lunedì 22 settembre 2014

Piazza, TV, Camusso e Vendola

1. A Firenze la piazza per la pace ed il disarmo non era piena. Gli organizzatori e tutti noi che ci sentiamo parte di questo movimento, abbiamo da riflettere sulle ragioni delle difficoltà a mobilitare più persone. Una nuova sfida è imminente: la Marcia Perugia - Assisi del 19 ottobre.
Tuttavia, quella di ieri, è stata una bella piazza arcobaleno con alcune migliaia di persone.
Chi è interessato può vedere servizi e immagini sui quotidiani locali on line (da la Repubblica Firenze a la Nazione Firenze). Molte nazionalità e generazioni. Molti giovani e donne. Una pluralità di associazioni e di interventi. Da Luisa Morgantini a Cecilia Strada, di Emergency, a padre Alex Zanotelli che, partendo dalle loro diverse esperienze, propongono interventi di cooperazione e solidarietà, un diverso sistema sociale e produttivo; da profughi palestinesi e rappresentanti dell'OLP a soldati israeliani obiettori che hanno rifiutato la guerra imposta dal loro Governo; da operai e sindacalisti attenti e interessati a progetti di riconversione a studenti e professionisti che credono in un altro sviluppo; da amministratori locali che si rifanno alla lezione del Sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, ai parlamentari di diversi gruppi (SEL, PD, M5S) impegnati a ridurre le spese militari ...
Tutti, diversi, in piazza, insieme, per sostenere una piattaforma di base che chiede lo stop alle guerre in corso; che indica la soluzione delle controversie con il dialogo, le trattative, il cambio delle priorità di investimento e di uso delle risorse; che vuole governi rappresentativi e rispettosi dei diritti universali dei cittadini e dei popoli di tutto il mondo.
2. L'informazione su questo evento è stata carente, prima e dopo. I grandi mezzi di comunicazione parlano d'altro. Si concentrano sul teatrino della politica: giornali e soprattutto telegiornali e programmi TV di "attualità" propongono e discutono le battute quotidiane di Renzi, Grillo o Berlusconi, di Bersani o della Boschi, magari (e siamo già ad un altro livello) di Obama o di Papa Francesco, della Merkel, di Draghi o di Putin ... Si procede (salvo poche ammirevoli eccezioni) con notizie utili a costruire una tesi o una risposta preconfezionate. Difficile trovare sugli organi di informazione e di comunicazione italiani interrogativi, approfondimenti, inchieste utili a verificare fatti, esperienze, scelte. Ad esempio, dello "Stato Islamico" si ripropone continuamente un giudizio; non si ricercano mai i motivi e le cause della loro comparsa, della loro preoccupante forza. Per contrastarlo si mettono in campo le armi di sempre: l'orrore, la paura, il riarmo, la guerra! Si continua come in passato. Cambiano i protagonisti, non il sistema, gli obiettivi, il potere.
Ieri sera (altro esempio) anche il TG3 ("tele Kabul" è stata normalizzata da tempo!) delle 19 non ha parlato della piazza di Firenze.
Quell'appuntamento partecipato, quell'impegno di migliaia di italiani e di molte associazioni locali e nazionali, per la "nostra" TV pubblica, non erano una notizia, un fatto di cui dare conto o da commentare.
Eppure in quella piazza giornalisti ed operatori TV e del TG3 c'erano. Anzi, hanno lavorato, fatto riprese e servizi. Due, per la verità. Regolarmente andati in onda. Primo. Intervista alla segretaria della CGIL in merito alla polemica aperta con il Presidente del Consiglio sulle politiche per il lavoro e sul ruolo del sindacato nella crisi italiana. Secondo. Intervista al Presidente della Regione Puglia in merito alla polemica aperta con Beppe Grillo sulle responsabilità politiche e di governo per la annunciata costruzione del grande gasdotto TEP che dovrebbe collegare l'Italia con il Caucaso. Abbiamo così saputo che anche questa querelle arriverà in tribunale. Forse.
3. Resta un interrogativo. Che dire di dirigenti autorevoli ed esperti come Susanna Camusso e Niki Vendola che accettano di farsi intervistare in quella piazza (con lo sfondo di bandiere della pace) su altri argomenti, senza proferire (ed esigere!) parola sulle ragioni di quella loro presenza e rappresentanza nella piazza per la pace ed il disarmo?
Sicuramente è stata una occasione persa: per loro, per noi, per tutti.
Forse un segnale della larga partecipazione "al gioco" della cattiva comunicazione. Dell'esigenza forte di rinnovamento (non solo generazionale) della rappresentanza del mondo del lavoro e della sinistra per chiunque vuole cambiare le politiche e costruire un futuro migliore.

5 commenti:

  1. 1. Su Firenze poca informazione.
    2. Solo alcuni canali comunicativi funzionano. Altri sono saltati o non funzionano più da servizio.
    3. Dirigenti?
    Ciao!

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  2. Ovviamente l'impegno per la pace va oltre la piazza.
    Guai confondere quelli che non manifestano con i guerrafondai.
    Quanto al disarmo la questione è complessa.
    Una parte importante delle industrie nazionali produce armi e dire stop alle produzioni significa ridurre l'occupazione.
    La Camusso è tra due scogli. Che interessi sostiene?
    Nico

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  3. Cogli L'Attimo diceva il poeta .
    Poi chi ha detto che gli abbiano chiesto solo quello o che in fase di montaggio non abbiano estrapolato solo quello che a loro ( TV ) interessava.?
    G.

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  4. La mobilitazione produce effetti.
    In parlamento è stata approvata una mozione per dimezzare l'impegno sugli F35. Da 13 a 6 miliardi.
    L'impegno deve continuare.
    Nella guerra in Siria intervengono gli Americani. Con quali sviluppi? Per loro e per noi?
    Dunque, tutti alla marcia Perugia - Assisi.
    Io ci sto!
    pl

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  5. Andiamo oltre i singoli episodi, che possono anche registrare fraintendimenti o giustificazioni.
    Il problema è che tutti i sindacati, la CGIL e la Camusso (ma non di meno CISL e UIL, UGL e COBAS) non si battono con vertenze generali, aziendali e di settore per cambiare le produzioni militari e di armi.
    Così le nostre istituzioni dove sono al governo centrodestra e centrosinistra, incluso SEL e Rifondazione o Comunisti Italiani.
    E i giornalisti? Chi propone inchieste sulla compravendita di armi, sulla corruzione che corre e che coinvolge aziende private e pubbliche? Togliamo Report e vediamo ...
    Per questo trovo comprensibili gli "incidenti" di percorso denunciati dal post.
    Manca testa, manca vigilanza, manca controllo, manca spirito creativo e di reazione!
    Raffa

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