martedì 28 gennaio 2020

Controcorrente! Con una sfida ed una proposta.

I "bacioni" di Salvini ai contestatori di Ozzano dell'Emilia (22 gennaio 2020)

















La maggioranza degli emiliano romagnoli "tira un sospiro di sollievo".
La Regione non si Lega. L'offensiva di Matteo Salvini e dei "negazionisti" è stata sconfitta con una mobilitazione straordinaria, popolare, che ha congiunto piazze e voto.
Il Presidente uscente raccoglie quasi un milione e duecentomila voti (nel 2014 ne aveva ricevuti poco più di 600 mila, la metà) ed avrà se non "pieni", almeno "grandi" poteri.
Verso quali priorità si orienterà?
Proprio nei giorni in cui molti pronostici e sondaggi pre elettorali sono stati smentiti e nelle ore dei festeggiamenti per lo scampato pericolo, lo smog è tornato prepotentemente in tutte le province emiliane.
ARPAE ci dice che le PM10 sono ancora abbondantemente oltre i limiti di legge e che, allo stato delle cose, solo la pioggia ed il vento possono aiutarci a respirare meno polveri cancerogene, causa e concausa di tante vittime e di costi altissimi per le famiglie e per la collettività.

Il Sito di ARPAE che segnala di nuovo lo smog!
Una falla nel "buongoverno" della Regione. Una contraddizione che esige azioni
immediate e politiche strutturali (27 gennaio)



















Dunque, il tradizionale "buongoverno" emiliano romagnolo presenta contraddizioni, falle su alcuni "fondamentali".
Vogliamo finalmente fronteggiare - qui ed ora - con azioni più incisive e politiche strutturali quello "stato di emergenza climatico ed ecologico" che nell'agosto scorso anche la Giunta Regionale di Bonaccini e poi il Consiglio Comunale di Bologna hanno sentito la necessità di dichiarare?

E' noto che anche nella coalizione che domenica ha vinto le elezioni, su questo fronte ci sono diversità di valutazione e di modi per affrontare la questione.
Molte voci si sono alzate (in campagna elettorale) all'interno del Centrosinistra per politiche più incisive contro l'inquinamento e per un diverso modello di sviluppo: lo hanno detto e scritto i Verdi, buona parte dei Coraggiosi, Ecologisti e Progressisti di Elly Schlein (record delle preferenze), voci più flebili ma ancora attive nel PD, amici e compagni di Legambiente e di altre associazioni.
Ma l'impegno per realizzare nuovi investimenti pubblici e privati nei trasporti e nelle infrastrutture ferroviarie, nella mobilità meno o non inquinante, nel verde e nei boschi accomuna anche molti altri Comitati ed associazioni apartitiche ... Anche "cocciuti" cittadini di cultura ambientalista e di sinistra che (controcorrente) in questa occasione non hanno votato Bonaccini o le liste che lo sostenevano.
Proprio per le politiche di governo praticate ed annunciate dal Presidente uscente e da molti suoi sostenitori a favore di nuove infrastrutture viarie progettate da Autostrade e sostenute da Confindustria, Legacoop, altre organizzazioni imprenditoriali e sindacali. Argomenti che avevano infine convinto anche il maldestro Ministro Danilo Toninelli ed una inadeguata delegazione ministeriale del M5S a ribaltare le posizioni precedentemente espresse con successo ed apprezzamento. Anche in Emilia Romagna si è visto con quali conseguenze politiche ed elettorali.
Si, perché è oramai patrimonio comune della comunità scientifica e tra tantissime ragazze e giovani la convinzione che negli anni 2020-30 non si può parlare di "buongoverno" senza considerare PIL, occupazione, attività e progetti produttivi insieme alla qualità dell'ambiente, agli eventi meteo, ai dati ed alle previsioni sul clima, sulla demografia, sulla composizione sociale delle comunità, sulla biodiversità della natura.

Questa è la sfida del presente e per il futuro. Ora è tempo di agire.
In ogni parte del mondo, come dice "la portavoce" di un esteso movimento Greta Thunberg, come predica Papa Francesco; come raccomandano Antonio Guterres ed Ursula Von der Leyen; timidamente e quasi sottovoce anche Giuseppe Conte (2).
Che contributo vuole dare l'Emila Romagna a questo processo di portata globale?
Le scadenze incombono a livello locale.
Anche alla luce degli annunci del Ministro alle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli sull'apertura dei "cantieri nell'estate di quest'anno per il Passante di Mezzo", dei passi avanti compiuti proprio in questi giorni da ASPI per avviare le procedure di esproprio e per predisporre i lavori ...

Chi temeva che un nuovo ed ampio successo elettorale di Bonaccini e del PD potesse essere propedeutico ad accelerare opere considerate da tanti inutili e sbagliate e un colpo mortale per quelle necessarie, promesse da decenni e in gravissimo ritardo, sbagliava?
Sottovalutava le risorse intellettuali, morali, politiche ed operative che animano sicuramente anche buona parte della Coalizione vincente di Centrosinistra?
Il discorso di Modena del rieletto Presidente di ieri sera che mette innanzi a tutto l'autonomia differenziata della Regione, non muove certo in questa direzione.
I prossimi giorni ci diranno di più e come il conflitto locale e nazionale su infrastrutture e concessioni autostradali si evolverà. E se il "sospiro di sollievo" per la sconfitta in Emilia Romagna di Salvini e dei "negazionisti" italiani potrà essere prolungato e "a pieni polmoni", per respirare "aria nuova". Fuor di metafora: aprirà anche una nuova stagione progettuale (locale e nazionale) all'insegna della conversione ecologica dello sviluppo; oppure se (come qualche cocciuto elettore "controcorrente" teme) cercherà di sbaragliare definitivamente ogni resistenza dei movimenti ancora in campo per scongiurare l'avvio dei lavori per l'Autostrada Cispadana, la Bretella Campogalliano - Sassuolo ed il Passante di Mezzo di Bologna con il conseguente effetto di protrarre la dipendenza delle persone da auto, idrocarburi e carburanti fossili.

Molto dipenderà dalla reale volontà di tanti protagonisti del confronto politico, sociale e culturale di questi mesi.

E allora potrebbe essere valutata una proposta: condizionare l'avvio dei lavori per le tre grandi opere autostradali emiliane ad un confronto pubblico concordato nei tempi, ben istruito e infine sottoposto a consultazione popolare deliberante o consultiva. 
Non sarebbe questo un metodo corretto e condivisibile per affidare in tempi certi ed utili alle migliori risorse e competenze intellettuali disponibili nelle varie discipline scientifiche ed, insieme, al popolo ed alle sue rappresentanze istituzionali, la responsabilità di scegliere quale strada imboccare per superare contrapposizioni, contraddizioni e conflitti in modo partecipato, costruttivo e democratico?

Nessuno dimentichi che il voto "va e viene"; che molti elettori dopo essersi mobilitati ed avere votato per respingere una destra che ha consolidato le proprie posizioni (vedi Ferrara e tanti piccoli e medi comuni emiliani) ora aspetta risposte di governo, nuove e di prospettiva, a partire dalla possibilità di respirare aria meno inquinata e più sana.

Nessuno si illuda che il ritorno al "bipolarismo" tradizionale (Centrosinistra contro Centrodestra) sia un dato stabile dopo ed una "risposta" per il futuro. Molti riflettano, soprattutto, quali ricadute potrà determinare se proiettato a livello nazionale. Dove le destre "negazioniste" continuano a conquistare consensi e regioni (ultima la Calabria).
"Se ora il PD si monta la testa" (scrive, oggi, in un interessante editoriale Norma Rangeri su il manifesto) e non sta con "i piedi per terra" capendo che anche lui deve cambiare priorità, politiche e vecchie classi dirigenti al fine di consolidare i risultati emiliani ("le fratture sociali rimangono" scrive Pier Giorgio Ardeni di UNIBO e Presidente dell'Istituto Cattaneo dal 2016 al 2019), estenderli sul territorio nazionale, vincere ingiustizie sociali ed ambientali e costruire una alleanza politica solida e strategica con il piccolo grande mondo che in passato ha votato e si è riconosciuto nel M5S e nelle prossime settimane deve ritornare protagonista attivo della lotta politica, la pagina emiliana rischia di restare una vittoria di Pirro, una speranza che muore alla prossima scadenza.

Gli emiliano romagnoli hanno hanno vissuto giornate di passione e di lotta politica ...
"Dolci Momenti" ad Ozzano (22 gennaio)


















Di buon ora "caffè con Matteo" e comizio del leader della Lega ...






Di fronte, su viale 2 Giugno, le Sardine con cartelli, canti e slogan ...















Tante donne multicolori: contro l'arroganza
(Ozzano dell'Emilia, 22 gennaio)

























Tante donne di ogni età: per abrogare i "decreti sicurezza" ...

























Storici sindaci e volontari di Istituti per la ricerca e la prevenzione dei tumori
(Ozzano, 22 gennaio)



















Contenuti, valori e determinazione

























Fantasia, orgoglio, campagna elettorale e propaganda ...



Propaganda in qualche caso "fuori luogo". A difesa di una realtà che vive contraddizioni
(smog ma non solo ...) da denunciare, affrontare e rimuovere ... (Ozzano, 22 gennaio) 
































... come sostengono tantissimi giovani a Bologna e nel mondo.
Da Ozzano a Rimini, a Piacenza soffriamo lo smog e l'emergenza climatica ...
La manifestazione del 12 gennaio lungo via dell'Indipendenza con XR

Il blocco dei ragazzi di Extinction Rebellion, Fridays for Future ed altre 9 associazioni
all'ingresso 6 della Tangenziale per chiedere investimenti prioritari
eco-compatibili per la mobilità e contro il Passante di Mezzo (7 dicembre 2019)


















19 commenti:

  1. Mi sa che la proposta passerà.... in cavalleria. Irricevibile da questa maggioranza che ha fatto pressioni fortissime per le grandi opere.
    La sfida per la transizione ecologista è giustamente un obiettivo internazionale. A proposito il virus letale cinese non sarà un prodotto dell'inquinamento?
    Questa sera su Rai3 Bonaccini in una intervista ha affrontato la questione climatica ed ambientale tra le varie ed eventuali ed in merito allo smog si è limitato a raccontare la gratuità dei trasporti pubblici per gli studenti nel prossimo anno scolastico. Penso si possa anche condividere come misura di diritto allo studio, tuttavia vorrei sottolineare che nessuno di loro usa la macchina e dunque efficacia nel ridurre il traffico e lo smog risulterebbe nulla o quasi.
    BiBi

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    1. Non criticherei questo impegno di Bonaccini. Che, se ben ricordo, è anche tra gli obiettivi delle manifestazioni studentesche. E che la lista Coraggiosa di Elly Schlein chiede di ampliare dai 19 ai 25 anni.
      Anzi.
      Di certo condivido che la nuova Giunta della Regione non può limitarsi a questo. La sfida della conversione ecologica deve misurarsi con l'inversione delle priorità nelle scelte delle infrastrutture, degli investimenti, dello sviluppo. Il PRIT e la Legge urbanistica vanno cambiati, ad esempio.
      O pensiamo che il futuro sia nella continuità con il passato?
      Gianni

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  2. Proposta giustamente provocatoria che andrebbe inoltrata a coraggiosi e verdi, per vedere se sono davvero disposti a chiedere un cambio di passo su temi come infrastrutture e autonomia differenziata, dove il presidente ha già manifestato l'intenzione di andare avanti a tutto gas (è il caso di dire).

    Purtroppo Bonaccini ha la maggioranza in Assemblea anche senza di loro, quindi la vedo gialla (o viola, come il colore comparso in troppi giorni di questo inizio d'anno sulle mappe di qualità dell'aria di Arpae).

    Luca

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    1. Pochi giorni e capiremo di più.
      Ma credo sia necessario continuare ad incalzare tutti i nostri interlocutori istituzionali, di maggioranza e di opposizione.
      Se Verdi e Coraggiosi non sono determinanti la loro voce critica e le loro iniziative potrebbero comunque essere assai utili e indurre riflessioni anche nel gruppo del PD che deve preoccuparsi non solo di fare pesare i numeri e la forza ...
      Gianni

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  3. Mi sono trovato sulla torre Asinelli con una coppia: lei Lucia, lui Stefano. Ho dovuto scegliere è ho preferito sacrificare la persona che mi sembrava più alla mia portata.
    Sic

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    1. Un "gioco" crudele, quello della torre.
      Soprattutto se costringe a sacrificare "carne viva".
      Gianni

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  4. Intanto una equazione - lezione che mi torna nella testa:
    Matteo Renzi : 4 dicembre 2016 = Matteo Salvini : 26 gennaio 2020.
    Possibile?
    Poi sulla proposta:
    domenica 29 marzo siamo chiamati al referendum confermativo per la riduzione del numero dei parlamentari e si potrebbe abbinare anche un referendum consultivo sul passante di Bologna con il SI per confermare il consenso al progetto su cui c'è già l'accordo tra Comune, Regione, Governo e Autostrade e il NO per respingerlo. Solo nel qual caso si potrebbe svolgere una nuova consultazione popolare per individuare altri progetti.
    Possibile?

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    1. Referendum ad iniziativa popolare

      Proposta di referendum
      Il gruppo promotore deve definire il testo del quesito che si intende sottoporre a referendum, deve formulare quindi la richiesta e farla sottoscrivere da almeno 50 elettori.
      Due delegati, scelti tra i 50 richiedenti e da questi autorizzati depositano alla Segreteria del Comune la proposta di richiesta di referendum.
      Ammissibilita’e proponibilità
      Entro 15 giorni dal deposito in Segreteria della richiesta, il Consiglio comunale giudica sull’ammissibilità per materia, sulla proponibilità e sulla formulazione del quesito, che deve essere breve e chiaro e consentire la più ampia comprensione.
      Nei quindici giorni successivi la decisione viene comunicata con notifica ai delegati e pubblicizzata con apposito manifesto.
      Raccolta di firme
      Se il referendum è ammesso, i presentatori devono organizzare la raccolta delle firme. Le firme vanno raccolte su moduli appositamente predisposti, contenenti il quesito proposto. Accanto ad ogni firma va indicato nome e cognome, luogo e data di nascita del sottoscrittore. Il referendum deve essere richiesto da almeno un decimo degli elettori iscritti nelle liste elettorali del Comune (quindi per Bologna più di 30.400) e, quindi, le firme raccolte devono essere uguali o superiori a questo numero. Le firme vanno raccolte e depositate presso la Segreteria del Comune entro i sessanta giorni successivi alla notifica dell’ammissione del referendum.
      Verifica firme
      Nei trenta giorni successivi al deposito delle firme, la Giunta Comunale, in seduta pubblica, verifica la regolarità della documentazione e accerta il possesso della qualità di elettori presso il Comune da parte dei sottoscrittori.
      Indizione del referendum
      Il referendum è indetto entro 120 giorni dalla data di presentazione delle firme, in un giorno festivo, nel 45° giorno successivo all’affissione del manifesto con il quale viene data notizia dell’indizione del referendum stesso. Il referendum si svolge con le stesse modalità previste per i referendum nazionali.

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    2. Giusto ricordare che Leggi e Regolamenti in vigore non offrono grandi sponde a chi vorrebbe "consultazioni popolari" più serie di quelle vissute in questi anni.
      Tuttavia i conflitti aperti o si ricompongono con reciproca soddisfazione o prima o poi determinano danni gravi e duraturi.
      I "pacifisti" debbono fare il possibile per evitare "il peggio".
      Gianni

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  5. Per riprendere il confronto avviato sul post precedente (Controcorrente?) suggerisco la lettura, per opportuna conoscenza, di una intervista a Massimo D'Alema che oggi pubblica il Fatto Quotidiano.
    In sintesi: "non sarebbe un fatto positivo la scomparsa dei 5Stelle. Ma dalla crisi possono uscire soltanto attraverso una coraggiosa operazione culturale e politica". "La prospettiva" conclude non è "la liquidazione dei 5Stelle". Bensì "una alleanza tra il centrosinistra e il M5S. Non c'è alternativa, altrimenti si consegna il Paese a Salvini".
    Mi pare di riconoscere la stessa "scuola" di formazione politica.
    M.

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    1. Ho trovato molto interessante l'intervista di Massimo D'Alema. Di fronte ai risultati elettorali ed alla arroganza di chi ha temuto "il peggio".
      Certo, come sempre, lui privilegia l'alta politica.
      Io traduco così: per costruire una alleanza politica strategica con il M5S, comprensibile ed apprezzabile dalla maggioranza del popolo delle periferie debbono essere rinnovate le politiche di governo e parti significative dei gruppi dirigenti di entrambi i soggetti politici. E un contenuto strategico comune ha da essere la conversione ecologica della società in cui viviamo. Con tanto di progetti e di realizzazioni su cui devono qualificarsi - ora, non domani - le Istituzioni governate dalle Sinistre e/o dal M5S. Una sfida aperta tanto per il Conte 2 quanto per Bonaccini, Merola, Appendino, Raggi e C.
      Gianni

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  6. La verità è che gli auto-definiti "competenti" non sanno fronteggiare lo smog. La loro compromissione con gli imprenditori gli impedisce di orientare un cambio d'epoca.
    Così il buongoverno di Bonaccini "risolve" il problema dicendo di voler concordare misure con i leghisti Fontana e Zaia perché le Pm10 e gli Nox si possono ridurre solo con misure comuni in tutta la pianura padana. Leggi "fuffa". Nulla di rilevante e incidente.
    Idem per le estrazioni di idrocarburi o per i disincentivi alle imprese che producono plastiche nocive. Per non perdere relazioni "utili" in campagna elettorale il presidente emiliano gioca di sponda con la Lega e il Governo cede, rinunciando ai provvedimenti già presi sotto la spinta di ambientalisti e M5s.
    Per me la proposta di referendum può avere un valore politico di sfida (come dice Luca) verso chi nega gli effetti di queste scelte sulla salute pubblica ed umana. Dico di più: se le leggi e i regolamenti non lo consentono un gruppo di associazioni e di comitati potrebbe anche organizzarlo con seggi aperti nelle piazze delle periferie come iniziativa simbolica e di ribellione democratica contro l'estinzione.
    Sarebbe bello. Il primo giorno di primavera?

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    1. E' una (bella) idea!
      Pensiamoci. Ha pro e contro. Servono verifiche.
      Gianni

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  7. Condivido pienamente "la sfida" alle irresponsabili autorità che sono a capo di comuni, regioni e istituzioni nazionali sulla mancata transizione ecologica.
    Però "la proposta" mi pare non risolutiva.
    Ad un referendum si risponde semplicemente con un si o un no.
    Qui si tratta invece di dirimere una vicenda in cui sono in campo più opzioni: dal passante di mezzo a quelli a nord o a sud, all'alternativa del potenziamento dei trasporti su ferro.
    Insomma un po' come sulla questione della democrazia. Un popolo si rappresenta meglio con un sistema maggioritario o proporzionale?
    Vogliamo continuare a credere che esercitarci nel gioco della torre scegliendo tra Berlusconi e Prodi, tra Bonaccini e Borgonzoni o tra Macron e Le Pen risolve le ingiustizie?
    Mi terrei la Politica partecipata, organizzata e responsabilizzante piuttosto che le scorciatoie populiste che ci costringono a stare di qua o di la tifando per soluzioni illusorie e spesso anche false.
    p.91

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    1. Concordo: la "proposta" non è risolutiva.
      Però può indicare una opzione, una direzione di marcia.
      Su cui le rappresentanze istituzionali e i governi possono o debbono lavorare.
      Oggi sul "nodo" strategico di Bologna continuano a misurarsi diversi progetti. In sintesi (e senza voler semplificare o togliere ulteriori tesi):
      A) Fluidificazione del traffico su gomma con il Passante di Mezzo.
      B) Fluidificazione del traffico su gomma con il Passante a Sud.
      C) Valorizzazione delle ferrovie regionali e dei trasporti collettivi per pendolari e merci.
      Se è così (con ovvio impegno a verificarlo): cosa vogliamo privilegiare negli investimenti pubblici e privati?
      Per quale visione di Paese e di città intendiamo operare verso il 2030? Che qualità di vita e che mobilità ci interessa favorire?
      Qualcuno può dire che le risposte dei cittadini sono scontate o basate sui rapporti di forza usciti dal voto del 26 gennaio?
      Chi ha votato Bonaccini e Benini è favorevole alla opzione A e chi ha scelto Borgonzoni è per la B?
      Sappiamo tutti che non è così. Che hanno influito nel voto degli emiliano romagnoli molte altre motivazioni.
      Quindi nessuna contrapposizione sbagliata tra strumenti utili di democrazia diretta (referendum e consultazioni popolari per fare esprimere gli elettori) ed istituti costituzionali di democrazia rappresentativa e delegata (Comuni, Province, Regioni).
      Semplicemente la convinzione che per risolvere questo complesso e contrastato dibattito - che divide trasversalmente ogni coalizione politica - sia utile procedere con scelte maggiormente rispettose dello "stato di emergenza climatica ed ambientale" e della esplicita volontà delle comunità interessate.
      Gianni

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  8. Le contraddizioni sono il sale della vita.
    In Emilia intanto ci siamo liberati di Salvini (forse) e ci siamo beccati "3 autostrade" (forse).
    Ma il mondo non è statico e le battaglie si fanno una alla volta.
    Ritorno al bipolarismo?
    Fine del post ideologismo? No, trionfo di questo.
    Lo dice il fatto che anche Bonaccini ha raccolto voti opposti: dai prof massoni agli antagonisti dei centri sociali, dagli imprenditori delle plastiche alle lavoratrici della Perla.
    Calma e gesso, nessuno ha ancora scritto l'ultima pagina del libro che ci appassiona tutti.
    Nik

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    1. Per il momento possiamo sicuramente dire che in Emilia Romagna Salvini rappresenta una forte e determinata minoranza politica e la presenza assidua degli ultimi mesi gli ha fatto perdere consensi rispetto alle recenti europee (dai 760mila voti di maggio ai 690mila di domenica).
      Possiamo inoltre constatare che nella maggioranza che ha eletto Bonaccini sulle "3 autostrade" sostenute dalla Giunta Regionale uscente si sono registrate opinioni critiche.
      Ciò che succederà nei prossimi mesi è nelle mani e nella testa di tutti noi.
      Gianni

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  9. Credo che Bonaccini faccia bene a festeggiare per il successo conseguito.
    Le preoccupazioni erano grandi e "controcorrente" non sono andati in tanti. Ora però guai chiudersi nell'autosufficienza o pensare che lo scampato pericolo abbia ribaltato i rapporti di forza nazionali.
    C'è da dimostrare con il governo della regione e del paese che le cose che ancora non vanno possono essere risolte.
    Il "sospiro di sollievo" deve essere tirato con tranquillità e senza il timore di respirare polveri e ossidi cattivi.
    Greta e la generazione che ha manifestato nelle piazze di tutte le nostre città vanno ascoltate. Non ci si può fermare a quanto fatto fin qui. E altrettanta attenzione va posta sulle condizioni di lavoro precarie.
    Perché i risultati di oggi non siano smentiti domani. In primavera si vota in tante altre regioni, nel 2021 elezioni a Bologna, Roma, Torino, Firenze....
    Antonio

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  10. Post voto?
    Ora Bonaccini propone Elly alla Vice Presidenza e sfida il PD nazionale.
    Va mo là!

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