lunedì 3 febbraio 2014

Una storia di territorio, di fisco, di potere

Piove sull'Italia.
In Sicilia 3 vittime. In Toscana ed Emilia frane minacciose determinano crolli e pericoli.
Nella capitale, intere zone residenziali finiscono (e restano) sott'acqua.

Tra questi alcuni quartieri costruiti tra gli anni '60 e '70 da un importante costruttore edile, amico del potere democristiano all'epoca al governo del paese e della città, Renato Armellini.
Così, anche a causa della abitabilità consentita nei decenni successivi ai piani terra e negli scantinati di quei palazzi, dello sviluppo urbanistico e della mancanza cronica, ma sempre più marcata, di manutenzione ordinaria e straordinaria (in particolare, al sistema fognario) un normale evento naturale ha portato danni gravi al patrimonio collettivo e a decine di migliaia di persone.
Già si dice che i costi necessari per ripristinare la "semplice normalità" saranno almeno il doppio di quanto sarebbe costata una opportuna prevenzione.
Intanto, una recente indagine della Guardia di Finanza ha portato alla attenzione dell'opinione pubblica una signora che possiede centinaia di appartamenti, palazzi ed alberghi.
Il suo nome è Angiola Armellini ed è la figlia del grande costruttore romano. La Repubblica (30 gennaio) ci informa che per una decina di anni è stata anche compagna di Bruno Tabacci (stimato dirigente DC, poi Presidente della Regione Lombardia e nel 2012 candidato a Premier nelle primarie del Centrosinistra con Bersani, Renzi e Vendola).
L'accusa è di aver nascosto in oltre un decennio al Fisco circa due miliardi di euro e di non aver pagato ICI ed IMU per 1.243  (milleduecentoquarantatre) appartamenti romani di sua proprietà.
Non siamo ai confini del mondo, ma nel cuore del paese. Nella città amministrata da politici (quasi) sempre apprezzati e considerati, soprattutto da tanta parte della classe dirigente nazionale e dai grandi organi di informazione: Francesco Rutelli, Valter Veltroni, Gianni Alemanno.
Quanta indignazione suscita questa ennesima storia italiana (di uso e di politiche del territorio e, insieme, di frode ai danni dello Stato e del paese)?
Quale attenzione determina sui giornali nazionali, nei vari TG e nei programmi radiotelevisivi? Quante domande vengono fatte dai vari conduttori (Fazio, Annunziata, Bignardi, ...) ai loro autorevoli ospiti?
Quali iniziative sono state assunte in Parlamento? Per renderlo, come giusto, produttivo, efficiente, autorevole?
Quante dichiarazioni e interviste hanno visto protagoniste le più alte cariche dello Stato? Quali provvedimenti di Governo sono stati assunti?
Hanno qualcosa da comunicarci Renzi, Letta, Berlusconi, Grillo, Casini, Alfano ... Boldrini, Grasso, Napolitano?
E, ancora, Squinzi, Marchini, Chicco Testa, ... Scalfari e Augias?
Non è anche questo (clamoroso) silenzio un segno del fallimento di una intera classe dirigente e di un sistema politico, economico, sociale, della comunicazione che, evidentemente, considera "normali" questi fatti, questo "marcio" che ribolle e, al massimo, merita qualche articolo nelle pagine interne di un giornale o uno spazio in "Presa Diretta" e "Report"?
Molti amici chiedono di essere propositivi.
Di non limitarsi alla denuncia del "disastro italiano".
Giusto! Di questo abbiamo bisogno.
Ma anche questa tipica storia italiana è insieme una denuncia ed una proposta.
Si deve investire molto (moltissimo!) di più nella salvaguardia del suolo, del territorio e dell'ambiente naturale; si debbono e si possono recuperare ingenti (molto ingenti!) risorse pubbliche dalla lotta alla evasione e dalla elusione fiscale!
Ed anche per i costi di un sistema sempre piu intollerabile di corruzione (60 miliardi annui, secondo autorevoli fonti italiane ed europee) e di "propaganda" pubblica (opera di una RAI sempre più piegata connessa al potere politico e dei partiti).


5 commenti:

  1. Risulta che la Armellini affittava anche a pubblici uffici ...
    E' solo un elemento aggiuntivo.
    Penso anche io che una realtà di queste dimensioni non possa essere in ombra o dimenticata.
    Più facile pensare a un sistema di corruzione.
    Naturalmente trasversale. E l'ambiente romano offre diverse conferme. Rutelli? Chi era il suo tesoriere? Regione Lazio? Perché si è sciolto il Consiglio? In questo blog si è scritto del sistema rifiuti romano e laziale, da Cerroni a Colucci ...
    È ora di finirla. Siamo la barzelletta d'Europa e del mondo!
    BiBi

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  2. Hai anticipato un servizio di Piazza Pulita.
    Emerge che il Comune di Roma da anni affitta palazzi di una Società con sede in Lussemburgo, controllata da una società con sede in Nuova Zelanda, e in realtà di proprietà della Armellini, ad uso Case Popolari.
    Sono abitazioni insane e cadenti, per le quali il Comune di Roma spende 4.200 milioni. La Armellini incassa e non paga le imposte!
    Lei fa i suoi affari ma gli Amministratori pubblici bipartisan?
    L.

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  3. Ma Tabacci, il PD o il Centrosinistra che c'entrano con questa brutta storia?
    F.G.

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    1. Bruno Tabacci, il PD ed il Centrosinistra non risulta siano coinvolti.
      Ciò che colpisce è, tuttavia, la vicinanza di mondi imprenditoriali e politici.
      Abbiamo scritto sul sistema Cerroni e sui rapporti Cancellieri - Ligresti.
      E' aperta una indagine su Colucci.
      E' sceso in campo Marchini, e di lui si continua a parlare.
      Sono noti i rapporti familiari tra Casini e i Caltagirone.
      Frequentazioni che apparentemente dovrebbero indurre al massimo di rispetto delle regole, della legalità, della cautela. La vicinanza e la notorietà dei personaggi dovrebbero portare alla irreprensibilità ed alla responsabilità reciproca.
      Invece, sta emergendo che, spesso, non è così: la vicinanza offre solo "opportunità" private ... Raramente si registrano pubbliche "virtù". Punto.
      Gianni
      Gianni

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  4. Si. Poi dicono che mancano risorse per fare cose utili.
    Sono tutti coinvolti: un sistema di affari. Impresentabile.
    Forse bisogna accodarci al tutti a casa ...
    Raffa

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