domenica 17 gennaio 2021

Le vere sfide per Conte, Grillo, Renzi, Zingaretti ...

In tanti anche a Bologna per scuole aperte e in presenza, "risorsa essenziale" per costruire futuro 










La protesta di insegnanti, studenti, genitori ed alcune sentenze TAR hanno evidenziato una grande questione nazionale. Purtroppo male affrontata della maggioranza politica che ha fin qui sostenuto il Governo Conte ed anche dai partiti che ad esso si sono opposti, che si candidano alla guida del Paese e che amministrano gran parte delle Regioni. Per tutti si ripropone la sfida della scuola italiana e del sistema educativo e formativo, una risorsa strategica essenziale per il futuro del Paese.

I fatti dicono che partiti ed autorità politiche di governo nell'anno della pandemia hanno sostanzialmente delegato la ripresa delle attività scolastiche - universitarie e delle lezioni (in presenza) al personale occupato nel settore. Per mesi si è affidata ogni responsabilità sulle deboli spalle di una Ministra considerata da alleati ed avversari inesperta e/o "incapace". 

Anziché intervenire, cooperare, assumere iniziative per assicurare continuità formativa, educativa e sociale pari delle altre attività produttive essenziali del Paese, mentre tutto veniva progressivamente riaperto (grandi centri commerciali, eventi sportivi, discoteche), le ragazze ed i ragazzi sono rimasti a casa, parzialmente supportati con utili ma riduttive esperienze di "didattica a distanza". Del resto non possiamo dimenticare che questo è il Paese in cui Ministro, politici, imprenditori e commentatori vari hanno continuato a sostenere che "di cultura non si mangia" o che "prima di studiare occorre produrre ricchezza".

Così è successo che le scuole medie superiori e le Università sono da quasi un anno sostanzialmente chiuse e incerto è il loro futuro. Perché, superata la sfida dell'adeguamento interno alle norme minime di precauzione anti Covid-19 e riorganizzati ambienti e/o turni, si è "scoperto" il nodo irrisolto dei sovraffollamenti esterni, in particolare sui trasporti pubblici, con la loro inadeguatezza. Sicuramente nell'emergenza sanitaria: per mesi, risulta che nessun Presidente, Ministro o Assessore si sia minimamente preoccupato di dirigere, coordinare e mobilitare tutte le risorse esistenti, con il parco mezzi del trasporto privato in gran parte fermo nelle autorimesse per mancanza di attività e di turismo. E conseguenti sprechi. Ma il tema va ben oltre il tempo (ancora lungo) dei virus. E da decenni le grandi aree urbane e le Regioni italiane (a partire da quelle della pianura Padana) non affrontano adeguatamente la sfida del passaggio dal traffico quotidiano e caotico su gomma a quello strutturato, organizzato ed integrato che ha al centro le ferrovie ed un sistema integrato di trasporti pubblici e di mezzi non inquinanti in grado di corrispondere alla domanda sociale diffusa di sicurezza, di qualità ambientale, di risparmio energetico che rivendicano cittadini sempre più informati e coscienti delle priorità del mondo che evolve. Invece, anche a contraddire documenti ufficiali, impegni internazionali e obiettivi enunciati da primi timidi "Patti" sottoscritti da Enti ed associazioni della società organizzata (vedi quello recente della Regione Emilia Romagna o quello recentissimo della Città Metropolitana di Bologna) la parte largamente preponderante degli investimenti in programma (verso il 2030 e oltre) da parte di Regioni, Enti Locali e privati (spesso in accordo con le autorità pubbliche e a spese dei cittadini) resta in direzione di infrastrutture e mezzi di trasporto individuali e privati: autostrade, strade, TAV, ponti e tunnel, nonché auto e autocarri sempre più tecnologici e costosi. 

Rispetto a queste contraddizioni Matteo Renzi ed Italia Viva hanno sicuramente una grossa parte di responsabilità. Propongono ancora oggi "lo sblocco di tutti i cantieri" promessi in passato e, addirittura, la riesumazione del Ponte sullo Stretto di Messina.  E, dall'osservatorio bolognese, non possiamo dimenticare tra l'altro che fu il Presidente del Consiglio - Segretario PD (di Rignano) a sottoscrivere con l'A.D. di ASPI Giovanni Castellucci (oggi agli arresti domiciliari) con Stefano Bonaccini e Virginio Merola - con un atto mai discusso dalle rispettive Assemblee elettive, a proposito di "forme da rispettare" e di pratiche della democrazia - il Passante di Mezzo che prevede 16-18 corsie di attraversamento della Città. Con documenti che prevedono un sostanzioso incremento del traffico veicolare dei prossimi anni. 

Tuttavia, la questione riguarda direttamente anche tutti gli altri partiti politici. A partire dal PD che continua ad essere isolato in molte scelte discutibili e irresponsabili di gestione del territorio e delle infrastrutture in essere (in Emilia Romagna dalla legge urbanistica del 2017, al People Mover) e sostenute (prevalentemente in cemento ed asfalto). 

Ed ancora aperta ed irrisolta è la incredibile vicenda delle concessioni autostradali. Con uno scontro che si trascina da anni tra vecchi responsabili pubblici e privati del malaffare e delle tragedie nazionali (da Acqualonga a Genova, a Borgo Panigale) a Ministri e soggetti politici "ultimi arrivati" e molto naif, ricchi di buone promesse (vedi il M5S) e, una volta conquistati voti e ruoli di Governo, ora incerti sul da farsi, in parte preoccupati di non interrompere un impegno politico - istituzionale (appena avviato) e in parte irretiti da apparati statali de-strutturati e infedeli e da manager, dirigenti e funzionari pubblici intrecciati a potenti gruppi imprenditoriali privati e studi professionali al servizio di chi esercita potere. 

Dunque è bene ripetere. Per risolvere la crisi del Paese non basta rimuovere Giuseppe Conte da Palazzo Chigi. Nè allontanare l'infido Matteo Renzi e quelli di Italia Viva dal Governo nazionale alleandosi con la signora Sandra Lonardo in Mastella, il sempre PSI Riccardo Nencini e gli immarcescibili e ben solidi DC Bruno Tabacci e Paola Binetti. Per non parlare di senatori (e deputati) che riferimenti sociali e culturali manco li hanno. E non servono neppure ammucchiate "bipartisan" o "tripartizan", edizioni aggiornate di vecchie esperienze di gestione conservatrice del potere e delle risorse delle comunità (oggi dei fondi di Next Generation EU o, come qualcuno vorrebbe, il MES). Come auspicano molti centri di potere economico e finanziario, desiderosi di indicare loro uomini e consulenti di fiducia.

Qui ed ora è urgente fare scelte concrete e selezionate di investimento e di riorganizzazione verso comunità caratterizzate da percorsi coerenti di crescita culturale, di conversione ecologica, di giustizia sociale, di innovazione tecnologica orientata al benessere dell'umanità e in grado di limitare i principali pericoli che minacciano il Pianeta assicurando vita e prospettiva alle future generazioni e ad ogni essere vivente. Insomma, un Governo che raccolga ed esprima la richiesta di cambiamento che cresce nel Paese.


Insegnanti, studenti, genitori e cittadini manifestano a Bologna, in piazza della Costituzione, sotto la sede della Regione, contro l'ordinanza di Bonaccini che rinvia ulteriormente l'apertura delle scuole in Emilia Romagna (venerdì 15 gennaio 2021)











Uno striscione ricorda gli impegni presi ed elusi per l'ennesima volta ... (15 gennaio 2021)
 















Un cartello interroga tutti su una grande contraddizione da risolvere ... (15 gennaio)






















Sotto le Torri di Kenzo Tange ragazzi e insegnanti motivano alle telecamere le ragioni della lotta ...






Con i cartelli i manifestanti esprimono il valore sociale della suola in presenza e l'alto valore della cultura per lo sviluppo del Paese e dell'umanità ... 

 













In tempo di pandemia un invito a declinare secondo i parametri del momento il bilancio sociale, culturale ed economico della chiusura / apertura delle scuole ... 



Dall'Istituto Artistico una sollecitazione a ragionare in termini di economia (e benessere) circolare ...


Da un rappresentante sindacale di base una critica alle politiche delle Regioni e del Governo sulle scuole ...
 



Durante la manifestazione una delegazione di Priorità alla scuola e dei genitori che hanno fatto ricorso contro l'ordinanza Bonaccini al TAR viene ricevuta ai piani alti del Palazzo della Regione ...

 

In piazza si alternano gli interventi di studenti, insegnanti e genitori. Per costruire la società degli anni 2030-2050 con cittadini consapevoli delle sfide che dobbiamo affrontare insieme ai contenuti della didattica "occorre intervenire sull'edilizia scolastica, sull'ambiente urbano e sui trasporti" ...  (15 gennaio 2021)



La pagina del Carlino Bologna di ieri: "la scuola vince sulla politica" ... (16 gennaio 2021)



Ancora una pagina di Carlino Bologna: racconta (con refuso / gaffe nel sottotitolo) "del presidio che, nonostante la sentenza del TAR loro favorevole, non è stata annullata" ... e dell'incontro di una delegazione "con Bonaccini, Schlein e Salomoni" ... 
(16 gennaio 2021)



Repubblica titola "l'emergenza Covid e lo scontro sull'istruzione" ... E, nel sottotitolo, propone le priorità di Merola.
"Il virus non ha fermato i cantieri" dice il Sindaco. "Al Dall'Ara 122 milioni, altri fondi per Torri, Archiginnasio e Baraccano" scrive il quotidiano, a pag.7
(sabato 16 gennaio 2021)). 


L'avvocato Milli Virgilio, ex Assessore del Comune di Bologna, ha denunciato la "violazione di legge della Giunta Bonaccini ... (Repubblica Bologna, 16 gennaio 2021) 


Il Corriere di Bologna titola su sentenza e "festa sotto la Regione". E commenta "La reazione. Bonaccini incassa e punta il dito contro il Governo" ... (sabato 16 gennaio 2021)


Intanto, sulle infrastrutture il Carlino Bologna riporta il "Confronto" a Bologna sul "Passante" e scrive: "la sinistra spinge: opera da annullare" ... (venerdì 15 dicembre 2021) 


15 commenti:

  1. Ho letto il post tenendo l'orecchio a in 1/2 ora e sento i nostri corrispondenti dagli USA dire che il neo Presidente intende caratterizzare i suoi primi provvedimenti a favore di migranti, impegni sul clima, dialogo con l'Iran.
    Vorrei che domani Conte dicesse in Parlamento cosa si propone di fare con il suo terzo Governo. Ai due punti che si indicano nel post (scuole in presenza e infrastrutture e trasporti sostenibili) aggiungerei sanità di prossimità e tasse di scopo.
    L.

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    1. Ho sentito Giuseppe Conte proporre come "stella polare lo sviluppo sostenibile" e "la salute e il benessere delle persone". Personalmente mi convince qualora una nuova maggioranza (oggi non esplicita) riesce a sciogliere i molti nodi di governo (operativi) che restano aperti.
      Gianni

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  2. La sinistra deve rivoluzionare la sua comunicazione.questo post puo' essere interessante per una generazione di 60/70enni
    Ma è del tutto incomprensibile ad un 20enne:in sintesi quale è l opinione di Gianni sulla crisi di governo ? Cosa significa la frase su Conte ? Come si recupera adesso una nuova maggioranza stabile x fare le ottime cose che auspichiamo ?
    Non si capisce quale sia la strada auspicata..forse nuove elezioni ??? Bisogna imparare ad esprimersi con sintesi e chiarezza..non ne possiamo più di Un Zingaretti che dice " si faccia.." .Chi deve fare ?
    E di 5stelle..che a leggere ciò che scrivi paiono povere vittime innocenti e sprovveduti ma basta dare un occhiata al loro blog per capire ciò che gli incompetenti arroganti alleati del PD sono veramente..
    La politica è compromesso: nonostante tutto credo che il PD sia l unico soggetto politico che dà garanzie perlomeno di tendere ad un compromesso al rialzo rispetto ai valori che vorrebbe rappresentare.

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    1. Considerazioni utili e che meritano approfondimenti.
      Per punti e nell'auspicio di parlare un linguaggio comprensibile ad ogni generazione e ad orientamento politico.
      1. La crisi di Governo penso sia conseguenza della mancanza di una visione e di un Progetto strategico comune tra le forze politiche della maggioranza.
      M5S, PD, LEU nel 2018 hanno ottenuto voti su prospettive radicalmente diverse e l'accordo di Governo per il Conte 2 si è basato su un compromesso fragile, debole, in parte elusivo (si veda su questo blog il post "Conte, Di Maio e Zingaretti. Ragioni e torti ..." del 31 agosto 2018). Nell'autunno di quell'anno Matteo Renzi ha prodotto una scissione dal PD ed è nata Italia Viva. In questo anno e mezzo (caratterizzato dalla emergenza sanitaria e dalla crisi economica mondiale) molte contraddizioni anziché essere superate o avviate a soluzione si sono aggravate. Solo alcune questioni: priorità alla salute e all'ambiente o al PIL ed ai commerci, revoca o rinnovo delle concessioni autostradali (dopo Ponte Morandi e gli arresti domiciliari di manager di ASPI), infrastrutture ferroviarie o stradali, transizione energetica alle rinnovabili o proroga delle estrazioni di petrolio e gas, riordino Istituzionale o autonomia differenziata delle Regioni, fiscalità progressiva praticata o riduzione delle tasse.
      Insomma un contrasto continuo tra possibilità di "cambiare sistema" e "conservazione". Altro che questioni personali e di carattere.
      2. Per fare "le ottime cose che auspichiamo" o matura un Progetto 2030 con sintesi creativa (e di radicale possibile alternativa all'esistente) che impegna una maggioranza qualificata del Parlamento o è bene ricorrere al voto degli italiani (il "popolo sovrano" della Costituzione) che potrà indicare nuovi rapporti di forza, auspicabilmente in grado di fornire soluzioni più avanzate.
      3. I 5 Stelle non sono affatto "povere vittime innocenti e sprovveduti", piuttosto "ultimi arrivati" (dal 2012 con il 23% e nel 2018 con il 32%) per effetto della crisi e del fallimento dei partiti tradizionali e "nuovi" di Centro, di Destra e di Sinistra (che si sono alternati dopo il monopolio del potere della DC). Tutti questi si, incapaci di cogliere le trasformazioni sociali e culturali, i nuovi conflitti e le "emergenze", i nuovi bisogni e le speranze. Ben più di problemi di "comunicazione" della "sinistra".
      4. Il PD più che "l'unico soggetto politico che dà garanzie" mi pare da tempo un "comitato elettorale" che somma gruppi dirigenti radicati nelle Istituzioni e delle organizzazioni economiche e sociali, cordate di potere e lobby imprenditoriali, volontari e cittadini dotati di forte idealità e di solidi valori costituzionali. Non fa riflettere che la maggioranza dei Segretari nazionali che si sono succeduti abbia determinato progressive scissioni e rotture? Prima di quella di Renzi, abbiamo registrato quella di Bersani ed Epifani ... Con molti altri dirigenti e leader di DS e Margherita. Ma che dire oggi di personalità politiche, Presidenti e Sindaci: da De Luca e Bonaccini, da Emiliano a Sala, da Gori a Nardella ...
      5. La politica è impegno civile e culturale teso ad unire persone e comunità per fare valere nei conflitti sociali (naturali) interessi, ideali e progetti di cambiamento e di progresso.
      I "compromessi" (più o meno storici e nobili) sono solo uno strumento per realizzare le finalità o gli obiettivi intermedi della lotta politica ovvero per registrare, consolidare e sviluppare determinati rapporti di forza.
      Gianni

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  3. Mi pare non resti che il voto.
    s.

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    1. "Il voto" è una soluzione democratica e costituzionale a cui fare ricorso in assenza di una maggioranza politica qualificata in Parlamento.
      Gianni

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  4. Non ho certezze sulla opportunità di ritornare a scuola in un momento di ripresa dei contagi. Ed i ragazzi se hanno un indice di gravità più basso degli anziani sono anche soggetti di trasmissione del virus.... Quindi cautela e meno ideologia.
    F.

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    1. Cautela? Ma perche' bisognerebbe averne per le scuole medie superiori e i corsi universitari non per supermercati (IKEA o COOP) e le grandi fabbriche (Stellantis o IMA)? E' da marzo che non si fa lezione in presenza. Con quali conseguenze? Qui nessuno e' ideologo (di sinistra o di destra). Viviamo in case problematiche, dove non e' possibile assicurare neppure gli spazi per tutti.
      m.t.

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    2. Capisco. La preoccupazione negli ospedali, nelle fabbriche, nei centri civici o commerciali, nelle scuole e nelle università, sui treni o sui bus è comprensibile e sperimentata. Occorrono cautele e precauzioni, maggiore organizzazione e investimenti nuovi. Certo. Per il presente e per la prospettiva.
      Quello che non si può accettare è considerare la cultura, l'educazione, la formazione (come l'arte e il teatro) qualcosa di meno essenziale e produttivo di molte altre attività oggi aperte e funzionanti. O, peggio, valutarli "un lusso" per tempi migliori.
      No, l'Italia e l'Europa hanno nella cultura diffusa e garantita a tutti un patrimonio prezioso da curare e coltivare nell'interesse comune. Organizzarsi e lavorare per garantirlo deve essere impegno quotidiano prioritario di Sindaci, Presidenti di Regione e Governo. E' stato così? Questo deve essere.
      Gianni

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  5. Per me hanno ragione i manifestanti e il post: istruzione, cultura e salute sono priorità assolute. Mentre le attività umane, produttive o commerciali, sono necessarie solo in quanto corrispondono al benessere delle persone. Non tutte cioè vanno bene, o non sempre. E la conoscenza di tanti, ovvero l'intelligenza collettiva, la democrazia organizzata serve per selezionare gli investimenti utili e quelli che non lo sono. Solo per capirci: produrre e vendere in quantità illimitata armi non è sano, molte industrie chimiche sono pericolose ..... All'opposto trasmettere conoscenze e competenze preziose costruisce futuro. Così curare la prevenzione e la salute. O piantare alberi, organizzare lavori di manutenzione del territorio e delle infrastrutture funzionanti......
    Ecco su cosa dovrebbero confrontarsi i politici, parlamentari o amministratori. A Roma, a Milano e a Bologna.
    Trovando le soluzioni ritenute più giuste per fare l'interesse del paese. Una maggioranza si formerà? Se si, bene. Altrimenti si voti.
    R.

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    1. Sottoscrivo. Il confronto era, è e resterà sulle cose da fare. Anche se spesso si chiacchiera d'altro.
      Aggiungo una convinzione. Il voto non è scontato risolva i conflitti politici aperti. Di certo, determinando nuovi rapporti di forza, può aprire una nuova fase, in cui anche quel che oggi non è possibile lo può divenire ...
      Gianni

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  6. Mi pare che qui si voglia dire che la sfida politica è sulle cose da fare. Pare anche a me e penso non aiuti nessuno a personalizzare i contrasti come capita di sentire troppo spesso tra fan di Conte, Renzi o Salvini.
    Nel paese reale non tutto va bene. E si devono riaprire le scuole ancora chiuse in sicurezza, si devono vaccinare i cittadini contro la pandemia, si debbono riorganizzare le aziende utilizzando il lavoro da casa, si devono fronteggiare le crisi e le chiusure di attività ......
    Per farlo con profitto è necessario avere una bussola: trovarla dipende da quei leader ma non solo. Un po' da noi tutti.
    Sveglia!

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  7. Ora le scuole emiliane hanno ripreso a mezzo servizio, con molte incognite e diffidenze. A differenza del Governo che pare nel pantano. Mi spiace che almeno formalmente una parte di protagonismo l'abbiano avuta quattro donne: le due Ministre di Italia Viva, Bonetti e Bellanova in uscita e le due senatrici Lonardo e Rossi in entrata.
    Purtroppo non vedo grandi passi avanti.
    Anna

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    1. Vero. Ma voglio proporti un appunto ed una riflessione.
      L'appunto. Hai (forse) dimenticato Renata Polverini? Anche lei (seppure alla Camera) ha dato la fiducia.
      La riflessione. Sei sicura che, almeno in questo caso, "dietro ad una grande donna non ci sia un piccolo uomo"?
      Gianni

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