mercoledì 17 aprile 2024

Bologna, scelte politiche per il governo della Città: più natura e più cultura!

I resistenti del Don Bosco in Piazza Maggiore per l'incontro con il Sindaco. Si apre una fase nuova?










La resistenza pacifica e non violenta del movimento che mercoledì 3 aprile si è opposto alla chiusura del Parco Don Bosco e al taglio di decine di alberi ed arbusti ha prodotto primissimi risultati.

Il Sindaco di Bologna ha incontrato una rappresentanza di cittadini che a lungo sono stati proposti da Matteo Lepore e dirigenti PD con letture sprezzanti e di comodo: "violenti", "occupanti abusivi di un cantiere avviato", "al servizio delle destre". Come se le donne, gli uomini e i giovani impegnati nel Comitato Besta Don Bosco, nelle associazioni ambientaliste, nei comitati e nei gruppi che via via si sono uniti a questa mobilitazione popolare non avessero nomi e cognomi, una loro storia e argomenti solidi. Ovvero non stessero esplicitando pubblicamente - anche attraverso Biblioteca in Comune e i 41 libri consegnati agli Amministratori della Città, giorno dopo giorno, per 7 settimane - le fonti scientifiche e letterarie di un pensiero critico e propositivo che si misura (da tempo) con i problemi e con le contraddizioni del mondo, che sostiene idee e progetti di governo alternativi a quanto praticato a livello nazionale, regionale e locale. E, purtroppo, ancora oggi perseguito da un sistema di potere conservatore ed arrogante: tanto nella versione di destra, che nega l'urgenza di una società più giusta e impegnata nella conversione ecologica delle produzioni e dei consumi; quanto nella versione dei partiti "socialisti e democratici" che, pure riconoscendo ingiustizie, diseguaglianze ed emergenza climatica, non si mostrano conseguenti ed operativi nelle innovazioni necessarie e restano sostanzialmente subalterni alle classi sociali ed ai centri di comando dominanti. Non si è trattato solo del riconoscimento di interlocutori rappresentativi: il Sindaco di Bologna ha pure dichiarato "ora il Parco Don Bosco torni di tutti, fruibile" (Corriere, 10 aprile, vedi qui sotto). Una inversione netta per gli Amministratori PD, che per mesi si sono rifiutati di entrare in quello che sostenevano essere "un cantiere, occupato illegalmente". Un passo (apprezzabile!) nella direzione tanto a lungo auspicata dai cittadini critici che si sono opposti alle recinzioni che si è tentato di alzare il 29 gennaio e il 3 aprile. 









































L'Amministrazione Lepore ha inoltre annunciato di rinunciare al sottopasso stradale previsto in zona Bolognina nell'ambito della realizzazione della linea verde del tram: comportava l'abbattimento di una ventina di storici platani in via Ferrarese. Così la Repubblica (13 aprile) ha titolato: "Effetto Besta"...





























Bene! Un piccolo, piccolissimo segnale. A fronte di altri numerosi abbattimenti di alberi a Borgo Panigale e in Città. Che però evidenzia e riconosce che nulla è immodificabile. Che le osservazioni e le rivendicazioni di cittadini, associazioni, anche Quartieri (come rivendica la Presidente del Navile) sono sempre legittime, esigono grande rispetto e risposte di merito. Persino qualora si tratti di finanziamenti del PNRR. 

Evidentemente questi mesi di lotta politica e culturale in Città hanno modificato i rapporti di forza.

Ora, guardiamo avanti.

Per il Sindaco, la Giunta e la maggioranza che governa Bologna queste novità sono solo tentativi di riacquisire centralità, immagine e smentire "l'asse Lepore - Piantedosi" di cui ha scritto il Corriere (5 aprile)? O la riflessione avviata è più profonda e sostanziale? Presto lo capiremo.























Quel che è certo è che amministratori e dirigenti del PD hanno, almeno momentaneamente, modificato l'approccio tenuto da tempo. Lo stravolgimento di fatti e problemi, le tesi e i dati falsi, le affermazioni povere di conoscenze e di cultura, oltre ad accrescere la determinazione e la resistenza del movimento di opposizione e di proposta che si è raccolto attorno al Comitato Besta Don Bosco, hanno progressivamente alimentato divisioni, dissensi e contraddizioni nella stessa maggioranza: prima con Verdi e Volt, poi con elettori ed esponenti di Coalizione Civica, della Lista Lepore e dello stesso PD. Nonché un possibile, necessario e pericoloso abbraccio dell'Amministrazione bolognese con il Ministro dell'Interno e con politici di Destra.

Da qui la necessità di riposizionarsi. Per non smentire, soprattutto sul piano nazionale, l'immagine a lungo coltivata da Matteo Lepore e C. di Bologna "città progressista" e all'avanguardia in Italia e in Europa nell'impegno per la transizione ecologica.  

Oggi, tuttavia, dopo le vicende del Don Bosco per riprendere questa narrazione non basterà rimuovere dalla prima linea assessori, consiglieri comunali ed una Presidente di Quartiere decisamente oltranzisti e irrispettosi verso gli argomenti degli interlocutori. Non basterà organizzare tifoserie, Comitati e lobby pro "nuova scuola Quattrofoglie". Né acquisire tecnici, avvocati e staff della comunicazione più efficienti e persuasivi.  

La questione aperta è decisamente Politica, nel senso più alto e proprio del termine. Politica come scienza ed arte di governare una società complessa ed uno Stato democratico. Politica come capacità di elaborare e costruire collettivamente sintesi progettuali all'altezza delle sfide e dei conflitti aperti; Politica come esperienza di partecipazione che produce risposte più avanzate e condivise alle domande primarie delle comunità e dei cittadini: a partire da diritti e doveri universali come quelli alla cultura e alla natura, alla istruzione, alla salute e alla biodiversità che - oggi - una crescita produttiva ed economica senza limiti minaccia gravemente. Esponendo a rischi estremi l'umanità e la vita delle generazioni presenti e prossime. 

Dopo l'incontro con il movimento che ha resistito al Parco Don Bosco, "sospesi i lavori" per la costruzione delle nuove scuole Quattrofoglie, Matteo Lepore ha detto: "Credo che se dialoghiamo possiamo anche ottenere qualcosa di buono, ma bisogna mettere da parte la politica, altrimenti le distanze non si possono colmare. Se mettiamo al primo posto i bambini che frequentano quella scuola, la soluzione si troverà. Per San Donato le Scuole Besta sono molto importanti, non possiamo permetterci che all'apertura dell'anno scolastico le famiglie non iscrivano i figli in quella scuola. Bisogna partire dal futuro dei ragazzi e delle famiglie" (Corriere, 9 aprile, vedi sotto).






















Ebbene si, "le Scuole Besta sono molto importanti", per questo il Comitato che porta il suo nome e quello del Parco Don Bosco, si sono mobilitati contro l'ipotesi Ara - Borsari di cancellarle. E proprio se partiamo "dal futuro dei ragazzi" è convinzione di molti che una scuola in mezzo ad un Parco con piante di alto fusto è meglio (molto meglio!) che una scuola collocata a ridosso di una strada trafficata e al confine di un parco da rifare con giovani piante che saranno messe a dimora e cresceranno (solo se adeguatamente curate!) una volta abbattute le Besta e naturalizzato il terreno da 45 anni impermeabile.

Ma poi, perché non proporsi di conciliare una scuola (con tutte le caratteristiche didattiche che gli sono state riconosciute) ristrutturata, rigenerata (nuova?) per una educazione e formazione permanente di ragazz3 e persone adulte, con l'esigenza largamente condivisa di interrompere il consumo di suolo vergine, di salvaguardare decine di alberi di alto fusto ed una rigogliosa vegetazione urbana consolidata in decenni che - oggi - costituiscono ecosistemi preziosi e "luoghi" riconosciuti di vita sociale e animale? Preziosi anche per ossigenare l'aria e per rinfrescare quartieri popolari di fronte al riscaldamento climatico che scienziati e ricercatori del CNR e di UNIBO continuano a segnalare (nella scuola di formazione di Legambiente Bologna o nella Climate Justice University di BfCJ in corso). 

Non è per caso che il conflitto sociale per la salvaguardia del Parco Don Bosco e il futuro delle Scuole Besta abbiano assunto rilievo generale. 

In questi anni si è sempre proceduto nel governo delle città e del Paese con pratiche che hanno considerato di "interesse pubblico preminente" solo piccole e grandi infrastrutture, edificazioni, industrie, attività commerciali. Sacrificando, ogni volta, risorse naturali, vegetali ed animali. Mai contabilizzate come cespiti e Patrimonio collettivo delle comunità e delle generazioni future. 

Si pensi - è il caso di ripetere! - al Progetto della Fascia Boscata le cui aree sono state vincolate nel PRG degli anni '80. Una scelta - a quel tempo - lungimirante, "visionaria", strategica. Purtroppo abbandonata dalle amministrazioni di Centrosinistra e di Centrodestra. Ed ora persino le modeste realizzazioni degli anni '80 e '90 (dall'area Chico Mendes tra via dell'Arcoveggio e il Canale Navile a quelle di San Donnino e in zona Lame) sono messe in discussione dal proposito insano di Passante di Mezzo. Come altri 30 tra parchi, giardini ed aree pubbliche interstiziali che - da oltre un anno - sono state chiuse ai cittadini. Con le reti arancioni del Lotto 0 di ASPI che in attesa del Progetto Esecutivo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (di Matteo Salvini) hanno delimitato - in accordo con l'Amministrazione Lepore - i confini entro cui le motoseghe delle aziende "verdi" hanno preventivamente abbattuto centinaia di alberi e sono pronte a rientrare in azione per dare spazio alle 16-18 corsie di asfalto e cemento di questa "grande" e vecchia "opera" che contraddice la conversione ecologica; su cui Comune, Regione e Governi nazionali (da Renzi a Meloni) continuano a rifiutare ogni richiesta preventiva di Valutazione dell'Impatto Sanitario e di adeguamento / aggiornamento della Valutazione di Impatto Ambientale.

Autorevoli e corpose testimonianze tecniche e scientifiche a supporto di queste critiche sono disponibili e si susseguono quotidianamente. Su quotidiani, riviste e libri, in conferenze e scuole di formazione (in svolgimento anche  Palazzo d'Accursio) ... 






















Dunque nessuna preoccupazione al confronto di merito. Tuttavia le scelte che si impongono oggi per il governo di Bologna e del Paese - dal Don Bosco alle grandi aree demaniali ed ex militari (vuoi ex caserma Perotti, vuoi STAMOTO, vuoi Prati di Caprara Est ed Ovest), all'oasi di verde a libera evoluzione Bertalia Lazzaretto, dal Servizio Ferroviario Metropolitano alla Fondovalle Savena, dal progetto esecutivo di tram al Passante autostradale - sono di natura preminentemente Politica.

Alle Assemblee elettive e agli organi di Governo locale non compete solo il dovere di ascoltare le istanze (a volte le soluzioni) di cittadini orientati sul Si o per il No a singoli interventi, riservandosi un ruolo di giudici o mediatori. Comuni ed Amministrazioni hanno il compito di produrre sintesi e indicare strategie, Progetti, priorità politiche. Su cui tecnici autorevoli e di varie competenze possano lavorare ed elaborare ipotesi condivise, ovvero A, B, C ... "zero". Da confrontare e sottoporre a cittadini ed associazioni.

Non è avvenuto. In questi decenni gli Enti Locali sono stati progressivamente impoveriti di autonoma capacità di lettura dei processi sociali, delle contraddizioni emergenti, delle crisi ... 

Strutture ed apparati pubblici qualificati sono stati colpevolmente smantellati a tutto vantaggio di lobby economiche, di poteri privati e di Re Soli, eletti direttamente e spesso privi di controllo democratico come indicato dalla Costituzione.

Se Bologna vuole essere avanguardia nella ricerca, nella elaborazione e nella pratica di Città eco-compatibile, la Giunta Lepore deve spingere a fondo le inversioni di tendenza accennate negli ultimi giorni, proporsi altre priorità progettuali e diverse alleanze sociali.



Giovedì 4 aprile. Il Parco Don Bosco aperto a ragazze e giovani. Il tentativo di chiuderlo per abbattere decine di alberi ed aprire un nuovo cantiere è fallito ... 


Il tronco di uno dei 7 alberi tagliati il 3 aprile è stato alzato come "monumento ai caduti" dagli attivisti ecologisti che con azioni disobbedienti, pacifiche e non violente hanno resistito a polizia e carabinieri ... (4 aprile 2024)


Venerdì 5 aprile. Centinaia di giovan3, attivist3 ecologisti e cittadin3 davanti al Tribunale di Bologna in solidarietà con Giò, lo studente 19enne, ex Besta, fermato con pistola taser ed arrestato dai carabinieri nella notte tra il 4 e il 5 aprile con accuse di "furto, resistenza e lesioni" all'interno del Don Bosco ... 


Allo studente, trasportato in ambulanza al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore per le conseguenze dell'uso combinato di percosse, pistola taser e spray al peperoncino, gli vengono diagnosticati 5 giorni di prognosi, contro i 10, 15, 20 di 3 di militari delle 5 "gazzelle" che sono intervenute "su chiamata" verso le 2 di notte ...


Dimesso dal PS, portato alla Caserma di Via Agucchi e, in mattinata, a Palazzo di Giustizia, Giovanni è processato "per direttissima" in via D'Azeglio ...



Il giudice, nel pomeriggio, stabilisce il processo il 17 maggio: in attesa, libera lo studente ...


La rabbia e la tensione accumulata all'esterno del Tribunale si scioglie e un corteo accompagna Giò al Parco Don Bosco ...

Al Don Bosco è in svolgimento una assemblea con centinaia di persone ... 


Tantissimi giovani ...


Domenica 7 aprile. Il Parco Don Bosco affollato di centinaia di persone di ogni età: nel pomeriggio si svolge una assemblea con personalità della cultura bolognese e rappresentanti di associazioni e movimenti ecologisti ... 



Lo scenario è quello di un Parco dove restano i tronchi dei 7 alberi abbattuti e delle decine ancora in vita ...



Persone di ogni età ...


Un dialogo ricco di voci, di riflessioni e impegni ...


Tra gli interventi insegnanti e architetti, botanici e persone impegnate nella tutela degli alberi, medici per l'ambiente e il Presidente di Legambiente Bologna ...


Donne e uomini di cultura tecnica ed umanistica ...


Rappresentanti di associazioni animaliste e insegnanti impegnati per la giustizia climatica ...



Claudio Galassi, con il braccio rotto al collo, dopo le botte ricevute dalla polizia il 3 aprile ...
 


Protagoniste di mille battaglie e ragazze di Fridays for Future ... (7 aprile 2024)








Lunedì 8 aprile. Il popolo del Don Bosco in Piazza Maggiore: accompagna la delegazione del movimento che incontra il Sindaco della Città ...


Davanti a Palazzo d'Accursio uno striscione del Comitato Besta: "il Don Bosco resiste a cemento, sgombero e violenza poliziesca" ...


Prende la parola Riccardo, rappresentante di Potere al Popolo ...


Caterina, in prima fila nel movimento di lotta ed attivista di Eco-resistenze ...


Donne protagoniste, con bandiera e "un ramo di un albero abbattuto" ...


Applausi e urli ...


Donne, mamme e bambine prendono parola ...


Una artista ...


Parole e fatti ...


Speranza e determinazione ...


Andrea Tornatore, studente e consigliere eletto a San Donato San Vitale per la Lista di Sinistra Unita denuncia la mancata convocazione dell'Assemblea di Quartiere dal mese di gennaio ...


La creatività e il ritmo di Agnese ...


Parole e canzoni di impegno civile anche senza basi musicali ...


Nella tarda serata notizie di tregua armata: "i lavori sono sospesi, restano le distanze" ...
 







Giovedì 11 aprile. Lavoratori e sindacati in piazza dopo l'ennesima strage (questa volta a Suviana) di opera3 e tecnic3: "adesso basta!" ... Ma per la prevenzione si deve fare molto di più! Come dimostrano i fatti del 3 aprile 2024 al Don Bosco, con un taglio di alberi di alto fusto in assenza di misure minime di sicurezza per operai, cittadini, poliziotti e carabinieri. 


Politici, uomini di governo, sindacalisti hanno distinte e precise responsabilità ... Debbono farvi fronte con massima cura alla prevenzione.


La partecipazione popolare dal Pincio ...


In via dell'Indipendenza ...


Piazza Maggiore ...


Giovedì 11 aprile, sala Tassinari, Palazzo d'Accursio. Michele Brunetti, ricercatore ISAC - CNR di Bologna interviene alla Scuola di formazione di Legambiente Bologna ...


Argomento "il cambiamento climatico: cause, evidenze e prospettive" ...


Dati netti, precisi sulle cause dei cambiamenti repentini in corso negli "ultimi decenni": fattori naturali e, soprattutto, antropici ...


In "rosso" i dieci anni più caldi: gli ultimi ...


I riscontri rilevati ...


Lo scioglimento dei ghiacciai sulle nostre Alpi ...


"Il ritiro del Mer de Glace, Monte Bianco" rapportato alla Tour Eifell


Sulle Alpi, riscontri della "riduzione del manto nevoso" ...
 

I riscontri dell'innalzamento del "livello dei mari" ...


Le curve di aumento medio delle temperature dal VI Rapporto IPCC: "occorre agire ora!"








Domenica 14 aprile. Cultura e pratica: al Parco Don Bosco giovani attivisti ecologisti preparano la giornata internazionale di lotta di Fridays for Future di venerdì 19 aprile: "soldi alla terra, non alla guerra" ...


Per il genere umano "non c'è un Pianeta B" ...


Due ragazzi creano uno striscione ...


Sulla fioriera di accesso al Don Bosco: "questo Parco esiste ancora grazie a chi ancora lo frequenta" ...


All'interno la presentazione di un libro: Le nuove recinzioni. Città, finanza e impoverimento degli abitanti di Stefano Portelli, Luca Rossomando e Lucia Tozzi ...


Due ore di riflessioni e discussione su esperienze di vita a Bologna, Milano, Napoli e Roma ...


Ragazz3 continuano a produrre ...








Martedì 16 aprile. Altri "giovani dentro" producono fatti: Biancamaria porta al Protocollo del Comune di Bologna altre mille firme di cittadini bolognesi "contro la demolizione delle Scuole Besta e per la salvaguardia del Parco Don Bosco" ... 


Il "pacco" ordinato viene consegnato allo Sportello apposito ...


Con lettera di accompagnamento ...


Biancamaria e Andrea consegnano alla Segreteria Generale ... (in cambio una ricevuta)


Mercoledì 17 aprile. Quartiere Navile, area Bertalia - Lazzaretto, nella vasta area di verde selvaggio che ha già visto realizzare la piccola "grande" infrastruttura People Mover anche altri continuano a "produrre": si muove un "mezzo" speciale ...


Gli effetti di un "lavoro contro natura": per disboscare suolo vergine ...


La devastazione arrecata da "uomini incolti con la camicia bianca" ... (sullo sfondo la Stazione Lazzaretto del People Mover)


Il tronco di un albero segato ...


Lo "strappo" ...


Lo "strappo" 2 ...


Un grande albero ... lungo il percorso naturalistico che collega via Bertalia e via della Volta ...


Un Patrimonio di Natura che nessuno continua a contabilizzare ... al Governo del Paese, nella Regione Emilia Romagna e nel Comune di Bologna. Se non ora, quando?


Giovedì 18 aprile. Le imperdibili lezioni di Paolo Pileri e di Piero Cavalcoli "Salvare il suolo ... a parole!" in programma a Palazzo d'Accursio per la Scuola di Formazione organizzata da Legambiente Bologna
 

Venerdì 19 aprile. L'appuntamento di Fridays for Future: ore 16.30 al Parco don Bosco ...





















16 commenti:

  1. Informazioni utili, che fanno pensare.
    s.

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  2. Bravo, Gianni. In grado di interpretare correttamente i fatti ed eloquente nell'esporli.

    Federico

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    1. gtugnoli16@libero.it23 aprile 2024 alle ore 15:28

      Considero la correttezza un pre requisito essenziale alla lettura soggettiva dei fatti.
      Gianni

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  3. Penso che tu abbia ragione. Ci vuole la volontà politica. La stessa che Valentina Orioli e Lepore e Emily Clancy hanno dimostrato nel caso del sottopasso della Bolognina di via Ferrarese, Via Mazza, via Bolognese. Possono farlo anche per le Besta e il parco Don Bosco. Dire che va messa da parte la politica come dichiara il sindaco non so che significa. Mi pare incomprensibile.
    Anna

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    1. gtugnoli16@libero.it23 aprile 2024 alle ore 15:30

      Sottoscrivo, è incomprensibile.
      Gianni

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  4. Il Sindaco oggi insiste sui cantieri che aspettavamo per cambiare la città. Io concordo con te sul fatto che occorre avere una visione ed una strategia su come cambiare. Se la priorità è una città in cui le persone migliorano la qualità della vita vanno bene gli investimenti sul verde urbano, su trasporti frequenti via ferro per persone e merci, su percorsi ciclabili e pedonali protetti, su limiti di velocita 30 e 50 rigorosi e controllati, su energie rinnovabili.........
    Se è questa la scelta politica per il 2030 non ci stanno le 16 corsie del Passante, il potenziamento delle autostrade, il taglio diffuso di alberi e piante, i poli della logistica su gomma, i rigassificatori.......
    Dopo il maggio 2023 tante decisioni del passato debbono essere riviste. Ci vogliono volontà e determinazione. A metà mandato c'è ancora tempo per mettere la marcia giusta e raccogliere forze pronte a combattere.........
    F.T.

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    1. gtugnoli16@libero.it23 aprile 2024 alle ore 15:45

      Penso che prima di mettersi in "marcia" occorre definire mete o, quanto meno, avere idee, progetti. So che oggi per molti, questo presupposto non è scontato. Mi pare un grande errore. Almeno per chi vuole fare Politica e non vivere di politica.
      Gianni

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  5. Il Sindaco oggi sul Corriere parla di un investimento per il Passante di 3,5 miliardi e lamenta ritardi che danneggerebbero la città. Forse non ha letto nulla di Biblioteca in Comune e manca di conoscenze di base. Ma se è così è crede davvero che fare 18 corsie in città sia green, perché non accetta la sfida di convincere i dubbiosi attraverso le Valutazioni dell'impatto Sanitario ed Ambientale che gli sono state richieste ed ha rifiutato?
    Dal parco don Bosco alle aree militari o ferroviarie, al Passante il PD insiste nel consumo di suolo.
    Sfidano scienziati e cittadini. Come pensano di governare?
    DG

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    1. gtugnoli16@libero.it23 aprile 2024 alle ore 15:55

      Temo pensino di governare difendendo interessi di classi sociali "arrivate", "ricche", più o meno "benestanti".
      Il contrario di una Politica vissuta per superare le contraddizioni della società e per elevare la qualità delle conoscenze e del governo delle risorse naturali, umane e tecnologiche.
      Gianni

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  6. Pienamente d'accordo, serve una volontà politica che ancora non si coglie in questa amministrazione. Altro che la parola ai tecnici. I tecnici trovano sempre soluzioni in base agli indirizzi politici prevalenti.
    Ciao!

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    1. gtugnoli16@libero.it23 aprile 2024 alle ore 16:15

      Sempre o quasi.
      Il punto è anche che una Amministrazione pubblica non può chiedere ad un cittadino, un comitato, un movimento di misurarsi con "propri" tecnici: così il confronto è impari.
      Un Comune, una Regione, un Ministero hanno risorse "tecniche" e professionali imparagonabili rispetto alla maggioranza delle persone che amministrano. Con poche e individuabili eccezioni.
      Dunque è bene che le Istituzioni preservano un ruolo di indirizzo politico e i tecnici al servizio di una amministrazione siano di supporto a decisioni politiche delle Assemblee rappresentative.
      Certo è che quando un Consiglio Comunale, Regionale o di Quartiere vengono eletti con il 50% delle astensioni c'è un problema per la Democrazia. E peggio ancora quando altri istituti (dai Referendum popolari alle Assemblee Cittadine costituite con sorteggio) vengono snobbati.
      Parliamone ...
      Gianni

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  7. Com'è andato l'incontro di questa mattina tra sindaco e comitato?
    s.

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    1. gtugnoli16@libero.it23 aprile 2024 alle ore 16:19

      Il 19 aprile nessun incontro tra Comitato Besta Don Bosco e Sindaco.
      Gianni

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  8. Chi sarebbe il Comitato no Besta?
    E chi il si Besta?
    Non capisco più nulla io o siamo amministrati da disinformatori professionali?
    L.

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    1. gtugnoli16@libero.it23 aprile 2024 alle ore 16:38

      Si, la Nota dell'Amministrazione Comunale a cui credo ti riferisci è grave.
      Non solo non c'è alcun "Comitato no Besta". Ma semmai il Comitato Besta (di protesta) è "pro". Perché le ragioni della sua nascita e delle sue iniziative sono per la ristrutturazione (ovvero la "rigenerazione") della scuola costruita negli anni '80. Mentre chi vuole costruire una nuova scuola che ha chiamato "Quattrofoglie" si propone esattamente di abbattere la scuola "Fabio Besta".
      Dunque, perché non definire più correttamente e onestamente, i soggetti sociali, culturali e politici in campo "pro Besta" e "pro Quattrofoglie"?
      Risposta semplice: l'Amministrazione Lepore e C. non rispetta ancora quei cittadini che ha già definito via, via negli ultimi mesi "violenti", "occupanti abusivi", "al servizio delle destre politiche". Non gli fa onore. Punto.
      Gianni

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