mercoledì 28 agosto 2024

Quando "amministrare" non è governare, "civismo" non è Politica, "campo largo" non è alleanza ...

Via del Giglio, Cattolica (Rimini, Emilia Romagna, Italia): Natura e Cultura, questi sconosciuti ... 










Emily Clancy forse ci prova. In una recente intervista al Corriere parla di "alleanza green", dice "il tema è prioritario", afferma "è cresciuta la consapevolezza di quanto sia importante il verde in città", valorizza l'Assemblea Cittadina dove "è emersa chiara l'esigenza di una Bologna più verde e più blu" e sostiene "devono anche cambiare le logiche: quando si parla di ambiente non si può farlo sempre in ottica compensativa" ... Tuttavia la sua rimane una voce flebile e isolata

in un triste panorama politico ed istituzionale, dove CentroSinistra e DestraCentro rispondono a ben altri interessi, dove il PD si preoccupa essenzialmente di rimanere il baricentro della coalizione elettorale che in una contesa sostanzialmente bipolare si oppone alle derive più marcate di autoritarismo, nazionalismo e liberismo. In un contesto di condivisione acritica del sistema economico e finanziario imperante. 

L'Emilia Romagna costituisce ancora una volta un punto di osservazione straordinario. Qui alluvioni, frane, mucillagini, inquinamento, "ondate di calore" e "bombe d'acqua" che tanti danni hanno già prodotto ed altri (ancora maggiori!) produrranno nel prossimo futuro, non sono stati analizzati da partiti e classi dirigenti come risultati, magari non voluti ed evitabili, di un modello determinato di crescita economica, di rapporti sociali oggi decisamente insostenibili, ingiusti, da cambiare. No. Qui la sfida prosegue come se "i fatti" del nostro tempo non avessero responsabilità umane. Quasi l'intelligenza e la cultura collettiva delle donne e degli uomini nulla potessero verso eventi e processi reali, interconnessi ed evidentemente ritenuti - da chi ha ruoli di comando - "indipendenti" da volontà ed azioni locali di interesse, valore ed esempio generale. Tra "potenti" ed "arrivati" continuano a prevalere "negazionisti" della crisi: cioè quelli che rifiutano (oggi come ieri) gli allarmi, gli appelli, i moniti di gran parte della comunità scientifica e che, sistematicamente, non si occupano di progetti di governo orientati alla conversione ecologica delle produzioni, della riorganizzazione dei territori e delle comunità.

Gli ultimi mesi di confronto pubblico e di conflitti politici e sociali, le settimane che hanno avviato il percorso che ci porterà al prossimo voto regionale (il 17 - 18 novembre o forse prima il 27 e 28 ottobre) sono illuminanti.

Il candidato all'eredità di Stefano Bonaccini è stato scelto tra pochissimi dirigenti del partito Democratico: è Michele De Pascale. Pubblicamente lo ha indicato quello che veniva proposto da più parti come "il potenziale e più accreditato concorrente". Ancora in assenza di riflessioni e Progetto collettivo. Senza alcuna discussione con gli interlocutori del cosiddetto "campo largo". Senza alcun "documento base" politico e programmatico. Evidentemente, per il fragile ed arrogante Partito di Elly Schlein, dovrebbe essere "garanzia" per tutti "l'esperienza amministrativa accumulata" dal trentanovenne De Pascale, Sindaco di Ravenna dal giugno 2016, Presidente dell'Unione delle Province d'Italia dal 2019 (eletto alla unanimità), che "ha raccolto nel suo Comune adesioni vaste" e, soprattutto, di importanti gruppi economici e imprenditoriali. Nelle prime uscite agostane, da lui, nessuna "idea forte" e di innovazione per il governo dell'Emilia Romagna. Se si esclude un interessante quanto indefinito "mettere al primo posto la prevenzione" nella sanità (la Repubblica, 17 agosto). Senza che nessuno potesse capire se il riferimento è alla prevenzione primaria (quella ambientale ed ecologica) o alla secondaria (quella sanitaria, che anticipa le cure mediche a danno acclarato). Per il resto ragionamenti generici su "overturism" e "sistema degli aeroporti regionali", su "costo degli affitti per studenti e lavoratori" e "politiche urbanistiche" e della fiscalità "orientate ad agevolare l'affitto lungo" ... Quanto alla sua eventuale Giunta "non faccio nomi, il consenso alle urne sarà un criterio": un modo noto per impegnare a fondo chi ha già scelto (comunque) la Coalizione di CentroSinistra, piuttosto che per interessare (e poi conquistare) chi presenta riserve e chiede una svolta politica verso l'eco-compatibilità, il disarmo, la giustizia sociale ... Poi la rivendicazione dell'impianto di "rigassificazione" in fase di installazione al largo del porto di Ravenna: "sostenuto da tutti i partiti di maggioranza e opposizione" (In Onda, La7, 27 giugno). Evidentemente al PD emiliano romagnolo non interessa costruire una alleanza per il cambiamento sociale, delle produzioni e dei consumi. Una "rivoluzione" profonda e pacifica che incida nei rapporti esistenti tra le classi e che apra le Istituzioni alla partecipazione critica, creativa, permanente di tutti i cittadini liberi e pensanti ... A partire da quelli che non vogliono "autonomia differenziata", né Regioni rette da "Governatori" o ras di consorterie d'affari, né Province e Città Metropolitane (nonché Unioni comunali ed Enti vari) di secondo grado, irrilevanti e prive di effettiva rappresentanza. E neppure Quartieri ridotti a modesti gestori di servizi, privi di riconosciuto protagonismo politico.

Un contesto - questo - che anziché promuovere confronto, dialettica costruttiva, critiche e sintesi più avanzate e nuove di governo delle comunità verso una gerarchia di problemi e di emergenze realmente vissute da singoli e collettività, alimenta soprattutto risposte parziali, illusorie che non si misurano ed incidono mai con i nodi e le priorità sostanziali e che colpiscono davvero le persone e le comunità.

Così c'è chi pensa di adottare le scorciatoie del momento: sostenere Michele de Pascale mobilitando il "civismo" che nei piccoli e nei grandi Comuni ha portato al successo Sindaci del CentroSinistra o anche alternativi a liste PD e del DestraCentro (come a Castel Maggiore e Pianoro). Per scoprire semmai che oggi una parte di quegli attivisti (di sinistra, ecologisti, democratici senza ulteriori specifiche) ha più che un imbarazzo a sentirsi "vicino al PD". Vuoi perché il suo Sindaco pensa di affrontare i problemi dell'Adriatico, dell'inquinamento e del riscaldamento delle acque e del mare, con "Piscine in Spiaggia in ogni bagno" della Riviera. Vuoi perché il suo Sindaco di fronte a mancate risorse e personale a disposizione per cure di qualità del verde pubblico e delle strade urbane ha deciso di imboccare la via della "sperimentazione del taglio di filari di alberi sani lungo arterie cittadine" e la loro "sostituzione con altri esemplari meno problematici". Vuoi perché il suo Sindaco anziché intraprendere difficili battaglie per cambiare le priorità nazionali e regionali per le infrastrutture relative alla mobilità sceglie di adeguarsi all'andazzo consolidato che privilegia il Si alle lobby dei costruttori, delle grandi industrie nazionali e multinazionali nella realizzazione (in tempi loro e dei loro amici) di autostrade, strade, tunnel e ponti. Vuoi per diverse altre ragioni ... (sempre molto concrete e sperimentate).

Insomma per questo PD confrontarsi con interlocutori alla pari, elaborare e riflettere in libertà con cittadini considerati per ciò che esprimono, verificare le analisi su esperienze e fatti concreti, trovare nella dialettica critica e costruttiva con persone "normali" nuove sintesi ... nel 2024 non pare essere fattore decisivo di vita, di sviluppo e di speranza comune. Come pure succede altrove, in Europa, tra soggetti e forze di sinistra ed antifasciste: dalla Spagna alla Francia. No, in Italia e in Emilia Romagna ragionare di sostanza, di Progetti di cambiamento sociale, di conversione ecologica delle produzioni e delle città (il "governo" dei processi!) è impresa ardua. Qui, questo CentroSinistra preferisce continuamente abbassare il tiro ed "amministrare" l'amministrabile.

Così Elena Ugolini, professoressa e preside di un Istituto privato bolognese, già Sottosegretaria del Governo Monti, oggi, candidata per la Presidenza della Regione, sostenuta da tutti i partiti di DestraCentro, può partire nella sua corsa verso le Torri di viale Aldo Moro dall'affermazione "è prioritario un cambiamento di metodo" alla Guida dell'Emilia Romagna. Attenzione: di "metodo"; i contenuti (il "merito"!) non sono il punto focale di attacco. Si, forse, ce ne sono per il mondo a cui Ugolini si riferisce: qualcuno emergerà. Vedremo ... Ma il primo messaggio è: "dobbiamo smettere di pensare che le persone debbano adattarsi alle politiche ... chi governa deve mettersi al servizio dei cittadini e dei loro bisogni" (la Repubblica, 18 agosto). Per migliorare la sanità "è necessario creare un percorso di cura chiaro per i pazienti, che sia efficiente ed appropriato. Oggi i malati si perdono come viandanti in cerca di cura, nella prenotazione degli esami, nel capire a che porta avranno udienza, nel comprendere i tempi, i modi, gli interlocutori. I CAU non hanno rapporti con i medici di base" ... Poi parla di "semplificazione burocratica" e di riforme istituzionali: "Stefano Bonaccini era favorevole all'autonomia differenziata, forse ha cambiato idea per ragioni di politica nazionale". Propone "un piano casa, un piano infrastrutturale per realizzare dighe, canali e invasi per difendere veramente il territorio e non subire i ricatti dell'ambientalismo ideologico". Interrogata su "overtourism e Marconi" risponde "occorre una gestione dei flussi che reindirizzi verso Città Metropolitana e Appennino. Quanto all'Aeroporto ricordo al sindaco Matteo Lepore che lui è nel CDA del del Marconi" ... Il suo silenzio sul nodo del Passante di Mezzo è compensato dalle parole nette di Matteo Salvini al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, presente anche il Ministro Matteo Piantedosi: "per noi è una priorità. Credo sia uno dei nodi fondamentali per fluidificare il traffico ed è sulla mia scrivania così come nei piani del governo" (Corriere, 22 agosto 2024).

Ecco, è bene sapere che la principale opera che - per questo CentroSinistra e per questo DestraCentro - dovrebbe interessare la Regione negli anni che ci portano al 2030 e che mobilita risorse finanziarie nazionali per almeno 3,4 miliardi di euro (secondo le attuali stime) è la stessa decisa nel 2016 da Matteo Renzi, Giovanni Castellucci, Stefano Bonaccini e Virginio Merola, Secondo i 4 sottoscrittori dell'Accordo dell'aprile 2016 avrebbe già dovuto essere realizzato. Sui perché dei ritardi la discussione sarebbe infinita. Sappiamo però la situazione, ad oggi, oltre 8 anni dopo: decine di parchi, giardini ed aree verdi attigue alla Tangenziale chiuse ai cittadini da 20 mesi, migliaia di arbusti ed alberi di alto fusto che svolgevano importanti funzioni ecologiche per i viventi e i cittadini abbattuti ... Questo senza che nel frattempo Autostrade per l'Italia ed Istituzioni mantenessero alcuno degli impegni previsti di nuove piantumazioni: alberi, arbusti e boschi urbani. A partire da quello annunciato in base agli accordi tra Comune, Regione e ASPI per il Parco Nord! 

Al punto che domani, 29 agosto, lì si potrà (ri)aprire anche quest'anno la Festa del PD. Quella Festa che un anno fa era stata significativamente intitolata "Ultimo Valzer". Si, "Ultimo", perché l'impegno era quello di mettere a dimora - tra l'autunno 2023 e la primavera 2024 - centinaia di piante "per compensare" quelle già abbattute e il suolo vergine consumato.

Il ritorno al Parco Nord è dunque una smentita clamorosa degli impegni presi che migliaia di cittadini potranno constatare di persona.

Un pessimo avvio chi chiede di nuovo credibilità (e voto) da "un luogo" che è l'emblema del contrario.



Fotocronaca di un giorno d'agosto 2024 a Cattolica, Rimini, Emilia Romagna 

Il cielo, il monte e il mare dal molo del porto canale ... 









Il faro e la mucillagine ...




L'Italia, Cattolica e i suoi scogli ...
 







Dalla bussola alle nuvole ...











Sul lungomare: cemento, asfalto e mattoni sul suolo; verde sulla spiaggia ...







Palazzo Mancini, sede del Comune ...














Una delle strade caratteristiche della Città: ombreggiata dai pini marittimi ...














A monte della linea ferroviaria Adriatica, via del giglio ... 

























Attorno: alberi, asfalto, auto, case ...















Sul luogo del "delitto" un gruppo di anziani osserva, commenta, si divide sulla decisione della Sindaca, Franca Foronchi, e della sua Giunta ...











Hanno deciso di abbattere 78 pini: "creano problemi" ...


























L'Azienda che gestisce l'appalto ha cominciato i lavori con camion e strumenti del mestiere ...














Oltre 20 alberi sono già a terra, rapidamente fatti a pezzi, caricati e trasportati ...














Dalle finestre cittadini increduli osservano e commentano ...














La denuncia delle associazioni ambientaliste Ambiente & Salute, ANPANA, dnA, FIAB, Camminando, Fondazione Cetacea, Legambiente, L'Umana Dimora, Monumenti Vivi, Terra Blu, WWF, RECA Emilia Romagna sono respinte. Operatori e motoseghe sono al lavoro ...














La morsa collocata alla estremità del braccio meccanico del mezzo afferra il tronco di un grosso pino già privato della sua chioma verde ...




















Un operatore con motosega si avvicina alla base del tronco ...










Avvia il suo triste "compito" ...




















Pochi attimi ...




















Il tronco tagliato alla base viene sollevato ...




















Le motoseghe vengono riattivate ...




















In pochi minuti vengono cancellati decenni di vita, di crescita ...
 



















Un patrimonio comune è fatto a pezzi e (pronto per essere) bruciato ...














Passano pochi minuti, per il fotografo il tempo per chiedere informazioni e ricevere risposte da residenti e lavoratori all'opera, quando sul lato opposto della strada la morsa si è stretta alla parte alta di un altro pino, lo ha tagliato, lo alza, lo sposta verso il centro di via del giglio ...
















Con mirabile professionalità, evitando fili, ...














... lo posa sull'asfalto







Torna il momento degli operatori con le motoseghe ...
















Operatori con e senza casco ... La sicurezza sul lavoro è "optional"?





Mentre a terra tra i presenti continuano confronto e discussioni (sono stati piantati prima gli alberi o edificate le case? Siamo più sicuri con i pini o senza? Dobbiamo investire in alberi e verde o auto e strade?) ...




















I lavoratori procedono, senza perdere tempo ...




















Un altro pino è stretto nella morsa ...














Subisce il taglio, cadono trucioli e polvere ...














Cima e chioma verde sono sollevati ...














Trasportati ...














... posati a terra.














Di nuovo gli operatori con le motoseghe ... 














Sul versante di via del giglio da dove sono cominciati i lavori di abbattimento ed ora si caricano i pezzi ...




















La base di uno dei tronchi e lo spazio vitale in cui è cresciuto l'albero tagliato ...














La lunghezza del piede del fotografo e il diametro della base di un'altro degli alberi abbattuti ...



























Un "carico" ...




















Un secondo "carico" ...














La posa, prima del trasporto ...



























Nel tratto di via del giglio in cui sono stati abbattuti i pini su suolo pubblico, resistono gli esemplari all'interno di terreno privato ...














La "sperimentazione" di via del giglio (secondo la Sindaca Franca Foronchi"alberi da sostituire per motivi di sicurezza") apre interrogativi sui filari di alberi di molte altre strade del Comune ...
 













Cambierà il volto storico di Cattolica? Con quali risultati e conseguenze?












La questione del verde urbano, della salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi è presente in tutto il territorio regionale ma pare estraneo alle preoccupazioni del candidato Michele De Pascale ed ai Progetti del PD ... Qui i contenuti dell'intervista a la Repubblica (17 agosto 2024) 



Anche Elena Ugolini propone altre priorità nell'intervista a la Repubblica ... (18 agosto 2024)





















L'Assessore regionale Andrea Corsini ha una diversa priorità: "le piscine in spiaggia" ... (la Repubblica, 19 agosto 2024)




















Il neo europarlamentare Stefano Bonaccini, già Presidente della Regione, risponde alla candidata indipendente appoggiata da DestraCentro e la Repubblica titola "i problemi della sanità sono i fondi non dati da chi sostiene Ugolini" ... (20 agosto 2024)




















Sul Carlino le voci autorevoli ed immancabili di Manes Bernardini ed Andrea De Maria "verso le Regionali" ... (21 agosto 2024)




















Dal Meeting di Rimini di CL dopo avere incontrato Elena Ugolini e in presenza di Matteo Piantedosi, il Ministro Matteo Salvini ribadisce l'impegno: "il Passante per noi è una priorità" ... (il Corriere 22 agosto 2024)




















Il Primo piano sul Corriere di Bologna, pag. 2: "più partecipazione. Basta consumo di suolo. Corticella sfida la Giunta" ... (25 agosto 2024)


























L'intervista al Corriere della ViceSindaca ed Assessora all'Ambiente, Emily Clancy: "dobbiamo cercare di fare una alleanza green" ... (25 agosto 2024)
 



















Il Corriere di Bologna pubblica un interessante editoriale di Piero Formica: "il valore degli alberi" ...  (27 agosto 2024)




















La conclusione dell'economista: "la freccia scoccata dalla Consulta del Verde ci indirizza verso il cambiamento" ...









L'ultimo numero de L'Espresso esce con una imperdibile intervista di Paolo Biondani a Paolo Pileri: titolo "Assalto all'Italia. Il cemento è affari per troppi" ... (agosto 2024)




















Pileri argomenta di due "eroici" sindaci (del PD) nel piacentino e nel torinese: prima isolati e poi non ricandidati ... 




















"Non bisogna arrendersi. Oggi tanti cittadini sanno che consumare suolo significa avere meno verde, ombra, aria pulita, e spazio libero, hanno capito che il cemento e l'asfalto portano più calore, rumore, degrado e rischi di frane e alluvioni ... Alle parole debbono seguire i fatti. Il dissesto del territorio è una cronica esigenza nazionale e si collega alla crisi climatica. Fermare davvero la cementificazione dovrebbe essere nell'interesse di tutti". 
 




















"Un anno dopo quello che fu celebrato come l'ultimo valzer, ecco la Festa dell'Unità di nuovo a Parco Nord" attacca Silvia Bignami su la Repubblica.  Ma nessun riferimento ai perché! Né suo, né dei dirigenti del PD che presentano la "kermesse" ... 28 agosto 2024)
 



















"Ultimo valzer bis per la Festa dell'Unità al Parco Nord" scrive pure Marco Merlini sul Corriere ... A seguire solo il programma dell'iniziativa PD, articolato giorno per giorno. Nessuna domanda, risposta, spiegazione sui motivi del "bis" ... (28 agosto 2024)
 



















Per il Carlino Rosalba Carbutti parte così: "La Festa de l'Unità resta nella comfort zone. E, così, deciso di ballare ancora un valzer a Parco nord , anche il format si ripete quasi uguale a se stesso" ... (28 agosto 2024)
Anche il Quotidiano Nazionale però non si sofferma sulle ragioni di interesse cittadino e nazionale che hanno determinato questo ulteriore ultimo valzer!


















9 commenti:

  1. Rassegna stampa utile e scritto interessante.
    Mi sovvien:
    1. "Fragilità ed arroganza" del PD. Indubbiamente. Unita alla modestia dei compagni di viaggio. Vicesindaca, Coalizione Civica, Verdi e 5 stelle? Si, voci flebili. Isolate? Una loro scelta, causa subalternità.
    L'alternativa è dunque obiettivo di lunga lena. Difficile emerga dalle forze ora in campo. Completamente tese a relazionarsi tra loro.
    2. A destra? Nessuna nuova sostanziale. Un contesto internazionale favorevole. Qui, una ricerca di assetti post Berlusconi. Azzardo: con Meloni e Renzi a spartirsi l'eredità. Tratto unificante leadership, spregiudicatezza, considerazione dei potenti di turno. Molto dipende da loro, ma anche da come evolverà il mondo.
    3. Conflitti sociali ed ambientali. Cresceranno e saranno repressi. Vedo nelle guerre una risposta dei gruppi di potere a chi pensa alla democrazia partecipata come propulsore di giustizia e transizione ecologica. Occhio ai tecnici puri, alla Piantedosi.
    4. Elezioni regionali d'autunno. Con le debolezze in campo scommetto un voto al di sotto del 45% degli elettori.
    Ciao!

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  2. La stagione 2025 con strade senza pini, spiagge con piscine, mare con mucillagine e BW Singapore si prospetta fantastica.
    Benvenuti in Romagna!
    La pubblicità per il Nord Europa è pronta.

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  3. Grazie per la documentazione diretta. In 4 gg. a Cattolica è stato cambiato il volto di una strada. Ma oramai la vicenda del disboscamento è nazionale. E la risposta fatica ad essere a quel livello. Urge organizzarsi.
    E grazie anche per la rassegna stampa. Chi era fuori Bologna e ha ancora qualche gg. per fermarsi sotto l'ombrellone una occasione per recuperare.
    At salut

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  4. Della serie Accordi & Disaccordi.
    Concordo sul fatto che la scelta del PD di tornare a Parco Nord sia un infortunio politico grave. La palese ammissione di una mancata realizzazione del programma! Cioè: si può mantenere la Festa anche nel 2024 perché non è stato ancora fatto il bosco di oltre cento ettari che si voleva realizzare lì.
    Né vale scaricare ogni responsabilità su Aspi perché si finirebbe solo per manifestare l'irrilevanza del PD nelle relazioni istituzionali che contano. O, peggio, un conflitto di interesse degli amministratori pubblici, con la segretaria provinciale che è anche presidente di Quartiere al Navile!
    Dissento sulla valutazione che Emily Clancy ci provi davvero a costruire una alleanza green. Il suo mi pare piuttosto un tentativo di competere con la componente Verdi del centrosinistra. Ma tutto è già deciso ed entrambi saranno coalizioni ora e domani pro Michele de Pascale e Elly Schlein.
    Dunque, nessuna benevolenza. L'assessora all'ambiente deve essere ben più determinata se vuole essere un interlocutore credibile tra gli ecologisti. E così Silvia Zamboni e i Verdi.
    DG

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  5. Descrivi fatti e personaggi agostani con la apprezzabile oggettività del saggio che ascolta e pensa a come uscire dalle curve a gomito di una strada di montagna in salita. Consapevole che c'è un gruppo importante e impegnativo da portare avanti compatto per ottenere traguardi impensabili. Veniamo da un percorso aspro, caldo, con improvvisi nubifragi che hanno colpito la corsa comune causando vari problemi, cadute, ferite. Tutto da considerare, con cui fare i conti se si vuole procedere insieme per non dividere i partecipanti nelle due tradizionali categorie di altre competizioni a cui non vogliamo adeguarci: quelle di alcuni vincitori e tantissimi vinti.
    Perché qui, uscendo dalla metafora, o ne usciamo tutti liberi, più sicuri e con una vita bella, degna di essere raccontata alle generazioni prossime o ...... mer.a.
    ♡☆

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  6. Emily Clancy forse ci prova. O forse prova (a questo pensavi?!) a ricostruirsi una immagine accattivante per le prossime elezioni regionali.
    Una operazione che potrebbe offrire due risultati: togliersi da una situazione chiusa (fare l'ecologista nella giunta Lepore è durissima!) e salire di livello (istituzionale e politico). Sulle orme di Elly Schlein (che in Regione abbandonò la giunta Bonaccini dopo soli 2 anni e senza risultati tangibili per aprirsi la strada della segreteria del PD).
    Questo rispetto alle letture di articoli e posizioni politiche.
    Sui fatti. Io ripartire dai tagli agli alberi che interessano tutte le città, i cantieri che intralciano la mobilità, i mezzi pubblici scarsi, l'industria dei bus che chiude la fabbrica in San Donato per concentrarsi al sud .........
    Insomma convergere è insorgere, come ci ha insegnato l'esperienza GKN!
    L.

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  7. Forte la fotocronaca di Cattolica. Sottolineo solo che questo mi pare un salto di "qualità": si vogliono cambiare le speci arboree che caratterizzano luoghi storici di queste terre. Non mi pare poca cosa.
    Aggiungo una considerazione politica su de Pascale, Romagna e i sindaci. Risulta che una parte di "civici" che sosterranno il candidato PD vengano dal sostegno ad amministratori del centrodestra. In particolare dall'area cattolica e repubblicana che a Forlì ha sostenuto Zattini. Ma non solo quelli. E' giusto la conferma di quanto scrivi qui: de Pascale è un candidato che offre garanzie ad un mondo confindustriale e di "arrivati" piuttosto che a coloro che rivendicano cambiamento sociale e conversione ecologica.
    M.

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  8. Ricevo e propongo, per opportuna conoscenza.
    M.

    PER UNA SVOLTA RADICALE NELLE POLITICHE AMBIENTALI IN REGIONE
    MODIFICARE PROFONDAMENTE IL MODELLO PRODUTTIVO E SOCIALE



    Veniamo da anni in cui le politiche ambientali ( e non solo) della Regione Emilia-Romagna sono state sbagliate e inefficaci per contrastare il cambiamento climatico, affermare la necessaria transizione ecologica, fermare il dissesto idrogeologico e il consumo di suolo, attuare politiche per tutelare e prteservare i beni comuni.
    Abbiamo visto mettere in campo scelte in contraddizione con la necessità di uscire dall’economia del fossile ( vedi il rigassificatore di Ravenna), continuare a puntare sulle grandi opere stradali e autostradali in tema di mobilità ( dal Passante di Mezzo a Bologna alla bretella Campogalliano- Sassuolo, dalla Cispadana alla Tibre), proseguire nel consumo di suolo ( vedi il caso esemplare della logistica), devastare il patrimonio arboreo e boschivo, ignorare l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, dare seguito ale politiche di privatizzazione dei beni comuni, a partire dall’acqua e dal ciclo dei rifiuti.

    E’ sempre più evidente che, invece, occorre produrre una svolta radicale nelle politiche ambientali della Regione. E non solo in esse, visto che le stesse sono strettamente intrecciate con un modello produttivo e sociale, che è incentrato sul primato del mercato, la svalorizzazione del lavoro, la progressiva privatizzazione del Welfare.

    (continua)

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  9. ... (seconda parte)
    La legislatura regionale che sta alle nostre spalle, e, in specifico, la Giunta regionale che l’ha determinata, è stata la prima responsabile di questa deriva regressiva. La proposte che oggi viene avanzata dal cosiddetto “campo largo” con la candidatura di De Pascale sembra muoversi in perfetta continuità con queste scelte, a partire dall’esaltazione del Patto per il lavoro e il clima che, dietro affermazioni altisonanti, in realtà, le ha legittimate.

    La destra, anche nella nostra regione, si presenta con un profilo che appare ancora maggiormente negativo rispetto alle scelte ambientali e al modello di società che propone. Coerentemente con la propria ispirazione negazionista, essa mostra l’intenzione, al di là delle affermazioni elettoralistiche, di rendere ancora più marginali, se non addirittura da annullare, tutte le politiche che guardano alla transizione ecologica, al contrasto al cambiamento climatico, al ridimensionamento dei poteri forti che continuano a voler perpuetare l’attuale insostenibile modello di sviluppo.

    A fronte di questa situazione, la scelta prioritaria, per noi, è quella di costruire e rafforzare la mobilitazione sociale per affermare la prospettiva di un modello produttivo, sociale e ambientale alternativo a quello oggi dominante.
    Per questo, indichiamo come fondamentali gli obiettivi di:
    - uscita dall’economia del fossile, a partire dalla messa in discussione del rigassificatore di Ravenna, per realizzare il passaggio al 100% di energia prodotta da fonti rinnovabili;
    - difesa e ripubblicizzazione dei beni comuni, iniziando dall’acqua e dal ciclo dei rifiuti, per i quali vanno previsti la minimizzazione della loro produzione e di quelli non riciclati, uscendo anche dall’incenerimento;
    - stop immediato al consumo di suolo, con particolare riferimento ai poli logistici, e, invece, un programma di rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e di riassetto idrogeologico. In questo quadro va inserito un intervento forte di tutela del verde, di rimboschimento e di blocco della distruzione di ogni area boschiva;
    - moratoria e ridiscussione delle grandi opere stradali ( Passanti di Bologna, bretella Sassuolo-Campogalliano, Cispadana, Tirreno-Brennero e altre ancora), in connessione con il forte rilancio del trasporto collettivo e della mobilità ciclabile e pedonale;
    - stop definitivo all’espansione degli allevamenti intensivi e l’avvio di un programma per la loro riduzione, in un quadro di promozione di un sistema agroindustriale basato sulla prossimità e la valorizzazione della naturalità;
    - approvazione delle proposte di legge regionale di iniziativa popolare promosse da RECA e Legambiente regionale e dei loro contenuti in tema di energia, acqua, rifiuti e stop al consumo di suolo, anche per dare valore agli strumenti di democrazia partercipativa.

    Su queste basi, invitiamo tutte le realtà ambientaliste e sociali della nostra regione a incontrarsi e confrontarsi, valorizzando i processi di convergenza, con l’intenzione di promuovere una grande manifestazione regionale per la metà di ottobre a Bologna, nella quale far vivere le nostre richieste e dare voce alla necessità di una svolta nelle politiche ambientali e sociali nella nostra regione.


    RETE EMERGENZA CLIMATICA E AMBIENTALE ER

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