lunedì 5 agosto 2019

A proposito di "bosco urbano", di "Passante" e di governo

La replica del Sindaco Virginio Merola ad una lettera di Paolo Lorenzini (la Repubblica, 4 agosto)

























Se, anziché eludere gli argomenti posti da Paolo Lorenzini, Virginio Merola fosse entrato nel merito delle critiche sarebbe stato un primo passo per capirsi, ragionare insieme e cercare soluzioni utili a fronteggiare le grandi questioni che ci stanno di fronte.
Mi inserisco nel confronto perché penso che se la sinistra ed il PD vogliono provare a superare la progressiva perdita di consensi è tempo di confrontarsi sulla sostanza delle questioni.
Il "bosco urbano" di cui Paolo e molti cittadini chiedono conto al Sindaco è un preciso impegno contenuto nel PRG deliberato da Giunta e Consiglio Comunale di Bologna nel 1985.
Una scelta anche allora contrastata e non scontata (anche tra le forze di governo). Maturata al termine di un lungo e vivace dibattito. Erano gli anni in cui Bologna viveva già pesanti contraddizioni ambientali ed una parte maggioritaria dei cittadini si pronunciarono in un riuscito referendum (primavera 1984) per "liberare progressivamente il Centro Storico dalle auto private" dei non residenti.
L'allora Giunta di Renzo Imbeni, accogliendo e rappresentando le sollecitazioni di molti cittadini e di nascenti associazioni ambientaliste, avanzò nuovi progetti e respinse le pressioni di potentati economici, partiti, e Società Autostrade per potenziare l'Asse A14 - Tangenziale. Quell'orientamento e quegli impegni per una Città (futura) a misura delle persone ressero ancora per qualche anno con (assai) parziali risultati: alcuni tratti di "Fascia Boscata" in zona Arcoveggio, Navile e San Donino (per meno di complessivi 10 ettari sui 210 previsti dal PRG) e parziali interventi di limitazione del traffico nella "T" e in altre aree (nel tempo consolidati solo in pochi casi come, ad esempio, in piazza Santo Stefano, fino ad allora uno dei tanti parcheggi auto). Poi le Amministrazioni e i Governi nazionali di Centrosinistra e di Centrodestra scelsero altre priorità. E persino i Verdi giustificarono l'abbandono di quei progetti, finendo di esercitare il ruolo propulsivo e di stimolo alla innovazione necessaria.
Così altri impegni saggi e lungimiranti assunti da Comune e Regione nei primi anni '90 vennero elaborati e presto abbandonati: come il SFM e l'ammodernamento delle Ferrovie Regionali che avrebbero dovuto accompagnare le nuove infrastrutture ed i servizi per il TAV. A distanza di molti anni i pendolari, tanti potenziali utenti, industrie e commercio ancora aspettano. Mentre i grandi interessi che ruotano attorno al mondo dell'auto e dei motori hanno continuato a fare profitti e a produrre inquinamento, malattie e vittime. Inoltre, ad alimentare il disordine ed una selvaggia competizione tra sistemi di trasporto collettivo si sono messe in campo idee ed interventi assurdi, problematici e senza "visione": il People Mover su tutti (la ferrovia era di certo più logica ed efficiente!), uno sviluppo progressivo e senza limiti dell'Aeroporto Marconi ed ora linee di tram (tutte da verificare ed integrare con il SFM, no?).
Virginio Merola ha vissuto in prima persona questa lunga esperienza, da dirigente di Partito ed Amministratore (come molti suoi compagni ed amici, oggi ai vertici della Regione). Non se la può dunque cavare facendo bilanci ad uso e consumo suo e non verificabili ("gli alberi sono 4 mila in più del 2016"?!) da comuni cittadini che subiscono danni quotidiani riscontrabili e riconosciuti per le politiche fatte (e per quelle non realizzate) sul territorio (lo smog e l'inquinamento urbano, le malattie gravi che causano, i mutamenti climatici che determinano ...) e promettendo nuovi impegni senza motivare quelli mancati. 
Se il PD ed il Centrosinistra vogliono riaprire un discorso costruttivo con molti di quelli che nel tempo hanno perso la fiducia nelle attuali classi dirigenti locali e regionali e si sono rivolti anche elettoralmente altrove è bene non proseguano in una propaganda di parte, estranea al vissuto quotidiano ed alla memoria storica di tante persone e comunità e scelgano la via maestra dei fatti, del confronto puntuale, sincero e programmatico, della autocritica e della critica senza reticenze.
Stefano Bonaccini non è l'unico a dovere "scendere dal pero" (come ha detto di recente Virginio Merola) e misurarsi con gli argomenti altrui senza alcuna arroganza o insopportabile supponenza.
C'è un solo modo per amministratori e politici di riacquistare credito nei confronti di tanti bolognesi ed emiliano romagnoli critici e "distanti": ripartire da una vera rigenerazione urbana (concentrandosi e specializzandosi nel recupero degli immobili degradati, destinando a verde le grandi aree demaniali non edificate); recuperare e realizzare gli impegni presi nella realizzazione della "fascia boscata" lungo A14-Tangenziale (già potenziata e inaugurata nel 2008), del SFM e del trasporto collettivo regionale (con lo scopo di ridurre la dipendenza dai trasporti su gomma e fluidificare, così, il traffico eccessivo su tutte le principali strade regionali); investire risorse nella messa in sicurezza dei territori urbani, collinari, montani e di pianura continuamente minacciati dai cambiamenti climatici e da eventi naturali fuori controllo.
Il tempo per farlo è questo.
Le lettere di Luca Tassinari e Paolo Lorenzini a la Repubblica (3 agosto 2019).
Vale la pena osservare che il primo cittadino non ha sollecitato l'interesse del suo Sindaco?!

11 commenti:

  1. Sull'argomento "Passante di Bologna" alcune ore fa Stefano Bonaccini ha diffuso uno scritto che può mutare molte cose. Lo riporto per opportuna conoscenza.
    M.

    Prendo atto che la prima proposta della mia sfidante alla guida della Regione è quella di bloccare l'allargamento del Passante autostradale e della tangenziale di Bologna, azzerando il percorso fatto insieme, in questi anni, da Regione, Città Metropolitana, Comuni, imprese e sindacati (e da ultimo anche con questo Governo, di cui lei fa parte), per ripartire da capo. La sua idea è invece quella di perforare i colli, impatto ambientale enorme, costi altissimi e la sola conseguenza di bloccare ovviamene tutto con un danno pesantissimo per economia, turismo, vivibilità. E' apprezzabile la chiarezza e la sincerità della proposta. Noi, al contrario, stiamo aspettando che il Governo (dopo aver riconosciuto la bontà del nostro progetto) convochi la conferenza dei servizi per chiudere la progettazione e partire coi lavori. I cittadini che ogni giorno transitano da Bologna per lavoro o, in questa stagione, per andare in ferie, possono già farsi una prima idea di due obiettivi opposti che abbiamo io e la mia sfidante.
    Buona la prima.
    Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna

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    1. Tutto abbastanza prevedibile e secondo logica.
      La scelta del Passante di Mezzo è sciagurata e fuori tempo. Almeno dagli anni '80 del secolo scorso.
      Non a caso la Giunta di Sinistra di Renzo Imbeni la bocciò. Anzi, previde in PRG una "fascia boscata" di 211 ettari per mitigare l'inquinamento, già allora insopportabile (e contro il quale molti cittadini si organizzarono in comitati).
      Inoltre per fronteggiare la maggiore domanda di mobilità (delle persone e delle merci) si trattava (già allora) di investire su sistemi integrati alternativi come le ferrovie, i trasporti collettivi ed i mezzi non inquinanti. Per questo furono predisposti il SFM, un più generale potenziamento delle ferrovie locali e regionali, le ZTL, prime reti di percorsi ciclabili protetti ...

      Oggi, di fronte ai mutamenti climatici in essere, si dovrebbe capire che non avere proceduto (per tempo) su questa strada è stato un grave errore.
      E' dunque indispensabile correggere le principali scelte (locali e nazionali) e darsi priorità ambientalmente e socialmente sostenibili.

      Matteo Salvini, Lucia Borgonzoni e la "nuova" Lega rappresentano e praticano un'altra cultura, che nega la priorità della conversione ecologica della società. Dunque, nessun problema a continuare ad investire le più importanti risorse pubbliche e private su infrastrutture stradali ed autostradali, su auto ed autocarri, petrolio e/o energia elettrica. Semmai - dicono - è bene farlo con maggiore razionalità, risorse e consenso: quindi privilegiando l'altrettanto "vecchio" Passante autostradale a Sud di Bologna (progetto della Giunta Guazzaloca e Salizzoni, con il sostegno di Berlusconi e Lunardi) ... ubal
      Per il PD, la sinistra ed il M5S è tempo di scelte nette: accettare la sfida della innovazione radicale (in coerenza con gli obiettivi delle Nazioni Unite, delle Conferenze internazionali per fermare il riscaldamento globale e dei movimenti giovanili attivati da Greta Thunberg) o ritagliarsi un ruolo sterno di "riduzione dei danni", di moderazione e mediazione di interessi economici e, infine, di irrilevanza politica ed elettorale?
      Le elezioni Regionali (e forse anche quelle politiche) sono alle porte.
      Gianni

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  2. Se,invece di tutto il fumo di questi anni, già dai tempi indicati da Gianni nell'articolo si fosse data attuazione alle "buone pratiche", oggi Bologna potrebbe avere veramente una connotazione di città "europea" (e fare ogni tanto un giretto nel Vecchio Continente può aiutare a comprendere). Allo stato attuale, al contrario, mi pare si stia scivolando verso la mediocrità e la omologazione.

    Ryan

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    1. ...verso la mediocrità e l' omologazione.

      Ryan

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    2. Contro "la mediocrità e la omologazione" progetti ambiziosi e lungimiranti, partecipazione democratica e lotta politica.
      Gianni

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  3. Dunque siamo al punto che per scongiurare il Passante di Mezzo preferito da Autostrade, Fiat, Eni, Costruttori & artigiani vari dobbiamo votare Lega?
    Basta saperlo!
    ***

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    1. Capisco la tentazione.
      Ma continuando ad investire in una crescita senza qualità non si costruisce una società migliore.
      E' tempo di scegliere la conversione ecologica, uno sviluppo civile eco-compatibile, investimenti alternativi.
      Gianni

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  4. Le balle del sindaco Merola sulle mitigazioni verdi per compensare il maggior inquinamento del Passante di Mezzo sono state puntualmente descritte da Luca Tassinari su la Repubblica di oggi.
    In ogni caso è indecente condizionare la realizzazione di un bosco alla costruzione di quattro nuove corsie autostradali. Quasi che gli impegni presi 30 anni fa dalle istituzioni non esistessero. Quasi che nel caso si dovessero dirottare gli investimenti a sud o a nord, non ce ne fosse più bisogno.....
    Possibile?

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    1. Possibile.
      Ma è proprio così.
      Per questo ribellarsi è giusto e necessario.
      Con serenità, progetti alternativi e determinazione.
      Gianni

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  5. Purtroppo l'idea di rigenerazione urbana di Merola & C. è ben rappresentata dallo sgombero di xm24: ruspe per abbattere spazi di socialità (e per abbattere boschi urbani, e per allargare autostrade nel cuore della città) in cambio di condomini, alberghi e centri commerciali.

    La domanda che mi faccio è: perché dovrei dare fiducia a un partito sedicente di sinistra che fa esattamente le stesse cose della destra?

    Con lo sgombero di xm24 Merola si è guadagnato sul campo gli applausi di Salvini e della Borgonzoni. Buon pro gli faccia, ma non chieda il mio voto.

    Luca

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    1. Credo che su questa strada (di irresponsabilità ambientale e sociale) Merola e Bonaccini non avranno il consenso ed il voto di molti bolognesi ed emiliano romagnoli.
      Il problema è semmai quale alternativa democratica è possibile costruire - qui ed ora - per l'Italia e per l'Europa.
      Gianni

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