mercoledì 29 ottobre 2014

Reggio, la rabbia esplode ...

Iniziava così una vecchia canzone politica del Canzoniere delle Lame, su testo di Janna Cairoli. Parlava della rivolta popolare a cavallo degli anni '70, diretta da fascisti e mafiosi, per Reggio Calabria capoluogo di regione.
Domenica a Reggio Calabria si è votato. Un voto esplosivo, di cui pochi hanno scritto e parlato adeguatamente.

Tanti hanno preferito la sintesi: "la vittoria di Giuseppe Falcomata". Qualcuno ha anteposto "renziano", preferendola anche al rapporto familiare del trentaduenne nuovo Sindaco, figlio del compianto Italo, simbolo dalla Primavera di Reggio.
Molti hanno aggiunto un solo sottotitolo: il "crollo del Movimento 5 Stelle".
Per diversi "comunicatori", un messaggio utile, tutto (volutamente) politico (militante) e rassicurante.
Fanno prevalentemente, ancora e sempre, propaganda (forzata e di parte).
Qualcuno, infatti, potrebbe anche scrivere (con qualche dato alla mano) "flop del PD di Renzi"!
Proviamo ad approfondire.
1. La partecipazione.
Alle comunali votano tradizionalmente, a queste latitudini, più elettori che non alle politiche ed alle europee. Nel confronto sulla partecipazione tra le amministrative (2011 - 2014) i votanti sono in caduta di quasi dieci punti percentuali. In soli tre anni si è passati da 113.061 (il 74,5%) a 98.375 (il 65%) su un elettorato (sostanzialmente inalterato) di oltre 151 mila elettori.
Alle Politiche 2013, per la Camera avevano votato in 91.591 (il 63,2%) e alle Europee 2014 in 64.608 (il 43,9%).
2. Il risultato.
Si, il voto ha cambiato con il Sindaco e gli amministratori, anche il colore politico, le alleanze ed il blocco sociale di riferimento.
Ha vinto (come da sintesi) il giovane Falcomata', che ha raccolto l'eredità del padre, simbolo non dimenticato della lotta alle organizzazioni criminali.
Hanno perso il Centrodestra (tutto, incluso il "Nuovo", al Governo nazionale) erede del sistema politico, mafioso e di affari vincente solo tre anni fa e rimosso d'autorità per malaffare.
Ora il consiglio comunale conta con il Sindaco, 7 PD, 3 civici di Reset, 3 civici di La svolta, 3 del Centro Democratico, 3 dei civici A testa alta, uno dei civici Officina Calabria, uno dei civici Oltre ed un Socialista. Fuori consiglio SEL, PRI e Sinistra, tutti sotto il 2%.
Alla opposizione 10 consiglieri, tutti di Centrodestra: oltre al candidato Dattola, 4 di Reggio Futura, 4 di Forza Italia, uno di Alfano e soci.
Precedentemente il Consiglio "sciolto" era composto dal Sindaco Arena e da una maggioranza di 22 consiglieri composta da 8 PdL, 4 della lista Scopelliti, 3 di Reggio Futura, 3 dell'UDC di Casini, uno di Grande SUD, uno del PRI, uno del Patto Cristiano, uno dei Popolari Liberali. Alla opposizione di Centrosinistra, con Canale, 3 PD, uno di Rifondazione Comunista, uno di Energia Pulita; altri tre consiglieri erano andati alla coalizione per Bova, sostenuto da A testa alta (oggi con Falcomata') e Polo di Centro, mentre era entrato il candidato Sindaco per la coalizione Italia dei Valori, Comunisti Italiani e SEL, De Caridi.
3. Le singole forze politiche.
Continua la caduta libera dei voti raccolti dalle coalizioni di Silvio Berlusconi.
Comunali 2011: 61.368 voti (il 56,3%); Comunali 2014: 26.070 voti (27,3%).
E dal partito di Berlusconi.
Comunali 2011: 21.235 voti (il 20,1%); Politiche 2013: 20.331 (il 23,4%); Europee 2014: 9.610 voti (il 15,8); Comunali 2014: 7.838 (8,4%).
Netto il fallimento della lista Grillina. Come per altre elezioni amministrative regionali e comunali. Più di altre. Effetto del voto di opinione raccolto dai 5 Stelle nel voto politico ed europeo nel 2013 - 2014, del mancato consolidamento territoriale, delle divisioni e dei conflitti tra militanti, delle difficoltà di realizzare un percorso di radicamento, sintesi, positivo confronto ed elaborazione comune motivante che innalzi la qualità della proposta.
Ma anche il Centrosinistra ed il Partito Democratico hanno un risultato da capire e discutere.
La coalizione amministrativa con Giuseppe Falcomata' candidato vince nettamente con 58.171 voti e il 61% contro la sconfitta di Canale, tre anni fa, quando si fermò a 31.300 voti, pari al 28,7%. Effetto di una forte e felice candidatura e di un allargamento sostanzioso della coalizione.
Il PD, invece, è passato dai 9.629 voti (9,1%) del 2011 ai 15.302 (16,4%) del 2014.
Ma (attenzione!) per la Camera 2013 (PD di Bersani) i voti raccolti erano stati ben 18.523 (21,3%) e per le Europee (PD di Renzi) addirittura 21.072 e il 34,7%!
Si. In 5 mesi quasi seimila votanti in meno (nonostante 33 mila votanti in più) e dimezzata la percentuale!
Naturalmente incidono più elementi. Ed è sicuramente difficile valutare, almeno in questa fase, il peso specifico dovuto all'interesse ed alla specificità delle singole elezioni, alla altissima (ma utile) quantità di liste e di candidati locali o l'effetto sull'elettorato dei primi cinque mesi di Governo del Presidente del Consiglio - Segretario di Partito e alla possibile disillusione delle capacità innovative del nuovo gruppo dirigente nazionale. Serviranno quanto meno studi più approfonditi e con maggiori dettagli di quelli per ora disponibili.
Ma tant'è! Per ora.
E la questione delle sorti magnifiche e progressive del PD di Renzi che cambia la storia d'Italia, merita prossime verifiche e, forse, maggiore modestia, minore arroganza, più ascolto, confronto e partecipazione critica e, perché no, cambio di strategie e progetti.






5 commenti:

  1. La rabbia. Si siamo tutti arrabbiati di contese apparenti e mai sui fatti e sulle cose da fare. Il giovane candidato che ha vinto a Reggio è una ultima speranza ed evoca una eredità rispettabile. Tutto qui. Al di la dei numeri.
    Che confermano comunque che non ha vinto un solo partito.
    SB

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  2. Reggio Calabria dopo Messina. La vittoria di un Sindaco davvero alternativo nel capoluogo siciliano ha spinto PD e soci a proporre per l'altra città dello Stretto una scelta nuova e con radici profonde e credibili.
    Così si cambia verso!
    Non solo rabbia, ma soluzioni e scelte per un governo di diverso segno, democratico e partecipativo.
    Un speranza per tutti!
    Anna

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  3. A proposito di Giuseppe Falcomata', il sito stretto.it scrive una veloce biografia. Ve la propongo per opportuna conoscenza.
    M.

    Giuseppe Falcomatà diventa sindaco di Reggio Calabria a 31 anni. Renziano convinto, ha conquistato la città al primo turno con il 60,99 per cento dei consensi. In molti ricordano ancora l’esperienza politica del padre Italo Falcomatà che ha ricoperto il ruolo di primo cittadino dal 1993 al 2001 negli anni della ”Primavera”, dotato di una grande capacità di mediazione riuscì a sbloccare il Decreto Reggio per le opere pubbliche e contribuì così allo sviluppo della città dello Stretto. Dopo il diploma al liceo classico e la laurea in Giurisprudenza, Giuseppe Falcomatà si è specializzato in studi sulle pubbliche amministrazioni a Bologna e ha conseguito il master Pio La Torre in Amministrazione e gestione dei beni confiscati. Dal 2010 è avvocato. Il neosindaco di Reggio Calabria ha iniziato la sua carriera politica nel 2007 quando è stato il primo degli eletti alla Prima Circoscrizione Centro Storico, risultato confermato alle comunali del 2011 nella lista del Partito democratico.

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  4. Solo chi è in malafede può negare che l'Italia non sta cambiando verso.
    Ai tempi in cui il Canzoniere delle Lame cantava alle feste del PCI chi avrebbe potuto pensare che Messina e Reggio eleggevano Sindaci antimafia, che venivano inquisiti amministratori del nord per associazione mafiosa, Sindaci emiliani apprezzavano criminali, ... l'Unita non esce più e una famiglia democristiana si è impossessata del più grande partito della sinistra italiana e del l'occidente capitalistico?
    Mario Cinico

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    1. Mario, non essere troppo Cinico.
      Il mondo non sempre cambia come vorremmo.
      A volte, purtroppo. Altre, per fortuna ...
      Ciao!

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