giovedì 20 febbraio 2014

Peppone e don Matteo

I due protagonisti (e, di conseguenza, i rispettivi fan e partigiani) continuano a "sfidarsi", senza dialogare.
Ognuno gioca la Sua partita, politica ed elettorale.
Riflettiamo.
Matteo Renzi punta dritto all'obiettivo.
Il nuovo PD ha sfiduciato il suo Enrico Letta.
Il Segretario Sindaco dalla "smisurata ambizione", ricevuto l'incarico istituzionale dal Presidente della Repubblica, ha ribadito "la profonda sintonia" con Silvio Berlusconi su riforme Costituzionali e nuova legge elettorale, come da accordi fatti nell'incontro al Nazareno (ricordiamo, "prendere o lasciare", salvo "nuovo accordo" dei due contraenti, evidentemente "auto-candidatisi" a rappresentare una presunta "maggioranza" e una presunta "opposizione").
Partendo da questa ripetuta, esibita buona interlocuzione ieri un raggiante Silvio Berlusconi, appena uscito da un lungo incontro tra delegazioni e 7 minuti a quattr'occhi con Renzi, ha praticamente votato la fiducia al giovane Presidente incaricato "e al suo team"; mentre il Segretario Candidato Premier, poco dopo, ha annunciato soddisfazione per "l'ottimo lavoro", "la certa chiusura a fine settimana", la presentazione del nuovo Governo e della vecchia maggioranza (LettAlfano Due) per tutta la legislatura (fino al 2018!) tra lunedì e martedì. Ci aveva già detto: "entro febbraio legge elettorale, entro marzo lavoro, entro aprile riforma della pubblica amministrazione, entro maggio riforma del fisco".
Un Governo sicuramente con diversi equilibri tra le tante correnti politiche (e gli spifferi) del Centro e della Destra che, evidentemente, presto rinunceranno ad ogni impuntatura e pretesa.
Questioni comunque secondarie, secondo Renzi, di fronte al via libera del Grande Capo del Centrodestra italiano, i cui uomini (Denis Verdini, in testa) assicurano Il nuovo PD (e i preoccupati, riottosi "diversamente berlusconiani") di eventuali ulteriori voti di un gruppo di parlamentari di area centrodestra (campani e no).
Così Matteo Renzi può delegare Graziano Delrio a discutere con "i partitini" che chiedono un "vertice" della nuova maggioranza. Lui è "allergico" ai vertici di maggioranza, ha "altro da fare" e non ha tempo da perdere, dice alla stampa e al paese.
In qualche misura l'ennesimo sgarbo.
Uno sgarbo sicuramente più grave (loro sono "gli alleati di legislatura e di Governo") di quello, irriguardoso e irriverente, ricevuto pochi minuti prima da Beppe Grillo (un avversario dichiarato) nell'incontro in streeming e a reti unificate.
"No non ti faccio parlare. Non siamo venuti qui per ascoltare il tuo programma. Non sei affidabile. Ogni giorno cambi opinione (su Letta, sul Governo con gli uomini di NCD, sulla tua Presidenza del Consiglio senza voto degli elettori). Non è un fatto personale, tu sei un buon ragazzo, ma rappresenti gli interessi delle banche e dei potere forti, di un sistema marcio".
Un fiume in piena, il comico politico.
Anche dopo l'inutile incontro con il Presidente incaricato. Ne ha, in particolare, per i giornalisti e gli editori che da settimane, con poche eccezioni, propongono dei parlamentari 5 Stelle e del "Suo" Movimento una rappresentazione sicuramente goffa, prevenuta ed offensiva ("eversori", "squadristi", "esecutori di ordini dei veri padroni"...).
Dunque, un ennesimo (non nuovo) "spettacolo" di comunicazione.
Uno scontro tra Capi assoluti, indiscussi e indiscutibili.
Che, naturalmente, esaspera le posizioni, divide e allontana due "mondi" che chiedono "a modo loro" un cambiamento.
Da una parte, chi ha sperato, con il Centrosinistra di Bersani, in un "Governo del cambiamento" (più lavoro, più diritti, più giustizia sociale, meno conflitti di interesse, battere Berlusconi e tutto ciò che rappresenta ...) e vede ambiguità e pratiche inaccettabili nel Movimento 5 Stelle ("l'antipolitica", "il nuovo populismo", un movimento confuso e distruttivo ...), ha la conferma che gli altri (Grillo e i Suoi) "non fanno politica", non vogliono neppure "confrontarsi", perdono tutte le "occasioni".
Dall'altra, chi ha sperato di produrre un cambiamento (politico e di sistema, contro l'immoralità diffusa, l'impoverimento crescente e le caste ...) con il voto ai "5 Stelle", ha la conferma che Grillo continua ad essere il principale interprete della opposizione a "questa politica", a "questo confronto" caratterizzato da parole pesanti (anche pesantissime!), insulti reciproci e pochi (pochissimi!) atti parlamentari (come il voto per la decadenza di Berlusconi), ma anche che gli altri (Renzi e "il suo teem") stabilizzano oltre ogni scadenza già annunciata le larghe e le strette intese, la difesa del potere finanziario e capitalistico esistente, di grandi o piccoli "affari".
Dunque un muro contro muro tra persone con interessi vicini (vicinissimi!), se non coincidenti: cambiare la società ed il sistema, per costruire un mondo più giusto, equo, sano, civile, capace di valorizzare la cultura, l'impegno, le competenze, le disponibilità di ognuno.
Non a caso qualche sondaggio e studio racconta (ancora oggi) che sono maggioritari gli italiani che ritengono più naturale e preferibile per il futuro dell'Italia una intesa ed una alleanza politica e parlamentare tra Centrosinistra e Movimento 5 Stelle.
Che fare, qui ed ora, per uscire da questo scontro di "mondi" comunicanti e in-comunicanti?
Mondi che, a differenza dell'evocato racconto di Guareschi (in cui Peppone e don Camillo, pur combattendosi, finivano per essere utili ai bisogni sociali del tempo ed al progresso del paese) continuano una sfida improduttiva e dannosa per i problemi comuni, per una società in crisi, dove i Grandi Condannati per frode ai danni dello Stato (e di tutti noi) "diventano" padri Costituenti e tornano da presunti "statisti" a varcare le soglie del Quirinale e di Montecitorio dopo essere stati estromessi da Palazzo Madama.
È sufficiente ed adeguata la iniziativa meritoria di Barbara Spinelli, di Andrea Camilleri, di Paolo Flores D'Arcais, di Luciano Gallino, di Marco Revelli e di Guido Viale?
Come si evolverà l'interessante dibattito congressuale in SEL o quello nelle minoranze del PD che credono nella "alternativa" e non solo nella "alternanza"?
Che sbocchi avrà la sincera e condivisibile confessione - disperazione - riflessione di Fabrizio Barca al falso "Niki"?
Che piega e soluzioni prenderà il duro confronto politico e sindacale tra i lavoratori e le loro organizzazioni, nella CGIL e nella FIOM?
Sarebbe bello discutere apertamente ed anche aspramente se necessario.
E' necessario andare oltre lo scontro Peppone (Grillo) e don Camillo (Matteo) e costruire ponti di dialogo creativo e radicalmente alternativo!






15 commenti:

  1. Renzi più deludente di quanto pensavo.
    Grillo non mi ha mai convinto.
    Fernandel e Gino Cervi, ancorché personaggi romanzati, mi sembrano molto più espressione del popolo del loro tempo.
    I protagonisti del nostro tempo secondo me hanno meno valori del sindaco e del prete della bassa emiliana.
    Forse non solo perché questi sono toscani e liguri ...
    M.

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  2. Ma siamo sicuri che Renzi è in porto?
    Tra le pressioni dei vertici europei, di Napolitano, della Banca d'Italia, di Berlusconi, di Alfano, degli imprenditori, dei sindacati, degli artigiani ...
    Comunque vedremo a ore ...
    Quanto alla sinistra sinistra mettere insieme i mille rivoli mi pare dura. Ci si è fatti male per troppo tempo.
    Qui vedremo al voto!
    Carlo

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  3. Perché "presunta maggioranza e presunta opposizione"?
    Non puoi negare che il voto degli italiani abbia scelto che il PD sia maggioranza e FI opposizione.
    Partiamo da questa realtà.
    E dal fatto che cambiare il sistema elettorale è un dovere del Parlamento, per accordo unanime. Ed è bene farlo di comune accordo.
    Antonio

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  4. Paragonare Peppone al Comico non esiste neppure nella commedia che il Sig. Grillo continua a recitare .
    Don Camillo e Peppone , pur nella esasperata raffigurazione data da Gureschi , rappresentano , rispetto agli attuali Renzi e Grillo ,due alti esempi di politici . E di un senso della Comunità completamente assente nei due attuali.
    Ora cosa fare di fronte ad un disegno neoconservatore e ad un concetto sempre più antidemocratico di società rappresentato da Renzi , dico da Renzi ,e non dal PD , perchè il PD è ancora un partito che rappresenta milioni di cittadini , le primarie lo testimoniano .Vedremo come si evolverà il dibattito al suo interno , perchè almeno lì un dibattito esiste.
    L'unica "Opposizione " se è Grillo, la giudico una non opposizione ,ma anzi un problema perchè l'ecquivoco sta proprio lì ,nel considerare e pensare il M5S sia un partito rivoluzionario e portatore di istanze di Democrazia ,Partecipata e Diretta non ci si accorge che di fatto , il M5S ,è e vuole essere, un partito interclassista , fondamentalmente Giustizialista , con un concetto di Democrazia Interna legato all'appartenenza e all'ubbidienza del capo. Un Partito fondamentalmente Peronista , con il concetto populista del peronismo e in alcuni aspetti parafascista che albergava in quel movimento.
    Al M5S non gli interessa il governo del paese , Grillo e Casaleggio , lo hanno ripetuto e scritto in tutti i modi . Loro vogliono la distruzione di questo modello di democrazia ,vogliono la democrazia del PC , del Mouse.
    E nel loro splendido concetto che hanno di opposizione , continuano ad essere gli alleati più funzionali a questo sistema.
    Ma andiamo oltre , Grillo e Renzi , sono fondamentalte , due problemi Italiani .
    Cioè Nostri ,dell'Italia, o li risolviamo o non usciremo dalla nostra subalternità .
    La partita VERA si gioca in Europa, o ci si rende conto che si è rotto un sistema che riusciva a declinare Capitalismo e Democrazia , Capitale e Lavoro , e conseguentemente o si affrontano , a Livello Europeo , Mondiale, questi problemi o non usciremo mai da questa crisi ,che è di Sistema ,non seplicemente e puramente economica.
    Non bastano le grida contro la Kasta ,ladra e truffaldina, non bastano gli slogan contro banche e banchieri , non basta e non bastano leggi e leggine .
    Non serve ululare contro l'Europa e contro L'Euro, l'euro a due velocità è un regalo a chi vuole una Europa sempre più asservita ai poteri economici,
    Serve una precisa scelta di campo , per una economia sociale e non di mercato , una politica per le genti e non per la finanza ,Una BCE che sia banca di tutti .

    Serve una Europa capace di fare questo , e la lista Tsipras può dare una piccola , per ora , ragione di essere ,a tutto questo .

    Penso che un insuccesso della lista Tsipras segnerebbe ,forse , per decenni la fine della speranza di un'Europa diversa.

    P.S.
    Una breve ,finale osservazione , in Italia il problema da porci , non è quale sia la vera opposizione , ma , che siamo l'unico paese Dell'Europa Occidentale senza un grande forza di SINISTRA, o la ricreiamo o ci teniamo quello che abbiamo e continuiamo a urlare al nulla.
    Questo a mio modesto parere.
    G.

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  5. Antonio, la realtà e la sua capacità di lettura è sicuramente il punto di partenza per chi vuole governare il paese e cambiare la società nell'interesse comune.
    E allora:
    1. la prima coalizione nel voto di febbraio 2013 è il Centrosinistra di Bersani (che aveva vinto nettamente su Renzi le primarie 2012). Parte determinante di Italia, Bene Comune era Sinistra Ecologia e Libertà, senza i cui sostenitori il solo PD (a "vocazione maggioritaria") difficilmente avrebbe raggiunto la maggioranza relativa. Considera anche che, dopo il voto, le divisioni del PD e le sue scelte per le larghe intese hanno rotto unilateralmente la coalizione che ha conquistato quella maggioranza relativa. Dunque, nessun voto popolare ha dato la maggioranza al solo PD!
    2. qual è la maggiore (più rappresentativa!) forza della minoranza? Chi può dirlo con supporto di libere elezioni? Berlusconi (un uomo ora interdetto, ancorché leader in caduta di consensi, come ha confermato anche il voto sardo!) è oggi rappresentativo di un nuovo partito, mai sottoposto a giudizio popolare, Forza Italia. A febbraio 2013 è vero che la Coalizione di Centrodestra fu, complessivamente, seconda forza. Ma il solo PdL raccolse, già allora, meno voti del M5S e, ora, Forza Italia non rappresenta più gli
    Alfano, Cicchitto, Formigoni ... il neonato Nuovo Centrodestra.
    Per questo credo sia giusto parlare di "presunta" maggioranza e di "presunta" minoranza!
    Fin qui i fatti.
    Aggiungo (ma qui siamo alle libere opinioni).
    D'accordo per un diverso sistema elettorale. Basta Porcellum!
    Ma in quale direzione deve andare la riforma?
    Tutte le riforme vanno bene nell'Italia di oggi?
    Discutiamone. Confrontiamoci sui contenuti.
    A me, ad esempio, non piace proprio l'operazione del Segretario Sindaco.
    Trovo incredibile (e inaccettabile!) la "profonda sintonia" tra Renzi e Berlusconi con l'accordo del Nazareno su riforma costituzionale (!) e elettorale.
    Quel "prendere o lasciare" di due "politici" la cui forza è tutta da verificare!
    Di un Renzi mai votato dagli italiani (guai confondere le primarie di un solo partito con le elezioni!) e di un Berlusconi (ora anche condannato in via definitiva, decaduto dal Senato e interdetto).
    O vogliamo affidare la nostra Costituzione ed il futuro delle nuove generazioni a "smisurati ambiziosi" che scelgono sempre il comando alla politica partecipata e alla democrazia rappresentativa?
    Gianni

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  6. Caro G., penso anch'io che occorra battersi con Tsipras per un'Altra Europa: democratica, sociale, solidale, politica, di pace, cooperativa. Da tempo apprezzo gli articoli di Barbara Spinelli su la Repubblica. Da anni condivido gli argomenti e le battaglie di Guido Viale e Marco Revelli. Ho profonda stima e considerazione per Luciano Gallino e Andrea Camilleri.
    Questa iniziativa propone una alternativa secca alla vecchia Europa dei Popolari e dei Socialisti, dei neoliberisti e del new labor, degli alti burocrati e del finanzcapitalismo.
    Critica il presente e le classi dirigenti che lo hanno determinato e si batte per governare un cambiamento che costruisca un futuro migliore.
    Lavoriamo per un successo di questo nuovo impegno comune e di tutti i suoi protagonisti della prima e della seconda ora.
    Ciò che però dobbiamo approfondire è quanto occorre fare per cambiare, insieme all'Europa, anche le politiche di governo in Italia, nelle nostre Regioni e nei Comuni.
    Per intenderci: come riconvertire il sistema produttivo ed economico del paese nell'interesse della qualità della vita delle persone e dell'ambiente; come riorganizzare il territorio nazionale e le città per una maggiore sicurezza dei cittadini, per migliorare la qualità dell'aria, dell'acqua e degli alimenti; come fare giustizia e combattere mafie, malaffare, corruzione, evasione ed elusione fiscale, interessi di casta contrapposti a interessi generali e delle classi sociali subalterne.
    Il Governo RenziRenzi cambia la politica nazionale? Cambia lo scenario in cui operano gli amministratori locali e regionali? La sinistra impegnata per un'Altra Europa come opera? In Emilia ed a Bologna, per intenderci, continuiamo così? Cosa ci propongono le esperienze del terremoto, dell'alluvione, delle frane, della pressione mafiosa denunciata in questi giorni, degli sprechi nelle risorse pubbliche (da Delbono a Monari e Montanari, ad amici e compagni ...), della risposta di Merola al referendum per la priorità delle risorse alle scuole pubbliche, per investire nel passante nord e nella autostrada Orte -Mestre, per privatizzare TPER, per vendere le grandi aree demaniali bolognesi ... La "Sinistra" può continuare a non vedere e combattere questi fatti e queste scelte di governo?
    Il successo di Grillo e Casaleggio parte da queste contraddizioni profonde della Sinistra e del Centrosinistra Italiano che credo spieghino meglio le ragioni sociali, culturali e di potere delle larghe intese (Monti, LettAlfano e RenziRenzi) e di Governi locali (magari anche di alternanza) incapaci di innovazione e progetti di nuova società.
    Coloro che hanno compiuto negli ultimi anni la scelta del M5S meritano, dunque, di essere considerati per quello che sostengono e fanno (nel bene e, naturalmente, nel male!) e liquidarli come "eversori", squadristi" o "stupratori" offende prima ancora dei colpiti la reputazione di chi li pronuncia (e la scarsa consistenza politica e culturale di queste tesi).
    Chi vuole cambiare unisce le energie, le intelligenze e le forze popolari impegnate contro questo sistema e non le divide e le contrappone per una stupida concorrenza.
    Gianni

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    1. Cosa intende fare la Sinistra Sinistra nelle scelte locali e nazionali è per una riconversione sostenibile dell'economia, un cambiamento complessivo del sistema produttivo ,ed una sempre maggior publicizzazione dei servizi ai cittadini , come da Costituzione .
      La Sinistra Sinistra si è impèegnata in questi ultimi anni a fianco dei movimenti per una scuola pubblica e per la publicizzazione dei beni primari , anche a costo di perderci visibilità .
      Il Centrosinistra è , per ora , una strada senza Uscita, un vicolo cieco , occorre lavorare per riaprire una prospettiva di Governo , non da posizioni minoritarie, ma è ritengo comunque indispensabile lavorare per essere culturalmente Egemoni in una prospettiva futura .
      Chiaramente il riferimento al M5S non è rivolto agli elettori , non considero chi vota o a votato M5S ,"eversori", squadristi" o "stupratori" ,il ragionamento si riferisce al disegno complessivo del Magnifico Duo, io lo considero esiziale,ad essere benevolo.
      La Sinistra Sinistra a mio parere vuole cambiare i paradigmi in campo , le idee ci sono , le forze meno , dare gambe alle idee è indispensabile.
      La lista Tsipras ,può essere un 'inizio . Se poi qualcuno si vuole unire lì la Sinistra si vede e C'è .
      G

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  7. Capisco l'ironia.
    Beppe in effetti è l'anti-sistema. Quello che una volta erano i comunisti. Soprattutto il Peppone di Guareschi, più sovietico che emiliano.
    Matteo invece è un gran prete, furbo quanto don Camillo.
    Certo che le differenze enormi tra questi e quelli non mancano e imparagonabili sono i tempi. 50 anni sono quasi una vita.
    Pensare ad un Peppone alle prese con la Rete e Casaleggio è impensabile e così don Camillo che twitta "Arrivo. Arrivo. #lavoltabuona"!
    Sic!
    Tutto il resto è noi. Come dice qualcuno ...
    L.

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  8. M.R. il Mega Rottamatore (al secolo Matteo Renzi) è arrivato e si è fermato.
    Da sostituire sono solo i vecchi Ministri PD o del vecchio Centro, non quelli del Nuovo Centrodestra.
    Nel suo Governo, va bene il Grande Costruttore Maurizio Lupi (Compagnia delle Opere, naturalmente private o pubbliche che siano) ai Trasporti ed alle Infrastrutture; va bene Beatrice Lorenzin (altra diversamente berlusconiana) alla Sanità; va benissimo, soprattutto, Angelino Alfano agli Interni (che, con il caso kazako, si è fatto esperienza ...). Spiacenti, invece, per Emma Bonino (donna stimata) che riportando in Italia mamma e bambina sequestrate e riconsegnate al "regime", evidentemente, non ha capito quel che doveva ed ha pagato il suo imperdonabile errore!
    Ora il mestiere di M.R. è cambiato.
    Dovrà soprattutto Conservare!
    Iddio lo consiglierà per il meglio, come accadeva a Don Camillo?
    Se no, ci penserà il Rivoluzionario, Peppone ... Pardon, Beppe!
    Chi vivrà vedrà.
    Ciao!

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  9. I nostri amici ECODEM si sono fatti rispettare!
    Infrastrutture ancora a Lupi. Si è impegnato per il Passante Nord, la nuova Cispadana, l'autostrada Mestre - Ravenna - Cesena - Orte, per il nuovo TAV Adriatico Bologna - Bari ...
    Sviluppo alla Guidi. Ducati. Ex presidente dei giovani industriali. Grandi opere e infrastrutture a gogo ...
    Lavoro a Poletti. Presidente delle Cooperative. CCC, CMC, ... forse si ricostituirà anche la Coop Costruttori di Argenta.
    Ambiente a Galletti. L'amico di Casini. Una certezza!
    Meglio di così?
    Forse il nostro Ermete farà il Sottosegretario. Oppure il responsabile Ambiente del PD. O forse no: c'è una incompatibilità di cariche. Forse ...
    Forse meglio così. Lega Ambiente è più libera di agire. Forse.
    Angela

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  10. Il gioco ci può anche stare.
    Resta il fatto che don Matteo appare più un prete di città, che riempie la sua parrocchia di imprenditori, classi medio alte e "arrivati": Guidi, Poletti, Galletti ... Scarsi rapporti con il mondo "semplice", associativo, popolare di don Camillo.
    Così Beppe che vuole la rivoluzione con la rete e i ceti medi "senza presente e prospettive". Mentre il rivoluzionario Peppone riempiva le sezioni con operai e braccianti dalle mani nodose.
    Dai tempi della lotta di classe a quelli dello spettacolo in diretta TV il passo è netto.
    Sic!

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  11. Letto.
    Bene.
    Per le europee c'è la lista a sostegno di Tsipras.
    Per le amministrative?
    Durissima.
    Nik

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  12. Peppone un comunista negli anni del dopoguerra, quando ancora i rapporti con il PCUS di Stalin erano stretti.
    Grillo un capo movimento in un mondo diverso, ma con logiche che ritornano. La critica non è gradita.
    La diversità dipende solo dal potere posseduto?
    Per me la critica è fonte di creatività e progresso ...
    Franca

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  13. Don Matteo? Una vera delusione!
    Quale rottamazione? ViceMinistri e Sottosegretari impresentabili.
    Il recupero di personaggi della peggio politica.
    Se il buongiorno si vede dal mattino ... chi spera nel cambiamento deve ormai guardare altrove.
    Purtroppo una nuova delusione.
    Nik

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  14. Renzi, mi pare piuttosto, il monarca quasi assoluto di un regno composto di molti feudi indipendenti, ricchi proprietari in contrasto tra loro, politici in carriera e in competizione ...
    Grillo, invece, il comandante di un "esercito" di "straccioni", emarginati e nullatenenti, politici improvvisati e sgangherati ...
    Altro che anni '50-60. Siamo al '500-'600.
    E, come allora, "sinistra" chi?
    La sinistra è quella che difende i ceti più deboli, subalterni, sfruttati, emarginati.
    Ma oggi, lavoratori, disoccupati, cassaintegrati, esodati, inoccupati, precari, artigiani, pensionati al minimo o sociali ... incontrano qualche partitone o partitino nella vita quotidiana che anteponga problemi reali a posizioni di privilegio?
    Vale

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