mercoledì 25 luglio 2018

Esperienze di sanità pubblica

Quando la tecnologia facilita l'accesso ai servizi si può migliorare la qualità della vita.
Rivolgendosi alla più comoda farmacia, il CUP consente di scegliere luogo ed ora dell'esame del sangue per controllare il decorso di una fastidiosa malattia.
Considerando la necessità di avere i referti per una visita specialistica programmata per il primo di agosto si prenota al Poliambulatorio Mazzacurati per il 23 luglio, alle ore 7.40.
Forse non è il massimo della comodità, ma appare la soluzione più convincente e sicura per il rispetto delle scadenze.
Ad una più puntuale verifica, colpisce il numero progressivo 41 (quarantuno).
Lunedì mattina, causa i tempi lenti della preparazione e un traffico stradale superiore alle attese l'arrivo in via Toscana avviene con 9 minuti di ritardo sull'orario fissato. Il tempo di fare la salita che porta alla storica Villa, di prendere le scale per il secondo piano, di percorrere i corridoi tra le numerose persone che animano il poliambulatorio fino al punto "accoglienza prelievi" e rendersi conto che siamo (ancora) al progressivo 4. 
Si procede con lentezza. 
Poco male per i diversi pensionati in fila, tra cui spicca la mole del senatore Giuliano Cazzola. Peggio per chi lavora e pensava di sbrigarsi prima. La ragazza che deve recarsi in ufficio per le 9. Papà e mamma che hanno voluto accompagnare la ragazzina impaurita ... 
Resta il fatto che tra le persone in paziente attesa si fa strada l'interrogativo: che senso ha fissare un orario così preciso (7.40) per decine di persone e non essere nelle condizioni di garantire tempi (o, meglio, ritardi) ragionevoli? Giustamente hanno precedenza bambini, persone con handicap, donne incinte ... Ma la convinzione comune è che organizzazione, esperienze e tecnologie possano fare meglio. 
Alle 8.38 la chiamata. L'uscita dal poliambulatorio avviene con un'ora abbondante di ritardo. 

Il referto "sarà a sua disposizione dal giorno 27 luglio" informa il foglio ricevuto. Si può scegliere se attraverso: 
1. il Fascicolo Sanitario (FSE), per chi lo ha attivato;
2. il ritiro cartaceo presso la portineria del Polo Sanitario Mazzacorati;
3. il sito internet refertionline.ausl.bologna.it.
Questa opzione pare la migliore.
Seguendo un puntuale suggerimento, la sera di lunedì anticipo la verifica e trovo (già disponibile) il referto.
Vivissimi complimenti!
Semmai, sapendo della efficienza raggiunta nei tempi di analisi si sarebbe anche potuto ritardare di qualche giorno l'esame, avvicinandolo alla visita specialistica della prossima settimana, commenta un amico.

Al tempo!
Secondo aneddoto.
Dopo una radiografia all'Ospedale Maggiore per svariati giorni il collegamento con sito e link dell'AUSL non dà risultati. Il collegamento telefonico per chiedere chiarimenti non risulta semplice. 
Dunque, la decisione di passare direttamente dall'Ospedale di Largo Negrisoli per ritirare il referto cartaceo.
In portineria la ricerca è vana. La documentazione "non è ancora disponibile" e l'addetto invita a ripassare. Solo l'insistenza del testardo pensionato suggerisce all'uomo di Coopservice di compiere una verifica telefonica. L'esito è sorprendente: "della radiografia non è stato ancora fatto il referto. 
Nei prossimi giorni" ... 
Di fronte alle proteste del pensionato "spaccamarroni", l'invito è di rivolgersi direttamente alla segreteria dell'unità Radiografie. Il percorso non è particolarmente complesso e la risposta della signora lascia spazio alla speranza: "se c'è un medico disponibile, prepara il referto. Può attendere"? Il pensionato può attendere. Perciò viene gentilmente invitato ad accomodarsi nella sala d'attesa dell'atrio. Tra la lettura di un articolo di un giornale, un latte macchiato con brioche e l'articolo di un altro quotidiano il tempo passa ... 40 minuti, 50 minuti. 
Anche per la signora in servizio è tempo del caffè. Il pensionato ne approfitta, l'avvicina e gli ricorda che sta aspettando ... "Appena rientro, verifico". 
Passata abbondantemente l'ora d'attesa il pensionato si riaffaccia allo sportello per comunicare che desiste ma, questa volta, è anticipato: "il medico sta scrivendo. Solo un minuto"! 
Ne passano tre, ma referto scritto e dischetto sono nelle sue mani.
Evviva.

Anche questi sono i chiaro-scuri della sanità pubblica bolognese, che naturalmente deve essere valutata principalmente su altri aspetti, sicuramente più rilevanti e decisivi: i tempi e la qualità delle cure; le professionalità e la valorizzazione del personale medico e infermieristico; l'integrazione, l'efficienza ed i bilanci nella gestione; la capacità di corrispondere alla evoluzione demografica e delle malattie; il ruolo svolto nella individuazione delle scelte necessarie per la prevenzione; un rapporto serio, corretto e verificato con le strutture private ... 

9 commenti:

  1. Come dice Franco Grillini vanno evidenziate punte di eccellenza nella sanità pubblica.
    Tuttavia il rapporto tra cittadini e servizi propone infiniti episodi di cattivo funzionamento dell'organizzazione e di scarsa sensibilità verso gli utenti.
    Con più tempo potrei segnalare altri fatti vissuti personalmente.
    Voglio ribadire che non tutto è riconducibile ai bilanci ed alle risorse limitate.
    s.

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    1. Molto è determinato da settori decisivi delle classi dirigenti privi di rispetto per i principi e l'ordinamento della Costituzione italiana, dotati di scarsa lungimiranza politica e sensibili ad interessi privati contrapposti a quelli pubblici.
      Gianni
      Gianni

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  2. E pensare che siamo al top.
    Io intanto da un anno ho attivato il Fascicolo Sanitario.
    L.

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    1. Siamo al top? Può essere.
      Tutto è relativo, quindi sarebbero utili approfondimenti e verifiche rigorose, pubbliche, supportate da dati ed esperienze.
      Potremmo partire con il Fascicolo Sanitario.
      Gianni

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  3. Della serie tempi lenti e tempi rapidi.
    Si potrebbe dire, infine, un bilanciamento accettabile.
    Oppure una doppia disorganizzazione, da ottimizzare in entrambe le situazioni per assicurare maggiore efficienza.
    Resta un punto: gli esami come sono andati?
    Infine una sottolineatura: si, sarebbe decisivo che le competenze sanitarie si incrociassero con le altre per assicurare "prevenzione".
    Ciao!

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    1. Anche per gli esami si potrebbe dire che "il bicchiere è a metà": miglioramenti e no.
      Infine: prevenire è sempre meglio che curare! E' fuori discussione.
      Gianni

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  4. E allora vi racconto la mia.
    Mia madre non ha disdetto una visita e dopo un anno gli è arrivata la multa. Sono andata di sabato mattina, perche libera dal lavoro.
    Mancando di carta di credito non potevo pagare on-line.
    Prima in farmacia. Non sapevo che il CUP di sabato non funziona. Accidenti a me.
    Ho pensato ad una macchinetta per la riscossione automatica dove, un mese fa, ho pagato per una visita presso la maternità dell'Ospedale Sant'Orsola. Arrivata, provo e riprovo ma non mi accetta il codice a barre che contraddistingue l'operazione specifica. Mi rivolgo alla portineria e un gentile signore si presta volentieri ad un aiuto.
    Provo soddisfazione scoprendo che non si tratta di un mio handicap, ma il primo suggerimento del portiere naufraga perché impossibilitata a provare con la tessera sanitaria (la multa si riferisce ad altra persona). È allora che seguo la seconda indicazione. Mi reco nel cuore del Policlinico, a fianco del bar - ristoro. Inutilmente, perché preso il numero del PDA e atteso il mio turno, per fortuna una breve attesa, scopro che anche li riscuotono solo per visite ed esami fatti al Sant'Orsola - Malpighi. Quasi non si trattasse di un unico Servizio Sanitario.
    Per farla breve, quel sabato mattina l'unica possibilità di pagare (!!!!!) era presso gli Ospedali Bellaria o Maggiore.
    Il tempo a mia disposizione (e forse anche la mia pazienza) era però terminato quel sabato mattino senza impegni lavorativi.
    La riscossione della multa da parte del SSN è rinviata.
    Il conto di 32 euro e rotti sarà saldato successivamente.
    Conclusione. Sono le dinamiche di una organizzazione sanitaria da migliorare.
    Almeno a me pare.
    Ma vedo che non sono sola ad avvertire disagi e perdite di tempo.
    Anna

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  5. Repubblica di oggi titola sulla mancanza di medici (140 su mille) con i Pronto soccorso in difficoltà a smaltire l'ordinario afflusso.
    La soluzione può essere arruolare giovani?
    Ma il Ps non deve essere un punto di qualità per fronteggiare ogni imprevisto?
    Boh. Mi sembrano tutti pazzi i nostri amministratori.
    Va mo' là

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  6. "Pronto soccorso, l'Italia nel caos" è la prima pagina di la Repubblica.
    A Bologna "otto ore di coda all'Ospedale Maggiore ... è si fa mezzanotte".
    È sicuro che occorre intervenire. È probabile che manchino risorse umane e finanziarie. È evidente che chi doveva gestire e verificare è stato inadempiente per molto tempo.
    Prima di ridurre le tasse è meglio garantire servizi essenziali per i cittadini che ne hanno bisogno.
    M.

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