martedì 28 maggio 2019

Consigli (per chi vuole capire)

La prima pagina (di oggi) di QN - il Resto del Carlino: solo % e "le condizioni" del vincitore

















Non so se Enrico Mentana con la sua lunga maratona televisiva elettorale (22 ore, dalle 22,30 di domenica alle 20,30 di lunedì) abbia battuto qualche record. Quel che è certo è che per diverse ore i commentatori (giornalisti? politici?) hanno discusso di presunti dati assai distanti dalla realtà e, successivamente, per altre ore hanno discusso solo di risultati percentuali. Inevitabile, considerando "la diretta" e la TV proposta come continuo "spettacolo" per "bruciare" notizie e fatti.
Esiziale, per chi vuole capire davvero il Paese e le contraddizioni del presente su cui agire e fare Politica (non anti politica!) "per dare risposte" utili alla collettività.
Il fatto è che per evitare clamorose cantonate (non nuove, si pensi da ultimo al 40,8% del PD e di Matteo Renzi nel 2014) occorre studiare il voto degli elettori, approfondire i flussi, interpretarli, valutarli con capacità critica, rapportarli ad obiettivi alti e visioni di lungo periodo di trasformazione della società. Senza farsi travolgere da dati parziali (come quelli che ancora oggi caratterizzano tv e quotidiani), approssimazioni fuorvianti, rincorse di consensi di breve (o brevissimo) respiro.
Per chi è interessato a questo tipo di approccio culturale e politico ecco alcuni primi elementi di discussione.
1.
Anche per le elezioni europee occorre partire dai valori assoluti raccolti dalle forze politiche in campo. Perché solo così si capisce davvero ciò che è successo. Ovvero le tendenze in atto. Altrimenti si parla a vanvera. O ci si fa accompagnare per mano da cattivi (o interessati!) interlocutori.
Guardando ai numeri escono smentite alcune prime valutazioni.
Tra queste, la più importante è che in effetti il numero di cittadini che hanno scelto il PD ed il Centrosinistra sono ancora in calo.
Domenica sono stati 6,050milioni (il 22,7%).
Il 4 marzo 2018 (Matteo Renzi segretario) per la Camera dei Deputati 6,161milioni (il 18,8%).
Nelle europee del 2014 (Matteo Renzi segretario e Presidente) erano 11,203milioni (40,8%)
Nelle politiche del 2013 (Bersani segretario e candidato di Italia Bene Comune) 8,646milioni (25,4%).
Contemporaneamente sono significativamente diminuiti i consensi dei potenziali alleati di una coalizione di Centrosinistra.
Il 26 maggio, sommando (operazione discutibile) +Europa e Italia in Comune, Europa Verde e La Sinistra si contano 1.956mila elettori.
Il 4 marzo 2018 gli alleati di +Europa, Civica Popolare ed SVP più LeU raccoglievano complessivamente 2.458mila persone.
Alle europee 2014 le liste degli alleati di governo (NCD e UDC) più la sinistra di L'Altra Europa (con Tsipras), Green Italia - Verdi Europei, Italia dei Valori e la SVP rappresentavano altri 2.879mila voti.
Nel 2013 Italia Bene Comune comprendeva SEL, Centro Democratico di Tabacci e autonomisti della SVP che contribuivano, con ulteriori 1.403mila voti, a raggiungere i 10.049mila sostenitori. Mentre il Centro di Monti contava 3.591mila elettori e, a sinistra, Rivoluzione Civile di Ingroia 765mila persone.
Insomma, sostenere che si deve "ripartire da qui" come dice Nicola Zingaretti è naturale (ovvio?), ma manifestare soddisfazione ed esaltare il risultato come "un passo avanti" è sintomo della paura vissuta, di una imbarazzante insufficienza di analisi o (peggio!) del tentativo di rimuovere le ragioni di un ulteriore arretramento politico e culturale della nuova segreteria del PD.

Sempre in valori assoluti, risultano ugualmente interessanti altri due dati.
L'arretramento pesante dei consensi raccolti dal M5S, dopo il primo anno di Governo con la Lega.  Oltre 1.200mila dalle Europee del 2014 e ben 6.200mila dalle politiche del 2018.
La portata reale della avanzata della Lega (nazionale) di Matteo Salvini. +7,465 milioni in 5 anni, +3,464milioni rispetto alle politiche di un anno fa. Parzialmente compensata a destra dal -2,270milioni (sulle Europee 2014) e  -2,252milioni (sulle politiche 2018) di Forza Italia di Berlusconi ed in misura minore (-320mila voti) dal crollo di Casapound e di Forza Nuova.

Non sono, dunque, di certo rassicuranti le scarne valutazioni fatte pubblicamente dal Capo politico e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, Luigi Di Maio, e l'impegno di procedere nel lavoro di realizzazione del Contratto di Governo. Come se l'ultimo hanno non fosse esistito (con pro e contro). Come se il voto europeo non inducesse, ora, Matteo Salvini a procedere nei progetti che lo hanno caratterizzato e che inducono consensi alla sua parte politica e sociale (e contemporanei dissensi tra gli elettori che avevano puntato sul cambiamento a 5 stelle). Un bilancio critico obiettivo e costruttivo è, sempre, l'unico rimedio.

2.
Il voto in contemporanea per Europa, Regionali (in Piemonte) e Amministrative (in moltissimi Comuni) dovrebbe fare riflettere tutti di più. Soprattutto i commentatori ed i politici che sono usi ad attribuire stolte etichette ad interlocutori politici e singoli cittadini che esprimono liberamente il loro pensiero o il loro voto, anche differenziato a seconda delle forze politiche, delle liste e delle persone che si presentano. E naturalmente dei contesti sociali, politici e di potere in cui si opera. Insomma, più rispetto per le idee (spesso radicali) che si manifestano e magari più confronto duro e di merito per capire problemi, persone, tesi e percorsi possibili per il presente ed il futuro.
Due dati (ad esempio) in realtà molto diverse (per collocazione geografica, dimensione, composizione sociale e culturale) meritano attenta considerazione ed un utile approfondimento tra tutti noi ed in particolare tra dirigenti, militanti, propagandisti di PD, sinistra, M5S e Lega.
Bari e San Lazzaro di Savena.
Nel grosso Comune alle porte di Bologna, lo stesso giorno gli stessi elettori, hanno votato PD al 38% e per altri partiti di sinistra o di centrosinistra per un ulteriore 11%. La Sindaca uscente, Isabella Conti (presenti sfidanti di Destracentro e M5S), è stata rieletta con oltre l'80% dei consensi.
Nel Capoluogo della Puglia, lo stesso giorno e gli stessi elettori, hanno votato PD (secondo partito dopo il M5S) al 20% e un 10% per altri partiti potenziali alleati di centrosinistra o di sinistra. Il Sindaco uscente, Antonio Decaro, è stato rieletto con il 66% dei voti.
Si potrebbe ragionare anche su Bergamo dove nelle Amministrative il sindaco Giorgio Gori ha conquistato il 55% dei concittadini; mentre per l'Europa i "bergamaschi" hanno votato a destra o FI per il 50% ed il PD ha raccolto il 32% ed altre liste di centrosinistra o di sinistra per un ulteriore 10%.
O, situazione all'opposto, su Livorno dove si andrà al ballottaggio in una situazione altrettanto originale: con il candidato PD che pure presentandosi coalizzato con MDP-Art.1 ed altre civiche locali prende meno voti che il suo solo Partito in Europa (35%).

Attenzione. Non sono, queste, considerazioni che intendono esprimere tesi o giudizi di merito. Piuttosto l'esigenza comune di non archiviare senza approfondimenti urgenti un voto europeo ed amministrativo che dovrebbe portare tutti noi e molti dei diretti competitori ad interrogarsi di più sulle contraddizioni, sulle priorità, sulle risposte necessarie ed urgenti per costruire - qui ed ora - nuove alleanze per un mondo migliore e sostenibile.
La propaganda fine a se stessa ha il fiato corto, cortissimo. Ed aggrava le situazioni.

La lotta politica, continua. E c'è bisogno di confronto culturale vero, sincero, spregiudicato.
Tutt'altro che archiviare (quanto prima) la partecipazione popolare e i grandi problemi che esprime e che ci stanno davanti: primo la salute, la prevenzione dei rischi e la conversione ecologica delle comunità a cui teniamo.

La Repubblica propone solo percentuali e una intervista a Zingaretti,
che sostiene "PD, è comico parlare di sconfitta" ...





































Il manifesto evidenzia "il grande esodo (40% di astensione)" e
parlando alla sinistra afferma (con Norma Rangeri): "errare è umano, perseverare è diabolico" ...





































Il Fatto Quotidiano suggerisce al M5S "la strada obbligata: l'opposizione" ...





































Il Corriere della Sera: "risparmiateci prove di forza" (di Luciano Fontana) in prima pagina e
sul Corriere di Bologna indica la prossima scadenza elettorale ...

22 commenti:

  1. I Verdi italiani non hanno tratto vantaggio dal movimento dei giovani di questi mesi. In Germania e Francia si, perché? Non è che qui abbiamo meno urgenze di quei paesi, o no?
    s.

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    1. Sono diversi sia come posizionamento politico soprattutto per quello che concerne il passaggio da ecologia a economia Ne parlava stamane Elly Schlein a Studio 24. In Germania Finlandia Francia Irlanda sì per il radicamento nei territori e per la credibilità. Non solo sono forze in grado di proporre un cambiamento del metodo di sviluppo ma che hanno dimostrato che alla prova di governo riescono ad affrontare le cause profonde del disagio sociale.
      Taia

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    2. In Italia abbiamo contraddizioni ambientali evidenti da decenni. Scuotono comunità locali e chiamano in causa responsabilità politiche, imprenditoriali, sindacali, sociali diffuse.
      Indubbiamente ad Europa Verde non è stata riconosciuta la credibilità necessaria per rappresentare al Parlamento UE le diffuse istanze ecologiste. Del resto non si possono comporre liste autorevoli e riconosciute all'ultimo minuto, dopo anni di latitanza, proponendo personalità spesso inaffidabili e confermando silenzi imbarazzanti su conflitti sociali in atto.
      I risultati realizzati in altri paesi europei dai Verdi debbono fare riflettere, per correggere errori ed incoerenze gravi.
      Gianni

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  2. ...trovo ora questo:
    http://www.greenreport.it/news/economia-ecologica/non-ce-giustizia-climatica-senza-giustizia-sociale-il-nuovo-modello-di-sviluppo-passa-da-qui/
    Ma CGL CISL e UIL non erano andati al palazzo dei Congressi in fiera a BO insieme agli industriali da Bonaccini a chiedere il Passante??

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  3. In effetti il voto va studiato e capito.
    Nel successo della Lega c'è una adesione operaia e popolare in ragione alla maggiore vicinanza ed operatività del Carroccio alle zone produttive del Nord, industriali o agricole, benestanti o sofferenti. Per competere con loro bisogna occuparsi di più di lavoro, di pensioni, di sanità, di casa, di treni (che sono sovraffollati)..... Il conflitto fascismo - antifascismo lascia il tempo che trova per troppe persone. E' un problema certo, ma non si può fare campagna elettorale principalmente su quello (25 aprile, 1 maggio, ...).
    Come lo scontro sui porti aperti o no. Ma secondo voi il 40% degli italiani che hanno votato Lega o Fratelli d'Italia sono davvero in maggioranza "razzisti" e "xenofobi"? Controprova, solo il 2,3% di Italiani (quelli che hanno sostenuto La sinistra di Fratoianni apprezzano le ONG e sono per l'accoglienza? Forse che i socialisti europei si sono distinti per accoglienza negli ultimi tempi?
    E come spiegare la storia di Riace che prima abbiamo esaltato come comune positivo di accoglienza, poi scopriamo che, dopo Mimmo Lucano, viene eletto sindaco un candidato sostenuto dalla Lega? Forse non sarà che ogni tanto anche Noi della sinistra ce la raccontiamo? Senza sapere dare esempi concreti e generalizzati di governi democratici e partecipati che coinvolgano su progetti importanti intellettuali, lavoratori e cittadini?
    A Ferrara che succede? E in Umbria?
    Su, ci vuole più serietà.
    E se non la ritrovano presto Zingaretti, Bonaccini e Merola quella che il Corriere chiama "Emilia contenibile" - dopo il "boom della Lega" e il voto in Regione del 2014 - può essere una vera Caporetto.
    Ciao!

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    1. In sintesi.
      1. Su Salvini, sulla Lega Nord, sulla scelta di "nazionalizzazione" del Partito, sugli oltre 9 milioni di voti raccolti domenica sono urgenti analisi critiche più approfondite e credibili. Evitando giudizi sommari, superficiali, riduttivi, che sottovalutino o sopravvalutino una forza assai composita e "pigliatutto". Dopo il 26 maggio si apre una fase nuova, anche per loro.
      2. Su Riace e su Mimmo Lucano questa mattina ho letto un interessante articolo su il manifesto di Tonino Perna. Lo si può leggere anche sul sito on-line.
      3. Sul futuro dell'Emilia Romagna. La partita del Governo è aperta. Troppe scelte passate (Errani) e recenti (Bonaccini) hanno alimentato contraddizioni e "crescita senza qualità". Ora si impone una svolta. Si intende praticarla? E, ovviamente, in quale direzione? Parliamone, senza dare nulla per scontato.
      Gianni

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  4. Premessa necessaria. Non sono pro Lega e non ho mai votato centrodestra.
    Detto questo, sono indignato per la campagna politica mediatica in atto.
    La tv di Cairo in testa. Giuste le osservazioni fatte nel post su Mentana.
    Dopo averle lette nel pomeriggio al rientro dal lavoro, ho cenato mentre ascoltavo La 7. Hanno superato il limite di sopportazione. Liberi di farlo (sono privati) ma io (da libero cittadino) posso denunciarli. No?
    A 8 e 1/2 di Lilli Gruber (già parlamentare europea per il Pd) tre uomini: due che hanno sicuramente votato Pd (Cacciari e Severgnini) ed uno forse (Scanzi).
    Poi di Martedi di Floris (ex Rai3, tv pubblica assegnata a sinistra): invitati, parlano nell'ordine Calenda, capolista Pd alle Europee, E. Letta, già Premier di un Governo Pd - PdL, poi Zingaretti, attuale segretario Pd. Seguirà Carofiglio, scrittore ex deputato Pd.
    Siamo fuori campagna elettorale, ma loro continuano.
    Con il buon Floris invece di incalzarli sui loro errori (non ci fossero stati, perché ora il 34% vota Salvini?) e chiedere come opereranno per costruire una alternativa, gli fa da accompagnatore - accusatore degli avversari.
    Indecente! Veramente.
    Resisterò. Continuerò, nonostante questa faziosità, a contrastare con argomenti seri (ce ne sono tanti) le politiche di Salvini e delle Destre europee.
    Zorro

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    1. Ps. Per bilanciare la comunicazione hanno chiamato la dott. Fornero, quella prof.ssa torinese che faceva la Ministra con Monti. Inoltre Senaldi, giornalista di Libero.

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    2. Che dire?
      La bassa reputazione della "informazione" italiana credo sia ampiamente meritata.
      L'intreccio di interessi economici e di posizioni di potere costruite nel mondo pubblico e con i pochi imprenditori privati condiziona da tempo la vita politica nazionale e determina squilibri evidenti ad ogni persona libera e pensante.
      Gianni

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  5. Esprimo due dubbi.
    Uno, resta valido dire che chi si astiene non conta e non va considerato?
    Due, un elettore che esprime un voto differenziato tra contendenti per il parlamento europeo e per il consiglio comunale va considerata persona matura e che vota laicamente o un confuso ignorante incapace di scegliere?
    V.

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    1. Ogni dubbio è apprezzabile.
      Bisogna solo valutare alcune contraddizioni.
      1. "Chi si astiene" sicuramente non viene "considerato" e "non conta" al fine del risultato elettorale. Le percentuali intervengono a valle e raffrontano solo i voti validi espressi.
      Tuttavia, se si vogliono capire i consensi reali ricevuti dalle diverse forze politiche e le tendenze in atto nella società è decisivo considerare anche "gli astenuti". Soprattutto quando superano una soglia che è possibile considerare naturale (10%?). Perché anche gli astenuti scelgono e, magari, la prossima volta possono tornare a votare ...
      2. Tra chi vota ci sono sempre persone che lo fanno in modo disinvolto e poco meditato. Ma per chi analizza i voti e vuole capire per agire è bene considerare i voti differenziati con grande serietà. Proprio perché aiutano ad evitare letture forzate, parziali e di comodo dell'elettorato, delle forze politiche in campo, degli interlocutori con cui ci si misura.
      Ad esempio si può scoprire che un elettore che sceglie in Europa una forza politica considerata antitetica alla tua, lo stesso giorno vota per il candidato Sindaco della tua coalizione ... E allora qualche riflessione in più (e qualche anatema in meno) potrebbe servire a valutare meglio il presente ed il futuro.
      Gianni

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  6. Dalle fredde cifre elencate ,dai numeri i vincitori sono evidenti , vince la Destra e la Destra peggiore .
    Poichè non credo sia semplice analizzare oggi questo risultato , personalmente mi sento di fare solo due brevi considerazioni .

    Manca in Italia un Partito ,con la P maiuscola , che sappia dare speranza ed una idea di cambiamento reale per un futuro se non rossoverde ,roseo o verde , abbiamo smesso di sognare e ad un paese impoverito se si toglie pure la speranza non rimane nulla.

    Viviamo oggi , innegabilmente , in un paese sempre più avvolto dalla paura , incattivito in ogni ambito sociale , sempre più rinchiuso , proprio a causa di mancanza di speranza , in un individualismo volto a preservare con ogni mezzo la propria sopravvivenza , il tutto esasperato da una crisi sociale ed economica di cui non si vede la fine , e da una Europa stupida e sorda , che bisogna assolutamente cambiare ma certamente non nel senso che vorrebbe Salvini .
    Ps.
    Su Riace e Lampedusa si sono buttati come avvoltoi tutte le televisioni e quasi tutta la stampa dando informazioni non propriamente corrette . Anche sulla informazione odierna e tutti i vari Talktrash di politica bisognerebbe incominciare a riflettere.
    Ciao
    G.

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    1. Per continuare ad approfondire e discutere:
      1. quanti "Partiti" operano, oggi, in Italia?
      2. chi "vince" è davvero "la Destra peggiore"?
      Sono convinto che più che "giudicare" sia opportuno "capire" per fare "Politica" e dare nuova "speranza" al Paese.
      Gianni

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    2. Una destra Peggiore che governa , non l'avevo ancora vista.
      Tu ne avevi viste di peggio ?

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  7. Indiscutibilmente hanno perso i 5stelle. Ma i problemi non possono certo essere risolti da un referendum su Di Maio, forse scontato.
    Il fatto è che non regge questo accordo con la Lega. Salvini sarà sempre più aggressivo e per farvi fronte sarebbe bene organizzare una alternativa degna di questo nome.
    Possibile?

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    1. La crisi del M5S è profonda.
      Guai ridurla al Capo politico, a difetti di comunicazione, ad esigenze di riorganizzazione. Forse anche al Contratto di Governo con la Lega di Salvini.
      Tutti questi problemi esistono, si intrecciano e si sommano.
      Insieme a diversi altri: una crescita verticale (dovuta alla crisi) non supportata da adeguato confronto politico e progettuale partecipato e da una attenta formazione politica in grado di sopperire a naturale inesperienza; la sottovalutazione degli interlocutori (conservatori e innovatori) e dei poteri organizzati unita ad una sopravvalutazione del MoVimento e delle sue pratiche tradizionali e per molti versi escludenti; il bisogno vitale di procedere al Governo delle Istituzioni insieme alla organizzazione della partecipazione e del confronto politico con le comunità locali interessate alla soluzione dei problemi aperti ...
      Detto questo, penso che la crisi del M5S se non superata con un rilancio di capacità critica e di forza alternativa sia un problema per l'intera Democrazia del Paese.
      Vedo infatti questo soggetto politico (sicuramente contraddittorio) come una risposta (magari discutibile) ai problemi esistenti, non certo come causa delle contraddizioni e della crisi sociale in essere (come molti vorrebbero proporre per auto assolversi).
      Gianni

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  8. Farei attenzione a considerare il voto UE al pari di quello per il Parlamento Italiano o degli Enti locali.
    Contemporaneamente prenderei molto sul serio le critiche espresse verso la sinistra e i verdi italiani (scomparsi per lunga assenza nei conflitti internazionali e locali) e il m5s (ridimensionati dopo un anno di governo per le troppe rinunce ad impegni presi dalla opposizione).
    Ora un commento sulle dimissioni di Rixi.
    La considero una ottima notizia. La condanna esigeva l'abbandono. Ma il fatto che siano avvenute dopo una lunga resistenza di Salvini mi fa temere che ora la Lega (dopo avere rimosso una questione decisiva per gli alleati) pianti il chiodo su altre scelte devastanti, come TAV e grandi opere infrastrutturali sbagliate. Sulle quali pretenderà che il m5s ricambi il favore.
    Succi

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    1. Mediare e ricercare sintesi condivise non può e non deve significare "scambiare favori".
      Siri e Rixi non potevano restare al Governo. E' un brutto segnale il fatto che Salvini abbia nominato il secondo responsabile trasporti ed infrastrutture per la Lega.
      La linea TAV Torino - Lione e numerose altre nuove "grandi opere" stradali ed autostradali vanno contrastate per dare priorità ed investire ingenti risorse nazionali su ferrovie (per pendolari e merci), trasporti pubblici locali, mobilità non inquinante, messa in sicurezza del territorio.
      Gianni

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  9. A sinistra c'e poco da festeggiare. Il crollo dei 5 stelle non porta voti. La sinistra è al minimo storico. Il PD perde altri voti, nonostante l'appello antifascista.
    Quelli che vogliono stare al centro mettono le tende nel campeggio del PD o si imbarcano sul barcone di Salvini vincente.
    Conclusione?
    Con quali idee e forze si sconfigge le destre nazionaliste?
    Nik

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    1. Con progetti partecipati di conversione ecologica della società, di produzioni ed occupazione utili, di giustizia e di divisione equa del lavoro ...
      Con la più larga unità delle forze sociali e politiche critiche verso il sistema esistente ed interessate a costruire un mondo migliore per tutti.
      Non sarà una passeggiata.
      Gianni

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  10. Molte di queste considerazioni sono riprese ieri da Mieli sul Corriere: il PD che non cresce nei consensi, i potenziali alleati di centro - sinistra che perdono voti.
    Il cambio di leadership a destra dove Salvini si mangia tutti gli altri suggerisce soluzioni forti anche a sinistra. Il contrario di una guida subalterna ai dettami di confindustria come sarebbero Calenda e Renzi.
    No?
    Mic.77

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    1. Ho letto. Infatti a mio avviso Paolo Mieli compie analisi condivisibili. Ed anche sulle alleanze il suo ragionamento mi pare interessante se arricchito di contenuti qualificanti un progetto alternativo (che allo stato non è prospettato e rischia di rimanere privo di solide fondamenta).
      Gianni

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