domenica 8 febbraio 2015

Renzi, Mogherini e l'Europa nel mondo in guerra

Ricordate?
Renzi si è battuto come un leone. E alla fine, ha portato a casa il risultato. Come Sua abitudine. Nessuno ha potuto resistere ai suoi argomenti ed alla sua determinazione.
La Mogherini è diventata responsabile Esteri della Commissione Europea Presieduta da Jean Claude Juncker.
Da quel giorno felice, di Lei si ricorda un viaggio in Medio Oriente e, soprattutto, un incontro con il generale Al Sisi che, nel luglio 2013, con un cruento colpo di stato aveva riportato i militari al potere in Egitto, deponendo i discutibili e contestati vincitori delle libere elezioni seguite alla Primavera Araba del 2011. Da allora il nuovo Regime del Cairo viene considerato, ad Occidente, un bastione laico contro "i terroristi" che minacciano il mondo. Poco importa se reprime le proteste popolari sparando sulle manifestazioni di dissenso ed uccidendo, tra gli altri, una giovane donna e mamma (anche lei socialista, come Miss Pesc), come mostrato la settimana scorsa da coraggiosi reporter internazionali, nel silenzio della Commissione, dei Governi europei e dei grandi organi di informazione.
Poco altro.
Dove è finita Federica Mogherini?
Naturalmente, nulla di personale.
In realtà a mancare clamorosamente sulla scena internazionale sono, ancora e sempre, l'Italia e l'Europa politica!
Altro che "cambio di verso", annunciato dal nostro Capo del Governo.
I sei mesi di Presidenza italiana del Consiglio Europeo sono passati senza sostanziali modifiche.
Riflettiamo.
1. Da mesi nei territori ad est del Vecchio Continente è in atto una vera e propria guerra che contrappone eserciti e milizie, ucraini e russi.
Ci riguarda. È combattuta da fratelli e parenti di donne e giovani che vivono in casa nostra.
È conseguenza di un colpo di stato seguito ad un drammatico conflitto politico e sociale che ha ribaltato il Governo votato in libere elezioni e che ha cancellato trattati internazionali precedentemente concordati.
Si ripercuote sulle nostre economie per le sanzioni economiche decise contro la Russia e per le maggiori spese militari nei nostri paesi.
Ora, il rischio di confronto - scontro internazionale si alza drammaticamente.
Il Governo di Kiev fa appello all'Occidente, gli USA, che già hanno istruttori militari in Ucraina, promettono l'invio di altri armi e militari, la NATO rafforza la presenza ad Est e predispone una forza di pronto intervento, l'Italia invia propri mezzi e uomini nei Paesi Baltici.
A Kiev e Mosca arrivano Hollande e Merkel per tentare una ultima difficile mediazione, come dice il Presidente Francese.
Dove sono Federica Mogherini e l'Europa politica?
2. Nel sud del Mediterraneo e in Africa i conflitti e le stragi si intensificano. I gruppi armati di Boko Haram e quelli legati ad Al Qaeda o all'ISIS avanzano e controllano aree sempre più vaste, spartendosi, di fatto, i territori nazionali con Governi militari, corrotti o controllati da ricchissime oligarchie che saccheggiano e commerciano con grandi Gruppi multinazionali occidentali le ingenti risorse naturali locali (come il petrolio libico e nigeriano) mentre crescono nella popolazione povertà e malattie.
Ci riguarda. Da lì, per fuggire a fame, sofferenze e conflitti, muovono le imponenti migrazioni verso il nord, tanto temute, costose e contrastate nei nostri paesi.
I Governi nazionali europei (in testa quello francese, prima di Sarkosy, oggi di Hollande) inviano aerei e truppe da combattimento a difesa degli "interessi nazionali", dei connazionali delle grandi imprese estrattive o costruttrici e dei regimi considerati "amici". E, di tanto in tanto, trattano e pagano per la liberazione di lavoratori e dirigenti sequestrati da gruppi armati locali.
Federica Mogherini e l'Europa politica? Non pervenuti.
3. Nel Medio Oriente proseguono e si estendono i combattimenti e gli orrori sui vari fronti.
Coinvolti lo Yemen (dove scoppia lo scontro armato tra sciiti e sunniti), il Libano (dove i profughi siriani sono oltre un milione e 200 mila su una popolazione di 4 milioni e mezzo di abitanti e dove operano la missione UNIFIL ed un ingente contingente italiano di interposizione) e, soprattutto, la Giordania. Lì, dopo la fallita trattativa per uno scambio di prigionieri e la conferma dell'uccisione dell'aviatore dell'esercito giordano impegnato nei bombardamenti sui territori dello Stato Islamico, Re Abdallah ha tramutato ed eseguito in condanna a morte la sentenza di ergastolo contro una donna kamikaze detenuta nelle carceri di Amman. Ora minaccia un intervento militare terrestre contro lo Stato Islamico. È la scintilla per una generalizzazione della guerra?
Di Federica Mogherini e dell'Europa politica nessuna traccia!
Se non ora, quando?
Del resto, la politica estera non è la sola irresponsabile carenza delle Istituzioni europee.
In questi giorni sono tornate prepotentemente alla ribalta anche le questioni di politica economica e sociale interne alla zona euro.
Il nuovo Governo Greco di Alexis Tsipras ha avanzato precise ed utili proposte ai vari Paesi europei ed all'Unione. Per rivedere modalità e tempi di restituzione dei prestiti nazionali, per interrompere la spirale perversa di riduzione della spesa pubblica, vendita del patrimonio nazionale, aumento del debito che sta progressivamente distruggendo l'economia e la società elleniche. Per cambiare le politiche, in direzione di produzioni e assetti sostenibili ed eco compatibili. Obiettivo riconosciuto e condiviso da studiosi, premi Nobel, autorità internazionali (a partire dal Presidente Barak Obama) per dare respiro a popoli e società gravemente impoveriti, attraverso nuovi investimenti pubblici e privati, incremento di salari e redditi minimi.
Purtroppo a queste sollecitazioni e iniziative per un cambio di strategie ed azioni, gli uomini e le donne al Governo in Europa non hanno risposto positivamente.
Dopo gli annunci "sul superamento delle politiche di rigore e l'avvio di scelte per la crescita", Matteo Renzi, nella conferenza stampa con il Leader Greco, dichiara che "parliamo una lingua comune", ma non assume nessun impegno.
Intanto, la BCE ha chiude i rubinetti del credito, rimandando le nuove Autorità Greche a decisioni politiche.
Intanto, un secco no arriva dal Governo tedesco: "nessuna riduzione del debito, gli impegni "concordati" vanno rispettati, il rigore è la condizione".
"Continuino a lavorare con la Troika. Se non parlano con UE, BCE e FMI non esiste più alcun programma di aiuti" dichiara il Ministro Schaeuble "ci aspettiamo facciano nuove proposte".
Intanto, l'agenzia di rating Standard & Poor's declassa la Grecia a livello "spazzatura" avvicinando il rischio default e conseguenze finanziarie ed economiche per tutti.
Dunque, il momento è adesso. In Italia e in Europa.
È l'ora di scelte politiche chiare e coerenti.
Il Governo di Matteo Renzi e l'Europa di Jean Claude Juncker e Federica Mogherini sono alla prova!
Le conseguenze sono per tutti noi.
Ecco perché è il momento di farsi sentire, donne e uomini liberi, che vogliono cooperare e vivere in pace, per un futuro migliore.
Un primo appuntamento di solidarietà è in programma per il prossimo 11 febbraio. Dalla Grecia all'Europa intera, manifestiamo!




12 commenti:

  1. Mi prende angoscia e senso di impotenza ...
    Anche perché l'impressione è che neppure i potenti possano intervenire per circoscrivere i pericoli.
    E noi?
    Abbiamo il voto. Ma se manco viene utilizzato e rispettato ...
    Anna

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  2. L'egemonia europea nel mondo ce la giochiamo sulla qualità della vita delle persone e sulla democrazia, come sempre.
    Ecco da dove nasce la FORZA culturale TRAVOLGENTE di Tsipras.
    MERCOLEDI', quando si riunirà il Consiglio di Europa, i greci saranno in piazza a sostegno del loro governo e di una Europa diversa.
    Siamo tutti GRECI.
    Ciao!

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  3. Vero. Abbiamo la guerra in casa e quasi non ce ne accorgiamo.
    Sul mio pianerottolo ci sono due badanti. Una ucraina ed una moldava. Visioni contrapposte sulle responsabilità della crisi. Sull'ex Unione Sovietica e su Putin ...
    Incomprensioni ataviche.
    L?

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    1. Sui nostri pianerottoli ci saranno liti tra donne dell'est, ma là si spara.
      Dall'inizio della guerra si parla di oltre 5 mila morti. Più le vittime, i feriti, i profughi …
      E' guerra vera!
      Con i rischi che divenga presto uno scontro Russia - NATO …
      Nik

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  4. Europa?
    Tutto ruota sull'asse Franco Tedesco. Più il secondo, meno il primo.
    Chi conduce la trattativa con Russia ed Ucraina?
    Chi vola in America? La signora Merkel.
    Ancora e sempre decide il potere economico, altro che democrazia!
    Tsipras ha ragione da vendere.
    Il nostro Matteo lo sa, ma ha nasato il vento e si è defilato.
    La Mogherini ha una sola colpa. Avere accettato una responsabilità più grande di lei.
    Raffa

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  5. Renzi ed il PD che sostengono le Riforme istituzionali in Italia, farebbero bene a proporre subito Riforme istituzionali anche in Europa.
    Come già diceva nel suo programma, sarebbe ora di Stati Uniti d'Europa. Così da eleggere un Parlamento ed un Governo con regole valide per tutti ed autonomie nazionali. Poi maxi Regioni e Comuni.
    Antonio

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    1. Antonio, purtroppo i pensieri lunghi nella politica di oggi non vanno per la maggiore.
      Si vive alla giornata. Si cambia opinione con una velocità impressionante. Mercoledì stai sereno, venerdì non troppo, sabato vai a casa ... Così sulle riforme istituzionali. Si fanno nuove Province, l'anno dopo si aboliscono, anzi no ... Non si eleggono i consigli, non solo: si riduce il personale ... Oppure incontriamo Gheddafi e tutte le sue amazzoni per stringere accordi, poi gli facciamo la guerra, quindi lo rimpiangiamo. Così per il regime di Assad in Siria. Passiamo dal male assoluto al sostegno nella guerra ai suoi nemici ...
      Insomma, la politica è piegata agli affari. Pensa poco al futuro.
      Cambierà?
      Dipende anche da noi.
      Carlo

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  6. Se i ministri degli Esteri di Russia e Grecia si incontrano, se dovessero fallire gli incontri di Minsk e quelli in Europa sul debito di Atene, se gli USA dovessero armare l'Ucraina ... che futuro potremmo vivere?
    Meglio costruire la pace, la solidarietà, la cooperazione. Subito!

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  7. Domanda. Quando Renzi dice che il problema delle vittime in Mediterraneo è la Libia, dove vuole parare?
    Raffa

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  8. Domani a Roma "Atene chiama". Ecco l'appello.
    M.


    DALLA PARTE GIUSTA
    È cambiata la Grecia, cambiamo l'Europa
    Manifestazione nazionale sabato 14 febbraio a Roma, ore 14.00

    A Piazza Syntagma la Grecia torna in piazza per difendere le proprie scelte, la dignità dei popoli e la democrazia di tutta Europa.

    Il ricatto della BCE al nuovo governo greco è un ricatto contro tutti noi.
    Il momento è ora, per fare in tutta Europa come hanno fatto i greci: alzare la testa e non avere paura. Siamo tutti in gioco.
    La Grecia dimostra che una alternativa democratica e sociale alla austerità e al neoliberismo è possibile e può vincere.
    Non siamo costretti a vivere strangolati nella trappola del debito e del pareggio di bilancio. Non sono obbligatorie le privatizzazioni, lo smantellamento dello stato sociale, la precarietà e la disoccupazione.
    Le sole riforme efficaci sono quelle che fanno pagare i ricchi e non i poveri, che combattono la corruzione, l'evasione fiscale, la fuga dei capitali - come propone il nuovo governo greco.
    I prossimi giorni e settimane saranno cruciali. Non possiamo lasciare i greci da soli a combattere. Facciamo la nostra parte. Il braccio di ferro fra la Grecia e la BCE è la prova di forza fra due idee di Europa - diamo forza alla parte giusta, insieme a tanti altri paesi del nostro continente.
    Fermiamo i mercati, le banche, la Troika e i governi liberisti. La Grecia con il voto ha scelto la dignità, i diritti e la democrazia. Anche noi.
    Chiediamo a tutti e tutte uno sforzo straordinario di impegno e di attivismo per dare vita sabato 14 febbraio a una grande manifestazione nazionale a Roma, in connessione con le altre piazze europee e con la mobilitazione prevista ad Atene il 15 febbraio.
    Ci rivolgiamo a tutto il mondo amplissimo che si è detto in questi giorni vicino a Tsipras e al popolo greco e a tutti coloro che hanno a cuore la democrazia, la dignità e una nuova Europa.
    Decidere di fare una manifestazione nazionale in una settimana è una scelta impegnativa. Ma sentiamo che non si può fare diversamente.
    C’è bisogno di un impegno straordinario perchè la manifestazione unitaria sia grande e all’altezza di una sfida cruciale, da cui dipende il futuro nostro e di ciò che abbiamo a cuore.

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  9. Il Ministro degli Esteri dice che è possibile un intervento ONU in Libia con forte impegno italiano.
    Se la Costituzione non lo consente e Lui ha giurato sulla Costituzione è uno spergiuro?!
    Raffa

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    1. Prima di tutto è un irresponsabile. Parte di un governo di mediocri, presuntuosi ed arroganti.
      Giocano con la guerra.
      Basta leggere, oggi, le interviste sui giornali di Romano Prodi e Angelo Del Boca.
      Renzi, Boschi, Gentiloni, Poletti ... hanno superato il limite.
      Carlo

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