mercoledì 5 marzo 2014

Matteo Renzi e il Suo Governo

Non finisce di sorprendere il Sindaco Segretario Presidente.
Ha battuto un altro record.
In tre giorni ha nominato e dimesso un Sottosegretario.
Forse si sta rendendo conto che "metterci la faccia" non è sufficiente.
Per governare un paese (da Oscar) come l'Italia, per affermarsi come politico e statista di valore nazionale ed essere leader riconosciuto e stimato anche in Europa e nel mondo occorrono idee nuove, progetti di cambiamento, visione di medio - lungo periodo, comportamenti coerenti ed alleanze adeguate.
Non è sufficiente una astratta cultura del "fare".
Si può "fare" bene e si può "fare" male. Si può "fare" nell'interesse di molti (che hanno bisogni semplici e primari) e si può "fare" per gruppi ristretti (che detengono potere e privilegi).
Come hanno dimostrato Monti e Fornero (con pianto). Loro hanno "fatto", male. Ed ancora, in tanti, paghiamo le conseguenze. La loro "riforma" delle pensioni (con l'età pensionabile a 67-70 anni) ha creato 390.000 persone senza salario, senza pensione e senza reddito (che solo in parte sono state successivamente salvaguardate mentre la maggioranza aspetta ancora risposte) e, soprattutto, ha ritardato l'uscita dal lavoro di centinaia di migliaia di donne e uomini, portando, anche per questo, la disoccupazione giovanile a livelli sconosciuti negli ultimi 50 anni (oggi siamo al 40%) e causato costi (aggiuntivi) per enti pubblici ed imprese in termini economici e di innovazione.
Matteo Renzi, anche per la giovane età, è sicuramente una personalità ancora da verificare ed ha, fin qui, suscitato opposte reazioni: speranze, critiche ed opposizioni.
Nella presentazione del suo Governo non ha seguito la strada "tedesca": un programma scritto e firmato (della serie, patti chiari), come pure qualcuno gli aveva proposto.
Ha preferito mantenere la ambiguità e le possibili interpretazioni che hanno caratterizzato tanta parte della politica italiana, anche negli ultimi anni (con gravi e crescenti danni per la credibilità delle istituzioni).
Si è proposto con una critica netta nei confronti del Governo LettAlfano ma ne ha accettato la stessa maggioranza e diversi importanti Ministri (del Nuovo Centrodestra).
Ha detto di volere cambiare la Costituzione ed il sistema elettorale "per il futuro" ed ha resuscitato il leader più squalificato (e interdetto!) "del passato"; con cui ha detto di essere "in profonda sintonia" e ha stretto un patto politico "prendere o lasciare".
Nella inusuale Dichiarazione Programmatica al Senato (a braccio) ha marcato distanza con l'ambiente (parlando "da Sindaco d'Italia" e affermando con tono deciso e sicuro "sarà l'ultimo voto di fiducia dei Senatori della Repubblica a un Governo") ed ha, nuovamente e duramente, polemizzato con l'unica vera opposizione che vuole (e che sente) avere: il Movimento 5 Stelle.
Sulle cose da "fare" e sulle risorse con cui "fare" non si è sbilanciato, nonostante abbia ribadito "l'ambizione smisurata" di governare fino al 2018.
Soprattutto, poche idee nuove, pochissimi progetti definiti, con impegni e scadenze precise.
Uno sicuramente buono e da sostenere con forza c'è: quello di investire maggiori risorse nella scuola e nella edilizia scolastica, per mettere in sicurezza bambini, ragazzi, insegnanti ed operatori. L'impegno di destinare a questo fine 2 miliardi; di aprire i cantieri il 15 giugno e di lavorare fino al 15 settembre sono una bella ed apprezzabile sfida. Di più, anche se di questo purtroppo non ha parlato: una possibile e interessante direzione di marcia per le imprese di costruzione, molte delle quali in crisi, quasi tutte strutturate per realizzare grandi opere e nuova edilizia, troppo poche specializzate nel recupero e nella valorizzazione dell'esistente. Naturalmente occorrono ora atti, appalti, realizzazioni, verifiche. Sicuramente, se l'intenzione è seria (come parrebbe di capire dai mercoledì di visita alle scuole d'Italia, e dalla decisione di prorogare di un mese le maggiori risorse per le pulizie e l'igiene tolte dai tagli di LettAlfano), anche molte altre risorse.
Giusta e urgente, inoltre, la volontà di Renzi di saldare subito tutti i debiti contratti dello Stato con le imprese che hanno lavorato per il pubblico ma che attendono ancora di essere pagate.
Troppo generici e indefiniti, invece, sono risultati gli annunciati obiettivi di "riforma" del lavoro, della pubblica amministrazione, del fisco e della giustizia. Ed, anche, alcuni condivisibili diritti civili, come lo "ius soli" o le unioni civili per cui ha annunciato "lo sforzo per trovare un compromesso" o il taglio "a doppia cifra del cuneo fiscale", per cui non è chiaro dove si recupereranno le ingenti risorse necessarie.
In sostanza, Renzi non indica e non propone una visione nuova ed alternativa di sviluppo, di economia e di società. Un progetto apprezzabile di riconversione industriale, ecologica e pacifica; di giustizia sociale; di moralizzazione della vita pubblica e di lotta ai privilegi ed alla illegalità. Obiettivi necessari ed urgenti per fronteggiare la crisi e per costruire il futuro (condiviso) dell'Italia e dell'Europa.
Imbarazzanti sono i silenzi del nuovo Presidente del Consiglio su Europa, Mediterraneo, grandi vicende internazionali. Nonostante l'incalzare delle scadenze: i dati continui sulla profondità della crisi politica, economica e finanziaria; la necessità di ridiscutere i trattati che hanno indotto recessione, disoccupazione, impoverimento, aumento del debito pubblico, della corruzione e del potere delle mafie internazionali che dispongono di grande liquidità; le elezioni di maggio per il rinnovo del Parlamento Europeo; i conflitti, spesso armati, nei paesi del Nord Africa, del Medio Oriente e del Sud Europa, gli scontri e la tensione sociale e politica crescente in Ucraina e con la Russia.
Un vuoto preoccupante (e tanto più grave!) se si considera che l'Italia avrà, dal prossimo luglio, la Presidenza della Comunità Europea e che, questo impegno, è stato portato ripetutamente a motivo di "stabilizzazione politica" e di Governo.
Ciò che emerge per questa legislatura è, dunque, la centralità delle "riforme" costituzionali e del sistema elettorale come da accordo (rinnovato nella telefonata di ieri) tra Renzi e Berlusconi: il cosiddetto Italicum (per la Camera) con presunte garanzie di governabilità ma, ancora e sempre, a scapito (pesante!) della rappresentatività (evocata dalla Corte Costituzionale nella bocciatura del Porcellum!); il superamento del bicameralismo con la trasformazione del Senato in una ancora indefinita Assemblea delle autonomie, senza voto di fiducia ai Governi e senza poteri legislativi; le modifiche del Capitolo V della Costituzione, sui poteri delle Regioni e delle Autonomie locali (ancora tutti da definire!).
"Riforme" con un dato evidente: i tempi diversi del dibattito parlamentare e della approvazione delle leggi, può determinare una contraddizione tra sistemi elettorali (di Camera e Senato) e, dunque, la dipendenza della legislatura (unicamente) dalla approvazione dell'accordo raggiunto e di quello da definire tra i due soggetti contraenti (il PD di Renzi e Forza Italia di Berlusconi), salvo andare ad un voto che imporrebbe anche per la prossima legislatura le "larghe intese" PD - Centrodestra vecchio e nuovo, che si dice (ufficialmente) di voler superare.
Se queste sono le nebbie e le trappole in campo con il nuovo Governo RenziRenzi, i Ministri e soprattutto i Viceministri ed i Sottosegretari ne sono una triste conferma e meritano alcune ultime sottolineature.
Cosa ci dice la nomina di un personaggio inquietante come Antonio Gentile? Chi e perché ha indotto Matteo Renzi a quella scelta?
E' una vicenda casuale e anomala, in un contesto autorevole, di qualità e di potenziale rinnovo della classe politica dirigente?
Purtroppo non è così. I casi incomprensibili, di "cattiva" politica, di uomini espressione di interessi "privati" e di gruppi di potere sono numerosi. Alcuni clamorosi.
Perché la recente vincitrice delle primarie sarde del PD, Francesca Barracciu, ritirata dal confronto elettorale per coinvolgimento nelle indagini sulle spese indecenti in Regione, viene nominata?
Perché altri personaggi indagati e dimessi, come gli ex Presidenti della Regione Basilicata, Filippo Bubbico e Vito De Filippo, sono, nominati in importanti Ministeri?
Perché un altro discusso indagato, come il PD campano ed ex craxiano Umberto Del Basso De Caro, viene nominato alle Infrastrutture e Trasporti, insieme al socialista Riccardo Nencini, dopo la discutibile conferma a Ministro di Maurizio Lupi, esponente di Comunione e Liberazione e della potente lobby della Compagnia delle Opere?
Perché uomini vicini a Berlusconi e sostenitori del suo sistema di potere, come Enrico Costa e Cosimo Maria Ferri, sono nominati alla Giustizia?
Altre scelte pongono problemi di ordine più politico e culturale che etico e morale: Gianluca Galletti all'Ambiente, Federica Guidi allo Sviluppo Economico e Stefania Giannini alla Istruzione, Università e Ricerca.
Sono questi gli uomini e le donne che possono avviare un percorso nuovo per l'Italia e per l'Europa e costruire un futuro migliore? O sono piuttosto i figli delle classi dirigenti politiche, imprenditoriali e di potere che ci hanno portato al disastro ed ai problemi attuali?
Parliamone!


10 commenti:

  1. Mi debbono spiegare perché se un candidato non va bene per correre alla Presidenza di una Regione, può essere valido per comporre la compagine di Governo. Vale in generale, ma soprattutto ora. Di fronte alla crisi di credibilità delle istituzioni.
    La delusione va decisamente oltre le preoccupazioni.
    Se la spinta alla rottamazione ha pagato, dalla rottamazione si può anche restare travolti ... Non è una minaccia a Renzi, non ne avrei neanche le possibilità. E' un sincero consiglio. Per ridare speranza agli italiani!
    Ciao

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  2. Suggerisco di ascoltare il coro dei bambini e delle maestre della scuola di Siracusa in occasione della visita di Matteo Renzi.
    Suggerisco di ascoltare il coro dei giornalisti Rai sulle performance quotidiane del Presidente del Consiglio.
    Il paese ha finalmente trovato un nuovo leader e la sua guida illuminata ci condurrà ad un nuovo radioso futuro!
    Allegria

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  3. La mia opinione è che Renzi si sia messo sulla graticola. Non so se volontariamente o consapevolmente. Forse è anche un po sadico.
    Le due maggioranze, quella per il Governo e quella per le riforme costituzionali ed elettorali, apparentemente in competizione, gli faranno sputare sangue e ci spoglieranno. Poi quando noi ci saremmo arrabbiati a modo lo porteranno al voto ...
    Franca

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  4. Ho visto Renzi al Consiglio d'Europa.
    Ho sentito i brividi correre lungo la schiena.
    Di fronte al rischio di un nuovo conflitto nel vecchio continente, il nostro Presidente, dalla "smisurata ambizione", si è accontentato di poche banali dichiarazioni sull'impegno ad ascoltare " ... la voce dell'Ucraina".
    Ma quale Ucraina? Quella che ha votato l'ultima volta, sotto gli osservatori internazionali che hanno convalidato la vittoria di Yanukovic? Quella dei rivoluzionari di Piazza Euromaidan a Kiev che hanno ribaltato quel voto? Quella della signora Tymosenko? Quella dei neo-nazizti di Svoboda o di Pravi Sektor oggi al Governo di Kiev? Quella delle nostre badanti, che chiedono, più semplicemente, lavoro, reddito e salute?
    Anna

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  5. Io sposterei il discorso sul PD, di cui Renzi è la degna emanazione.
    Un partito per nulla erede della sua storia, che anzi ha mantenuto il peggio della tradizione partitica italiana e ha assunto il peggio del nuovo partitismo.
    Renzi è cresciuto in quella realtà, cosa pretendiamo?
    Si è sempre detto che Berlusconi andava battuto sul suo terreno, no? Renzi si è preparato molto bene.

    MDC

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  6. E' ormai conclamato che il Pd non è e non può essere considerato un partito di sinistra , Renzi rappresenta la soluzione finale del partito Veltroniano , da partito a vocazione maggioritaria , partito liquido, leggero, a partito Gassoso , partito inesistente , partito di un'uomo solo .
    Nella miglior tradizione Italiana.
    Tutto il resto è nulla . Immutabili si susseguono Governi che non si pongono in modo sostanziale il "che fare ", ma solo cosa fare per mantenere il cosidetto status quo .
    Come il nella miglior tradizione Napoletana" Facimmo Ammuina ".
    Le Grandi forze politiche Italiane di opposizioni e di Governo dimostrano ormai una antropologica incapacità al cambiamento , il loro orrizzonte è il Malgoverno , non l'uscita da una politica liberista e neocapitalista .
    Orrizzonte di basso profilo .
    Un salto di qualità si può fare , le elezioni Europee rappresenteranno un banco di prova importante .
    La strada giusta si può imboccare , non contro un nemico ma per unire le forze che possono cambiare questa Europa.
    G.

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  7. Visto che l'otto marzo abbiamo festeggiato le donne (anche quelle che esprimono cultura maschile) ricordiamo che dopo aver qualificato il Governo con giovani donne, il bel Matteo e Silvio stanno ancora discutendo se consentire una qualche forma di rappresentanza di genere alle istituzioni riformate ...
    La coerenza è decisiva se si vuole essere credibili. O no?

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  8. A me questo Governo non convince.
    Non è impegnato su 3 questioni decisive.
    1. Fare pagare chi evade le tasse.
    2. Combattere l'economia illegale.
    3. Contrastare la corruzione.
    S.

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  9. Con Renzi si tira dritto. Il nuovo sistema elettorale non guarda in faccia a minoranze, a donne, ad alleati di governo, ad alleati di coalizione ...
    Si tira dritto. Il problema è fare. Fare subito. In fretta. Perché si è già in ritardo. Febbraio è passato e questo è già il mese della riforma del lavoro.
    Dunque, fare in fretta! Bene? Va bene. Ma sono anni che se ne parla ... Occorre fare, fare, fare! Subito. Siamo già in ritardo.
    Basta mettere i bastoni tra le ruote! I partitini hanno rotto. Non possono imporre la loro volontà. Sono partitini. Noi la maggioranza. E ci assumiamo le responsabilità che ci competono. E' ora di votare! Siamo in ritardo sugli impegni. Ora è il momento di fare! Le donne del PD si arrabbiano? Ma vogliono mandare tutto all'aria? Basta è il momento di fare! Le donne hanno rotto!
    La Camusso vuole incontrarci? Basta! sono anni che si discute. I sindacati hanno rotto. Poi ho sentito Landini ... Basta! E' quasi aprile. C'è la riforma della pubblica amministrazione da fare!
    Volete discuterne? Basta è tempo di fare ...
    Mario C.

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  10. È il massimo!
    Il PD, mentre è impegnato a bloccare alla Camera tutti gli emendamenti che mettono in discussione l'accordo Renzi - Berlusconi, anche a costo di deludere gli alleati di coalizione con cui ha conquistato la maggioranza relativa nel febbraio 2013 (SEL e Centro Democratico di Tabacci), dice che dovrà essere il Senato a correggere le "gravi ferite" provocate dal mancato accoglimento delle modifiche sostenute dalle donne (di PD e FI) ...
    Ma come, il bicameralismo sarebbe funzionale?
    E allora, l'obiettivo di abolire il Senato, parte organica dell'accordo Renzi - Berlusconi?
    Le incoerenze e le improvvisazioni sono caratteristiche di chi naviga a vista.
    Il Governo senza fini sociali, il Governo per gestire il potere.
    Ci si poteva aspettare di più!
    Nik

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