lunedì 13 gennaio 2020

Merola, Bonaccini, Conte alla prova dei fatti

Il "rosso" domina il sito di ARPAE che riassume i valori di PM10 in Regione ...

















Tre fatti inducono in questi giorni una adeguata riflessione. Primo: gli alti livelli di smog che colpiscono l'Emilia Romagna e tutta la Pianura Padana. Secondo: lo scadere dell'impegno che importanti Assemblee elettive ed Amministratori pubblici si erano assunti (mesi fa) per presentare progetti ed azioni conseguenti alla dichiarazione dello "stato di emergenza climatico ed ecologico" dei loro territori. Terzo: la latitanza dei principali candidati alla presidenza della Regione di fronte alla pressante richiesta di cittadini, comitati ed associazioni ambientaliste di rivedere i pesanti investimenti pubblici in nuove strade ed autostrade e nel potenziamento degli Aeroporti regionali a partire dal Guglielmo Marconi di Bologna.
1. L'inquinamento è alto e causa danni gravi.
Anche se la questione non occupa le prime pagine di TV e giornali, non è oggetto del confronto politico ed elettorale e delle preoccupazioni di imprenditori e sindacati lo smog continua inesorabilmente a colpire gli eco-sistemi naturali, la biodiversità e le persone.
Il problema riguarda tutte le regioni del Nord ed ognuna delle 9 province emiliano - romagnole. A Modena le polveri sottili negli ultimi 14 giorni (vedi i dati ARPAE dal 28 dicembre al 10 gennaio) non sono mai scese sotto il valore medio giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo e nessun territorio ha superato la soglia limite per meno di 6 giorni su 14.
A Bologna gli ultimi 4 giorni rilevano "rosso".
Come noto l'Organizzazione Mondiale della Sanità attribuisce all'inquinamento atmosferico la morte prematura di decine di migliaia di cittadini e, per questo motivo, l'Italia è da tempo oggetto di procedure di infrazione da parte della Comunità Europea.
Insomma, oltre i serissimi danni, la beffa.
Si impone dunque la massima attenzione alla questione. Mentre, per troppe ore del giorno, i dati ARPAE sono irraggiungibili (controllare per credere) e le Autorità preposte alla salute pubblica ed i mezzi di comunicazione non intervengono come sarebbe lecito aspettarsi.


2. Gli impegni pubblici assunti da Amministrazioni e Governi non sono all'altezza delle sfide.
Il 9 agosto scorso il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, incontrando le ragazze ed i ragazzi di Fridays for Future dichiarò lo "stato di emergenza" regionale ed il 30 settembre anche il Consiglio Comunale di Bologna ha votato a larga maggioranza 3 ordini del giorno sullo "stato di emergenza climatica ed ecologica" impegnando Amministratori e Giunta a presentare "entro 100 giorni ... una road map per stabilire tempi e misure" di contrasto e di prevenzione.
La scorsa settimana quel termine è scaduto. Ma gli impegni sono rimasti lettera morta.
Un approccio incomprensibile soprattutto di fronte ai dati rilevati da ARPAE nelle ultime settimane e, non di meno, l'articolarsi di iniziative istituzionali e progetti di ben altra portata in molti paesi del mondo, anche tra quelli meno attesi, come Russia e Turchia o locali e regionali, come quelli della Comunità di Barcellona in Spagna, dove la Sindaca Ada Colau ha proposto di interrompere i voli aerei tra la sua Città e Madrid in presenza dell'Alta Velocità ferroviaria.


Sono passati 100 giorni dalla decisione del Comune di Bologna di dichiarare lo
"stato di emergenza climatico ed ecologico" ...
Un lungo filo rosso che si snoda da Piazza XX Settembre a Piazza Maggiore per iniziativa di XR
ricorda i fatti che ogni giorno lo motivano ... (domenica 12 gennaio)





















3. Gli investimenti per potenziare i trasporti pubblici, collettivi, non inquinanti non sono la priorità e i maggiori investimenti sono in continuità con la vecchia crescita. 
Tra i pendolari che quotidianamente intraprendono spostamenti casa - lavoro o scuola e università su treni, bus o bici la mobilitazione è vasta. Causa disagi, interruzioni di servizi, ritardi frequenti o rischi per l'incolumità personale dei ciclisti dovuti a congestione del traffico ed assenza di percorsi protetti su molte direttrici portanti della mobilità. Lo testimonia anche una recentissima presa di posizione di Salvaciclisti Bologna.
Entro questo orizzonte si collocano anche rinnovate iniziative di Legambiente, WWF, Greenpeace, Italia Nostra, Fridays for Future, Extinction Rebellion, Rigenerazione No Speculazione, dei Comitati antinquinamento dell'Aeroporto Guglielmo Marconi, dei Comitati contro il Passante di Mezzo di Bologna. 
Questi ultimi, insieme all'associazione A.Mo. Bologna, nel dicembre scorso hanno scritto ed inviato un documento a tutti i candidati alla presidenza della Regione ed alle numerose liste di partiti, movimenti e soggetti politici in competizione per il rinnovo dell'Assemblea Legislativa il prossimo 26 gennaio. Lo hanno fatto con l'impegno di pubblicare le varie risposte che perverranno alla data del 15 gennaio così da rendere pubblici tra i cittadini gli impegni dei vari protagonisti del confronto politico ed istituzionale.
In attesa di risposte, non si può nascondere che la questione è fin qui clamorosamente assente dal confronto quotidiano che anima incontri e interventi politici ed elettorali. A partire da quelli che - si dice  - si contendono il governo della Regione Emilia Romagna e, per ricaduta, il futuro del Paese.
Ma davvero Merola, Bonaccini, Paola De Micheli, Delrio e Nicola Zingaretti come tutti coloro che vorrebbero essere, nei loro confronti, alternativa rappresentativa e credibile al potere politico consolidato in Emilia Romagna pensano di poter eludere il grande tema della conversione ecologica delle produzioni e della società che corrono verso il 2030?
Leggendo il Corriere della Sera pare proprio di si.


La prima delle 2 pagine che il Corriere di Bologna dedica al confronto elettorale
del 26 gennaio prossimo ... (12 gennaio)
























... la seconda pagina. Le risposte dei due interlocutori (Bonaccini e Borgonzoni)
scelti dal primo quotidiano italiano è in continuità con il vecchio sistema di potere e con le sue contraddizioni




























Eppure simili "progetti" avrebbero un fiato cortissimo e lascerebbero immutate le contraddizioni che sono all'origine dei problemi che viviamo.
Affidando nuovamente alle nuove generazioni ed alla mobilitazione critica dei movimenti la responsabilità di liberarsi di classi dirigenti vecchie ed inadeguate a governare il necessario cambiamento.

Passando dall'Arena del Sole (prima foto) il filo rosso di XR si dipana lungo via dell'Indipendenza ...
(domenica 12 gennaio 2020)


















... proponendo 100 fatti e motivi (uno per ogni giorno) per decidere di agire ora,
qui e in tutto il mondo, per uno sviluppo pacifico ed eco-compatibile ...


















... attivisti e passanti intrecciano interessanti e non scontate conversazioni ...


















... si conversa e si scattano foto ...

Il filo rosso prosegue: il "24 novembre a Nizza ... in Costa Azzurra" ...

















Più avanti: "il 12 ottobre" ... Un ragazzo si ferma e legge attentamente un volantino


















Il filo rosso sotto la Cattedrale di San Petronio ... (domenica 12 gennaio 2020)

















... e attraversa via Rizzoli per raggiungere il Comune di Bologna: i 100 giorni sono passati!
Un messaggio a Merola, Bonaccini, Conte, Ursula Von del Leyen, Guterres ed ai cittadini del mondo!


















14 commenti:

  1. Aria pesa!
    In tutti i sensi, dallo smog alla politica.
    Va mo là

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    1. Si.
      Serve risanare!
      Se lo smog raggiunge livelli così alti (ieri a Bologna si è registrato una media di polveri sottili a quota 80!) non si può conservare l'esistente: occorre agire, praticando conversione ecologica dello sviluppo.
      La politica che pensa di riproporsi con vecchi personaggi e modelli di crescita economica in crisi prima o poi verrà travolta. E' urgente muoversi con coraggio per governare le comunità nel rispetto della biodiversità naturale e promuovendo i diritti e i doveri essenziali ed universali delle persone.
      Gianni

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  2. Una considerazione, una proposta, una domanda.
    1. Tutta la campagna elettorale regionale è giocata su Bonaccini (che avrebbe "ben governato" e che "è competente") e su Salvini (che oggi rappresenterebbe maggiormente "il popolo italiano" di Conte e del PD e che "conquistando l'Emilia" lo paleserebbe). Trovo indecente che non si parli mai dei problemi di chi vive in Emilia e di cosa fare di nuovo in questa regione per affrontare i problemi dell'ambiente, del lavoro e della qualità della vita (mentre nei paesi più lungimiranti del mondo si affrontano temi strategici e, sorpresona, anche tra partiti - ex. popolari - e paesi - ex Cina e Turchia - impensabili per i salotti della pseudo nuova sinistra).
    2. E' vero che l'emergenza smog è fuori controllo. Se ne parla a babbo morto, cioè quando le autorità debbono assumere decisioni per fronteggiare la salute pubblica (ex. il direttore sanitario di un Pronto soccorso di Bologna giustifica le 17 ore di un paziente negli ambulatori con il flusso eccezionale di accessi di questi giorni). Ma perché come si pubblica, si scrive e si parla di meteo (condizionando tutti noi nelle decisioni su che fare e come) non si organizzano luoghi, spazi e rubriche per informare la cittadinanza in tempo reale sulle tendenze e sulle previsioni relative all'inquinamento atmosferico ed acustico? Così crescerebbero insieme la consapevolezza e la responsabilizzazione degli individui, delle famiglie e delle autorità (che pure loro spesso non sanno a che santo votarsi). Contemporaneamente è il caso di incrociare i dati tra ricoveri, malati, decessi, età media di vita e residenze per condurre studi epidemiologici che consentano di capire di più e per tempo cosa fare, cosa programmare, come realizzare.
    3. Ho presente le attenzioni e gli impegni della Commissione Europea di U. VdL., della Cina e della Turchia di Erdogan, ma non sono al corrente di quali progetti siano in campo nella Russia di Putin. Di che si parla a Mosca?
    Ciao!

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    1. Ciao!
      1. avverto anch'io un giudizio difforme sull'esperienza di governo del Centrosinistra in Emilia Romagna. E trovo irricevibile l'accusa che chi vuole cambiamento sia una "quinta colonna" della Lega di Salvini.
      2. Condivido la mancanza di una adeguata conoscenza della realtà e di politiche coerenti di prevenzione. Sicuramente maggiori controlli ambientali e studi epidemiologici dovrebbero supportare le scelte di governo infrastrutturali e di programmazione del territorio.
      Le Istituzioni democratiche debbono ri-acquisire funzioni essenziali nell'orientare i grandi investimenti pubblici e privati delle comunità.
      3. Risulta che la Duma abbia ratificato il protocollo di Kyoto, l'Accordo sul clima di Parigi e definito scadenze ed impegni per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Naturalmente le verifiche sono d'obbligo e le contraddizioni forti. Tra queste lo scambio di ironie tra Putin e Greta Thunberg, invitata dal Vicepresidente della Duma a Mosca per parlare al Parlamento Russo. Resta il differente approccio rispetto agli Stati Uniti di Trump.
      Gianni

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    2. Non so se hai sentito di martedì ieri sera su La7 con Bonaccini e C.: in Emilia tutto bene, complimenti anche da Sallusti.
      Poi Santori: "se vinciamo i mondiali, perché cambiare allenatore?" e "i fatti non bastano più"...... E di fronte alle obiezioni di chi chiedeva conto del possibile testa a testa "i consensi si basano sul sensazionalismo non sulla razionalità".
      Ma la sinistra italiana può essere questo?
      Sulla Russia: Putin è un politico di indubbio valore e lo si sta vedendo anche in Medio Oriente e nelle crisi del Mediterraneo. Ma non darei per scontate scelte coerenti verso energie rinnovabili e sostenibili. Sono tra i principali produttori di gas clima alteranti e molti elementi inducono a pensare che difficilmente rispetteranno le sfide che pure hanno accettato.
      Ciao!

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  3. Sui (3) punti per cui sindaci, governatori e ministri sono alla prova:
    (1) inviterei a non considerare solo le pm10. Le polveri 2.5, i biossidi di azoto. l'ozono sono altri inquinanti con effetti gravi sulla salute. Poi i decibel che si continuano ad ignorare, ma indicano il rumore che è causa di altri danni;
    (2) hanno fatto bene le amministrazioni comunali ad accogliere le richieste di emergenza climatica avanzate dai movimenti giovanili. Ora però è giusto essere conseguenti e procedere nella attuazione di politiche di forte impatto sull'economia tradizionale. Il che va studiato e realizzato con molta più partecipazione di cittadini e imprese green. Possibile che l'Europa oggi presenti un "piano verde" e che invece Merola, Bonaccini e Conte siano incapaci di qualsiasi iniziativa shock?
    (3) sul Passante di Mezzo soprannominato anche Gassante di Bologna sarebbe ora di ripensare alle tante cose dette e non mantenute: prima la fascia alberata, poi il controllo di smog e rumore, infine maggiore manutenzione e regole (soprattutto dopo l'incidente di Borgo Panigale che ha provocato il primo morto in regione tra i residenti in conseguenza all'incidente e allo scoppio della cisterna dell'agosto '18); non possiamo aspettare impotenti che un fatto simile si ripeta, magari avvicinando ancora di più le corsie dell'asse attrezzato ai palazzi di Borgo o San Donnino.
    WM

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    1. Per punti.
      1. Il rumore è certamente un problema irrisolto. Credo siamo fermi alla Legge quadro 447 del 1995, i cui principi sono ampiamente inosservati nella pratica. I decibel restano un problema per la salute di milioni di persone e le deroghe sono quotidiane rispetto a grandi fonti quali gli aeroporti e le infrastrutture stradali.
      2. In Italia le lobby industriali e di potere continuano ad incidere sulle scelte di governo (nazionali e locali) molto più dei cittadini, anche se associati ed auto organizzati. L'esperienza dei Referendum dovrebbe avere insegnato qualcosa e la "buona" politica dovrebbe introdurre modifiche alle normative esistenti.
      3. La questione "Gassante" di Mezzo è un problema aperto. Non c'è conversione ecologica se si continua a privilegiare "strade ed autostrade" rispetto a investimenti nelle ferrovie (o, per Bologna, nel SFM che resta un progetto mancato). Di misure per fronteggiare i rischi dovuti al passaggio quotidiano di decine di migliaia di autocarri nel cuore di Bologna continuano a parlare solo i Comitati dei cittadini ed A.MO. Bologna, nel silenzio delle Istituzioni. Un grave errore per la rappresentanza democratica.
      Gianni

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  4. Le ARPA di tutta la pianura padana della Toscana e del Lazio indicano valori di smog elevati e protratti da giorni.
    Ergo, è questione nazionale. Non solo locale e regionale.
    Mi sa che Conte, Costa e De Micheli debbono preoccuparsene al pari di Merola e Bonaccini, di Appendino e Cirio, di Sala e Fontana, di Nardella e Rossi, di Raggi e Zingaretti.
    Tutti questi signori e signore utilizzeranno il "Pacchetto verde" europeo per fronteggiare l'emergenza e disinquinare i sistemi della mobilità?
    O sprecheranno l'opportunità come tante altre volte è stato fatto?
    Nik

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    1. Lo smog ed i decibel sono indubbiamente questione locale e nazionale. Urgono progetti ed azioni positive a tutti i livelli. Come sottolineato la questione è gravemente sottovalutata, da Nord a Sud. Da decenni. Ed oggi di fronte ai dati (tutta l'Emilia Romagna è in "rosso", con Modena oltre quota 100 e la malaria dalla Pianura Padana si estende a Toscana e Lazio) si continua a procedere senza misure incisive e di prospettiva.
      Perché il "Green deal" europeo sia una occasione di risanamento "dell'aria pesa" che viviamo qui, nessuna delega e mobilitazione di ogni persona libera e pensante!
      Le ragazze ed i ragazzi non debbono restare soli.
      Gianni

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  5. Logica la proposta di Ada Colau. Che senso ha continuare a prendere l'aereo se c'è la AV? Tra il volo e il treno la mezz'ora di differenza è presto annullata dalla distanza degli aeroporti.
    Piuttosto, Virginio Merola e Stefano Bonaccini sono stati avvertiti? O pensano che lo sviluppo del Marconi sia considerato da tutti i bolognesi sinonimo di successo e di maggiori opportunità?
    Titti (da Pescarola)

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    1. Occorre considerare Pescarola ed il Navile, le periferie in massima sofferenza come le aree urbane "metropolitane", i territori di montagna e della bassa.
      Dall'inquinamento e dal riscaldamento globale fuori controllo nessuno può trarre profitto e, nel tempo, salvarsi.
      Serve una programmazione pubblica delle comunità locali, regionali, nazionali e internazionali.
      Occorre sostituire il "regime del PIL" e le logiche "dei mercati" con un Governo democratico, colto, partecipato, lungimirante, finalizzato al soddisfacimento dei bisogni essenziali e primari degli eco-sistemi naturali e delle persone che vivono il mondo intero.
      Chi non percepisce la fase nuova e decisiva del decennio 2020-2030 non è utile alla causa comune.
      Gianni

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  6. Con tante città d'Italia sotto smog non viviamo bene.
    Chi è al governo deve assumersi la responsabilità di fare delle scelte chiare. Se neppure ne parlano (come fanno appunto Merola, Bonaccini e Conte) non va bene. Mancano idee? Non credo. E' un problema di volontà e di interessi strategici.
    Se si insiste su progetti come quelli del potenziamento di infrastrutture stradali che saranno pronte non prima del 2025 (come la nuova Cispadana e il Passante di Bologna) che cambiamenti si determinano verso il 2030?
    Serve investire ora, non dopodomani, in progetti di mobilità alternativi: le ferrovie sono moderne solo sulle linee realizzate dell'alta velocità (che giustamente dovrebbero sostituire voli in alcune tratte servite), mentre i trasporti per pendolari sono totalmente inadeguati.
    In merito alla viabilità è tempo di intervenire per la messa in sicurezza di ponti e gallerie che per troppo tempo sono rimasti senza manutenzioni ed ora rischiano di provocare disastri (vedi crollo di ponte Morandi o congestione insopportabile su strade ordinarie come sulla A14 nel tratto abruzzese e marchigiano).
    Insomma da oggi si deve pensare ad un uso integrato e più intelligente di tutti i sistemi di mobilità.
    Chi sta all'opposizione e si propone di conquistare il governo è pronto a cogliere questa sfida?
    La Lega ed i Fratelli d'Italia (più avanzi di Forza Italia) se confermano l'apertura immediata di tutti i cantieri non si mostrano all'altezza. Ed anche la positiva disponibilità (di esponenti come Borgonzoni e Bignami) a ridiscutere certi progetti (di ASPI e delle amministrazioni locali di centrosinistra, come il Passante di Bologna) nella prospettiva di spostare i tracciati autostradali altrove (come il Passante Sud in galleria) non rappresentano un impegno nazionale a ridurre costi e traffici inquinanti.
    I 5 Stelle si sono incartati e smentiti. Dal governo (con Toninelli ed altri) hanno fatto retromarce incomprensibili e vergognose su molte battaglie che li avevano resi apprezzabili (vedi la svolta assurda e maldestra sul Passante di Bologna e sulla Bretella modenese "per" le industrie ceramiche). E ora? Per riconquistare credibilità puntano tutto sulla revoca delle concessioni alle società private che gestiscono autostrade e hanno incassato profitti enormi (Atlantia, Gavio,...)? Con quale prospettiva di nuova gestione? Possono pensare di vincere questa contesa estenuante se hanno PD e Lega contro e se non ricostruiscono un rapporto con il popolo che li ha sostenuti per cambiare gli interessi privati in atti pubblici?
    Insomma alla chiarezza ed alla volontà è necessario unire visione, determinazione, trasparenza e protagonismo dei cittadini nelle battaglie per costruire una rivoluzione nel nome della ecologia e della vita.
    Almeno nel 2030 vogliamo che i nostri polmoni respirino aria più pulita e senza polveri!
    E' questo un obiettivo che ci può unire non solo in campagna elettorale??
    pl

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  7. Ciao Gianni, sai cosa mi fa infuriare?
    Che essere sopra i limiti di legge significa essere
    FUORI LEGGE!
    Se solo commettessi un reato io sola cosa mi accadrebbe? Pagherebbero per me tutti i cittadini? La pena, pecunia salata alla Commissione UE, viene pagata da noi tutti; non solo moneta, ergo minori servizi, ma anche con giorni della nostra vita. Questa non si può certo chiamare GIUSTIZIA.

    Un'altra cosa che mi fa arrabbiare è che nel periodo estivo si verificano sforamenti continui nella concentrazione di ozono (inquinante secondario anche questo in parte generato dai gas di scarico delle auto)i "media" ne parlano appena e nessuno interviene con misure blande sì ma comunque misure che, come il blocco del traffico, hanno una funzione di ribadire lo stato di pericolo.

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  8. Parlateci di inquinamento!
    Se anziché svolgere il mio banale lavoro di impiegata fossi giornalista o conduttrice di programmi radio - televisivi e avessi l'opportunità di intervistare un prossimo candidato alla presidenza della Regione Emilia Romagna partirei da qui, ovvero inserirei il tema tra le prime 3 domande da fare. Perché penso che il tema sia sentito da tantissime persone e perché vorrei che risolvessimo questo grande problema senza dover subire danni alla salute e attraverso stili di vita più consoni agli attuali.
    Prendo atto che l'interesse dei media non è il mio e, in questo spazio, mi sento di dire il nostro.
    E allora riflettiamoci su e rispondiamo con la partecipazione ai venerdì ecologici dei nostri ragazzi e con un voto sensato il 26 gennaio.
    L.

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