venerdì 16 agosto 2019

Salvini, Conte, Zingaretti ... In gioco è il futuro

2015, la mobilitazione per uno sviluppo eco-compatibile. 4 anni dopo qual è il bilancio?

















C'è poco tempo per riflettere, per correggere e per decidere come procedere.
Matteo Salvini, forse, ha innestato la retromarcia capendo che chiedere troppo può essere un grave errore per chi è, quasi unanimemente, ritenuto il politico che impone e condiziona tutte le scelte del Governo. E, in effetti, nella settimana in cui ha ritirato la fiducia a Giuseppe Conte aveva incassato l'approvazione del Decreto sicurezza bis e la sconfitta degli alleati del M5S sul tunnel del TAV Torino - Lione.
Poi, l'ultimo schiaffone a Luigi Di Maio ed al Presidente del Consiglio e la forzatura per "avere pieni poteri" e "per governare senza palle al piede" ha riportato in campo i due "vecchi" protagonisti  del Nazareno.
Matteo Renzi è stato velocissimo a riproporsi come "uomo di Stato" che, per "salvare l'Italia dall'aumento dell'IVA al 25%" e da "un Ministro degli Interni inaffidabile e pericoloso", è pronto ad interrompere l'abbuffata di popcorn per dare vita ad un Governo Istituzionale con quelli che  considera "barbari" e "cialtroni", il M5S.
Silvio Berlusconi, da par suo, ha dimostrato di essere sempre pronto a riaprire porte e salotti dei suoi Palazzi o delle sue Ville per ritornare in campo e porre le sue condizioni e i suoi interessi in cambio di sostegno e "buone" relazioni in Europa o voti nel Mezzogiorno d'Italia ad un leader che vuole "meno tasse per tutti", "sblocco di tutti i cantieri" e l'autonomia delle ricche Regioni del Nord amministrate dal Centrodestra.

Luigi Di Maio ha dichiarato che "la frittata è fatta" e, forse, si è reso conto che si sono scritti i titoli di coda di una esperienza che dovrebbe avergli insegnato molte cose.
"Governare e cambiare" nella direzione indicata dal suo MoVimento questo Paese è operazione difficilissima e complessa: occorre fronteggiare un sistema di potere radicato e consolidato nei decenni. Un sistema di potere che ha prodotto ceti privilegiati, molteplici stratificazioni sociali, infinite pratiche di vita e di si sopravvivenza, abitudini alla dipendenza ed alla sudditanza che sono certamente in crisi, ma che (r)esistono.
Per avviare una vera transizione e battere ogni tendenza alla "protezione" ed alla conservazione occorre rendere tanti cittadini consapevoli protagonisti del "cambiamento". Non sono sufficienti un "Contratto di Governo" preparato in fretta e furia e tanta buona volontà di un nucleo relativamente ristretto di attivisti e "meetup". Urgono grandi capacità culturali, progettuali, di guida politica e di mobilitazione democratica e popolare. Quasi impossibili da possedere per "gli ultimi arrivati": troppo breve la loro esperienza politica ed istituzionale.
Per "governare e cambiare" avrebbero dovuto maturare a tappe forzate: con un progressivo radicamento territoriale, con un crescente confronto politico interno, con una formazione culturale intensiva permanente, aprendosi a tutte le migliori istanze vive, critiche e propositive della società.
Al contrario, l'esperienza di Governo è andata nella direzione opposta: ha raccolto tutte le attenzioni di un gruppo dirigente sempre più chiuso nelle Istituzioni ed autoreferenziale. Le estenuanti trattative con la Lega ed il lavoro di mediazione con pezzi fondamentali della Pubblica Amministrazione, delle alte burocrazie dei Ministeri e degli Enti di Stato o della grandi società private, che tanta parte hanno avuto nella edificazione e nella costruzione delle contraddizioni del Paese, hanno determinato progressivi cedimenti e rinunce, rese incondizionate agli avversari ed agli alleati, mediazioni di basso livello, rinvii estenuanti. Conseguentemente incomprensioni, delusione, sfiducia, abbandoni politici ed elettorali.
I risultati alle Europee e nelle consultazioni amministrative e regionali sono solo una parziale ed impietosa conferma.

Ora, uscire da questa situazione non è semplice.
Intanto, è bene prendere tutti atto che così "non si governa e si cambia nell'interesse del Paese". L'ultima forzatura di Salvini è stata solo l'indice di una frattura evidente da mesi, delle distanze crescenti tra promesse, atti e fatti. Dalla primavera scorsa ci si è impegnati per realizzare i rispettivi impegni elettorali e per dimostrare l'attendibilità di singoli progetti bandiera; semmai per ostacolare quelli voluti dall'alleato di Governo e subiti al momento della stesura definitiva del Contratto. Nessuna nuova visione è emersa, nessuna sintesi condivisa e forte è avanzata. Anzi, la necessità di fronteggiare fatti e processi ha spesso trasformato i compromessi in conflitti. L'ultimo, più rilevante, bruciante e carico di conseguenze non ancora tutte manifeste è stata la divisione nel Governo ed al Parlamento Europeo sulla elezione della Presidente Ursula Von der Leyen, che ha visto primo protagonista Giuseppe Conte, con il M5S favorevole e la Lega contro.
Dunque, la fine di questo Governo e della sua maggioranza è segnata. A poco servirebbero cure per trascinarne la vita.
Ma il futuro non è scritto.
E' tutto ancora da costruire.

Per evitare di ripetere esperienze ed errori già fatti è evidente che un accordo per un Governo "Istituzionale" o "politico di legislatura" come quelli proposti da Matteo Renzi e da Goffredo Bettini richiedono nuove sintesi, intese sul presente e sul futuro: una visione comune (almeno per un certo tratto), progetti ed investimenti condivisi, politiche fiscali e di spesa concertati: di lotta all'evasione e all'elusione tributaria; sulle infrastrutture utili e prioritarie; per l'ambiente, la salute pubblica e la sanità; per il lavoro, la lotta al precariato ed al "nero" e alle morti "bianche"; per una scuola universale ed una formazione permanente; per la giustizia, la lotta alla corruzione ed alla criminalità organizzata; per riforme Costituzionali mirate ed organiche coerenti con i Principi fondamentali della Carta (dalla riduzione dei parlamentari al pasticcio su Province - Città Metropolitane, al superamento degli Enti di secondo e terzo livello).
E' possibile superare in poche settimane le diversità profonde esistenti e coltivate in anni di contrapposizione e di propaganda di parte? Ancora oggi "rivendicate" con orgoglio da molti eletti, dirigenti e militanti?
Ma, attenzione, anche agli apparenti passi avanti compiuti o in corso!
Ad esempio, sulle "grandi" opere di dubbia utilità o urgenza: il M5S può continuare a subire "imposizioni" e contraddire le sue stesse tesi fondative? Dal tunnel bis sotto le Alpi della futura ed ancora incerta linea ferroviaria trans europea alle tantissime strade ed autostrade fin qui progettate, finanziate e in "cantiere"? Incluse quelle emiliano - romagnole volute da Autostrade, da Stefano Bonaccini e Raffaele Donini e infine fatte proprie da un Ministro e da un Sottosegretario in carica, oramai impresentabili e contestati anche dai massimi e storici esponenti locali del M5S. Non si capisce che così procedendo non si muovono passi verso il Piano europeo e mondiale per la conversione ecologica sollecitato da Consessi scientifici internazionali, dal Segretario Generale dell'ONU Antonio Guterres, da Papa Francesco, dal movimento di Fridays For Future? Non ci si rende conto che così si favorirebbero ovunque i consensi politici ed elettorali per i "negazionisti" dei cambiamenti climatici ed i candidati di Centrodestra (come già avvenuto in Piemonte) e Lega (la cui candidata in Emilia Romagna, Lucia Borgonzoni, già indica come risposta al Passante di Mezzo il più costoso Passante a Sud, sotto la collina ma "fuori" dalla Città e dalle periferie urbane)?
E, per stare sul punto, come concludere la questione strategica della revoca delle concessioni ad ASPI, riproposta in occasione del primo anniversario del crollo di Ponte Morandi? O delle regole da introdurre e rispettare in autostrade e grandi assi viari urbani per la sicurezza delle persone (automobilisti, camionisti e residenti) minacciati dai traffici di automezzi senza limiti (vedi i ripetuti frequenti incidenti di Borgo Panigale).
Su un altro fronte, quello dell'accoglienza dei migranti che premono verso l'Europa: ci si può fermare al superamento dei "porti chiusi" rivendicati da Salvini o ci si deve necessariamente inoltrare su un terreno ancora inesplorato in Italia: di ripristino e qualificazione di attività agricole, industriali, di servizio e di cura in estesi territori in via di abbandono e di spopolamento, nell'interesse della sicurezza di tante comunità locali e di un Paese in pesantissima crisi demografica? Argomenti fin qui elusi tanto dal M5S quanto dal PD, per inseguire "le paure" agitate da Matteo Salvini e da nazionalisti vari tra i ceti sociali che avvertono la concorrenza al ribasso di un nuovo "esercito industriale di riserva" composto da migranti disperati in cerca di terre più ospitali di quelle d'origine.

Insomma, nessuno può pensare che si possa costituire nell'interesse del Paese e dell'Europa un nuovo Governo basato su un'altra maggioranza sostenitrice della Commissione di Bruxelles senza rimettere in discussione posizioni, programmi e pratiche del passato o del presente senza proiezione sul futuro.
Occorre piuttosto avviare un percorso nuovo e tutto in salita: di confronto onesto, serrato, autocritico e propositivo. Che sappia anche fare pulizia di dirigenti "vecchi" e/o inadeguati.
Per intenderci, non basta mettere veti in casa di altri: "debbono cambiare i Ministri Di Maio, Toninelli, Bonafede ..." ovvero "sono indigesti Renzi, Boschi, Delrio ... Bonaccini, De Luca".
Per essere tutti credibili si tratta di ragionare in primo luogo al proprio interno, per praticare diverse politiche e scegliere nuovi Ministri, Vice e Sottosegretari. Sempre consapevoli delle sfide aperte e che, prima o poi, porteranno al voto.
Se ci sono margini per mostrare, oggi, questo coraggio si proceda.
Viceversa, si vada a nuove elezioni politiche rinunciando al "tutti contro tutti", indicando con chiarezza progetti, interlocutori privilegiati ed avversari dichiarati lungo un percorso da intraprendere, sostenere e verificare insieme all'intero Paese.

Anche a Destra le ultime dichiarazioni di Giorgetti e di Salvini (che marcano distanza tra i due) lasciano intravvedere dubbi sulle prossime mosse.
E' davvero il tempo delle elezioni?
E se Si, come andarci? Per gestire quella che si preannuncia una vittoria certa, solo da gestire?
Una Lista "Salvini Premier" che include tutti non pare accettata almeno da una parte del Centrodestra e risulterebbe sgradita ed isolata dall'Europa di Ursula Von der Leyen. Probabilmente sostenuta da Trump e/o Putin. Ma questo è sufficiente per convincere o neutralizzare importanti capitali europee come Berlino, Parigi, Madrid e, soprattutto, gli influenti ambienti della NATO, della BCE e della grande finanza internazionale, alcuni sempre attivi Servizi di Intelligence (ricchi di dossier), pervasive Logge massoniche, Circoli imprenditoriali ed editoriali che difendono interessi consolidati e che pretendono fedeltà a logiche liberali-liberiste e di mercato? Non per ultimo, naturalmente, per rassicurare la maggioranza degli elettori italiani che andranno a votare (probabilmente molti di più di quelli delle scorse europee)?
Viceversa, un ritorno al classico Centrodestra a tre volti (Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia) quali mediazioni ed accordi comporta con il vecchio sistema di potere economico e finanziario nazionale, con le Destre e i Popolari europei, divisi nel presente e sul futuro? Ed una parte di elettorato popolare e delle periferie operaie che hanno apprezzato il dinamismo di un personaggio come Salvini che si emancipa da Berlusconi come reagirebbe al ritorno ingombrante e determinante dell'intramontabile Cavaliere, del suo "mondo di mezzo" e di un Partito Europeo cardine del "sistema", come quello Popolare?

La partita è tutta e assolutamente da giocare. E tutti ne saremo in qualche misura protagonisti. Parliamone!

Un momento della "marcia globale" (qui la manifestazione regionale a Rimini) che accompagna COP 21 di Parigi.
Il Governo Renzi sottoscrive ma non traduce gli indirizzi internazionali concordati in pratiche di Governo.
Così sarà per i Governi Gentiloni e Conte.
















L'SOS Adriatico resta una questione aperta:
nella pianura Padana si continua ad inquinare e si trivellano, a terra e in mare, risorse naturali
















Il Comune di Cervia (marzo 2015) per ricostruire la secolare pineta di Pianarella  ...
Quest'anno la tromba d'aria di Milano Marittima. Altre ferite e un nuovo "stato di emergenza" ...
Costa di più riparare danni o investire in prevenzione?


























La marcia del popolo inquinato prosegue. In Emilia Romagna (qui a Medicina, nel 2017)
molti cittadini rivendicano servizi ferroviari efficienti (purtroppo dismessi) e meno dipendenza dalle auto ...
















Il M5S partecipa, si caratterizza, promuove ...
























Dal palco della piazza parla un Michele Dell'Orco, oggi Sottosegretario smemorato e trasformista,
passato da "+ TRENO - AUTO = + SALUTE - SMOG"
a sostenere il Passante di Mezzo voluto da ASPI, Giunta della Regione ER e Comune di Bo.
















Intanto, le Ferrovie ed il SFM di Bologna (ancora ad un solo binario) aspettano risorse per essere potenziati
e per fornire servizi adeguati e competitivi a pendolari e merci ...
























... mentre si vorrebbero aprire i cantieri per un'opera che nel 2025 dovrebbe prevedere
ben 16-18 corsie passanti nei quartieri di Bologna ...
















... contro il parere di migliaia di cittadini: per accrescere l'inquinamento e
guadagnare 10-15' di tempo di percorrenza nelle ore di punta (qui un telo esposto alla Croce del Biacco nel 2016)
















Le mitigazioni promesse nel lontano 1985 (come la Fascia Boscata, qui in via dell'Archeggio)
si sono fermate a 10 ettari sui 211 previsti in PRG.
Quanto valgono le promesse degli stessi amministratori per mitigare un maggior traffico e inquinamento? 



I saggi suggerimenti di Vincenzo Balzani e colleghi universitari per un "futuro sostenibile"
non vengono considerati da Amministrazioni locali, Regione e Governi nazionali
















Studi e proposte considerati molto autorevoli meritano solo "l'Archiginnasio d'Oro",
ma sul nodo strategico nazionale di Bologna, il loro No al Passante (come quello dell'Ordine dei medici)
non incide sulle scelte



Molte altre discusse "grandi" opere inutili sono preferite a quelle eco-compatibili più urgenti
e alle proposte di piani (ordinari e straordinari) per la messa in sicurezza dei territori del Belpaese
(qui la mobilitazione in occasione del G7 Ambiente di Bologna)


















Le politiche mondiali di crescita senza qualità che determinano cambiamenti climatici
a danno di interi continenti e causano migrazioni restano nei programmi dei Governi locali e nazionali.
Come, dopo oltre un decennio resta la Bossi - Fini e non sono riconosciuti diritti e doveri universali dei cittadini
(qui una manifestazione in Piazza Maggiore contro il Governo Gentiloni)
















La conservazione travalica i Governi ed il nazionalismo di Salvini e
dei Governi dei paesi europei del Patto di Visegrad peggiora ogni soluzione 


























Grandi opere di recupero del patrimonio pubblico restano inevase: possibili polmoni di verde urbano
e salutari ristrutturazione di immobili per case e servizi verso fasce popolari a basso reddito
(qui la caserma Perotti di via Carlo Marx, a Bologna, da decenni abbandonata)


















Da Bologna a Rimini, centinaia di caserme e colonie sono abbandonate,
in attesa di investimenti utili e di lavori interessanti di rigenerazione (luglio 2019)
Ma i Governi, attraverso INVIMIT, progettano "valorizzazioni immobiliari per ridurre il debito pubblico" ...
















Intanto si specula su aree vergini o attrezzate per servizi sociali e sportivi.
come al CiErreBi o ai Prati di Caprara (qui una manifestazione in via Marzabotto) 
































Contro la volontà di cittadini e personalità della cultura (qui il prof. Pierluigi Cervellati).
Dalla qualità urbana alla democrazia partecipativa, al rispetto della Costituzione.
Si firma per conquistare il Referendum sulla Riforma Renzi-Boschi.



37 commenti:

  1. Leggo una analisi misurata e in tante parti convincente.
    Giustamente distante da Salvini e dalle destre europee che proponendo chiusure nazionaliste alimentano le tensioni ed i conflitti tra stati e rinunciano ad una cooperazione internazionale capace di risolvere controversie, contenere i cambiamenti climatici e i processi migratori.
    Dura con i grillini e con Di Maio ma obiettiva e incalzante. Hanno rappresentato una parte sana e incazzata degli elettori, l'hanno mal gestita e debbono tornare sui loro passi e verificare se trovano punti di convergenza a sinistra e con i Democratici.
    Critica con il PD sul merito delle politiche. Hanno rinunciato a cambiare un sistema economico e sociale insostenibile e che ha determinato nuova dipendenza e sfruttamento di persone e natura. Se vogliono tornare a rappresentare il mondo del lavoro e della cultura debbono rielaborare politiche e alleanze.
    La conclusione mi pare tracci una sola via.
    Si operi per alzare il confronto tra visioni alternative. Da un lato il sovranismo statico "padroni a casa nostra", dall'altro la ricerca di una sovranità di comunità a vari livelli (locale, statale, continentale, ma anche mondiale) che si sostanzi di politiche concertate, coerenti e diritti - doveri universali.
    Tradotto e semplificato: Conservazione di un Mondo che contempla privilegiati e sfruttati contrapposto ad un Progresso civile che fa pace con la natura, che stabilisce limiti alla crescita, che riequilibra ricchezze e risorse oggi presenti nei diversi Continenti e tra le classi sociali (per cui l'Europa perde qualcosa rispetto all'Africa che sale o l'America del Nord che cede ricchezza verso l'Asia).
    Tutto bene, dico io.
    Senonché viviamo (noi italiani, noi europei, noi occidentali) nella parte del Pianeta che ha prevalso e dominato nei secoli della globalizzazione e dello sviluppo tecnologico. Perciò ora fatichiamo a rinunciare alle posizioni acquisite di controllo, potere e condizioni di vita (qui anche l'operaio ha l'auto ed il cellulare, altrove non tutti i funzionari pubblici possono permettersi l'auto).
    È dunque da mettere in conto che qui, in questa fase e in democrazia, la tendenza alla Conservazione ed alla protezione (rappresentata dalle destre, disposte a usare la forza e anche la guerra) possa prevalere su quella del Progresso civile (che riconosce le ragioni di un riequilibrio strategico per garantire all'umanità pace e sicurezza).
    Quindi, parliamone, con il giusto realismo. Sapendo che gli ostacoli per il cambiamento sono soggettivi ma anche obiettivi.
    Ciao!

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    1. Condivido: partiamo da un "giusto realismo"; "gli ostacoli per il cambiamento" sono "anche obiettivi".
      Per questo è decisivo fronteggiare la crisi del "sistema" economico e sociale con risposte forti e radicali. Serve un Progetto di società condiviso (nel mondo) da miliardi (non milioni) di persone: che non si limiti a ridistribuire ricchezza e mitigare le differenze tra le classi. Occorre incidere (a livello globale e locale) sulla qualità dello sviluppo, delle produzioni, dei processi economici, della organizzazione di vita delle persone. Bisogna selezionare i beni comuni essenziali, modificare le priorità negli investimenti e nei bilanci delle Istituzioni pubbliche e orientare le risorse e i consumi privati. Per farlo, servono maggiore partecipazione democratica, cultura, confronto, condivisione, verifiche ...
      Gianni

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  2. Tu proponi una lettura delle cose e una linea di marcia.
    Loro si muovono alla giornata, secondo sondaggi e interessi di cordata.
    Lega divisa: si e no alla rottura con Conte.
    m5s divisa: con la Lega, con il Pd, al voto.
    PD diviso: con il m5s, #senzadime.
    Sento di Conte commissario e Di Maio premier, leggo di Cantone o Cottarelli....
    Per fare cosa? Con chi?
    Possibile?

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    1. Si, per quale Italia, per quale Europa, per quale Pianeta (uno e indivisibile)?
      Gianni

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  3. Anche se in Germania non va benissimo, la proposta di Delrio di fare come loro mi pare la più interessante.
    Se cade questo Governo, si provi a discutere per un Programma M5s - PD - LeU.
    Lo credo possibile se si procede su Europa riformata (come da elezione della VdLeyen), flussi programmati per migranti e servizi di accoglienza, green economy e grandi manutenzioni, dignità sul lavoro con minimi salariali riferiti ai contratti di categoria, selezione delle opere utili, jus soli, flussi programmati di migranti, diritti civili e beni comuni.
    Poi, come i tedeschi, si sottoponga la scelta ai rispettivi iscritti / elettori.
    Concordo anche su donne e uomini competenti competenti e super partes.
    Non è difficile: A come Annunziata, B come Balzani, C come Cantone, D come De Masi, E come Epifani, F come Freccero. Mi fermo qui.
    Antonio

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    1. Mi pare ti riferisci al metodo quando dici di "fare come in Germania". Obiettivamente, quella mi pare una procedura più seria, solida, interessante di quanto fin qui sperimentato in Italia.
      Certo è che CDU-CSU e SPD ci hanno messo molti mesi ...
      Qui Sergio Mattarella pretende altri tempi. E per ciò che valgono (o condizionano) anche Mentana e C. (con le loro Maratone pronte a commentare ogni sussurro).
      Parliamone. A volte "la fretta" e l'assenza di adeguati percorsi partecipati non aiutano ...
      Gianni

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  4. Auspico politiche diverse su infrastrutture, migranti e lavoro.. Ma un Governo Conte bis con il Pd al posto della Lega cosa cambierebbe?
    s.

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    1. Nulla sulle infrastrutture (Lega e Pd sono per il Si), qualcosa per i migranti (il Pd non è per la chiusura dei porti) e per il lavoro (entrambi si sono impegnati per fattorini e crisi aziendali).
      Quanto al Conte bis: non mi pare scontata la sua permanenza in caso di accordo M5s - Pd.
      Ma pure io sarei prudente a dare per fatto un cambio di maggioranza.
      Di Maio non mi pare propenso e difficilmente potrebbe essere accettato dal Pd.
      Quanto al Pd, Calenda se ne andrebbe, Poi tra Zinga e Renzi hanno idee diverse. Ma il Governo di Legislatura che vorrebbe il primo potrebbe essere interrotto in qualsiasi momento dal secondo che controlla i gruppi parlamentari....
      Infine Casini vorrebbe anche Forza Italia, o quantomeno Brunetta e Carfagna.
      Mi sa che ora nessuno voglia andare al voto, ma è difficile trovare una quadra duratura considerando i diversi interessi.
      Io direi che si voti. E dopo il voto ne riparliamo, se necessario.
      Titti

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    2. Ci sono problemi da affrontare quanto prima. Con Governi nazionali, locali e sovranazionali rappresentativi ed autorevoli, dotati di "visione" di lungo periodo, di "Progetti" di società che traguardino il 2030-2040 e che avviino quanto prima adeguati e coerenti transizioni e conversioni ...
      Le elezioni sono sempre una opportunità per indicare volontà, percorsi, critiche, orientamenti, gruppi dirigenti ... Non ci sono mancate in questi anni. Ma neppure sono state risolutive. Potrebbero esserlo in autunno? Certamente, se i Gruppi parlamentari eletti nel marzo 2018 non si mostrano all'altezza delle sfide.
      Gianni

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  5. Una distanza tra Salvini e Giorgetti? A me pare che sia solo il secondo ad avere preso le distanze dal primo. Comunque sia anche loro sono divisi sul da farsi.
    Almeno quanto i 5 Stelle, la sinistra e i Dem.
    Avanti così? come si può costituire un Governo che faccia altri 3 bilanci dello stato e gestisca la recessione che avanza in tutto l'occidente?
    Carlo

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    1. Si, forse tutti i soggetti politici dovrebbero decisamente alzare il livello delle riflessioni, delle elaborazioni e del confronto. Ci sono grandi problemi da risolvere e da governare.
      Al contrario, mi pare si proceda in ambiti troppo ristretti ed auto-referenziali.
      Quanto ai Bilanci (locali e nazionali) servono scelte prioritarie coerenti; non si può certo procedere con "gestioni provvisorie" in assenza dei dovuti percorsi istituzionali.
      Gianni

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  6. Questa mattina il RdC pubblica un appello da Bologna di Merola e parlamentari PD per un Governo con i 5 stelle con 5 priorità che dovrebbero caratterizzare un Programma di Legislatura (non un Contratto come quello con la Lega)!!!
    Parlano di lavoro (con riduzione del Cuneo fiscale), istruzione, sanità e sociale, Europa e ambiente (misure contro il riscaldamento del clima). Tutto potrebbe essere condivisibile (anche se personalmente vorrei ci si impegnasse anche su migranti per una dignitosa accoglienza e lotta alla corruzione e alle mafie che incombono su infrastrutture e appalti). Ma il signor Sindaco e gli onorevoli Parlamentari pensano vadano confermate tutte le opere stradali previste, incluso il Passante di Mezzo? Come si conciliano salute, ambiente ed Europa con questo sviluppo INsostenibile?
    Cari Democratici (e PentaStellati) ci vuole coraggio (di cambiare politiche) non solo paura del voto (e del giudizio critico degli elettori).
    L.

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    1. Fa parte del coraggio respingere un Governo Istituzionale che comprenda pure esponenti berlusconiani. C'è chi li vorrebbe per marcare la scelta come di emergenza e non politica. Ed anche Prodi quando chiede un Ministero europeista simile a quello che ha eletto la Vonder Leyen pare non rispettare le posizioni del Movimento 5 stelle.
      Non si scherzi!!!
      VR

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    2. Situazione trasparente, come detto bene nel post. Salvini per confermarsi il più giovane leader ha dato spazio e voce a vecchi saggi. Del resto Lui si e' imparentato con Denis Verdini, papa' di Francesca. E tra una cenetta e l'altra, chissà......
      Ieri il ritorno di Prodi che propone una maggioranza Ursula (o, preferibilmente, Orsola): con i partiti che hanno aderito all'accordo europeo per la Von der Leyen, cioè PPE, PSE, Liberali e M5s. Quindi in Italia anche Berlusconi con Renzi e Grillo!?
      Oggi Letta. Zio Gianni lavorerebbe per mettere insieme un Governo con tutti i parlamentari Responsabili 2.0 con, presidente del Consiglio, il nipote Enrico. Fonte il Carlino, QN.
      Sarebbe una occasione perché Renzi restituisca a Letta junior uno sgarbo? Oppure è solo un modo per regalare all'Italia un futuro di pace e amore?
      Mario Cinico

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    3. Le espressioni di pensiero sono ancora libere ... e tutti noi diciamo cose.
      Quanto a M5S e PD. Oggi primi incontri ufficiali per verificare le condizioni per un nuovo Governo politico. Perché sia una svolta utile al Paese e all'Europa c'è tantissimo da discutere, correggere ed elaborare.
      Guai restasse una operazione di "eletti"!
      Sviluppiamo il confronto. Disturbiamo i "manovratori".
      Gianni

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  7. Fra un'ora ne sapremo di più. Scommetto su un Conte dimissionario nel pomeriggio, senza attendere voti. Subito al Colle.
    Per il dopo, non vedo possibili nuove intese. Troppe le distanze e poche le letture critiche e soprattutto auto-critiche. E restano le distanze sui problemi da affrontare.
    BiBi

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    1. Buona la prima: Conte dimissionario dopo il dibattito al Senato.
      Quanto agli sbocchi della crisi, le distanze sono evidenti e un accordo non appare per nulla scontato e facile.
      Resta il fatto che per cambiare la società ed il "sistema" sono importanti tanto libere elezioni quanto un Governo lungimirante ed autorevole, sostenuto da una forte partecipazione democratica e di popolo.
      Gianni

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  8. Al 25'pt: Conte - Salvini 2-0.
    Sic

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  9. 2-0?
    Ma che importanza ha chi segna e vince una singola partita se poi entrambi gli allenatori sono infine dimissionari?
    ***

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    1. Probabilmente una partita non decide un campionato. Dipende sicuramente dai punti che si possedevano prima e da quelle che restano..........
      Ma gli allenatori anche se dimissionari o dimissionati a volte vengono richiamati. Occhio!
      Sic

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    2. PS. Dimenticavo. Al triplice fischio finale 4-1. Almeno la partita che ho visto io.
      Chi vincerà il Campionato, vedremo.
      Sic

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    3. Solo poche considerazioni.
      Per vincere i Campionati sono importanti allenatori capaci ed autorevoli.
      Nondimeno squadre forti, motivate, preparate, con rose molto ampie di giocatori che includano classe e disponibilità al sacrificio.
      E innanzitutto società ben strutturate e lungimiranti.
      Gianni

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  10. Al voto, al voto, al voto!
    Salvini ha rotto con Di Maio.
    Conte ha rotto con Salvini.
    Il Governo del Cambiamento (5S-lega) non c'è più, né risorgerà.
    Ma.
    La lega vuole votare. Come FdI di Meloni e FI di Berlusconi.
    I 5S difendono Conte ed il suo operato e ..... vorrebbero continuare a operare per governare l'Italia e l'Europa.
    I PD sono contenti del fallimento di Conte e del fallimento delle sue politiche. Ma.
    Renzi rivendica i suoi successi e vuole un Governo Istituzionale per evitare l'IVA al 25% e ridurre i parlamentari.
    Zingaretti no, vuole semmai verificare un Governo di legislatura con un Programma come quello tedesco tra SPD e CDU.
    Ma come si fa così a evitare il voto?
    Ciao!

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    1. In effetti con queste premesse costituire un Governo all'altezza delle sfide mi pare molto, molto difficile.
      Tuttavia insisto su un punto: per avviare un cambiamento nell'interesse dei più sono decisive libere elezioni, un Governo autorevole e lungimirante, tanta partecipazione democratica e popolare.
      E' decisivo si lavori oggi e domani in questa direzione.
      Gianni

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  11. In effetti credo che il 20 agosto 2019 c'è lo ricorderemo a lungo.
    La sensazione a caldo è che qualcosa di profondo è successo nel panorama politico nazionale ed europeo. Qualcosa destinato a modificare in sostanzialmente in prospettiva i soggetti in campo, la percezione, l'immagne... i sondaggi.
    Il Capitano "coraggioso" o "ardito" (fate voi) che ha indubbiamente il merito di avere mosso una situazione stagnante e melmosa ha perso la centralità di cui ha a lungo goduto non solo per le proprie capacità ma anche per gli interessi di altri (che lo hanno vezzeggiato e utilizzato per farsi o riprendersi spazio).
    Il Presidente del Consiglio dei Ministri nel momento delle dimissioni ha raggiunto l'apice della popolarità e dei riconoscimenti in Aula e fuori. Molti hanno trovato in lui un riferimento moderato e determinato che gli era precedentemente mancato. In uno scenario opposto un effetto simile all'arrivo di Monti nel 2011 (il professore assumeva la carica, l'avvocato la lascia).
    Il Capo politico più giovane della storia italiana esce bruciato da sovraccarico di responsabilità, inesperienza, moderatismo.
    Il comico più politico si riprende la scena nel momento più serio, dove si richiedono le arti più nobili.
    I partiti più comici si dividono i ruoli e le sceneggiate nel tentativo di far politica senza Politica.
    pl

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    1. Valutazioni e considerazioni interessanti e su cui riflettere.
      In particolare per chi vuole costruire un futuro migliore.
      Gianni

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  12. Le turbolenze in casa M5s e Pd non danno garanzie di stabilità e di un governo credibile.
    Al voto!
    L.

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    1. Il voto è un passaggio naturale in una democrazia costituzionale.
      Di per se non risolutivo: vedi il 2013 e il 2018. Sarebbe diverso nel 2019 o nel 2020? Che "garanzie" abbiamo?
      La partecipazione dei cittadini deve vivere ogni giorno per incidere sull'orientamento di Partiti, MoVimenti e forze politiche.
      Il Parlamento eletto deve lavorare, discutere, indirizzare, fare sintesi, legiferare, verificare i risultati.
      Il Governo deve essere una guida rappresentativa, autorevole, lungimirante, coerente, sempre pronta a rispondere al Parlamento ed al Paese.
      Gianni

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  13. Se il futuro ruota attorno a questi tre, il gioco mi pare fatto.
    Salvini vuole pieni poteri, senza palle al piede. Quindi, elezioni e maggioranza parlamentare a Salvini Premier.
    Conte ha avuto ancor più coraggio di Salvini e dopo aver attaccato frontalmente il Capo della Lega si è dimesso, rompendo definitivamente con uno dei due pilastri che lo avevano portato a Palazzo Chigi. Quindi, in questo Parlamento può esistere solo una diversa maggioranza, M5s - PD.
    Zingaretti è disponibile a verificare se esistono le condizioni per un Governo politico con il M5s, ma a condizione di una chiara svolta politica e di una discontinuità rispetto al passato. Cioè Conte non può essere il successore di se stesso. Quindi, una condizione è togliere dal Governo il primo simbolo del M5s.
    Se allo stato questi sono i 3 personaggi simbolo di Lega, M5s e PD (mentre Giorgetti, Di Maio e Renzi restano obiettivamente in secondo piano) quale accordo è obiettivamente possibile?
    Io azzardo.
    Questa sera Mattarella ne prenderà ufficialmente atto e determinerà il voto in autunno.
    Zorro

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    1. Invece Mattarella ha dato ancora tempo.
      Non sufficiente, probabilmente.
      In Germania per sottoscrivere l'ultimo programma di Governo, CDU- CSU e SPD hanno impiegato 6 mesi.
      In Spagna dopo il successo del PSE di Sanchez alle elezioni di maggio la situazione non si è ancora sbloccata e si andrà, forse, a nuove elezioni ...
      In Gran Bretagna ...
      Insomma, per risolvere davvero questioni complesse e controverse che riguardano tutta l'Europa e molti singoli Paesi, debbono maturare processi e sintesi forti.
      Possibili in 5 giorni? Poco credibile. Davvero poco credibile.
      Quasi che il problema si riducesse a chi va a Palazzo Chigi o al Viminale o a Bruxelles.
      Qui le scelte sono molto più impegnative e si riferiscono agli investimenti necessari (ed alle risorse da reperire) per un diverso sviluppo produttivo, economico e sociale ... A partire dalle scelte per il Bilancio 2020.
      O no?
      Gianni

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    2. Gianni, chi va a Palazzo Chigi non è una questione marginale, come da art. 95 della Costituzione: "Il Presidente del Consiglio dei Ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile".

      Zingaretti ha ricevuto dalla direzione un mandato per esplorare la possibilità di un governo di svolta, ed è evidente che la svolta deve partire proprio da chi ha incarnato la linea politica del governo precedente.

      La questione a questo punto può risolverla solo Conte, dando lui per primo segnali chiari di discontinuità, per esempio sconfessando pubblicamente, tra le molte misure che ha avallato come PdC "gialloverde", quelle che cozzano di più con i 5 punti di programma delineati da Zingaretti. Fin qui ha detto il contrario, cioè "non rinnego nulla" e questo sicuramente non aiuta.

      Luca

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  14. Un passettino avanti. Oggi M5s e PD si incontrano. Ad entrambi raccomanderei disponibilità. C'è poco tempo ma l'occasione è buona per capire quanta strada si può percorrere insieme. I 5 titoli di Zingaretti e i 10 di Di Maio contengono indicazioni utili e interessanti. Non si dica che potrebbero essere validi anche per Salvini, Meloni e Berlusconi. Tutta la DestraCentro propone meno tasse, più privatizzazioni, tutte le grandi opere per aiutare l'economia, riforma della giustizia, nessuno sbarco nei porti italiani e difesa dei confini nazionali. Paiono differenze da poco? Per me no.
    Perciò spero si superino le distanze e le polemiche pretestuose che sono presenti da ogni parte.
    Quanto ai nomi? ..... Potrei proseguire con G come Gabanelli o Gramellini ......
    Antonio

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    1. Pare anche a me che i 5 titoli del PD ed i 10 punti del M5S siano un elemento di forte distinzione rispetto alle politiche rivendicate da Salvini, Meloni e Berlusconi.
      Vanno tuttavia tradotti in un Progetto per l'Italia degli anni 2030-2040, in precise priorità di investimento, in scelte coraggiose conseguenti ...
      Su entrambi i fronti (M5S e Centrosinistra, che forse non è neppure solo PD) servono correzioni di rotta significative.
      Solo 2 esempi di attualità.
      1.
      Oggi è il 3 anniversario del terremoto in Umbria, Lazio e Marche. Quelle popolazioni ancora aspettano la ricostruzione, così l'intero Paese progetti adeguati di messa in sicurezza di vastissimi territori.
      2.
      Le piazze del Mondo manifestano per fermare gli incendi che devastano interi polmoni naturali (in Amazzonia come in Siberia) e cambiano il Clima. Lo stato di emergenza climatico come si traduce in pratiche di Governo anche in Italia? Rispetto al Patrimonio pubblico quale "valorizzazione"? Forestazioni naturali o speculazioni edilizie? Cemento e asfalto o infrastrutture per una mobilità sostenibile, innanzitutto ferroviaria?
      Ecco alcuni nodi da sciogliere, "per fare" nell'interesse dei cittadini, della salute pubblica, dell'ambiente!
      O no?
      Gianni

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    2. Fai 2 esempi calzanti. Altri se ne potrebbero fare, a partire dalle questioni del lavoro e della lotta al precariato. Oppure al pasticcio delle Province.
      M5s e PD hanno il dovere di essere più accorti e attenti al funzionamento della democrazia.
      Oggi chi ha dato un contributo è Conte, da Parigi.
      Ha detto 3 cose: per me l'esperienza con la Lega è chiusa, per un nuovo governo partiamo dalle cose da fare, io non voglio essere un problema.
      Ha ragione Conte e mi dispiace che una persona tanto onesta debba essere sacrificata in nome della esigenza di marcare una giusta discontinuità rispetto al Governo M5s-Lega.
      Antonio

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    3. Per me un GOVERNO nuovo sarebbe FICO.
      Sic

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    4. Io non giudico un Governo "fico" dal Capo che siede a Palazzo Chigi ma da ciò che vuole fare e che effettivamente fa.
      s.

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