lunedì 30 aprile 2018

Venezia città negata

Venezia, persone e gondole (luglio 2017)

















Sui tornelli di Venezia hanno ragione i no-global del centro sociale Morion. Hanno ragione quando dicono che non c’è bisogno di cancelli, ma di case. La morte della città, infatti, non si ferma con misure estemporanee dal sapore poliziesco e propagandistico, ma solo tornando a governarla, tornando a dire e a pensare la cosa più ovvia, e insieme più negata e più rivoluzionaria: Venezia è una città. Non una location, non un grande resort ...
Tomaso Montanari, la Repubblica, 30 aprile

L'articolo di Tomaso Montanari su la Repubblica (lunedì 30 aprile)















Venezia, in battello (luglio 2017)
















Grandi yacht
















Canal Grande
















Riva degli Schiavoni
















Piazza San Marco si specchia nell'acqua
























L'ombra del Campanile di San Marco su Palazzo Ducale, verso la laguna
















I tetti
















La laguna
















Sguardo verso Porto Marghera
















La Città in chiaro scuro (luglio 2017)


11 commenti:

  1. Dalla Città, non città, escono persone ed entrano transatlantici.
    Sic

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    1. Venezia patrimonio dell'umanità. Oggi e domani.
      Una città sostenibile e vivibile per i residenti e per le generazioni future.
      Gianni

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  2. Condivido l'articolodi Montanari , Bologna grazie alla stupidità della sua Amministrazione è già sulla buona strada per raggiungere le " Città D'Arte " nella distruzione di identità del suo centro storico .
    Continuamo a farci del male .
    Ciao
    G.

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    1. Bologna bene comune, dal centro storico alle periferie.
      Una città da qualificare, per residenti e generazioni future. Attraverso un rinnovato protagonismo critico e propositivo dei suoi cittadini.
      Gianni

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  3. Venezia patrimonio dell'umanità.
    Buon primo maggio!
    s.

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  4. Venezia città aperta!
    BiBi

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    1. "Città aperta" ... sostenibile e vivibile.
      Gianni

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  5. Mi sembra che la stagione della autonomia finanziaria dei Comuni sia finita. Per governare le città servono risorse superiori a quanto è nelle disponibilità delle amministrazioni. Ecco che le scelte sfuggono verso poteri disinteressati ai beni comuni. Vale per Venezia, Roma, Milano,Torino. Sarà un caso che si cercano con grande frequenza eventi internazionali e investimenti stranieri?
    Ps. Le foto?
    S.B.

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    1. Credo che occorra riflettere a fondo sulle risorse da mobilitare e sulle priorità negli investimenti per assicurare la sostenibilità delle città e la vita nelle comunità.
      Non penso che la soluzione sia nei grandi eventi, né negli investimenti stranieri. Piuttosto in una maggiore giustizia ed equità fiscale, nella lotta alla evasione ed alla elusione, nella riduzione di sprechi e corruzione, nella selezione delle opere utili e delle politiche necessarie per valorizzare l'ambiente e il patrimonio comune.
      Gianni

      P.S. Le foto sono state scattate nel luglio scorso, camminando in città, a bordo di battelli e dalla cima del Campanile di San Marco.

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  6. Venezia, Bologna, Roma ......
    Purtroppo le città "negate" sono in deciso aumento. Volendo, anche a prescindere da chi le amministra attualmente: centrodestra, centrosinistra o 5stelle. Evidentemente abbiamo classi dirigenti, elette da noi cittadini tra quelle disponibili, inadeguate. Ma probabilmente c'è qualcosa di più. Le difficoltà sono di un sistema politico - istituzionale che non regge. Vogliamo pensarci e discutere possibili rimedi? Ad esempio: la ripartizione dei compiti e delle risorse assegnate a Stato, Regioni ed Enti Locali; ovvero le dinamiche relative al rapporto tra Sindaco, Giunta e Consigli Comunali; ed ancora le forme sperimentate (o no) di decentramento (circoscrizioni e quartieri) e di partecipazione (referendum, commissioni etc.).
    Sarebbe un argomento di grande interesse per chi vuole cambiare il paese. No?
    pl

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