giovedì 19 dicembre 2019

"Dobbiamo organizzarci e lottare" ...

L'incontro del regista inglese Ken Loach con un riders bolognese
















In visita alla Cineteca di Bologna per il lancio del suo ultimo film Sorry We Missed You, pellicola che racconta la vita d'inferno di un corriere addetto alle consegne, Ken Loach risponde alle domande che arrivano da una platea di lavoratori precari o a rischio.
Di fronte a lui i ciclofattorini di «Riders Union Bologna» e i metalmeccanici della Fiom. La prima domanda non può che andare a mettere il dito lì dove fa più male: la sconfitta del partito socialista inglese e del suo leader, l’ormai dimissionario Jeremy Corbin.

Una sconfitta, quella del Labour, netta e senza sfumature. Che ne pensa?
In questi giorni in Gran Bretagna stiamo sanguinando. Abbiamo perso le elezioni più terribili della storia del mio paese. Il programma della sinistra avrebbe cambiato in meglio la situazione di tanti operai, affermato diritti per i sindacati, garantito tutti i lavoratori, stabilito un salario minino. Cose che Margaret Thatcher ci ha portato decenni fa.

Se questo era il programma del Labour perché tanti hanno voltato le spalle ai socialisti? 
La risposta della destra è stata selvaggia ed estrema, anche se devo dire prevedibile. E’ stata scatenata un’ondata di odio nei confronti di Corbin e dei leader della sinistra, un livello di violenza che non avevamo mai visto. Un uomo di pace è stato chiamato terrorista. Un uomo che ha passato tutta la vita a combattere il razzismo è stato tacciato di essere razzista. Ma questa accuse purtroppo sono arrivate anche dall’ala destra del partito socialista. Quello del Labour era un programma non rivoluzionario ma semplicemente progressista, scritto dalla classe operaia. Il fatto che non sia davvero stato discusso nel dibattito pubblico mette in dubbio la nostra capacità di difenderci e difendere i nostri diritti attraverso il parlamento. La democrazia dovrebbe basarsi su uno scambio libero di idee attraverso l’informazione, ma se queste idee non sono nemmeno dibattute allora dobbiamo chiederci se viviamo ancora in una democrazia?

Sta dicendo che non c’è più speranza? 
La speranza c’è sempre. La speranza c’è quando si lotta. Anche di fronte a sconfitte così dobbiamo continuare a lottare. Sempre.

In ’Sorry We missed You’ lei racconta la storia un corriere che si illude di diventare padrone della propria vita acquistando un furgoncino, e invece diventa schiavo della compagnia che gli commissiona le consegne. Di speranza sembra non essercene molta.
E’ vero, nel film nessuno si ribella. Un effetto che ho cercato con consapevolezza. Ho voluto suscitare rabbia nello spettatore, metterlo nella condizione di dire: ‘Bisogna fare qualcosa, perché tutto questo è intollerabile’.

Una storia così dura da restare confinata solo nella fiction? 
L’idea da cui parte il film è nata quando stavamo girando ‘Io, Daniel Blake’, e ci stavamo documentando sul problema della povertà estrema. Abbiamo scoperto che la maggioranza delle persone che si rivolgono ai banchi alimentari non sono disoccupate, ma lavoratori con salari così bassi da non potere sostentarsi. Le storia raccontata in ‘Sorry We missed You’ non è nemmeno la peggiore che potevamo narrare. Abbiamo conosciuto corrieri che lavoravano nonostante fossero malati. Uno di loro addirittura ha guidato per qualche tempo con una gamba ingessata. E’ stato costretto a fare così dai debiti e dalla mancanza di diritti e tutele. Abbiamo scavato in profondità e scoperto quello che prima solo sospettavamo.

Cosa avete scoperto? 
Che il lavoro è cambiato, le conquiste sindacali stanno scomparendo rapidamente. Abbiamo scoperto lavoratori non pagati quando si ammalano, senza ferie, senza una giornata lavorativa classica da 8 ore, persone che non hanno diritto a un’assicurazione e alla copertura infortunistica.

Colpa della destra quindi?
Non solo. Bisogna condannare apertamente il movimento dei lavoratori e dei sindacati per avere permesso che tutto questo accadesse. Non dobbiamo mai dimenticare che noi siamo la maggioranza, noi siamo la forza preponderante nelle nostre comunità, e noi abbiamo permesso che questa tutta questa crudeltà prendesse piede.

Insomma, ci sta parlando del fallimento della sinistra inglese.
Negli ultimi dieci anni due terzi dei nuovi lavori in Gran Bretagna sono precari. Abbiamo milioni di poveri. Se questo è il fallimento della sinistra allora è giusto chiedersi cos’è diventata la sinistra. Chiamiamo sinistra quei partiti politici che si piegano allo status quo e sono disposti solo a raccogliere le briciole che gli concedono le grandi industrie? Se è così non credo che si meritino l’appellativo di sinistra.

C’è anche una questione ambientale. Questa moltitudine di corrieri sfruttati guida mezzi a combustione.
La crisi climatica è catastrofica, sta crescendo in maniera inarrestabile. Dobbiamo pensare che tutte le volte che acquistiamo qualcosa in rete, quel pacco arriva consegnato da un camioncino che non fa altro che inquinare. Servirebbe un intervento politico, nell’interesse del clima e dei lavoratori. Il programma della sinistra proponeva la completa nazionalizzazione dei servizi postali. I lavoratori delle consegne così avrebbero avuto i loro diritti garantiti e la politica sarebbe potuta intervenire sulla questione ambientale.

Il problema è anche l’atteggiamento di una parte della sinistra inglese di fronte al capitalismo?
Dico che finché si permetterà alle imprese di farsi concorrenza tra di loro tagliando i costi del lavoro, per i lavoratori non ci sarà modo di cambiare nulla. Dico che ormai è davvero difficile non perdere la pazienza con la sinistra, con certa sinistra. Però credo anche che le giovani generazioni abbiano le idee giuste, ho fiducia in loro. La ricetta è quella di continuare a lottare. Anche di fronte alle sconfitte. Non dobbiamo piangerci addosso, dobbiamo organizzarci e continuare la lotta.

Giovanni Stinco, il manifesto, 18 dicembre

6 commenti:

  1. Un regista neorealista.
    Prima o poi si troverà anche un leader politico italiano ed un partito di sinistra neorealista. Basta essere pazienti.
    Sic

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    1. Nel 2020 (duemilaventi) si può essere competitivi nel mondo in base a visioni ideologiche del secolo scorso?
      In altri termini, la lotta politica verso cosa va orientata e per quali fini?
      Anche nel Regno Unito l'ultimo labourista a vincere e governare è stato Blair. Con Corbin si perde e stravince Boris Johnson.
      PD-mda

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    2. Giusto "essere pazienti", ma essendo sempre attivi: ragionare, approfondire le questioni e scegliere la strada migliore per provare a condizionare gli eventi.
      Proviamoci.
      1. Ken Loach ci propone da anni le contraddizioni della società in cui viviamo. Racconta la dura realtà di persone colpite dalla crisi del sistema economico e di potere dominante: lavoratrici, lavoratori, comunità senza diritti, impoveriti e ai margini dei processi decisionali. Una analisi che sindacati e partiti della sinistra (e non solo, naturalmente) non hanno fatto o di cui non hanno tenuto conto nelle priorità della iniziativa politica e di governo. Con conseguenze pesanti per la vita democratica e la rappresentanza effettiva delle Istituzioni. Di questo hanno tratto vantaggio le destre, i nazionalismi, i protezionismi diffusi in tutto il mondo.
      2. Tony Blair ed il suo New Labour si sono affermati sul finire del secolo scorso: nel 1997 vinsero le elezioni con oltre 13,5 milioni di voti. Scesi dopo 13 anni di governo e di politiche "lib - lab" a 8,6 milioni (nelle elezioni del 2010, candidato il successore ed erede Gordon Brown).
      Un tonfo di rappresentanza sull'intero corpo elettorale: dal 30,8% al 18,9%. E' davvero il caso di rilanciare quella visione e quel progetto politico nell'Europa e nel mondo di oggi?
      3. Jeremy Corbyn, da sempre esponente socialista e pacifista, critico delle politiche di austerità e sostenitore del welfare, della sanità pubblica e della rinazionalizzazione delle ferrovie, ha prevalso nel Labour nel 2015 dopo la sconfitta elettorale di Miliband e contro la maggioranza dei parlamentari laburisti. Dopo il referendum pro Brexit del 2016 voluto dal Premier conservatore David Cameron, nel 2017 ha perso le elezioni riportando il suo Partito a 12,8 milioni di voti. Il 12 dicembre scorso nel vivo del confronto sul futuro del Regno Unito rispetto all'Europa è uscito nettamente sconfitto da Boris Johnson (pro Brexit) fermando il suo Labour a 10,3 milioni di voti.
      Dunque con una rappresentanza complessiva rispetto all'intero corpo elettorale passata dal 27,5% al 21,8%.
      Sarebbe interessante approfondire le ragioni del recupero e della perdita di voti: si potrebbe scoprire che prima ha pagato la marcata scelta di campo a sostegno delle classi sociali subalterne ed emarginate dalla crisi, poi hanno penalizzato le posizioni pro "permanenza" nella UE e a favore di un nuovo referendum consultivo.
      Se almeno in parte le cose stanno così non è bene procedere con un eccesso di semplificazioni. C'è molto da discutere e soprattutto da elaborare e da costruire.
      Gianni

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  2. Il mio regista preferito!
    Grandissima umanità. Ciò che manca a tanta parte della sinistra.
    Anna

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  3. A Bologna ken loach è stato accompagnato dagli assessori lepore e lombardo. Speriamo abbiano ascoltato, capito e riferito ad amici e compagni di partito. Perché se si condivide, devono seguire fatti: leggi contro il precariato, norme, controlli..... O no?!
    Nik

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  4. Ken Loach si chiede cos'è diventata la sinistra quando sono in gioco la giustizia sociale e i diritti dei lavoratori.

    Qui da noi c'è uno che si definisce di sinistra, Bonaccini, che candida a consigliere regionale Carlo Fagioli, titolare di un'impresa che licenziò più di 500 dipendenti con un sms.

    Messo di fronte alla contraddizione, Bonaccini ha replicato dicendo "mi pare non sia stato né condannato né abbia avuto sanzioni". Forse Ken Loach potrebbe tenergli una lezione sulla differenza fra legalità e giustizia sociale.

    Luca

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