-scientifici ed economisti-manager).
    PD-mda

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    1. Analisi lucida. Forse lineare. Ma ...
      Primo. Negli USA rimuovere Trump non è facile prima del 20 gennaio. E le preoccupazioni relative al passaggio pacifico di consegne vanno gestite ugualmente con grande attenzione, fermezza e sensibilità democratica.
      Incideranno sul futuro dell'America e del mondo intero.

      Secondo. In Italia rimuovere Conte è facile. Basta che Renzi e Italia Viva facciano dimettere le loro Ministre e il Sottosegretario e tolgano la fiducia al Governo. Del resto (come già scritto nel post) il Conte 1 e il Conte 2 sono entrambi il prodotto anche delle volontà dell'ex Segretario del PD.
      Non penso però che sfrattato Conte da Palazzo Chigi "significa chiudere la stagione del populismo anche in Italia" e determinare "soluzioni alternative" migliori. Anzi. Si potrebbero determinare involuzioni della democrazia e della società italiana ancora peggiori di quanto abbiamo vissuto in questi anni.
      Molto dipende dagli sbocchi politici ed istituzionali a cui lavoreranno i partiti politici ed i vari protagonisti scesi in campo e che prenderanno la parola nei prossimi giorni.
      Io, ad esempio, non ho apprezzato affatto molte delle scelte che hanno caratterizzato i Presidenti di Regione negli ultimi mesi di lotta politica in polemica con il Governo "Giallo - Rosa". Ho visto nelle iniziative della Conferenza e del suo Presidente, Stefano Bonaccini (del PD), una preoccupante subalternità a poteri economici e lobby imprenditoriali e finanziarie conservatrici, non a caso sostenute anche dalle destre più retrive e dai colleghi (della Lega) Zaia e Fontana (nell'ultima parte del post vengono fatti riferimenti concreti a fatti e scelte recenti).
      Insomma la questione che abbiamo di fronte è precisa e merita risposte di alto contenuto progettuale, programmatico, operativo: come vogliamo cambiare la società? Come vogliamo gestire in Italia le ingenti risorse di Next Generation EU concordate in Europa anche da Conte e Gualtieri? E quali politiche di Bilancio e di investimento nazionali vogliamo fare? Quali scelte strategiche intendiamo praticare per fronteggiare le emergenze sanitarie, ambientali, climatiche, sociali, produttive ed economiche?
      Renzi esige un chiarimento? Posso capire ed anche apprezzare. Servono una visione, una sintesi ed un Progetto per l'Italia e per l'Europa verso il 2030-2050.
      Ciò da cui dissento radicalmente sono però le sue posizioni di merito: prendere il MES, sbloccare i cantieri delle "grandi" opere, sostenere le imprese e l'occupazione senza selezionare l'utilità e la qualità delle produzioni e dei lavori.
      E da Renzi vorrei chiarezza "sulle forme della democrazia da rispettare" e sui principi e l'ordinamento della Costituzione da affermare. In questi anni le principali pratiche di "un uomo solo al comando" e le richieste di "pieni poteri" non sono certo addebitabili a Giuseppe Conte ed al M5S. Come le mezze riforme fallite (delle Province) e i "pasticci" Istituzionali (Capitolo V). Così per la Giustizia negata, per i conflitti di interesse perpetrati, per la commistione pubblico - privato, per l'occupazione impropria delle Istituzioni da parte di partiti e lobby, per la corruzione, il malaffare ed i collegamenti tra colletti bianchi e le organizzazioni mafiose e criminali.
      Insomma, oggi per costruire un'Italia nuova sono essenziali energie popolari fresche e non compromesse con la gestione del potere del passato.
      Anche per questo può essere salutare un chiarimento.
      Gianni

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    2. Mi sfugge l'apprezzamento verso Renzi. Esprime posizioni diametralmente opposte. Tra l'altro vorrebbe anche il Ponte sullo Stretto.
      E' semplicemente un guastatore. Interessato a gestire potere.
      A.

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  8. Ma quale populismo? I problemi delle nostre società sono causati da classi dirigenti avide di sfruttare le risorse e le persone.
    I democratici americani hanno prevalso su Trump ma ora dovranno dimostrare al mondo come conciliare un riequilibrio sociale interno al suo paese con gli obiettivi internazionali concordati a Parigi che richiedono una riduzione dei consumi energetici negli Usa.
    I partiti italiani dovranno dare vita ad una nuova maggioranza che abbia nel programma salute, ambiente e lavoro. Recuperando in pochi anni le malefatte di decenni. E inoltre rimettendo in discussione impegni presi nel presente da presidenti, ministri e amministratori vari con associazioni, sindacati e cittadini.
    Una bella scommessa considerando che l'Italia non è mai uscita dagli accordi di Parigi ma non ha neppure mai agito in coerenza con le scelte fatte.
    PGR

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  9. Trump presto tornerà alle sue attività di imprenditore e Conte forse a quelle di avvocato, dunque non voglio infierire. Ma ovviamente restano i problemi irrisolti e per la verità antecedenti al loro arrivo.
    Prendo spunto dalle belle foto sulle corsie libere della tangenziale per una domanda. Ma se lo smog supera i limiti consentiti dalla legge anche in assenza di traffico a causa dei blocchi antivirus che fare per risanare l'aria?
    Perché continuare a prendersela con chi ogni giorno è costretto a usare le auto in assenza di mezzi alternativi per recarsi al lavoro?

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