venerdì 11 aprile 2025

L'Europa, i Parlamenti, le Piazze ...

Tante persone in piazza per la pace e il disarmo, per investimenti sociali e ambientali ...










Bella idea quella degli attivisti di Extinction Rebellion che a Bologna, domenica pomeriggio, hanno intervistato una serie di partecipanti della "Piazza per l'Europa" 2.0 promossa dai Sindaci di Bologna e di Firenze per capire le persone che si sono mobilitate, per riflettere e fare riflettere, per sviluppare il confronto politico, per ricercare nuove e più avanzate proposte e sintesi di un possibile governo alternativo delle risorse intellettuali ed ambientali del Paese e del Pianeta.

Questi giovani ecologisti hanno praticato una scelta opposta a quella fatta dai principali giornali nazionali e dai canali televisivi RAI, Mediaset e La7 che alimentano propaganda e provano a confondere le acque e a sostituirsi a partiti sempre più modesti, privi di visione strategica e di credibilità, intenti soprattutto a garantirsi il sostegno e la benevolenza di grandi gruppi economici-finanziari-editoriali.

Tra gli intervistati, con la bandiera blu stellata in mano, "un bidello" fiorentino di origine lucana ha risposto con idee chiare: "sono qui per sostenere una speranza, una UE diversa, più democratica e sociale, meno condizionata dai potenti della Terra, dai Putin e dai Trump. Vedo e mi preoccupano troppe logiche imperiali e nazionaliste. Per contrastarle voglio una difesa comune, sono contro il riarmo di ogni singolo Stato. Chiedo, dunque, una politica estera dell'Europa, un solo esercito, un solo comando". Il dialogo continua anche quando i giovani di XR ringraziano e passano ad un altro interlocutore. Passanti curiosi che hanno ascoltato l'intervista fanno presente la distanza tra "le speranze" di un'altra UE e la realtà di "questa Europa", osservano come l'Alleanza (politico-militare) Atlantica nata per contrastare il Patto di Varsavia, al crollo del blocco Sovietico, abbia deciso di riaffermare il proprio potere internazionale, abbia inglobato ulteriori Stati, fino ai confini della Russia, sia la depositaria effettiva delle relazioni e delle politiche internazionali, continui a dividere il mondo tra "amici" e "nemici" adottando diversi pesi e misure circa i Diritti e Doveri da riconoscere e rispettare verso i popoli e gli Stati, tace su Gaza e i crimini di Netanyahu in Medio Oriente e chieda oggi di accrescere fino al 5% le spese dei bilanci nazionali per il settore militare. Il bidello fiorentino risponde: "per me l'avversario non sono i russi, gli ebrei o gli israeliani. Bensì gli oligarchi e i politici che comandano a Mosca e a Tel Aviv, a Washington e a Budapest. Come quelli che nel mondo e in Europa vogliono togliere libertà, praticano autoritarismo, razzismo, ingiustizie sociali o alimentano disastri ambientali". In Piazza del Nettuno non è il solo ad esprimere queste posizioni critiche. 

Attivisti del Portico della Pace di Bologna srotolano un grande lenzuolo arcobaleno: "anche l'Europa deve fare di più per interrompere le guerre aperte nel cuore del continente, in Medio Oriente e nelle periferie del mondo, per vivere in pace e cooperare nell'interesse generale". Il messaggio è ancora e sempre quello della non violenza, del disarmo bilanciato, del No alla proliferazione delle armi chimiche e antiuomo, della messa al bando del nucleare. Su questo "chiediamo, da tempo, pronunciamenti anche alle Amministrazioni comunali".

La sensazione è che tra la Piazza del Popolo del 15 marzo di Serra e la Repubblica e Bologna qualcosa sia cambiato. Anche dal palco gli accenti non sono gli stessi: Alessandro Bergonzoni e Francesca Mannocchi nei loro interventi esprimono altra cultura rispetto a quella proposta a Roma e dintorni da Antonio Scurati, Roberto Vecchioni e compagnia ... 

Pluralismo, certo, ma non solo. Probabilmente il confronto Politico duro, serrato delle ultime settimane ha determinato primissimi effetti. E pure le critiche forti (sotto lo scritto del sociologo Fausto Anderlini, esponente storico della sinistra e delle istituzioni bolognesi), argomentate, le proteste crescenti e le manifestazioni, con la grande partecipazione di sabato scorso a Roma "per la pace e per il disarmo" promossa dal M5S e divenuta una occasione di impegno e di mobilitazione per tante persone senza partito, per personalità indipendenti, per associazioni e movimenti (vedi sotto una personalissima e parziale fotocronaca). Wanda Marra su il Fatto Quotidiano coglie questo dato e nel suo articolo da "inviata" scrive: "l'alta partecipazione di sabato a Roma ha messo in crisi Bologna: una sorta di assedio del pacifismo radicale, che si percepisce anche nei discorsi del retropalco. Serra ci va giù diritto: noi europei non abbiamo l'Europa. Non abbiamo la difesa comune, che è esattamente il contrario del riarmo chiesto da Von der Leyen" ... E a proposito di "assedio del pacifismo radicale": in contemporanea con la manifestazione di Matteo Lepore e Sara Funaro, centinaia di cittadini si ritrovano in Piazza San Francesco per dire "No a riarmo, difesa comune, economia di guerra". Nell'intervento di Teresa La Torretta (leggi sotto), ricercatrice ed attivista del Comitato Besta, si ritrovano gli argomenti di una colta e significativa componente dell'ambientalismo. 

Ecco la contraddizione: alle Piazze ed a tanti cittadini che chiedono pace, disarmo, investimenti civili per fronteggiare ingiustizie sociali, crescita produttiva insostenibile, spreco di risorse, riscaldamento climatico generatore di eventi estremi, inquinamento e crisi ambientale causa di danni alla salute, di migrazioni epocali e di insicurezza diffusa, gli atti del Parlamento Europeo e dei Parlamenti nazionali, nonché delle Assemblee elettive che dovrebbero rappresentare le comunità locali danno risposte opposte, di segno contrario.

A Strasburgo il 2 aprile si sono votate due importanti testi, due risoluzioni che indicano scelte e direzione di marcia. La prima, la Relazione annuale sulla "politica estera e di sicurezza comune" (vedi qui il testo integrale) è composta da oltre 30 "considerando" e 109 "evidenzia", "apprezza", "condanna", "concorda" ... La seconda su "politica di sicurezza e di difesa comune" (vedi qui il testo integrale) è composta da una trentina di "considerato" e ben 197 indicazioni, indirizzi, propositi ... Imperdibili per capire l'approccio e la cultura che ispirano la maggioranza politica (Popolari, Socialisti & Democratici, Liberali di Renew, Verdi con l'astensione dei Conservatori di Giorgia Meloni) che regge le Istituzioni Comunitarie europee. E non solo perché al punto 14 del documento che titola "difesa comune" è scritto testualmente "accoglie con favore il piano "ReArm Europe" in cinque punti proposto il 4 marzo 2025 dalla presidente della Commissione". Colpisce in generale ogni lettore critico ed informato, l'intero impianto dei due documenti. A favore dei quali hanno votato i gruppi italiani di Forza Italia e del Partito Democratico (con il No di Cecilia Strada e Marco Tarquinio). Astenuti Fratelli d'Italia. Contrari M5S, Lega ed Alleanza Verdi e Sinistre.

Nei prossimi giorni sarà il Parlamento italiano a dovere misurarsi. Sarà interessante valutare argomenti e voti, rispetto e coerenze con i Principi della Costituzione Italiana.

Intanto questo fine settimana proseguono le mobilitazioni ecologiste e pacifiste. In Emilia Romagna come in Italia. Da Ravenna a Bologna c'è un ricco e plurale programma di appuntamenti.

Sabato pomeriggio, in particolare, due importanti manifestazioni attraverseranno il capoluogo emiliano e l'antica capitale dell'impero romano, oggi "locomotiva" del fossile, del consumo di suolo e delle alluvioni. Un impegno comune di associazioni, comitati e cittadini "per uscire dalla camera a gas" in cui viviamo, per "fare la foresta delle ecologie urbane".  


Il manifesto "Usciamo dalla camera a gas" prodotto da Rete Emergenze Climatiche e Ambientali dell'Emilia Romagna, Per il Clima fuori dal fossile, Rete No Rigass No Gnl Difendiamo Ambiente e Salute, Cersra, Energia per l'Italia, Legambiente Emilia Romagna
 











Il Convegno Uscire dalla camera a gas: dibattiti e confronti con scienziati e scienziate, esperte ed esperti di transizione ecologica, energie e innovazioni ...









Gli appuntamenti tra Ravenna e Cervia, aprile 2025 ... (in occasione delle giornate di propaganda del Rigassificatore e delle fonti fossili da parte di Governo e Regione)




Il manifesto del Bologna Climate Pride, 12 aprile 2025, Bologna ore 15, Parco della Montagnola ... (vedi qui, programma e progetti)

 

















"Ritorna il Popolo della Pace" titola il Fatto Quotidiano ... (5 aprile 2025)












Stop alla guerra infinita, Riarmo No, Negoziati Si!
Gli appelli di Flavio Lotti (Tavola per la Pace), Walter Massa (ARCI), Emiliano Manfredonia (ACLI), Tomaso Montanari, Giuseppe Onufrio (Greenpeace), Jeffrey Sachs, Massimo Wertmuller ...













... Maurizio Acerbo, Angelo Bonelli, Francesca Fornario, Nicola Fratoianni, Paola Taverna, Saskia Terzani, Marco Travaglio, Alex Zanotelli


Roma, 5 aprile 2025. A Piazza Vittorio si concentrano migliaia di partecipanti all'appuntamento promosso dal M5S con l'adesione di associazioni e personalità di vario orientamento politico e culturale ...









Tra partecipanti e Polizia l'onorevole Mariolina Castellone ...









La testa del corteo muove verso Santa Maria Maggiore ...














Tra bandiere al vento, un cartello ...














"Basta soldi per le armi, fermiamoli"!















Un lungo serpentone di persone e di bandiere del M5S e del PRC, della Palestina e della pace ...
 



Per i Diritti del popolo palestinese di Gaza e della Cisgiordania: "Fermare Netanyahu" ...














Dal M5S di Sezze "il ripudio della guerra" ... 














In corteo Michele Santoro ...














Contro riarmo e genocidi ...














Un abbraccio a Vauro ...















Sul lato A di un cartello l'invito a ricordare l'Art.11 della Costituzione Italiana ... 







Sul lato B "Viva l'Europa ma contro la guerra e fuori dalla Nato" ...




















Lungo via Cavour ...













"Stop alle guerre in Myanmar, Ucraina, Sudan Somalia, Palestina, Congo" ...
 








Contro il quotidiano massacro di bambini palestinesi a Gaza ...








Verso i Fori Imperiali ...








Attivisti romani del M5S ...








Francesca Fornario e Maurizio Acerbo ...








Donne e uomini di ogni generazione ...




L'arte e la creatività di un ragazzo ...








Fulvio Abate e Piero Sansonetti ...








"Se ti molestano accendi una canna, così si che viene la Polizia!!!"




In testa "la pace" ...











Bandiera palestinese e Colosseo ...









Via dei Fori Imperiali stracolma ...
 








Verso Piazza Venezia ...










"Meno armi, più docenti di sostegno" ...








Un abbraccio ...










Servizi sociali non armi ...








In braccio ...









L'applauso, atto primo ...




L'applauso, atto secondo ...









Sul palco Marco Travaglio ...








L'applauso, ter ...








La pace tra le mani ...








L'ultimo intervento dal palco è dell'economista e saggista statunitense Jeffrey Sachs ...















il Fatto Quotidiano, il giorno dopo, titola "oceano pacifico" ... Gli organizzatori: "siamo in centomila" (6 aprile 2025)











"La Piazza di Roma, una valanga anti-riarmo" ... (il Fatto Quotidiano, 6 aprile)








L'intervento di Alessandro Barbero ... (il Fatto Quotidiano, 6 aprile)











La prima pagina de il manifesto ... (6 aprile 2025)











Nelle pagine 2 e 3:"la piazza piena del Conte pacifista" e "il corteo del M5S scatena la guerra tra le correnti dem" titola all'interno il quotidiano comunista ... (6 aprile 2025)








Sulla prima pagina del Corriere della Sera la notizia della Piazza a due colonne ... (6 aprile 2025)
 










Sulle pagine interne del Corriere: "il M5S supera il test della piazza" ... (6 aprile 2025)








Notizia in prima ad una colonna su Quotidiano Nazionale - il Resto del Carlino ... E titolo a pagina 7 "Conte vince la scommessa" ... (6 aprile 2025)
 











La prima di la Repubblica apre con "L'America in piazza" ... Terzo titolo "Corteo anti riarmo" con "Conte: l'alternativa a Meloni nasce qui" ... (6 aprile 2025)
 










Alle pag. 12 e 13 "il popolo che contesta Ursula resta freddo verso gli alleati PD" e una intervista al Sindaco di Bologna sulla piazza con Firenze, titolo "Lepore: Venga alche la destra" ... (6 aprile 2025)








Su la Repubblica Bologna grande titolo "Il giorno della piazza per l'Europa" ... (6 aprile 2025)











E pagine 2 e 3 dedicate: "tutti nella piazza" ... (6 aprile 2025)

















Bologna, 6 aprile 2025, Piazza del Nettuno. Da via dell'Indipendenza e via Rizzoli i primi partecipanti con bandiere blu stellate ...








L'attesa sui gradoni di Palazzo Re Enzo ...








Fronte al palco, collocato all'entrata di Sala Borse e a fianco del Sacrario dei Caduti Partigiani ...








Il vento freddo da Nord Est "gioca" con bandiere e partecipanti ...
 







Attivisti di Extinction Rebellion intervistano partecipanti ...








Il "bidello" fiorentino di origine lucana ...








In Piazza anche bandiere della pace e federaliste ...








Poi un grande striscione arcobaleno ...








ReArm EU o disarmo e non violenza? In Piazza convivono tesi ed anti-tesi ...










Un'altra città di Fausto Anderlini


Davanti all`edicola La Repubblica, il giornale che ha demonizzato la manifestazione ai Fori Imperiali e che ne ha confinato il resoconto in quattordicesima pagina, rammenta ai passanti che Prodi "da la spinta" alla manifestazione convocata per oggi dal duo Lepore&Funaro. Inutile ogni circonfusione genericamente euro-pacifista, il timbro della manifestazione e` chiaro. Non e` contro il riarmo, ma a favore, seppure con putibonda ipocrisia. Prodi è l'uomo che ha allineato l'Italia ai dettami di Mastricht, che ha smantellato l'economia mista, che ha guidato l'allargamento brevi manu della Ue ad est. Se in tempi recenti aveva tenuto una posa defilata rispetto al fanatismo euro-atlantico ed anti-russo, il riarmo è stata l'occasione per rientrare a tutto tondo, e con l'elmetto, nel deep state dal quale proviene. Anche aprendo la caccia alla Schlein e alla sua imminente defenestrazione.

Altro che profilo istituzionale ed euro-municipale. Una manifestazione politica perfettamente inserita nell`operazione guidata dal giornale di Gedi e dall`apparato militare-industraile a cui fa capo: costruire il consenso al riarmo nazionalista senza parlarne e depistando l`attenzione del fu popolo di sinistra, ora benpensante, su innocue foglie di fico. Vera e propria circonvenzione (se non "circoncisione", come suggerisce Marcella Mauthe) di incapaci.

Evidentissimo, malgrado le pinocchiesche giustiificazioni di Lepore, l'intento di sovrapporre la narrazione mainstream a quella della manifestazione del 5 Aprile, oscurandola. Da giorni e giorni La Repubblica non fa che pompare l'evento con maliziose interviste a circonvenuti d'occasione: qualche sindacalista, qualche oscuro aderente dell'Arci in rotta con l'organizzazione, qualche cooperatore. Interviste che vorrebbero significare modi spontanei di adesione, ma che dissimulano una povertà politica imbarazzante. La grande cultura politica del socialismo municipale, del cooperativismo prampoliniano, dell'antifascismo e del comunismo emiliano portata all'ammasso e ridotta a una confusa congerie di banalità europeiste. Imbarazzante come i sindacati (non solo Cisl, ma hainoi anche la Cgil) e la Lega delle cooperative hanno aderito all'evento. Landini (della cui intelligenza ho sempre dubitato) si è sfilato dalla manifestazione del 5 aprile con l'argomento che il sindacato non aderisce a manifestazioni di partito. Eppure non ha esitato ad accodare l'organizzazione a una manifestazione ordita da un giornale la cui proprietà è una controparte naturale (e per giunta delle peggiori). Le coop hanno organizzato pulmann per portare i consumatori dai serrapiattisti. Scelte divisive, scellerate e contro-natura. Se molti hanno rtestituito la tessera della Cgil, in tanti ci troveremo a dover restituire quella della coop. in formato bombe e carrello.

C'è veramente da chiedersi in qualità di che cosa Lepore ha impegnato la municipalità in questa messa in scena. Neanche mi risulta ci sia stata una unanime deliberazione consigliare. Dunque una scelta monocratica del tutto arbitraria (per non dire autocratica), come tale divisiva rispetto alla cittadinanza. Il fatto che le spese di allestimento siano sostenute da sponsor privati, senza gravame per la finanza comunale, rende ancor più manifesto il peccato. Chi sono i finanziatori e quali benefici si aspettano dalla loro oblazione? Comune e interessi privati, un miscuglio confusionario, se non torbido. Il Comune è il depositario universale della cittadinanza e se opera come istituzione non può escluderne parti e disporle sul piano dell'inimicizia. Ma al di là dell'aspetto formale è un delitto che il logo della città medaglia d`oro della resistenza e delle stragi nazifasciste, da Marzabotto al 2 agosto, la città che ha inventato i servizi sociali, sia esposta a copertura di una manifestazione intenta a obnubilare l'enormità del riarmo. Una vergogna.

Lepore è giovane, non ha alle spalle un curriculum politico come usava un tempo, ma solo amministrativo. Ho sempre dubitato della sua preparazione e di certa ubiqua fragilità circa i fondamentali della vocazione.  Non stupisce che a Roma, dai serrapiattisti, facessero bella figura tanti sindaci Pd con fascia tricolore (anche questo un abuso formale). Da diverso tempo gli amministratori sono il nerbo ormai esclusivo del Pd come organizzazione. Ed essi sono ǹaturaliter`sulla linea Pd: infatti sono eletti dalla parte benestante delle città che satura quasi per intero un elettorato che non va oltre il 50% degli aventi diritto. Decisivo, per essere eletti, è il sostegno degli interessi economici che sono centrali nell'evoluzione della città. Rebus sic stantibus, riesco anche a capire certi comportamenti. Non onorare certi contratti significherebbe affidare la guida ad altri incumbent surrogatori. La ztl esiste ed è difficile, se non eroico, prescinderne. Ma c'è modo e modo. A paragone di Lepore, un nano, il "cacicco" De Luca è un gigante. A Bologna un sindaco, libero di fare tutti i commerci che vuole, dovrebbe quantomeno parlare come De Luca, se vuole essere in linea con la storia della città, non come una zelante Picierno qualsiasi. Avrebbe dovuto impegnare la città in una disamina priva di pregiudizi sul conflitto russo-ucraino e convocare, come ha fatto De Luca, pubbliche posizioni sullo sterminio di Gaza. Invece ha messo la città alla coda di un quotidiano. Interesse privato in pubblico ufficio.

Con ciò il Lepore non solo ha messo a repentaglio l'unitarietà della rappresentanza civica, ma anche il patto politico a sostegno della sua elezione. Un danno irreversibile, a meno di clamorose autocritiche. Da adesso una parte rilevante della città si sentirà esclusa, io con essa. La Bologna che tanto abbiamo amato è oggi orfana di una degna rappresentanza. E' un'altra Bologna, quella che vive in noi. Non quella di Lepore e Prodi, e di altri meno illustri predecessori immediati, ma la città di Zanardi, Dozza, Fanti, Zangheri e Imbeni.

(Bologna, 6 aprile 2025)


Bologna, 6 agosto. Piazza San Francesco. "La sicurezza è nel ripudio della guerra: No al riarmo, No alla difesa comune, No all'economia di guerra. Non ci faremo mettere l'elmetto da Lepore e Funaro" ...



 





Si ritrovano militanti di Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Sinistra Unita, sindacati di base ed attivisti di comitati, associazioni e movimenti ... 







Al microfono si alternano rappresentanti e portavoce ...

Teresa La Torretta, ricercatrice dell'ENEA, interviene in rappresentanza del Comitato Besta ...


Difendiamo salute, natura e cultura di Teresa La Torretta 

Lo urlano tutti, forse anche per convincerci della giustezza della cosa, in inglese, che è più cool: il nuovo modello economico europeo dal Green Deal al War deal, dal welfare al war fare. Più banalmente dalla transizione energetica alla transizione bellica.

Ce lo dice Macron, suggerendo una “pausa regolatoria” nelle politiche ambientali, ce lo dice la Von der Leyen affermando che “la forza economica e il piano europeo di riarmo sono due facce della stessa medaglia”, ce lo dice la Meloni che chiede di sospendere le norme sul Green Deal per il settore automobilistico, e già un anno fa la BCE ci avvertiva che le politiche ambientali avrebbero avuto un effetto negativo sulla produzione industriale nel medio termine, mettendo in discussione il principio secondo cui “chi inquina paga”.

Qui si innesta e fa gioco il negazionismo climatico che vede l’ambientalismo responsabile della crisi economica, un po’ come, nel nostro piccolo, ambientalisti e nutrie sono stati da alcuni ritenuti responsabili delle catastrofiche alluvioni nella nostra Regione.

Sui giornali ci si interroga se questa economia di guerra porterà ad uno stop della crescita economica, se il war deal cancellerà il green deal, o, in una visione romantica potranno camminare fianco a fianco.

Ed ecco fianco a fianco l’ombrellino nucleare di Macron e l’energia nucleare come sostenibile perché nell’atto finale di produzione di energia non genera inquinanti (tralasciando le scorie da fissione e l’inquinamento generato dalla costruzione degli impianti stessi).

Come già riportato da altri la resilienza climatica si è trasformata in resilienza militare.

La politica del riarmo è la tomba della transizione energetica.

Il primo scenario che viene immediatamente in mente quando si pensa alla guerra, è la distruzione delle città, dei palazzi, delle strade e la morte delle persone. Ma per la devastazione del territorio non c’è bisogno che la guerra si faccia, perché inizia ancor prima con le esercitazioni militari, che non avvengono in una palestra, con la produzione delle armi che ha bisogno di un grande dispendio di energia, quindi energia da combustibili fossili, bisogno di acqua, per non parlare di metalli e altri componenti. Questa attività è in forte contrasto con la salvaguardia degli ecosistemi, posta come obiettivo prioritario nelle politiche di transizione energetica. E, ribadisco, è precedente alla guerra vera e propria.

La distruzione dell’ambiente non è solo una conseguenza della guerra, è essa stessa un’arma.

Deforestazione, perdita della biodiversità, perdita della fauna selvatica, degradazione del suolo, inquinamento delle acque, inquinamento dell’aria, emissioni di CO2 sono tra i danni elencabili.

Nei primi 7 mesi di guerra in Ucraina si stima che siano stati emessi 100 milioni di tonnellate di CO2, e nel primo anno 280.000 ettari di foreste sono bruciate o hanno subito danni incalcolabili.

Le guerre lasciano sul suolo ordigni inesplosi, che oltre a creare direttamente danni ai civili, lasciano residui tossici. Gli inquinanti percolano dal suolo e arrivano nelle falde acquifere, nei fiumi.

Alla fine di una guerra, dopo aver contato le vittime e sepolto i morti, resta un ecosistema perturbato.

Un ecocidio che non viene risparmiato dalla guerra ad alta tecnologica: ne abbiamo un esempio tragicamente lampante con la distruzione di Gaza e del suo popolo ad opera del governo israeliano.

L’economia di guerra fondandosi su un’economia a breve termine dimentica, riducendo drasticamente o eliminando l’interesse per la salute delle persone, ma anche per la cultura, per l’arte per la ricerca scientifica pubblica, che per sopravvivere devono piegarsi all’esigenze di propaganda bellica.

Gli effetti sulla vita pubblica e sociale non si sono fatti attendere. Lo dimostra la fretta nell’approvare un decreto legge sulla sicurezza degno di regimi autoritari e dittatoriali. Le prove di questo decreto le abbiamo potute vivere e vedere in questa città con gli attacchi agli ambientalisti del don Bosco, o di XR, senza dimenticare l’uso con grande superficialità del Taser nei confronti di un giovane ambientalista.

E per restare a Bologna, signor Sindaco, dove possiamo collocare l’assurdo aumento del biglietto del bus, se non in politiche che disincentivano l’uso del mezzo pubblico, contribuendo a depotenziare anche nell’immaginario collettivo le auspicate politiche ambientali?

Dal Green Deal al War deal, dal welfare al war fare: Il verde prato si è trasformato in verde militare!

(Bologna, 6 aprile 2025)



Si forma un corteo ...














Uno striscione con i volti di Macron, Mertz, Rutte, Von der Leyen, Meloni: "Non un euro per la loro guerra" ...














Giovani e ragazze, bandiere rosse e palestinesi ...














"Soldi all'Università non al riarmo" ...






















Uno striscione di giovani comunisti "Fuori l'Italia da guerra, UE e Nato" ...














Kefie e bandiere palestinesi ...
















Lo storico striscione delle Donne in Nero di Bologna "Fuori la guerra dalla storia"














"Se chiuderanno la scuola e l'ospedale, sarà stato per difenderti dal Male!"






















Il corteo all'incrocio tra le vie Marconi e Ugo Bassi ...














La Polizia schierata all'altezza di via San Gervasio ...














A fuoco una bandiera europea ...
















La Polizia "in assetto antisommossa" interviene per respingere su via Marconi i manifestanti di Piazza San Francesco ...














I manganelli degli agenti feriscono due attivisti ...














La manifestazione lascia il centro e muove verso la Bolognina ...














la Repubblica in prima pagina nazionale sulla Piazza per l'Europa di Bologna ... (7 aprile 2025)














"Le pagine interne di la Repubblica: "l'onda blu riempie pure Bologna, in cinquemila" ... (7 aprile 2025)














La prima pagina di la Repubblica Bologna: "qui per la nostra casa comune" ... (7 aprile 2025)




















La cronaca degli interventi su la Repubblica. Lepore: "non ci fermeremo", Prodi: "bisogna fare in fretta" ... (7 aprile 2025)














... Serra: "non rinunciamo a sognare" (7 aprile 2025)














"La Piazza dei Sindaci per l'Europa" di Bologna sulla pagina nazionale del Corriere ... (7 aprile 2025)




















Sul Quotidiano Nazionale - il Resto del Carlino "La manifestazione a Bologna per l'Europa. Il raid dei centri sociali. Scontri con la polizia" ... (7 aprile 2025)




















Carlino Bologna mostre agenti di Polizia in azione con caschi e manganelli e titola: "antagonisti e pro-pal, caos in via Ugo Bassi" ... (7 aprile 2025)












Nelle pagine interne di Carlino Bologna la cronaca degli interventi, una intervista alla segretaria della Gioventù Federalista Europea, gli "Scontri ... Indaga la Digos, video al setaccio" ... (7 aprile 2025) 













L'articolo di Wanda Marra su il Fatto Quotidiano: "La piccola piazza del PD assediata dal pacifismo" ... (7 aprile 2025)




















Bologna, 9 aprile, Piazza Maggiore.  Assemblea cittadina dalla lotta nelle scuole una nuova spinta contro guerra, repressione, decreto sicurezza ... 














A fianco del Portone di Palazzo d'Accursio si incontrano studenti, insegnanti, avvocati ...














... ragazze, giovani, lavorator3 e pensionat3 














Denunciati "diritti violati" e "clima intimidatorio" ...














Le esperienze al liceo Minghetti e all'Istituto Majorana: verso studenti denunce e "informazioni sulle conseguenze penali" di pratiche politiche disobbedienti ...














La solidarietà di Franco Berardi, "studente del Minghetti negli anni '60" ...
  













... la vicinanza di insegnanti e giuristi
 













Bologna, Parco Don Bosco, 10 aprile. Dibattito "sulle lotte ambientali contro la spinta alla guerra: Rigassificatore e riarmo, due facce della stessa medaglia" ...

 ...












Da Corrado Oddi, della Rete Emergenze Climatiche e Ambientali dell'Emilia Romagna, una critica circostanziata a Governo Meloni e Regione Emilia Romagna per politiche nel segno della conservazione di un modello economico e sociale in profonda crisi ...
















Marisa Iannucci, scrittrice, ricercatrice e docente è candidata a Sindaca al Comune di Ravenna: le ragioni di un impegno per "cambiare rotta" ed affermare diritti e doveri sistematicamente negati ...
 













Da Pippo Tadolini, Per il clima fuori dal fossile, le ragioni di un rinnovato impegno per la conversione ecologica delle fonti energetiche: Rigassificatore, gasdotto e trivellazioni in Adriatico sono scelte costose, sbagliate e da contrastare. Gli appuntamenti di Ravenna ... 
































4 commenti:

  1. Pensavo fossi andato in pensione. M. invece propendeva per le ferie. Vedo che sei tornato, alla grande.
    Su Roma, pensi che il M5s di Conte faccia sul serio? ed abbia la forza di condizionare una sinistra credibile?
    I 5 referendum dell'8 e 9 giugno possono essere una occasione?
    Forse hai ragione. La Piazza per l'Europa di Bologna ha leggermente modificato il tiro rispetto a quella di Roma. Risultato degli interventi critici di tanti. Ma vedi prospettive? stanti i voti espressi al parlamento europeo e i contenuti effettivamente imbarazzanti delle due relazioni votate dalla maggioranza PPE - PSE ed altri?
    PS. Le sacrosante critiche alla commissione Von der Leyen possono giustificare iniziative come quella di via Ugo Bassi di bruciare la bandiera europea? non confermano i malanni di una sinistra incapace di uscire dalla minorità?
    WM

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  2. Trovo irresponsabile che anche partiti che si considerano Socialisti & Democratici o Verdi ed ecologisti approvino ReArm EU anziché un disarmo bilanciato tra le grandi super potenze atomiche, nella tradizione del miglior pacifismo scientifico italiano.
    Per me la credibilità del MoVimento cinque stelle 2.0 di Conte che ha scelto di far parte del Gruppo della Sinistra al Parlamento europeo sta nel costruire in Italia una alleanza alternativa alla maggioranza che vota per il riarmo, che sostiene acriticamente l'Ucraina di Zelensky, che agisce per l'economia di guerra, che accetta una rinnovata dipendenza nei confronti della NATO, delle basi USA in Italia, che concorda la cessione di quote importanti di privacy e di informazioni nazionali riservate allo Stato di Israele. E, non di meno, anche alleanze civiche o di sinistra qualificate nelle Regioni e nei Comuni: insomma, tutt'altra roba rispetto alle coalizioni di De Pascale in Regione E.R. o a quelle fatte nei Comuni di Bologna (tre anni fa) e di Ravenna (per il voto di giugno).
    Ciao!

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  3. La guerra non ci da pace.
    Voci per il disarmo.
    Venerdì 18 aprile, ore 18, Bologna, piazza Nettuno.
    M.

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  4. La "mia" Europa solidarizza con il popolo di Gaza, non con Israele.
    s.

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