Anche in Emilia Romagna i danni sono enormi. Ne abbiamo ripetutamente parlato, anche in questo blog, con denunce circostanziate.
Da ultimo la chiusura "precauzionale" della chiesa di Ripoli, da parte dei tecnici della Regione, per il cedimento (si certificano già almeno 20 centimetri) del terreno sottostante, a causa dei lavori per il nuovo tracciato dell'autostrada Bologna - Firenze.
La giornalista Marina Amaduzzi, su il Corriere Bologna, inserto di uno dei più importanti giornali italiani, riprende il caso dell'urbanizzazione di Idice nel comune di San Lazzaro, denunciato dal nuovo rapporto di Legambiente, e riflette sulle possibili ricadute sul voto del prossimo 24 maggio.
Lo proponiamo alla vostra attenzione.
BOLOGNA - La nuova, contestata, urbanizzazione di San Lazzaro è uno dei due temi scelti da Legambiente come simbolo della devastazione del territorio in Emilia-Romagna. Non solo: di fatto è un elemento che mette pepe e rischia di condizionare fortemente la campagna elettorale in corso per trovare il successore al sindaco Marco Macciantelli e ai suoi 10 anni di governo.
Legambiente ha presentato a Roma i dati sul consumo di suolo e cementificazione nel nostro Paese con un nuovo rapporto «Basta case di carta», e lanciato il portale dell’Italia minacciata da progetti edilizi, lottizzazioni, autostrade. Per la nostra regione nel mirino dell’associazione ambientalista finiscono la Nuova Romea (da Cesena dovrebbe arrivare fino a Venezia) e la nuova urbanizzazione alle porte di Bologna.
Una «espansione urbanistica in un’area agricola di pregio, non giustificata da reali esigenze di crescita della popolazione», spiega Legambiente. «Una scelta dell’amministrazione uscente che ha incontrato il totale dissenso della popolazione, sfociato in numerose manifestazioni e migliaia di firme contrarie, ma purtroppo cadute nel vuoto».Il progetto urbanistico previsto a Idice «distruggerà — prosegue Legambiente — 300 mila mq di terreno agricolo vergine per realizzare nuovi palazzi, centri commerciali, un centro sportivo e una scuola in mezzo alla campagna, senza alcun servizio di collegamento e trasporto. L’area tra l’altro sorge alle porte del Parco dei Gessi Bolognesi e l’intervento è già stato indicato come ad alto impatto dalla Soprintendenza».
Nel 2012 il tasso di consumo di suolo in Emilia-Romagna, mette ancora in luce l’associazione ambientalista, è stato più elevato della media nazionale, attestandosi al 8,6%, pari a 1.902 chilometri quadrati consumati. «Impressionante — conclude Legambiente — è anche il numero di permessi per costruire concessi in questa regione tra il 1995 e il 2011: se in Italia i valori medi per abitante sono pari a 71,6 milioni di metri cubi, in Emilia-Romagna si registra il dato di 113,3 procapite».Legambiente non è comunque la prima, e la sola, a mettere all’indice la nuova urbanizzazione a Idice. È in effetti un tema che sta condizionando, e non poco, la campagna elettorale di San Lazzaro che sulla carta dovrebbe concludersi con il trionfo dell vincitrice delle primarie Pd Isabella Conti.
L’ormai ex assessore al bilancio, che ha vinto le primarie con il 44,7% dei voti, è vista come segno di continuità nei confronti dell’attuale sindaco Macciantelli, così come anche Giorgio Archetti, il vicesindaco e assessore alla qualità ambientale, in quota Sel, che dopo essere arrivato terzo alle primarie con il 17% dei voti (dopo Mauro Maggiorani, 37,9%, e senza il sostegno del collega più noto Gian Guido Naldi) ha fondato la lista Sinistra ecologia con Archetti per un bene in comune. Dopo le proteste, rumorose e reiterate contro «La colata», come la chiamano i contrari, i cittadini si sono uniti in comitato che ora appoggia la lista civica Noi cittadini, che ha raccolto oltre duemila firme. Candidato sindaco della lista è Massimo Bernuzzi, da sempre spina nel fianco di Macciantelli e convinto oppositore di ogni tipo di cementificazione. Contrario è anche il M5S e il suo candidato Massimo Poggi. Quanto potranno incidere i voti che, da sponde separate, uniranno i no-cemento a Idice? Lo diranno le urne.
Certo. Anche in Emilia negli ultimi anni non si è andati cauti con nuovi insediamenti edilizi ed opere stradali ... Nonostante il calo demografico, invece di puntare sul recupero, si è privilegiato costruire su nuove aree.
RispondiEliminaC'è bisogno di cambiare politiche e classi dirigenti!
Nazionali e locali. Queste hanno fallito, pensando agli affari e al PIL prima che alle persone, all'ambiente, al futuro.
L.
Domanda. Ma perché "Case di carta"? Mattoni e cemento o acciaio e vetri. Altro che carta, che sarebbe almeno riciclabile ...
RispondiEliminaCosa mi sfugge?
BiBi
"Basta case vuote, fragili, dispendiose e insicure come castelli di carta" dice il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza.
RispondiEliminaE' quanto avviene in molte regioni d'Italia (e non solo).
Probabilmente non è il caso di Idice e San Lazzaro.
Qui il problema è soprattutto il consumo di suolo agricolo per nuove edificazioni, senza proporsi la priorità del recupero delle aree urbanizzate e degradate ...
Gianni