martedì 22 dicembre 2015

Oltre le "opposte ottusità"

Se Matteo Renzi ed il PD hanno voluto eleggere i 3 componenti della Corte Costituzionale di nomina parlamentare hanno dovuto aggiustare (cambiare?) progressivamente strategia, uomini ed alleanze.
Dopo molti mesi e ben 31 improduttive votazioni basate su un patto tra PD, Forza Italia e centristi vari per eleggere uomini di partito (discussi, discutibili o impresentabili, anche per chi doveva votarli) si è passati ad una più modesta e circoscritta "intesa di scopo" tra PD, maggioranza di Governo e Movimento 5 Stelle che ha portato alla Consulta 3 personalità con percorsi e profili meno noti ed esposti: il costituzionalista Franco Modugno, il giuslavorista Giulio Prosperetti ed il giurista e politico Augusto Barbera.
Una evidente mediazione, inevitabilmente segnata dagli attuali rapporti di forza parlamentari.
Ma, anche, indice di crescenti contraddizioni nella gestione del sistema di potere dominante e della necessità / possibilità di sperimentare diverse prospettive.


Quelle respinte nel 2013, nonostante suggerimenti ed appelli di intellettuali e di cittadini.
Quelle non volute in questi anni segnati dal Patto del Nazareno.
Ne ha scritto, con la solita efficacia, Michele Serra su la Repubblica, nella rubrica L'amaca.

























Purtroppo, si continua a considerare "quella strada non percorribile".
Ma, oggi, fatti ed esperienze ci consentono di andare oltre. Di capire meglio le radici profonde, sociali e di potere, che sono alla base delle "opposte ottusità" politiche che Michele Serra attribuisce ancora (pari responsabilità?) al PD di Bersani ed ai "grillini".
Insomma, fermarsi alle "opposte ottusità" non farebbe emergere adeguatamente il grumo di interessi, di affari, di carriere personali e di aiuti reciproci, leciti e no, che motivano e tengono insieme troppi rappresentanti dei partiti di governo, importanti dirigenti pubblici ed alti burocrati dello Stato, gruppi imprenditoriali e finanziari, grandi professionisti e manager privati.
Quelli che emergono, ad esempio, dalla brutta e travagliata vicenda del "salvataggio" delle 4 banche insediate nell'Italia centrale (Etruria, Marche, CariFe e CariChieti) con l'azzeramento di azioni ed obbligazioni di molti risparmiatori e con le ripercussioni economiche e sociali prevedibili in quei territori e non solo.
Particolarmente istruttivo quanto emerge in terra toscana e ad Arezzo, la città del capo massone Licio Gelli e del potente democristiano Amintore Fanfani; personaggi defunti, ma protagonisti della storia italiana e del sistema di relazioni, di conflitti di interessi e di potere che ritorna prepotentemente di attualità.
Ci sono storie illuminanti, come quelle di Giuseppe Fanfani e Roberto Rossi.
Il primo, nipote del vecchio Segretario e Presidente DC, è avvocato e politico PD, Sindaco di Arezzo dal 2006.
In tutti questi suoi ruoli, ha sempre difeso "politicamente", "istituzionalmente" e "legalmente" (con il suo avviato Studio professionale) Banca Etruria e tutti i suoi dirigenti; prima, durante e dopo il momento in cui Bankitalia definisce Etruria in "degrado irreversibile" ed avanza rilievi pesanti (e "riservatissimi"!) di irregolarità nei confronti dei dirigenti apicali, dei sindaci revisori e di tutto il CdA. Di questo fa parte Pier Luigi Boschi, che viene punito con una sanzione amministrativa di 144 mila euro e, ciononostante, poco dopo la nomina della figlia Maria Elena a Ministro, diviene Vicepresidente della Banca.
Ebbene, Giuseppe Fanfani, il 10 settembre 2014, viene eletto dal Parlamento, su proposta del PD di Renzi, componente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Il secondo, Roberto Rossi, è il Capo della Procura della Repubblica di Arezzo, chiamata ad indagare su Banca Etruria. La nomina è del giugno 2014.
Il Magistrato, dal novembre 2013, è anche consulente del Dipartimento degli affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi, chiamato dal Governo di Enrico Letta. In questo incarico extra-giudiziario è stato autorizzato dal CSM e, un anno fa, quando già era al vertice della Procura aretina e l'avvocato Giuseppe Fanfani componente del massimo organo giudiziario, ha ottenuto una proroga fino al 31 dicembre 2015.
Di queste nomine, di queste collaborazioni, di questi fatti, di questa realtà della Toscana e dell'Italia del 2015 debbono rispondere il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il Ministro Maria Elena Boschi ed il loro Partito Democratico (o della Nazione).
Non sono in discussione i buoni sentimenti e l'amore familiare. Sempre legittimi e positivi.
Il problema, ora come sempre, non è assolutamente "fare pagare ai figli le responsabilità dei padri", come qualcuno sostiene.
La questione vera, per tutti noi, è rompere questa piccola - grande rete di rapporti e di sostegni reciproci, intrecciati, di classe, questo perverso e pericoloso sistema di potere, che tutela pochi, sempre meno, e che impoverisce e condanna molti, sempre più.
Questo è lo spartiacque.
Bando alle narrazioni sempre più distanti dalla realtà ed alle semplificazioni estreme che non rendono giustizia delle posizioni effettive e delle esperienze vissute.
E' tempo di scegliere come governare e con chi.
Le alternative sono nette.
Si è fatto già il massimo? Tutto bene? Il possibile? Naturalmente, considerando l'eredità.
Magari manca una Commissione d'inchiesta del Parlamento su quanto successo e sulle responsabilità di chi non ha rispettato leggi e norme? Così per prendere e perdere tempo?
E' una strada.
Oppure è tempo di Riforme di qualità:
1) una legge che sancisca la netta separazione tra banche commerciali e banche per la gestione delle risorse dei risparmiatori, avviata con un immediato provvedimento di divieto totale di vendita di prodotti finanziari agli sportelli;
2) una drastica inversione di rotta sulla trasformazione delle banche popolari in società per azioni, con la sanzione della loro territorialità attraverso la gestione partecipata, delle comunità locali, dei lavoratori e dei piccoli imprenditori;
3) l'inversione di rotta sulla privatizzazione di Poste Italiane e sulla trasformazione di Cassa depositi e Prestiti, da avviare con la immissione in un circuito pubblico, partecipativo e sociale del risparmio postale;
4) provvedimenti in favore del risparmio etico e della diffusione di tutte le esperienze, anche auto-organizzate, che vanno in quella direzione.
5) la distinzione netta di ruoli e funzioni pubbliche di indirizzo, di gestione e di controllo;
6) l'impossibilità per ogni cittadino di sommare contemporaneamente responsabilità distinte e in conflitto;
...
Parliamone!
E, su questo, misuriamo le reali volontà di cambiamento delle forze in campo e, quando presenti, le diverse "ottusità".

19 commenti:

  1. Le opposte ottusità di Serra sono anche condivisibili.
    Bersani avrebbe potuto sostenere Rodota' e Grillo aprire ad un governo di scopo.
    Ma ora ci sono Renzi, Salvini e Di Maio.
    Opposti e inconciliabili mondi.
    A ognuno la sua scelta.
    Vale

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    1. Se la scelta fosse davvero tra questi tre, personalmente non avrei dubbi.
      Spero tuttavia non ci resti solo la scelta di un possibile Presidente del Consiglio da eleggere su una rosa di tre nomi espressione di tre piccoli mondi.
      Messa così, di che Democrazia dovremmo parlare?
      Gianni

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  2. Il mio pensiero è che per salvare l'Italia sarebbe utile superare le Opposte Ottusità di Pd e M5s.
    Ma la legislatura si è avviata su un altro binario.
    Poi Renzi e Berlusconi hanno cambiato il sistema elettorale e la prossima volta non saranno più necessarie alleanze tra partiti che si presentano in contrasto.
    Uno comunque vince, anche se rappresenta una grossa minoranza o prevale al ballottaggio.
    E Renzi rivendica questa governabilità.
    Dunque il discorso sulle Opposte Ottusità non si porrà più.
    A differenza di tutti gli altri problemi: tutela dei risparmi, del lavoro, etc.
    Su questi una sola osservazione.
    La dimensione è oramai europea. Non si risolve paese x paese.
    Non so se sia un bene o no.
    Ma è bene prenderne atto.
    :-)

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    1. Non darei ancora per scontate la Riforma Costituzionale e la Legge elettorale di Renzi e Boschi.
      Quanto al resto. Si a proposte e soluzioni Europee, ma senza rinunciare ai diritti fondamentali dei cittadini riconosciuti e garantiti dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti universali dell'ONU. Politiche, Trattati e pratiche europee sperimentate negli ultimi anni vanno modificati, quanto prima, con l'impegno e la lotta politica.
      Gianni

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  3. Solo sulla vicenda banche.
    Trovo sconcertante che azioni ed obbligazioni siano azzerate mentre i responsabili, dirigenti e amministratori, si sono spartiti lauti guadagni e per via del Decreto governativo difficilmente dovranno restituire per il malaffare.
    Vedo anche il pericolo che la crisi si estenda. Già in Veneto Banca, poi?
    s.

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  4. Opposte ottusità ? Forse .
    Ma se Bersani e i suoi ri- elessero il Presidente dopo 4 votazioni ...
    Napolitano con Berlusconi, contro Rodota.
    Poi i Pd con Napolitano indicarono Letta.
    I Cinque Stelle inesperti e chiusi, certo. Ma come potevano dare più credito a chi proponeva di affidare il governo ad un non vincitore e poi sceglieva Marini e il vecchio Napolitano in accordo con la destra e il cavaliere?
    CSM ? Giusto una mediazione. Si è limitato il danno.
    Banche ? Occhio. Ma anche i bancari hanno obiettivi che debbono rispettare, pena il lavoro.
    Risparmiatori? Tranquilli. Ora ci pensa Cantone! Poi sono diecimila e il governo ha destinato cento milioni.
    ***


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    1. *** se vuoi dire che occorre valutare meglio nel merito le "opposte ottusità" sono d'accordo.
      Sull'accordo "di scopo" per i 3 da eleggere nel CSM avremo tempo per valutare meglio.
      Quanto alle Banche. Non mi pare accettabile alcuno scarico di responsabilità su piccoli azionisti, obbligazionisti o bancari subordinati. Trovo invece necessario perseguire, civilmente e penalmente, amministratori e dirigenti che hanno precise responsabilità sociali. Di tutte le Banche interessate e degli organi di controllo.
      Gianni

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  5. È incredibile che il partito di Renzi chieda una Commissione parlamentare di inchiesta.
    Ha tutti i poteri di Governo per sapere come è andata e per intervenire.
    Dicano piuttosto che vogliono rinviare le decisioni più urgenti e che tutelerebbero sia i risparmiatori di queste 4 banche che tutti gli altri.
    A partire da quelle indicate dal post. Ma non solo quelle. Bisogna mettere mano anche a Bankitalia privata.
    Ciao!

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  6. Vi propongo una diversa lettura del voto a Barbera-Modugno-Prosperetti.
    Consideratela. Cambierebbe scenari.
    Quella che definisci "intesa di scopo" è il prodotto della convergenza di Renzi-Boschi e Grillo-Casaleggio a garanzia del sistema elettorale Italicum.
    Cioè, entrambe le coppie sono interessate a far si che un ristretto gruppo di potere al comando di un partito minoritario nel paese possa essere assoluto dominatore nel Parlamento e al Governo della nazione.
    Della serie "opposti ma eguali", altro che "ottusi".
    Mario C.

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    1. C'è chi con il sistema di potere capitalistico è compromesso irrimediabilmente e chi no.
      Il Pd lo è. Il MoVimento 5 Stelle, no. Non ancora, almeno.
      Questo gli consente di crescere. Oggi è domani.
      Con un sistema elettorale "una testa un voto" o con un sistema "truffa". Chi ha oggi il potere di decidere decida. Il risultato non cambierà. Sono troppe le cose che non vanno e che deprimono i cittadini. Con queste politiche di rapina e di miseria non riusciranno a dare risposte adeguate. E tanti in Europa e nel mondo si organizzano in nuovi movimenti. Unica speranza.
      Fiorella

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    2. Ps. Buon Natale!
      Fio

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    3. Mario C., non conosco adeguatamente "la coppia Grillo - Casaleggio". Per il momento ho visto ed apprezzato l'opposizione del M5S alle proposte di Riforma di Renzi - Boschi - Verdini. Nell'anno nuovo verificheremo il tuo (e di altri) retroscena. Nel caso, ci batteremo. Senza problemi.
      Fiorella, in Europa ci sono movimenti di segno opposto. Alcuni determinano speranza, altri inquietudine. Con tutti occorre comunque confrontarsi. Buon 2016!
      Gianni

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  7. Come spesso più questioni.
    1. Serra dice cose giuste. Per il passato e per il presente. Ci sono state e ci sono opposte ottusità. Da ogni parte.
    2. Per chi governa è naturale l'esercizio del potere. Dipende sempre da qual è il fine. In Toscana, come in Emilia, in Lombardia o in Sicilia ci sono inevitabili relazioni tra chi governa e chi esercita attività sociali e imprenditoriali. Oggi l'Antitrast dice, ad esempio, che la Boschi non evidenzia conflitti di interesse sulla vicenda banche.
    A volte appare una tendenza spasmodica a ricercare complotti che spesso non corrispondono neppure alle capacità o alle furbizie dei protagonisti. Più probabilmente sono parte della fantasia di scrittori di gialli prestati al giornalismo o di blogger con molto tempo a disposizione e da riempire.
    3. Sulle cose da fare dico che non sempre il pubblico è meglio del privato e che esiste anche un sociale cooperativo, di cui qui si parla spesso.
    Antonio

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    1. Antonio, per fortuna il tempo non è solo denaro.
      Sulle questioni:
      1. Valutiamo nel merito le rispettive ottusità, gli interessi, le esperienze, i fini.
      2. Stiamo esclusivamente ai fatti. Sono per distinguere più nettamente ambiti e poteri. Non apprezzo sovrapposizioni di ruoli, doppie cariche e retribuzioni. Penso lo si debba garantire anche formalmente, ma mi interessa soprattutto la sostanza. Trovo indecenti o quantomeno inopportuni certi intrecci aretini, toscani o non solo. Individuali e familiari. Ci sono tanti professionisti competenti, giovani e no. Utilizziamoli e valorizziamoli tutti. Non sempre e solo quelli che conosciamo meglio, con cui abbiamo avuto a che fare e di cui "ci fidiamo".
      Insomma, io penso che il potere è forte e rispettato se non si chiude in ambiti ristretti (regionali, di classe o di casta) ma si allarga, coinvolge, promuove.
      3. Certo ci sono diverse esperienze di proprietà e non è già scritto che l'una sia migliore delle altre o produca effetti migliori.
      Ma ci sono anche ambiti che debbono necessariamente rispondere ai diversi poteri. Certe necessarie attività (istruzione, ricerca, prevenzione, sanità, assistenza, mobilità, giustizia, altri servizi essenziali) per essere garantite a tutti i cittadini debbono prevedere un carattere pubblico e non speculativo.
      Gianni

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  8. Il sistema toscano, il sistema Sesto (Milano, Lombardia), il sistema Piemonte (Chiamparino, IMI Intesa San Paolo), il sistema Liguria (Burlando), il sistema Veneto (MOSE, Orsoni), il sistema Emilia (Cooperative), il sistema Roma (mafia capitale), il sistema Campania (De Luca, Bassolino), il sistema Sicilia (Genovese, Crisafulli), il sistema Sardegna (Barracciu) ...
    Questo impedisce al Pd di cambiare l'Italia!
    BiBi

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    1. BiBi, occorre sempre approfondire, mai generalizzare (es. Emilia e Cooperative) e cogliere le contraddizioni sociali, culturali e politiche che scuotono anche il PD.
      Ma l'elenco che proponi è meritevole di attenzione e di inquietudine per chiunque vuole un paese più giusto, libero e democratico.
      Gianni

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    2. Il Sistema Quarto ....

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  9. Alle osservazioni precedenti aggiungo:
    4. Il CSM non ha rilevato conflitto tra direzione della Procura di Arezzo ed attività di consulenza per la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Rossi può procedere. Anche se più fonti hanno già assicurato che il rapporto con Palazzo Chigi cesserà il 31 dicembre.
    Antonio

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    1. Antonio, ho sentito la dichiarazione dell'esponente del CSM (dal 2014), Renato Balduzzi, già Ministro alla Sanità nel Governo Monti (2011-2012) e deputato per Scelta Civica (2013-2014).
      Un parere molto autorevole. Di una Autorità competente.
      Ma ce ne sono altri. Forse di minore peso.
      Gianni

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