lunedì 23 luglio 2018

Il Governo Conte alla prova dei fatti (2)

La lettera del Ministro Sergio Costa al Corriere della Sera

























La messa in sicurezza del territorio nazionale dai rischi sismici e dal dissesto idrogeologico è questione strategica e di rilevanza primaria.
Lo ha ricordato giovedì 17 luglio in un documentato articolo sul Corriere della Sera Gian Antonio Stella, preoccupato per la decisione "di cambiare tutto" del Governo Conte.
"Svuotando Casa Italia e smantellando Italia Sicura", due strutture messe in piedi dal Governo Renzi per fronteggiare direttamente da Palazzo Chigi le ripetute "emergenze", quali effetti si determineranno sull'efficacia di interventi unanimemente considerati necessari ed urgenti?

Sabato 19, lo stesso giornale ha ospitato una puntuale ed argomentata lettera di replica del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare: "Oltre Italia Sicura per fare prevenzione in modo strutturale". Ha affermato Segio Costa: "il Ministero che ho l'onore di rappresentare, come dice il suo stesso nome, è il luogo naturale per affrontare queste questioni con il supporto indispensabile del Parlamento. Ci saranno azioni specifiche su questo fronte per far ripartire gli investimenti". Dunque, "nessun arretramento" e valorizzazione delle tante "professionalità" e delle numerose "risorse" presenti nelle Istituzioni. "E' una grande sfida, ma siamo persuasi che possiamo farcela, avendo come unico faro la protezione e la sicurezza dei cittadini". E ancora: ci muoviamo "nell'ottica di coinvolgere i cittadini in un progetto di riappropriazione collettiva degli spazi. Perché un territorio vissuto con amore è un territorio più protetto e più sicuro. E' vero c'è tanto da fare".
La credibilità conquistata sul campo (nella difficile Terra dei Fuochi) da Sergio Costa è un patrimonio importante per il Paese e queste sue parole ne sono una ulteriore conferma.

Ora le affermazioni si si debbono però tradurre in quotidiano operare del personale e delle strutture centrali e decentrate del Ministero e degli Enti preposti alla tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini.
Decenni di sviluppo irrazionale ed irresponsabile hanno creato profonde contraddizioni e luoghi comuni inaccettabili, da superare senza incertezze, insieme agli interessi economici e finanziari che li alimentano, forti delle acquisizioni scientifiche e delle esperienze maturate nel tempo.
I terremoti e gli eventi naturali possono essere fronteggiati, se si adottano adeguate lungimiranti misure di prevenzione e di messa in sicurezza di edifici e infrastrutture.
L'inquinamento può essere contrastato e notevolmente ridotto con scelte forti, consapevoli e coerenti di conversione ecologica delle produzioni e della organizzazione della vita sociale.
Le attività industriali e l'occupazione possono e debbono essere orientate e qualificate verso il soddisfacimento dei bisogni primari degli individui e delle comunità; non viceversa.

Già negli anni '80 del secolo scorso il più autorevole Ministro dell'Ambiente che l'Italia ha avuto, Giorgio Ruffolo, sosteneva che "ambiente e sviluppo non sono due settori diversi e meno che mai avversi. Insieme costituiscono un fenomeno globale unico. Fra l'uno e l'altro non c'è conflitto, ma sinergia. Se marciano divisi sarà la distruzione reciproca assicurata".
Nella sua prefazione al Rapporto della Commissione mondiale per l'ambiente e lo sviluppo del 1987 Ruffolo scrive: "occorre orientare lo sviluppo in senso qualitativo. Con una nuova contabilità nazionale che, accanto al reddito ed al benessere materiale, consideri e calcoli i costi del degrado ambientale e i costi del risanamento; che tabuli, accanto al valore aggiunto oggi, il valore sottratto domani; che affianchi alla capitalizzazione economica la contemporanea de-capitalizzazione ambientale; che proceda all'attualizzazione del danno futuro e all'ammortamento del danno attuale; che insomma eviti di considerare l'ambiente un lusso, un optional, una superfluità, una sovrastruttura, quando invece è un cespite da conservare e tutelare, una condizione basilare dello sviluppo, una necessità fisiologica vitale dell'economia; e che quindi introduca in ogni calcolo nazionale o aziendale quell'elemento senza il quale avremmo crescita zero, morte, odio, squallore: non più economia ma eco-economia (come ha affermato un membro, cinese, della Commissione Brundtland dell'ONU).
Tutto ciò, beninteso, non sarà facile. Quel che occorre non è un puro e semplice armamentario di misure o provvidenze, leggi più severe, regolamentazioni più dettagliate, controlli più efficienti; ma un mutamento delle coscienze e una sorta di rivoluzione culturale che accompagni dal basso l'azione politica e governativa. In tal modo sarà possibile calare nella realtà quel calcolo ambientale che non è semplice calcolo economico con sublimazione a rettifica, ma calcolo economico utilitario su base più larga e con visione di fondo più razionale".
Purtroppo, Giorgio Ruffolo non è stato adeguatamente ascoltato dai presidenti del Consiglio dell'epoca: Giovanni Goria, Ciriaco De Mita e Giulio Andreotti.
E tantomeno dai loro diversi successori e dalle classi dirigenti politiche, imprenditoriali e finanziarie.
Così, al Ministero dell'Ambiente si sono insediate (via, via) personalità minori, meno rappresentative, assai discutibili. Fino ad Altero Matteoli, Corrado Clini e, ultimo, Gianluca Galletti.

Farebbero bene a riflettere su tutto ciò i partiti in crisi che hanno a lungo governato (il Paese, gli Enti Locali, le Regioni) e che ora sono alla ricerca di idee e di nuove radici sociali, politiche, elettorali.
Non di meno, debbono riflettere ed agire le forze politiche emergenti (Lega e, soprattutto M5S), che hanno assunto (e in alcuni casi sottoscritto nel Contratto di Governo) precisi impegni programmatici o di indirizzo ed ora esprimono il Governo Conte.

Per tutti c'è da recuperare un patrimonio di elaborazioni culturali, di esperienze pratiche, di promesse che richiedono un cambio di passo, di politiche, di priorità e di partecipazione democratica.
Verificheremo insieme le posizioni e i comportamenti.
La messa in sicurezza di scuole e territori; il risanamento ambientale delle città; un futuro eco-compatibile di grandi industrie nazionali; la revisione del progetto TAV Torino - Lione; la rinuncia al Passante di Bologna, alla nuova autostrada Cispadana ed alla superstrada Campogalliano - Sassuolo; un serio potenziamento della rete e dei servizi delle ferrovie nazionali e regionali; un efficiente sviluppo dei trasporti pubblici urbani e non inquinanti ci diranno, più di ogni altra cosa, se i progetti di Giorgio Ruffolo, le preoccupazioni di Gian Antonio Stella, gli intenti di Sergio Costa e le volontà di milioni di persone avranno finalmente ascolto e soddisfazione.

13 commenti:

  1. Se non ci riuscì un intellettuale come Ruffolo, socialista negli anni in cui i "due forni" erano una cosa seria ...... potrà riuscire un servitore dello Stato come Costa, generale negli anni in cui i "due forni" sono una pura illusione?
    Mario Cinico

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    1. I "due forni"? Mi pare esprima un approccio politico di puro potere. Un modo per accrescere il peso specifico di un partito nelle trattative con l'interlocutore.
      Il Governo dalle Istituzioni e della società per essere all'altezza dei problemi deve fondarsi - al contrario - su progetti e provvedimenti di cambiamento conseguenti ad una "visione" del futuro.
      Le idee espresse da Giorgio Ruffolo, negli anni '80, potevano rappresentare un punto di incontro strategico con quelle del PCI di Berlinguer (purtroppo morto nel '84) ... ma erano in evidente contraddizione (se non in antitesi) con quelle perseguite dal PSI di Bettino Craxi che - non a caso - sfidava la DC di Forlani ed Andreotti sul terreno di uno sviluppo capitalistico insostenibile e di una progressiva riduzione dei diritti dei lavoratori e dei cittadini.
      Oggi scontiamo gli errori del passato.
      Con partiti e comitati elettorali sostanzialmente subalterni al potere economico e finanziario egemone e culture critiche o movimenti politici disarticolati o in formazione.
      Il Contratto di Governo include soggetti ed orientamenti assai distanti e antitetici. Possibile in una fase di stallo (come quella conseguente il 4 marzo) e su progetti definiti e parziali. Ma difficilmente in grado di fronteggiare i nodi irrisolti delle risorse e degli investimenti necessari per un cambiamento nel segno della sostenibilità ambientale e della giustizia sociale ...
      Gianni

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  2. Non ero a conoscenza dei fatti. A me pare comunque che il Corriere sia più interessato alla polemica politica che al fare.
    Perché negli anni di Renzi e Gentiloni non si sono fatte cose straordinarie. Nonostante gli annunci e la propaganda.
    Ma il Corriere non mi risulta si sia particolarmente preoccupato e abbia sollecitato Presidenti del consiglio e Ministri.
    Ed ora riprende le dichiarazioni di esponenti Pd che si oppongono al Governo. Chi perché ha perso la Struttura che dirigeva, come Erasmo D'Angelis, chi per pura polemica politica, come Sergio Chiamparino.
    Naturalmente del futur non ho certezza e non so che faranno Conte, Costa e compagnia stonata cantante .... ma conosco come tanti altri le speranze mal riposte nel Pd versione Renzi e nella sinistra di governo.
    BiBi

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    1. Stiamo al merito. E' preferibile e aiuta.
      La messa in sicurezza di scuole e vaste aree del territorio nazionale è una urgenza. Già troppo a lungo rinviata.
      Dunque, allarghiamo il fronte dei soggetti che ne parlano e la indichino come priorità. Inclusi maggiori finanziamenti.
      Gianni

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  3. Attendiamo i fatti.
    Tuttavia la sensazione è che i vari cittadini e comitati che hanno sostenuto le "forze del cambiamento" impegnate a fermare le grandi opere sostenute dai governi precedenti (TAV, TAP, Ponte sullo Stretto....) resteranno deluse.
    Ministri, viceministri e sottosegretari del M5s, alle prese con ruoli di governo, stanno rivedendo le loro posizioni pure e nette..... e appaiono sempre più attenti a meccanismi istituzionali che inglobano e ammorbidiscono vari e facili radicalismi. Del resto Pizzarotti è stato precursore....
    Se il buon giorno si vede dal mattino, prima o poi, la pentola grillina sarà in ebollizione e riprenderà ad espellere.....
    GM

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    1. La sfida è aperta.
      I segnali evidenziano contraddizioni. Nel Governo e anche nel M5S.
      A favore del cambiamento ci sono solidi argomenti.
      Per la conservazione pressioni di potenti lobby.
      Il confronto continua.
      Gianni

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  4. Le preoccupazioni di Stella e di alcuni amministratori regionali e locali sono le stesse di molte donne, mamme o nonne, per la messa in sicurezza di scuole, edifici e territorio dissestato.
    Le attenzioni e gli impegni del ministro Costa gli fanno onore e l'augurio è che si esprimano davvero in investimenti e realizzazioni pratiche per garantire sicurezza e prevenzione.
    La cultura del ministro Ruffolo ci dice quanto è chiaro da tempo ai vertici delle istituzioni, senza che ciò si sia mai tradotto in scelte politiche e di contabilità conseguenti. Una responsabilità storica che è anche all'origine dei processi migratori degli ultimi decenni che vedono protagonisti soprattutto giovani e donne (madri).
    Anna

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  5. Che ne sarà di Bologna e del cosiddetto Passante?
    E delle opere collegate, che inducono tanti provinciali a tifare pro o contro?
    L.

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    1. Sarà una prova impegnativa per il Governo.
      Ieri in Regione 50 enti locali, università, sindacati ed associazioni hanno chiesto di procedere con le opere strategiche. Tra queste Confindustria, Legacoop, Ance, Confcommercio, Confesercenti, API, CNA, Canfagricoltori, Coldiretti, Terzo Settore, CGIL, CISL, UIL, UGL ......
      Unibo, Unife, Unimore, Unipr, ABI, Unioncamere .......
      Antonio

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    2. Antonio, forse hai dimenticato qualche sottoscrittore.
      Quasi tutte queste sigle sostenevano fino al 2016 il Passante Nord, la E45 e un folto pacchetto di altre opere stradali ed autostradali ...
      Ora, dopo la svolta di Renzi, Bonaccini e Merola, sono passati al Passante di Mezzo, all'autostrada Cispadana, alla bretella Campogalliano - Sassuolo: per loro sono tutte opere "strategiche" (come lo erano le precedenti).
      Poi, di fronte alla realtà di un Paese gravemente inquinato, con decine di migliaia di morti premature per smog, con spese sanitarie consistenti anche per effetto di mancata prevenzione ... ripetono con il Ministro dell'Ambiente, Galletti, di non possedere "la bacchetta magica".
      Indignarsi non è più sufficiente ...
      Gianni

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    3. L., trovo inaccettabile un pacchetto da prendere tutto insieme o lasciare.
      Alcuni interventi delle cosiddette "opere di adduzione" sono condivisibili, altri decisamente no.
      Non è assolutamente logico e ragionevole che tutto il pacchetto "Passante di Mezzo e affini" sia finanziato da Autostrade SpA, un potente gruppo privato che contratta per aumentare fatturati e profitti. Mentre le Autonomie Locali vengono private progressivamente di risorse essenziali e di capacità di intervento operative su materie di loro competenza.
      Ripeto. Indignarsi non è più sufficiente ...
      Gianni

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  6. Italia Sicura? C'è da augurarsi di esserlo di più della Grecia .... Là il fuoco e l'impreparazione, ma qua? Tra terremoti, fuoco estivo, bombe d'acqua valanghe .... siamo preparati?
    Non solo i Ruffolo non sono stati ascoltati ma si è continuato a costruire senza risparmio e senso del limite. E le varie manutenzioni sono state tagliate pericolosamente ........
    Conte e Costa e Toninelli avranno buone idee. I conti li faremo più avanti, ma questa alleanza non mi convince ........ (e già si vedono divisioni)
    Nik

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