venerdì 16 giugno 2017

Propositivi, non violenti, disobbedienti

In bici sulla Tangenziale per dire No al Passante di Bologna (11 giugno 2017)

















Le discussioni che hanno anticipato e caratterizzato le giornate di G7M "Ambiente alla base, non al vertice" sono state partecipate ed appassionate.
Hanno coinvolto associazioni e persone di più Paesi. Insieme italiani, tedeschi e americani, migranti del Sud del mondo, asiatici.
Una piccola parte di coloro che si battono per un mondo più giusto e capace di rispettare l'ecosistema naturale e i diritti umani universali. Di questi, il Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali (CDCA) è impegnato a costruire un interessante Atlante, in continuo aggiornamento.
È stato prezioso l'incontro ed il confronto tra diverse esperienze di mobilitazione su obiettivi concreti di conversione ecologica delle produzioni e della organizzazione delle comunità.
Dal Lazio alla Puglia, all'Emilia. Dove si sono incontrati i Comitati per una mobilità sostenibile e meno inquinante e dove viene rilanciata una petizione rivolta al Parlamento Europeo, che tutti possono firmare.

Un DecoLOGO raccoglie, sintetizza ed indica un percorso comune.
Rivendica una "società ecologica" e sollecita ben altre politiche dai Governi nazionali e Comunitari rispetto a quanto concluso attorno al tavolo "verde" del G7 svolto nel Savoia Regency Hotel, al Pilastro.
In un territorio emblematico delle periferie italiane, su cui gravano diversi progetti pesanti ed insostenibili: altro cemento ed asfalto per potenziare strade ed autostrade, per nuovi iper e super mercati, per fiere "internazionali" del consumismo ancora prive di progetti di trasporto a basso impatto ambientale.
L'esatto contrario di quanto promesso con gli impegni di "consumo zero di suolo" e di "rigenerazione urbana". Lo sanno bene il (bolognese) Ministro Galletti, il Presidente (già ambientalista) Gentiloni, il Sindaco Merola, il segretario Renzi. Anche Romano Prodi ha evidenziato gravi contraddizioni.

Per questo le manifestazioni di domenica hanno portato sulla Tangenziale (da Croce Coperta a San Donnino) centinaia di ciclisti e, poi, nel centro storico migliaia di persone libere e pensanti, propositive e non violente.
Una risorsa per la democrazia, una parte della società con cui fare i conti fino in fondo per dare al Paese e all'Europa un futuro davvero eco-compatibile ed una nuova maggioranza politica all'altezza delle sfide contemporanee.

La Critical mass imbocca la Tangenziale all'entrata 6 (11 giugno 2017) 

















Altre corsie, nuovi ponti e gallerie oppure investimenti alternativi nel SFM?


Si procede a velocità costante. Né code, né superamento dei limiti 































Meno smog, meno rumore, tanta solidarietà con il popolo inquinato
Uscita 9, i residenti di San Donnino chiedono una indagine epidemiologica
Le forze dell'ordine in assetto antisommossa (sotto un sole cocente) bloccano il ponte di San Donato
Fischiati i Ministri e solidarizzato con i poliziotti, si inverte la marcia


A parco 11 settembre, si prepara il corteo (11 giugno 2017)
Associazioni e Comitati
Studenti
La maschera di Trump
Con ironia
Con rabbia
Si parte!
Si Bio, No OGM
Generazioni diverse
In strada, ma non solo ...
Sotto gli occhi vigili delle forze dell'ordine e della sicurezza
Risorse pubbliche che potrebbero essere meglio destinate e impiegate
Una giornata che rimarrà ... in memoria

6 commenti:

  1. No dai ... In bici in tangenziale? Siete matti?
    s.

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    1. Disobbedienti non violenti proponenti.
      Bel colpo. Ma nessuno ne ha parlato.
      Titti

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    2. Si. Una protesta civile, coraggiosa, forte.
      Per dire insieme No ad una scelta irresponsabile (investire ancora e sempre sulle auto e i motori che più inquinano) e dire insieme Si ad una priorità alternativa per la mobilità delle persone e delle merci (investire nella sicurezza di cittadini che usano sistemi non inquinanti - bici o piedi - o collettivi - treni o bus-).
      Occorre subito invertire rotta, non un domani indefinito.
      Oggi la città è inquinata e sbagliando le scelte importanti lo resterà un ora troppo a lungo.
      Non se ne è parlato? Vero.
      Perché? Meglio non diffondere azioni di protesta propositive, pacifiche e determinate. In tempi di così forti tensioni sociali ed ambientali potrebbero prendere piede, diffondersi.
      Dunque, silenzio.
      Anche la comunicazione non è neutra, ma partigiana. Decisamente partigiana. Per una causa o un interesse.
      Gianni

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  2. A Bologna gli USA sono passati per un saluto e hanno ribadito il loro ritiro dagli impegni comuni presi a Parigi. Gli altri li hanno ribaditi. Compreso il nostro Ministro. Ma che cosa stiamo facendo per rispettarli? Ben poco. Anzi, nulla.
    Bene che ci siano idee e iniziative contro questo muro di gomma.
    Anna

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    1. Condivido.
      Occorre battersi con argomenti ed iniziative contro la decisione di Trump di continuare le politiche energetiche e di sviluppo che provocano solo contraddizioni, ingiustizie e danni irreversibili alla natura e alla maggioranza dei cittadini.
      Ma l'Europa ed il Governo italiano, che pure si dicono impegnati a sostenere gli accordi di Parigi per COP21, praticano politiche, investimenti e trattati internazionali incoerenti e contrastanti rispetto agli obiettivi ed alle indicazioni di conversione ecologica e di tutela del Pianeta, dell'ambiente e della salute dei cittadini.
      Che senso ha continuare ad investire prevalentemente in nuove strade ed autostrade? Oppure in grandi centri commerciali?
      Così si continua a consumare territorio, a rinviare la rigenerazione urbana, a negare il necessario riequilibrio del territorio occupato da troppo asfalto e cemento.
      È ora di cambiare.
      Gianni

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    2. Qui tutti vogliono cambiare, ma tutti vogliono che a cambiare siano altri. I nostri piccoli privilegi ce li teniamo ben stretti, anche se danneggiano molti.
      C'est la vie!

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