venerdì 16 novembre 2018

Smog: supermercati e Passante le risposte?

Bologna e l'Emilia Romagna sono di nuovo, da due giorni consecutivi, con le polveri cancerogene oltre i valori limite!
Nel capoluogo il dato è registrato in tutte le 4 stazioni di monitoraggio fisse di ARPAE. Ma in pianura e a Imola non va certo meglio.
A Reggio le PM10 hanno superato per ben 6 volte negli ultimi 7 giorni i 50 microgrammi per metro cubo.
Le PM (fini) 2,5 sono altrettanto allarmanti e (come noto) più pericolose.
Le risposte delle autorità preposte alla tutela della salute pubblica sono disarmanti.

Bonaccini, Merola e colleghi sindaci si sono rapidamente rimangiate le "misure antismog" che pure avevano deciso, ma non adeguatamente predisposto e comunicato. Allineandosi alla de-responsabilizzazione ed ai rinvii di tutte le altre Regioni padane e dei Comuni lombardi e veneti.
Centrosinistra e Centrodestra offrono lo stesso pessimo "non governo" di una situazione gravissima, per la quale subiamo, da tempo, comprensibili richiami e procedure europee di infrazione.
Anche il Governo Conte è di fatto silente, dopo le pure apprezzabili parole di molte settimane fa del Ministro Sergio Costa.

Come se non bastasse, i progetti e le realizzazioni di Regione Emilia Romagna e Città Metropolitana sono tutti in continuità con il modello di sviluppo insostenibile che ha provocato i guasti del presente: insieme ai livelli di inquinamento intollerabili (causa di tantissime vittime e di troppe morti premature), le alterazioni del clima (con il caldo e la siccità alternati a piogge intense e venti forti) che colpiscono sempre più vasti territori con danni enormi a persone e comunità.

Nuovi supermercati crescono oltre ogni logica economica e domanda sociale. Mortificando ogni critica e iniziativa di cittadini residenti e di piccoli operatori del commercio.

Il Trony di via dell'Industria nel Quartiere San Donato - San Vitale. Aperto nei primi mesi del 2018

















Dopo quelli costruiti ed aperti nei mesi scorsi, altri stanno sorgendo.
Le foto scattate in questo mese di novembre in vari quartieri di Bologna parlano da sole. Così come gli ampi parcheggi, che occupano le precedenti aree permeabili di terreno con consistenti gettate di asfalto. Indicano chiaro, se ancora fosse necessario, la tendenza (indotta e programmata) ad accrescere ulteriormente l'uso diffuso degli automezzi nel cuore della Città.

1. Quartiere Porto - Saragozza, angolo via Bergomi - via Bergonzoni.

Il nuovo Supermercato Ali, dal lato di via Bergonzoni.
















L'ingresso di via Bergami. Tra auto e camion fervono i lavori per la prossima apertura
















L'ampio parcheggio sul retro  (8 novembre 2018)




















2. Quartiere Porto Saragozza, angolo via Bovi Campeggi - via Zanardi.

Il cantiere e le colonne riprese dal lato di via Bovi Campeggi (8 novembre 2018)
















Le code su via Zanardi sono solo un indice ci ciò che potrà essere il traffico prossimo venturo.


















3. Quartiere San Donato - San Vitale, via Libia.

I lavori per il supermercato LIDL in costruzione nell'area che fu di ATP e sede di Piazza Grande
















Operai al lavoro nell'area di entrata, all'ombra del Dehon (8 novembre 2018)


















4. Quartiere Savena, via Torino.

La pista ciclabile proveniente da via degli Orti interrotta per i lavori di costruzione del nuovo supermercato
















L'area dei lavori dal terrapieno della ferrovia Bologna - Fienze. Sullo sfondo le torri e i palazzi di via Torino
















L'ingresso su via Torino, con l'ampio parcheggio (11 novembre 2018)




















Entro questo folle realismo, che rinuncia ad ogni richiesta di programmare una sana e lungimirante urbanistica, orientata verso la conversione ecologica delle produzioni e della organizzazione della vita delle comunità e che asseconda le pressioni di pochi grandi gruppi economici, finanziari e speculativi privati, si comprende meglio la testarda insistenza di Bonaccini e Donini, di Merola e Priolo, di amici di partito o di compari di interessi sul Passante di Mezzo.

ASPI conferma il suo progetto e Donini plaude. Il Corriere di Bologna (15 novembre)
























L'Assessore (con il casco) chiede al Ministro Toninelli di seguirlo ... Carlino Bologna (15 novembre) 


















Insomma, Loro, la Città la vedono così: ancora supermercati e centri commerciali, strade ed autostrade urbane.
E per assolvere alle loro responsabilità di salute pubblica si affidano ai Padroni ed ai Manager delle grandi industrie multinazionali delle auto, dell'energia o alle aziende che costruiscono e che gestiscono infrastrutture.
Senza rendersi conto che questa funzione di acritici esecutori di pochi e ben definiti interessi mal si concilia con ruoli di rappresentanza democratica della grande maggioranza del popolo.

Il Resto del Carlino cataloga ASPI ed i suoi vertici tra i "Disastri italiani" (11 ottobre 2018)

  























Ma davvero si può confinare l'esercizio della "democrazia partecipata" alla scelta da parte dei cittadini dei migliori Progetti civici che competono per il "Bilancio Partecipativo 2018"?
A Bologna, questo stesso impegno (con le 33 elaborazioni in concorso e con i loro interessanti contenuti) unitamente all'Istruttoria Pubblica della settimana scorsa in Consiglio Comunale sui Prati di Caprara e alla mobilitazione di Comitati e migliaia di cittadini contro il Passante di Mezzo, per il potenziamento di ferrovie regionali e trasporti pubblici urbani, sul Progetto di ristrutturazione dello Stadio ... (l'elenco potrebbe continuare) non portano partiti, movimenti e gruppi consiliari a comprendere la volontà profonda di tantissime donne e uomini di confrontarsi anche e per davvero sulle scelte strategiche per il futuro di Bologna, dell'Emilia Romagna, dell'Italia e dell'Europa?
Si preferisce forse rinviare idee, passioni, aspettative in campo alle prossime occasioni elettorali?

"Adesso chiamiamo i cittadini a partecipare a piccoli progetti ... poi si può estendere a iniziative più vaste"
dice il Sindaco di Bologna (il Corriere, 16 novembre)


In bici sul ponte di San Donnino, contro lo smog (estate 2018)

12 commenti:

  1. Domandina: se due giorni di aria pesa (con PM10 oltre la soglia limite di 50) anticipano due giorni di NP (non pervenuto, causa l'assenza di elaborazione dati per assenza del personale al lavoro 5 giorni su 7) le misure antismog, che dovrebbero essere applicate dopo 3 sforamenti consecutivi, passano in cavalleria?
    Della serie dell'inquinamento e della salute pubblica ce ne occupiamo post riposo fine-settimanale dei dipendenti ARPAE?
    Mario Cinico

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    1. La strada per affermare nei fatti la priorità della salute pubblica e di solidi presidi ecologici è indubbiamente ancora lunga ed irta di resistenze e di "normalità" da superare.
      Gianni

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  2. Proprio ieri l' Assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini in una intervista televisiva ha dichiarato che "continua la cura del ferro", forse si riferiva a qualche carenza vitaminica.
    Detto questo, continua la indecente ipocrisia di facciata su percorsi partecipati che non decidono niente, su convegni Green City, su candidature a European Capital Green, sui Passanti Autostradali che "puliranno l' aria e compagnia cantante, che a Bologna ci tocca dover sopportare.
    Buon appetito, tanto qui, basta che si mangia...

    Ryan

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    1. Purtroppo a Bologna, in Emilia Romagna e in Italia "la cura del ferro" continua a NON essere sostenuta e finanziata da classi politiche, imprenditoriali e di potere irresponsabili e prive di lungimiranza.
      Qui e nel resto del Paese continuano a prevalere culture ed interessi delle grandi industrie automobilistiche, petrolifere, delle costruzioni e monopoli della gestione delle autostrade, che hanno arricchito gruppi ristretti e coltivato ed "alimentato" molti (moltissimi) sudditi.
      Penso che liberarsi non sarà facile ed occorrono conoscenze e progetti lungimiranti; grande intelligenza, disponibilità e determinazione; alleanze sociali e politiche inedite.
      Gianni

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  3. Dismesso il casco da ingegnere di autostrade l'assessore Donini è salito sulla bici (con cestino per la spesa in uno dei tanti supermercati già in funzione) e in piazza Maggiore è stato beccato da un giornalista del Carlino ... Ne ha approfittato per informarci che la Regione investe sulle ciclabili oltre 3 milioni per il Bolognese. Così da Medicina potremo andare a Villa Fontana e ritorno, oppure da Trebbo di Reno arriveremo sicuri a San Vincenzo di Galliera e, ancora, sulle due ruote saremmo collegate Bazzano e la Muffa.
    Il nostro Raffaele conclude sicuro: la bicicletta sarà il nostro futuro".
    Possibile?!

    P.S. Ma allora perché insistere sugli oltre 700 milioni per altre 4-6 corsie sulla Tangenziale-A14?

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    1. Possibile!
      Contraddizioni clamorose, insostenibili e tuttavia presenti.
      Gianni

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  4. Interessante l'ammissione del sindaco Merola che hai richiamato e che è contenuta nell'intervista al Corriere di Bologna.
    Probabilmente anche lui si rende conto che la partecipazione dei cittadini non si può ridurre alle limitate risorse messe a disposizione dalla Giunta per finanziare progetti di completamento di una struttura urbana determinata nei tratti essenziali (infrastrutture, aree, attività, edilizia) da altri (partiti, sindacati, enti ed aziende nazionali).
    Del resto credo che Merola e i dirigenti della sua coalizione si rendano perfettamente conto di essere pure loro sempre più spesso espropriati di peso e poteri decisionali.
    Anzi, sarebbe bene che sul tema del recupero di autonomia degli Enti Locali (e non solo delle Regioni) si ingaggiasse una iniziativa nazionale con il governo grigio-verde.
    Antonio

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    1. Valorizzare le Istituzionali locali e la loro capacità di rappresentare e rispondere ai bisogni sociali (ambientali e sanitari) emergenti è un obiettivo condivisibile, su cui potrebbero mobilitarsi varie sensibilità.
      Gianni

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  5. Probabilmente di supermercati ne abbiamo bisogno per aumentare l'offerta, per via del monopolio che a lungo hanno esercitato le Coop.
    La soluzione del Passante è allo stato delle cose la più ragionevole per via delle troppe chiacchiere fatte su alternative che non sono mai state costruite, vedi "cura del ferro", Metropolitana, SFM, tram. I bolognesi che ogni giorno si debbono muovere possono ancora aspettare i tempi lunghi richiesti per tutti gli accordi e le risorse necessari? Vorrebbero avere fatti prima della meritata pensione.
    Giulio

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    1. I problemi vanno affrontati.
      Tuttavia, il monopolio nella grande distribuzione non si supera moltiplicando ovunque supermercati e centri commerciali. Così come i Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile perdono credibilità se, nel frattempo, si avviano i lavori per realizzare altre autostrade, superstrade e complanari di asfalto.
      Preservando e investendo ancora in un modello di sviluppo insostenibile, anziché risolversi, le contraddizioni aumentano.
      Gianni

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    2. Scusa forse non sei un bolognese ma ti lamenti delle non alternative al passante di mezzo che prer5corri spesso in coda Non sei al corrente del cassato passante Nord ??Promesso proprio da chi poi lo ha cassato per 15 anni il via lavori firmato nel 2015 dal governo Renzi. Fu cassato dai Merola Priolo Donini Bonaccini e vari suoi compari del Pd per appalti affari potere danaro voti e....nel 2016 Avessero dato seguito a quanto finanziato e firmato nel 2015 il vero passante la parola passane significa oltrepassare la città all'esterno non a due Km dalle Due Torri avrebbe liberato pro traffico locale e metropolitano ben 6 corsie più relative corsie d'emergenza sull'attuale sistema viario cittadino L'abnorme camionabile sarebbe locata fuori dalla città vedi Mestre Milano Monaco Essen Hannover ed altre decine o centinaia di città civili.

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  6. A proposito di supermercati. Mi risulta che la Coop stia ridimensionando la sua presenza.
    Quel che pare scontato è che in presenza del protrarsi della stagnazione economica è difficile prevedere il successo per tutti: vecchi e nuovi centri commerciali.
    Anche per questo andrebbe misurato con più rigore l'espandersi di punti vendita di grandi dimensioni. E semmai nuovi marchi dovrebbero riempire aree in dismissione o vuote.
    La rigenerazione urbana non ha questo valore?
    Anna

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