lunedì 9 luglio 2018

Sconcerto? No, chiediamo facciano sul serio!

Il Corriere di Bologna, sabato 7 luglio

























E' incredibile che politici ed amministratori che debbono occuparsi del futuro di Bologna, del Paese e del mondo non abbiano memoria storica e, soprattutto, non progettino e pratichino investimenti sostenibili e coerenti con una conversione ecologica della società che, da decenni, non solo è matura ma è divenuta indilazionabile.

Eppure, Virginio Merola, Stefano Bonaccini, Raffaele Donini, Irene Priolo se la prendono con il Ministro Danilo Toninelli e con il Sottosegretario Michele Dell'Orco e insistono : discutiamo ed elaboriamo il PUMS (più treni, migliori trasporti pubblici, bici in sicurezza) ma, intanto, diamo il via ai cantieri per il Passante di Mezzo e per tutte le altre opere stradali ed autostradali che sono parte dell'accordo del 15 aprile 2016 con Renzi ed ASPI: la quarta corsia per la A14, la complanare nord da Ozzano a Bologna, l'intermedia di pianura ...
Altrettanto fanno sindaci e consiglieri comunali della provincia, preoccupati per un eventuale mancato finanziamento di nuove arterie stradali. Pronti a votare ordini del giorno pro complanare sottoscritti da Centrosinistra e Centrodestra.

Il Corriere di Bologna, sabato 7 luglio

























Il Resto del Carlino, sabato 7 luglio

























I dirigenti PD non si chiedono, neppure per un momento, se le alternative indicate da altri (non solo "grillini" e "leghisti", buoni ultimi) abbiano senso e consenso.
Ovvero, se alla base delle ragioni del crollo di credibilità politica ed elettorale del Centrosinistra emiliano (si veda da ultimo Imola) e nazionale ci sia un giudizio assai pesante (e forse definitivo) sulla loro sostanziale incapacità di governare con lungimiranza il territorio e la società del nostro tempo. E, innanzitutto, di fronteggiare con scelte chiare e coerenti la crisi economica, sociale ed ambientale con la quale i cittadini si confrontano quotidianamente nelle città storiche e nelle periferie.

Non si può sostenere, per oltre un decennio, una soluzione progettuale (per altro già finanziata, nonostante la sua insostenibilità) come il Passante Nord autostradale che contemplava il superamento della A14 nel territorio cittadino (destinando tutte le 12 attuali corsie al traffico urbano) e poi, oggi, di fronte ad un recupero di questa proposta da parte di altri rappresentanti politici ed istituzionali alludere o sostenere impedimenti "tecnici".

Ma, soprattutto, non si può continuare a immettere la gran parte delle risorse pubbliche e private, locali e nazionali, in grandi infrastrutture a sostegno della mobilità privata ed individuale su gomma e pretendere di spostare quote significative di mobilità verso servizi e mezzi collettivi che sono tuttora, come noto, gravemente inadeguati e necessitano di integrazione e potenziamento, di efficienza e sicurezza.

Dunque, l'orientamento di Ministri e Sottosegretari del nuovo Governo invece di essere vissuta come un affronto alle Istituzioni bolognesi ed emiliane (duramente contestate da tante persone libere e consapevoli, impegnate da anni in comitati ed associazioni), andrebbe preso sul serio. Come una sfida comune per fare finalmente, davvero e innanzitutto, ciò che per diversi decenni le Amministrazioni locali hanno promesso e mai fatto: il potenziamento infrastrutturale dei treni, il SFM bolognese, l'ammodernamento delle reti di bus, filobus e tram, percorsi e servizi sicuri per chi usa la bici. Non di  meno, il rilancio delle industrie nazionali che producono nel settore del trasporto collettivo, come la Breda - Menarini (su cui nei giorni scorsi il Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, ha speso parole interessanti e impegnative) o nei mezzi individuali non inquinanti. O la valorizzazione di aziende e lavori che promuovono e curano il verde, la natura e la green ecomomy.

Solo un grande progetto di conversione ecologica della mobilità e delle città che coinvolga la più ampia partecipazione popolare sulle strategie di cambiamento necessario e possibile, può cambiare in meglio questo Paese e questo Mondo.
Se non ora, quando?


La lettera di Luca Tassinari pubblicata su Il Corriere di Bologna, domenica 8 luglio

14 commenti:

  1. Sottrarre nel territorio urbano le corsie della A14 a società autostrade e poterlo ricondurre a regole del codice stradale (che si intende riformare) mi sembra un bel passo avanti. Occorre però risolvere il problema del traffico commerciale (decine di migliaia di mezzi ogni giorno) con proposte coraggiose e alternative (tipo Svizzera?). Serve inoltre garantire investimenti di contenimento e di prevenzione dell'inquinamento, non condizionando il verde e gli alberi alla realizzazione del passante a 18 corsie.
    Su questo dovrebbero impegnarsi amministratori e ministri riconoscendo l'importanza di concentrare risorse a prescindere dai gruppi Benetton e C.
    Chiaro che molto dipende anche dalla disponibilità e dagli impegni del nuovo governo. Pressiamolo.
    Ciao!

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    1. Concordo.
      Pare anche a me che la grande sfida che abbiamo davanti a noi per costruire un Paese più vivibile e città più sane sia quello di:
      1. interrompere il consumo di suolo vergine ed agricolo;
      2. accrescere, comune per comune, il patrimonio verde, boschivo e naturale;
      3. potenziare le opportunità di mobilità sostenibile per le persone e per le merci, a partire dalla rete e dai servizi ferroviari.
      Riusciranno i partiti nazionali e gli amministratori locali e regionali a riflettere sugli errori politici commessi negli ultimi decenni?
      Riusciranno i movimenti e le forze politiche emergenti a rispettare gli impegni di "cambiamento" per cui sono stati premiati?
      Il tempo delle verifiche è ... adesso!
      Gianni

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  2. Mi pare siamo in una situazione di stallo. Alla lunga la peggiore possibile.
    Perché, se non risolta, potrebbe finire che la situazione resta tal quale.
    La società Autostrade non investe, gli enti locali non hanno soldi ed il governo Conte, senza il consenso degli altri, non può far nulla.
    Insomma servono confronto, consenso e risorse.
    MaCelli

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    1. Servono sicuramente "confronto, consenso e risorse".
      Partendo da:
      1. approfondite analisi critiche delle contraddizioni presenti;
      2. precisi progetti di società prossima futura;
      3. priorità coerenti negli investimenti, pubblici e privati.
      Il tempo delle decisioni è ... adesso!
      Gianni

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  3. Mancano politici che riescano a vedere oltre l'orizzonte elettorale ,il M5S bolognese ha credibilità zero la Lega dice no al passante di mezzo ma vuole il passante Sud
    Nel partito che governa la città sono in corso lotte intestine per la prossima candidatura a Sindaco , in Regione tra un anno si vota .
    Sono tutti alla ricerca di voti , non vi è una prospettiva di città che si possa condividere .
    Il quadro nazionale è desolante .
    Vedo per Bologna un pessimo futuro.
    Se lo vogliamo cambiare diamoci una svegliata.

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    1. Condivido. La "sveglia" suona per tutti.
      Un "pessimo futuro"? L'allarme è giustificato. Non da ora, a mio avviso. Gli errori politici risalgono nei decenni ... Senza capacità di introdurre adeguati interventi correttivi.
      La crisi di Forza Italia e del PD, dei partiti popolari e socialisti europei è l'effetto della incapacità delle classi dirigenti nazionali ed occidentali di sapere proporre e praticare politiche di cambiamento adeguate alla crisi ambientale, alle ingiustizie sociali ed ai processi autoritari in atto.
      Le forze emergenti hanno "credibilità zero" o idee sbagliate?
      Personalmente sarei meno drastico e più aperto al confronto costruttivo.
      Sul Passante di mezzo, ad esempio, M5S e Lega fanno critiche ampiamente condivisibili. Certo, propongono soluzioni diverse, investimenti alternativi. Imprevedibile?
      Partecipiamo al confronto. Con argomenti, proposte, possibili sintesi.
      Se necessario, si elenchino tutti i potenziali progetti (con pro e contro) e si responsabilizzino i cittadini sulle scelte definitive.
      Il contrario delle procedure fin qui adottate, quando prima si è detto "non se, ma come fare le 16-18 corsie" ... Ed ora si vorrebbero "aprire i cantieri per il Passante, mentre si avvia la discussione sul Piano Urbano per una Mobilità Sostenibile" ...
      Gianni

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  4. Sconcertati siamo noi. Con le politiche fatte fin qui, la/e città sono sempre più periferie e sempre meno quartieri ........
    I progetti infrastrutturali sono via via rinviati .......
    Mancano i soldi ....... ciò nonostante si parla di ridurre le tasse ai ricchi!
    E le periferie si estendono .......
    Wolf

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    1. Se si vuole vivere tutti meglio, in un mondo più sicuro e coeso le Istituzioni pubbliche sono essenziali. Debbono essere riconosciute ed autorevoli, partecipate e dotate di risorse raccolte dai cittadini rappresentati con criteri di equità e di giustizia.
      La flat tax non convince, come "meno tasse per tutti". Certo ci sono cittadini che pagano tasse e servizi superiori alle loro possibilità, ma altri eludono ed evadono. Non pagano secondo i criteri di equità e di giustizia previsti dalla Costituzione.
      Per risanare il Paese e le sue molte periferie servono politiche e risorse adeguate.
      In momento è ... adesso!
      Gianni

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  5. ora che è stata convocata la conferenza dei servizi per settembre forse non ci saranno più margini per ambiguità. i si e i no si tradiranno in atti formali e in precise assunzioni di responsabilità.
    fin qui si sono registrate troppe ambiguità. impegni non rispettati e progetti incompiuti o parziali.
    S.

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    1. Si, come più volte ripetuto, il tempo è ... adesso!
      Dalle parole ai fatti.
      Si scopriranno presto molte carte ancora nascoste o oggetto di confronto - scontro dialettico ed elettorale: quali politiche di bilancio e quali investimenti pubblici (e privati) per il 2019 - 2020?
      Gianni

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  6. Tutto dipende sempre dal l'obiettivo.
    1. È quello di ridurre i tempi medi di percorrenza della tangenziale bolognese?
    2. È quello di offrire lavori e redditi per imprese ed operatori delle costruzioni?
    3. È quello di migliorare le condizioni di vita nelle periferie urbane?
    4. È quello di spostare quote di cittadini dall'uso di un mezzo di mobilità ad un altro?
    Io dico. Se individueremo bene l'intenzione, troveremo anche le risposte infrastrutturali più adeguate e meno contraddittorie.
    pl

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    1. È così.
      Il mio parere, ad esempio, è che occorra avere come priorità per le Istituzioni pubbliche gli obiettivi 3 e 4.
      Investire per una mobilità sostenibile (4) e meno inquinante per tutti (3) orienterà le attività imprenditoriali e lavori socialmente utili (obiettivo 2) e determinerà effetti positivi sulla riduzione del traffico privato (obiettivo 1).
      Gianni

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  7. Ma questa strana maggioranza di governo può "fare sul serio"?
    Uniti contro il Passante si dividono tra chi vuole il Tunnel a Sud e chi è per "5 corsie per senso di marcia alla Tangenziale (senza A14)".
    Mentre la maggioranze di centrosinistra di Regione e Comune sono decisamente contro questi 2 progetti.
    Cosa può uscirne?
    L.

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    1. Il confronto - scontro è aperto.
      Nelle Istituzioni e tra le forze politiche, nella società e tra i cittadini.
      Parere interessato?
      Chi vuole una società sostenibile ed una vita migliore per tutti rinunci ad una scelta vecchia come il Passante, nuove strade ed autostrade (basato su uno sviluppo economico a prevalenza di asfalto e cemento) e scommetta su uno sviluppo diverso, fondato innanzitutto sul potenziamento di una mobilità alternativa per le persone e per le merci (ferrovie moderne ed efficienti, integrate ai territori e spina dorsale per auto, moto, bici ed aerei).
      Si può, ci sono esempi virtuosi.
      Si deve, se non ora quando?
      Gianni

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