martedì 9 aprile 2024

Parco Don Bosco: giornate campali, risorsa giovani, scelte improrogabili ...

Una immagine simbolica delle "scene di violenza inaccettabili" denunciate da Lepore e Piantedosi 










Fermatevi! hanno scritto cittadini ed attivisti del Comitato Besta dopo la giornata di mercoledì scorso, quando Lepore e Piantedosi hanno pensato di rispondere alla richiesta diffusa di "natura e cultura" con Polizia e Carabinieri in assetto antisommossa, con l'apertura del cantiere per costruire una nuova scuola (Quattrofoglie) a fianco di quella funzionante, con l'immediato taglio di decine di alberi e con l'avvio di ulteriore consumo di suolo vergine in una Città e in una Regione che meno di un anno fa hanno mostrato grande "fragilità".

A sostegno della mobilitazione critica e consapevole di residenti, insegnanti, genitori (certo, non tutti) sono intervenute le principali associazioni ecologiste cittadine, tante donne e uomini di scienza e conoscenza, sindacati di base, comitati e gruppi di attivisti locali, piccoli partiti: un popolo critico e cosciente, convinto che questa lotta nel Quartiere San Donato San Vitale è vitale per sottrarre ad amputazione uno degli ultimi "polmoni verdi" della zona, un ecosistema da salvaguardare, un "luogo" di vita, ossigenazione e rinfresco, socializzazione ... che, ora, è divenuto simbolo della esigenza di una svolta nelle politiche e nelle priorità di governo locale, regionale e nazionale del territorio.

A questo movimento pacifico si vuole e si può rispondere eludendo i problemi e spostando l'attenzione? Con la denuncia da parte di Amministratori irresponsabili di "violenze"? Trattando la grande questione della eco-compatibilità del territorio come "problema di ordine pubblico"? Che, di conseguenza, comporterebbe (comporta?) la militarizzazione della Città. Con tanto di intimidazioni, minacce, provocazioni e trappole verso ragazz3 preoccupati per il loro e comune futuro. Bologna ha già vissuto anni duri di incomprensione, tragici errori dei partiti e vere e proprie trame reazionarie. Ora si può e di deve prevenire spirali simili.

Sta alla Politica, ai partiti locali e nazionali dare segnali inequivocabili di cambiamento radicale nel governo della società. Liberarsi di un vecchio sistema di potere legato ad affari e crescita. "Quelli del Si", sempre e comunque, a grandi e piccole opere pensate e in parte realizzate per soddisfare interessi privati più che bisogni collettivi e comunitari. Con spreco di denaro pubblico e ricadute pesanti su clima e inquinamento. Anche in Emilia Romagna e a Bologna c'è un lungo elenco di cose che non vanno e, per molti versi risultano al cittadino informato e libero, incomprensibili ed oscure. Ricordiamoci come sono stati trattati da imprenditori e partiti quelli che criticavano obiettivi progettuali e investimenti sbagliati (Civis, People Mover, F.I.CO., Fondovalle Savena, Passante Nord e poi di Mezzo, iper e supermercati, distributori di carburanti fossili), ovvero continue dilazioni e mancate realizzazioni di impegni istituzionali approvati (Fascia Boscata di 211 ettari del PRG degli anni '80, Servizio Ferroviario Metropolitano degli anni '90, conversione energetica dell'edilizia pubblica che valorizzi "le rinnovabili"). Determinando così una crescita senza qualità e con troppe contraddizioni. 

Pesano oggi, eccome, fallimenti recenti e bugie presenti. Inascoltabili amministratori e ministri che parlano di "riduzione del consumo di suolo e di più alberature" a fronte di ulteriore antropizzazione e promesse di "3 x 1" in future messa a dimora di piante (dove? come? quando?). Morto Berlusconi non mancano certo aspiranti eredi. Anche per questo decine di cittadini hanno pensato e contribuito a Biblioteca in Comune, l'iniziativa che dal 12 febbraio e fino al 2 aprile ha portato al Sindaco 41 libri che sono base culturale e politica delle mobilitazioni e delle ribellioni in corso. Altro che "violenti"! 

Al Sindaco la parola. Per una scelta che ha da essere innanzitutto Politica e culturale.






















La posizione delle realtà delle ecologiste di Bologna sulle parole del sindaco Lepore

Nel suo lungo monologo di 5 minuti con il quale il sindaco Matteo Lepore ha commentato i fatti di mercoledì 3 aprile al Parco Don Bosco c’è un solo concetto che condividiamo: “dividere gli ambientalisti dai violenti”. E’ una cosa che il primo cittadino può fare subito, comunicando alla questura che il Comune non ha più intenzione di avvalersi dei manganelli che mercoledì hanno ferito decine di persone per tentare di risolvere con la forza l’impasse del progetto delle scuole Besta.

Il paternalismo con il quale il sindaco si rivolge alle cittadine che difendono uno spazio verde come il parco Don Bosco è pura noia. Dopo aver deciso che i progetti approvati dalla sua Giunta sono intoccabili e immodificabili, ora il primo cittadino vorrebbe anche dettare la linea politica dei movimenti ecologisti che da anni si oppongono alle scelte cementificatorie di questa amministrazione comunale. 

Forse il sindaco non sa che fare attivismo non è una professione, e nemmeno uno spettacolo da mettere in scena nel teatrino della città più progressista d’Italia, ma una scelta nella quale tante persone mettono in gioco la propria quotidianità e, in casi come quelli del parco Don Bosco, anche la propria incolumità, per difendere il futuro dei luoghi che vivono. In questi mesi la vicenda del Parco Don Bosco ha evidenziato che esiste una parte importante del quartiere che si oppone al progetto voluto dall’amministrazione comunale: lo ha fatto con argomentazioni serie e ragionevoli, tanto da raccogliere il sostegno di tante reti sociali attive in città. Questo è un dato di fatto che un governo locale può considerare o calpestare: al momento Lepore ha scelto gli scarponi chiodati delle forze dell’ordine.

C’è un modo molto semplice per risolvere la vicenda: fermare il cantiere, rinunciare al progetto che evidentemente non è capace di rispondere a tutti i bisogni in gioco – incluso quello di preservare il parco com’è oggi – e ripensare questo intervento di edilizia scolastica rispettando l’impegno di quante in queste settimane si sono messe in gioco per difendere uno spazio che ritengono importante per la propria vita. Sindaco Lepore: basta violenza contro chi fa vivere il Parco Don Bosco.

AMO Bologna – Bologna for Climate Justice – Exctintion Rebellion Bologna – Fridays for Future Bologna – Legambiente Bologna


Il titolo del Corriere di venerdì 5 aprile titola sulle "Besta" e su un "asse Lepore - Piantedosi" in cui Sindaco e Ministro parlano di "scene di violenza inaccettabili". 


Fotocronaca di una mobilitazione popolare pacifica e di disobbedienza civile non violenta (Bologna, aprile 2024)

Sopra il cielo di Bologna, del Quartiere San Donato San Vitale e del Parco Don Bosco un inizio aprile con nuvole ed aerei ...


Nel "polmone verde" stretto tra Fiera District e palazzoni di viale della Repubblica, ragazze in bici ...
 

Partecipazione e balli popolari ...


Cittadin3 di ogni età, incluse mamme e bambin3 ...


Martedì 2 aprile. Per Biblioteca in Comune arriva in Municipio Loredana Agresti, maestra delle Chiostri ...


Porta al Sindaco il 41esimo libro, l'Albero madre, di Suzanne Simard, e l'ennesima richiesta di un minuto del prezioso tempo del Primo Cittadino ...


La dedica ...


Dalla mobilitazione del Don Bosco un obiettivo concreto ed una nuova visione per la vita nelle Città e nel Paese ...


"Il Sindaco è impegnato": la consegna avviene, per la quarantunesima volta, tramite il personale dell'anticamera di Palazzo d'Accursio ...









Mercoledì 3 aprile. L'alba al Parco Don Bosco, con il cinguettio degli uccellini ...


I colori della natura e, sullo sfondo, quelli del Fiera District ...


Toponomastica su cui riflettere ...



In via "Serena" i lavori per "questo progetto esecutivo di tram" hanno già comportato lo sbancamento di suolo vergine e l'abbattimento di una decina di piante del Parco Don Bosco ... Scelte obbligate?


Anziché risposte adeguate alla crisi ecologica, contro i cittadini che presidiano il Parco Don Bosco da dicembre ... vengono mandati Polizia e Carabinieri!


Prevale la politica del cemento e "dell'ordine pubblico" ...

Al Parco Don Bosco sugli alberi i disegni dei bambini ...


Mamme in lettura ...








Giochi ...


Studentesse del vicino Liceo scientifico Copernico, ancora minorenni, concorrono al presidio popolare ...


Dal lato di via Caduti della via Fani, arrivano i Carabinieri ...


Si schierano in assetto "antisommossa" ...


Dopo diversi giorni di festività pasquali, riaprono le scuole. Passano student3, genitori, insegnanti ...


Cittadin3 a difesa del Parco e "per la ristrutturazione della scuola Besta" sedut3 a terra fronteggiano pacificamente i Carabinieri ...


Student3 con cartella e zaini osservano e commentano a distanza ...


In via "Serena" la scena ha come protagonisti reparti della Polizia di Stato ... 


La colonna occupa per intero la via ...


Cittadin3 ed attivist3 parlano di "resistenza a tutela del Parco e disobbedienza civile non violenta" ...


Una folta presenza ...


Persone determinate e di ogni età ...


Critica e ironia ...



La Polizia si schiera, dietro gli operai della ditta che ha vinto l'appalto per i lavori ...








La Polizia intenta a rimuovere ostacoli improvvisati frapposti da attivisti per rallentare l'accesso al Parco ...


C'è anche un pupazzo portafortuna ...


Forse solo un tentativo di distrazione ...


La Polizia entra in forze dall'accesso di viale Aldo Moro ...


Vengono presto rimosse le strisce rosse e bianche che gli attivisti del Comitato hanno sistemato a terra per delimitare il perimetro effettivo della scuola Quattrofoglie che questa Amministrazione vorrebbe costruire ...


Tra gli agenti in tenuta antisommossa e i cittadin3 è "faccia a faccia" ...


 Da un lato persone con voci e striscioni ...


Dall'altro persone con caschi, scudi e manganelli ...


Poliziotti e manifestanti "contrapposti" per volontà di autorità irresponsabili ... 


Gianni, 78 anni, cerca di parlare ...


... di fermare con parole sagge la prima carica della Polizia


Gianni viene travolto, cade ... e viene aiutato dai ragazz3 ...


Il primo contatto ...








Scudi e manganelli contro mani nude ...


Un confronto impari, riequilibrato dalle motivazioni e dal numero di persone attive ...


Giornalisti e fotoreporter assistono e producono documentazione ... Chi sono "i violenti"?


Tra i manifestanti una bandiera del Parco Don Bosco con asta di plastica tenera ...


Una pausa dopo la carica ...


Eco-pacifisti e poliziotti con i rispettivi argomenti ...


Foto alle spalle della Polizia ...


Dal cantiere del Tram di via Serena, entrano operai della ditta ITI con transenne e blocchi di cemento ...
 

Donne del Comitato Besta Don Bosco si siedono o si sdraiano a terra ... 


La Polizia vuole conquistare altro terreno ...


Avanzano per conquistare il Parco secondo le direttive superiori ...


Giornalisti e cine-operatori osservano ...


La Polizia alza gli scudi ...


Un manifestante porta fiori gialli ...








A braccia alzate: fermatevi, arretrate!


E' Wu Ming 2, giornalista e scrittore ...


Fronteggia gli uomini in divisa ...


Lo guardano, spiazzati ... da simile "violenza"



Giovanni insiste: fiori vs manganelli!


Entrano altri poliziotti e transenne ...


Ragazze e giovani fronteggiano la Polizia ...


In mezzo agenti Digos ...


Donne e uomini stesi sul prato, davanti agli agenti ...
 

Una giornalista prende immagini ... (il suo sarà un servizio onesto e veritiero)
 

Alcune manifestanti hanno cartelli con i libri donati per Biblioteca in Comune: Natura e Cultura sono le priorità di questa mobilitazione di persone libere e pensanti ...


Alla domanda di "Natura e Cultura" si può rispondere con Polizia e manganelli?!
 

Parte una carica: botte a giovanissim3 e nonn3 ... 


Dietro i cordoni della Polizia si alzano e si spostano in avanti transenne per il "cantiere" ...


La Polizia intende "conquistare terreno dopo terreno" ...


Donne coraggiose si oppongono ...


Gli agenti usano manganelli ...


L'invito a fermarsi è vano: "ci sono ordini superiori da eseguire"!


Operai, transenne e poliziotti ...


Una nuova linea di resistenza ...


La Polizia ripresa alle spalle ...


Entrano al Don Bosco da via Serena operai, mezzi e cemento ...


La Dottoressa Lidia La Marca e il 70enne Claudio Galassi, prima di vedersi rompere un braccio ...


Le basi di cemento per le transenne ...


Ragazze e giovani a terra ...


Ancora a corpo morto sul prato (1) ...


A corpo morto sul prato (2) ...


Altre transenne ...


Manifestanti seduti alle spalle della Polizia ...

Giovani davanti ai manganelli ...


Una attivista colpita a terra tra un portavoce del Comitato Besta Don Bosco ed agenti Digos ...


Poliziotti disorientati ...


Confronto tra le "armi" in campo ...


Poliziotti sereni voltano le spalle alla "violenza" ...

Mascherati e no ...


Un nuovo ordine di avanzare ...

La spinta ..


La resistenza: tante mani nude insieme ...


Arrivano altre mani ...


"Basta, fermi!" Il braccio di Claudio Galassi (il primo in basso a sinistra) è ancora integro ...


La polizia preme ...

Mani contro scudi ...


Dopo la carica la Polizia si riposiziona ...


Così i Carabinieri ...


Polizia e operai "uniti" nel cantiere ...


La transenna posizionata ad un metro dagli alberi ... 

"Aiuto!" Una nuova carica ...


Il braccio ferito di una manifestante ...


Tante foto dai cellulari ...


Riprese video di professionisti ...

Un rinnovato invito alle autorità: "fermatevi"!


Nell'area del cantiere entra un mezzo meccanico per abbattere alberi ...


Un operatore attiva la motosega ...


Dai cespugli spunta di corsa un giovane a mani nude ... L'operaio abbandona il lavoro.


Il giovane prova ad arrampicarsi ...  



Di fronte al taglio degli alberi risale la tensione ...


La Digos espelle Gianni, "il comandante", dall'area dei lavori ...


Intanto un giovane "disobbediente" veloce e pacifico sale sul mezzo eludendo la sorveglianza di decine di agenti ... I lavori di abbattimento degli alberi si debbono nuovamente fermare.


Tra i manifestanti è il momento dell'arte, in maschera ...


Il clima (nel senso dei rapporti tra manifestanti e Polizia) migliora ...


La satira coinvolge le parti ...


Oltre le transenne sul New Holland il pacifico attivista alza la bandiera ecologista No Passante ...


Le arti si incontrano: teatro e gastronomia ... Si, è il momento di rifocillarsi.


Ma pure delle interviste: qui Legambiente Bologna ...


Segue Davide Celli, consigliere comunale per i Verdi a Palazzo d'Accursio ...


Giovani donne restano incatenate agli alberi ...



Torna la tensione ...



I giovanissimi "incursori" vengono presi e riportati di peso nel campo libero del Parco ...


Un altro manifestante è trasportato da tre poliziotti ...


Sono i segnali della ripartenza dei lavori, a due passi da poliziotti e manifestanti: l'insicurezza è garantita a tutti ...


Tra l'altro, il giovane salito sul mezzo è ancora li ...


Ma si può lavorare così?


Operai, poliziotti, manifestanti: tutti esposti a rischi ...


Eppure si procede: il disobbediente salito sul mezzo scende dopo lunga trattativa ...


E' l'avvio del taglio degli alberi ...


Operatori tv riprendono lo scempio: la violenza di uomini incolti contro la natura ...


Il primo albero cade e viene presto tagliato in più parti del tronco ...


Avanti con il prossimo albero ...


Il mezzo meccanico procede ...


Dietro la tela un operaio aziona la motosega ...


Un cuneo alla base e il tronco spinto da un lato, cade ...


Un tonfo "sinistro" a pochi passi da molte persone ...


In pochi minuti si cancella una vita naturale di 60 anni, una risorsa per la biodiversità ...

Salgono alte le voci del dissenso ...


Difficile accettare questa ennesima offesa alla natura ...

I lavori procedono ...


Motosega alla base ...


Pressione in altezza con il braccio meccanico ...


L'albero cade ... 


Il taglio del tronco ...


I resti di un albero di alto fusto ...


Gli operai con i mezzi meccanici accatastano i pezzi di tronco ...


L'abbattimento procede ...





Parte del Parco Don Bosco ombreggiato è perso per sempre ... Nessuna compensazione "3 x 1" è nota!


Per ora si contano solo abbattimenti: 1, 2, 3, 4, 5 ...



Crece la pila di tronchi ...

Ma ecco altri giovani "incursori" che entrano di corsa, gli operai si bloccano, la Polizia insegue ...



Ragazz3 corrono svelt3, senza farsi prendere ... "gazzelle contro rinoceronti"

Ancora una volta la creatività prevale sulla conservazione ... Un giovanissimo, al centro, "conquista" la cima della catasta di tronchi ...


Ai poliziotti il difficile compito di braccare e trascinare "le gazzelle" ...


Difficile fare prevalere la forza dei manganelli sulle motivazioni di chi vuole un futuro migliore per tutti ...
 

Da ogni lato entrano persone ...


Gli agenti di Polizia non sono in grado di arginare i manifestanti ...

Le transenne vengono rovesciate ...


Il movimento che si batte unito per affermare Natura e Cultura, Diritti e Doveri, Salute e Costituzione può prevalere ... 

La Politica quando riconosciuta e praticata da tanti può essere più forte dell'arroganza del potere ...



I contingenti di Polizia e Carabinieri lasciano il Parco Don Bosco ...


Il Don Bosco resta aperto e chi lo voleva chiudere per farne l'ennesimo cantiere cittadino ora dovrà riflettere ...


Sei, sette alberi di alto fusto sono stati abbattuti e questa è una sconfitta per tutti ... Ma il Parco, già privato delle piante abbattute per il progetto esecutivo del tram, mantiene ancora una sua compattezza e disposizione accogliente ... e due terzi dell'area possono essere ancora salvati!


Difficile capire le parole di Amministratori e Ministri che insistono su "violenze inaccettabili", su "50 poliziotti feriti contro 5 manifestanti" ... Chi è stato testimone diretto della giornata ha decisamente vissuto un'altra realtà!


Il ritiro ordinato dei contingenti di Polizia tra gli applausi di attivisti e cittadini ...

Restano sul terreno grandi tronchi, rami e foglie ... un patrimonio comune per ossigenare, rinfrescare e migliorare la vita e la salute delle persone e degli animali è cancellato!


La troupe del TGR dell'Emilia Romagna parte dai fatti: il cimitero di alberi ...


Tre distinte signore osservano e commentano ...


Conversazioni al sole su "natura morta"...
 

Sui tronchi vengono dipinte "faccine" tristi ...


Ha avvio un pellegrinaggio continuo, in costante crescita ...


Fino alla affollata assemblea tardo pomeridiana ...


Una panoramica dei tanti partecipanti: chi voleva "chiudere il Parco e aprire un cantiere" per ora non c'è riuscito ... Anzi, sono cresciute partecipazione ed attenzione nazionale.



A fianco del cumulo di tronchi, rami e foglie un cartello denuncia la "devastazione ecologica" ...


Uno dei portavoce del Comitato Besta Don Bosco denuncia la contraddizione tra parole e fatti dell'Amministrazione Lepore ...

Per il ragazzino un futuro ancora da scalare: gli alberi di alto fusto piantati 60 anni fa ed oggi abbattuti non hanno lo stesso effetto naturalistico di giovani piante; il consumo di suolo non si riduce cementificando parchi e "desigillando" aree a lungo edificate ...


Chi parla di "compensazione" deve dire la verità ed abbandonare bugie e propaganda: ci vorranno decenni perché i nuovi esemplari abbiano l'effetto degli alberi di alto fusto abbattuti ... 


A qualche chilometro dal Parco Don Bosco ecco la "massa di verde" prodotta da alberi messi a dimora due anni fa in via del Terrapieno ...
  

La prima scelta di rigenerazione urbana è dunque quella di non consumare ulteriore suolo e di salvaguardare il patrimonio di biodiversità e di alberi ancora presenti ...



13 commenti:

  1. Bella testimonianza. Grazie. Dunque Lepore e Piantedosi di che parlano?
    s.

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  2. Quindi il SINDACO ha incontrato e dialogato per oltre 2 ore con i VIOLENTI?
    F.M.

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  3. Grazie. C'è bisogno come il pane di testimonianza dirette. Oramai i fatti sono raccontati secondo comodo e interesse. Sull'esempio delle guerre in corso in Ucraina e in medio Oriente.
    BiBi

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  4. Grazie, Gianni e complimenti per la testimonianza testuale e il reportage fotografico impeccabile.

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  5. Complimenti a Gianni Tugnoli per come è riuscito a documentare con immagini e parole una mattina da non dimenticare mai. Fermate la strage di alberi e natura dentro il piccolo bosco urbano del parco Don Bosco di Bologna!

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  6. Finalmente qualcuno che parla di sicurezza. Quei lavoratori, quei poliziotti o carabinieri, quei manifestanti erano tutti esposti a rischio. Li non è stato avviato un cantiere. Gli incidenti succedono perché spesso le regole sono eluse e mancano i controlli. Ma qui lo stato non mancava e neppure mancano documenti a conferma della insicurezza generale.
    Qualcuno interverrà?
    O gli scioperi in corso per la tragedia di Suviana restano sempre e solo a valle? Mentre nessuna autorità preposta, impresa o sindacato agisce per prevenire che ogni minuto in Italia ci sia un ferito ?
    Fermiamo l'indifferenza. Qui non c'è casualità!
    DG

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  7. Parli di Politica ed usi la P maiuscola. Ma qui si fa prevalentemente politica con la p minuscola. E proprio Lepore, dopo l'incontro con tutti i comitati, dice che per le Besta vuole dare la parola ai tecnici: un confronto tra i pro e i contro alla nuova scuola 4foglie. Cioè, lui per primo, nega la responsabilità dell'Amministrazione di dare un orientamento Politico (diritto per i ragazzi ad una scuola efficiente ed adeguata da conciliare con diritto alla salute per tutti i cittadini e i ragazzi e salvaguardia del Parco don Bosco) ai tecnici. I tecnici possono trovare varie soluzioni se questo è il mandato della Giunta. Come l'hanno trovato - tecnicamente parlando - quando è stato loro detto che "i ragazzi dovevano continuare ad andare alle Besta fin quando non è costruita la nuova scuola".
    Ciao!

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  8. In questa vicenda non vedo ancora lo sbocco. Che ovviamente non credo possa essere quello tentato mercoledì scorso con l'intervento di polizia e militari.
    m.m.

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  9. Un puntuale reportage che racconta e commenta efficacemente lo sviluppo dei fatti di una lunga e difficile mattinata in cui da parte dei decisori si è imboccata la strada sbagliata della forzatura sull'affollato presidio. La parola ritorni alla Politica!

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  10. Considero questa una delle pagine più belle della politica locale. Si capisce il motivo del contendere: un parco urbano, con alberi che vorrebbero essere abbattuti. Sono chiari i contendenti: da un lato gli amministratori della città e dall'altro una parte significativa di amministrati. Sono evidenti gli interessi in campo: per alcuni edificare e aprire cantieri, per altri respirare e vivere meglio.
    Se queste sono le premesse considero positive le conclusioni: l'uso della ragione prevale sull'uso della forza. Non sempre accade in Italia e nel mondo. Un ringraziamento a tutti i protagonisti, qualsiasi collocazione abbiano nel conflitto.
    ***

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