sabato 15 febbraio 2020

Perché "stavolta" vada "tutto bene" ...

Bologna. All'ombra del Nettuno studenti, insegnanti e cittadini per Patrick Zaki

















La mobilitazione per la liberazione del giovane egiziano Patrick Zaki, arrestato quindici giorni fa al Cairo, non ha ancora avuto successo.
Oggi è stato respinto dalle autorità del regime militare il ricorso che chiedeva la scarcerazione del giovane studente del programma Erasmus dell'Università di Bologna.
Si devono dunque ulteriormente sviluppare le iniziative.
Lunedì 17 febbraio, alle ore 18, da via Zamboni nuova manifestazione. Per Lui e per le tante altre vittime egiziane di Al Sisi.
Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, Ursula Von der Leyen e l'Europa debbono riflettere ed agire.
Le contraddizioni non mancano. E "la politica" resta "debole" (come dice Claudio Regeni, papà di Giulio) e inadeguata.
Libertà e diritti - doveri universali dei cittadini del mondo si scontrano, ancora una volta, con affari economici e commerci internazionali di armi e produzioni.
Parliamone! Un nuovo e diverso equilibrio va ricercato e praticato.
Nell'interesse di tutti e di ognuno.
I nazionalismi, tutti i nazionalismi, sono inadeguati ad affrontare i problemi del presente e del futuro.
E' tempo di verità e di giustizia. Di solidarietà e di cooperazione internazionale tra le persone e i popoli di tutto il mondo.


Bologna. In piazza Nettuno lo striscione di Amnesty International e l'intervento di una ragazza ...
(mercoledì 12 febbraio 2020)


















Compagne e compagni di corso di Patrick alzano cartelli ... Con loro anche professori e Rettore

















Un cartello denuncia le torture nell'Egitto di Al Sisi. #FREEPATRICKZAKI.
(Bologna, Piazza Nettuno, 12 febbraio 2020) 


















L'abbraccio tra Giulio Regeni e Patrick Zaki di Laika, apparso e rimosso su un muro di Roma
(foto di laRepubblicaBologna.it)





"Verità per Giulio Regeni" In bici da Fiumicello a Roma ...
(Piazza Santo Stefano, Bologna, settembre 2018)


























In tanti, mano nella mano, in piazza Maggiore, per la pace e il disarmo ... (2 marzo 2019)
 Da Palazzo d'Accursio, Bologna chiede verità e giustizia!
La mobilitazione continua ...









8 commenti:

  1. I regimi militari nati da colpi di Stato come quello egiziano vivono di violenza e di terrore. Considerano gli oppositori "terroristi" e "studiosi stranieri" potenziali "agenti provocatori".
    Per questo anziché riconoscerli andrebbero isolati e combattuti.

    Purtroppo in ogni parte del mondo prevalgono "ragion di Stato", "segreti di Stato" o di Alleanze militari. Ed è terribile che riguardino anche le democrazie deboli e sotto ricatto.
    Oggi "i casi" di Giulio e di Patrick.
    Ma vogliamo pensare alla strategia del terrore in Italia, agli sviluppi delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna, ad Ustica?
    Ecco perché dobbiamo pensare e manifestare.
    Anna

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    1. Giustizia e partecipazione (libera e consapevole) si coniugano e si alimentano vicendevolmente.
      Molte esperienze lo dimostrano.
      Gianni

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  2. Poi mercoledì 19 alle 18 fiaccolata contro l'odio. In solidarietà con ebrei, cinesi e migranti presi di mira negli ultimi tempi.
    A.

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    1. Ancora insieme centinaia di persone.
      La solidarietà popolare è importante. L'azione coerente e continua delle autorità pubbliche preposte al rispetto della Costituzione e delle leggi altrettanto: troppi individui e gruppi illegali continuano ad operare indisturbati nelle nostre città. Vanno rimosse sottovalutazioni, inazioni e complicità.
      Gianni

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  3. E' giusto mobilitarsi per Patrick.
    Di lui sappiamo. E' un simbolo. Ma in Egitto sono 60.000 i prigionieri politici detenuti nelle carceri. E' troppo chiedere che l'Italia e l'Europa prendano atto della violazione dei diritti umani del regime militare? O ci sono ragioni e interessi superiori che debbono sempre valere e che dobbiamo tacere per amor di affari?
    Raffa

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    1. Nessun silenzio e nessuna rimozione sono accettabili.
      Gianni

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  4. Eravamo tantissimi!
    E questa volta anche il Sindaco si è sbilanciato chiedendo il ritiro dell'ambasciatore italiano.
    Raffa

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    1. Vero, parole apprezzabili.
      La cittadinanza onoraria a Patrick Zaki ed iniziative diplomatiche ferme, coerenti e non scontate, come il ritiro dell'ambasciatore italiano, possono essere utili.
      E' tuttavia tempo di perseguire visioni strategiche e politiche coerenti con gli indirizzi della Costituzione italiana e con la Carta dei diritti e dei doveri universali dei cittadini. Troppo diffuse e sistematiche sono le violazioni operate quotidianamente in Italia e nel mondo, da singoli cittadini e da autorità pubbliche irresponsabili.
      Gianni

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