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A Bologna in "emergenza climatica ed ecologica" arriva "il nuovo stadio temporaneo" ... |
Il meteorologo e divulgatore Luca Mercalli ricorda che "il giornalista ha l'obbligo di ricorrere, soprattutto quando si occupa di materie scientifiche, a fonti qualificate" (art.2 del Manifesto di Piacenza). Per questo chiede all'Ordine di cui è componente e formatore "di attivare il Consiglio di Disciplina per violazione del codice deontologico" nei confronti dei giornalisti che negano ai loro lettori "i dati rilevati da osservatori ultracentenari dell'Organizzazione meteorologica mondiale" e, di conseguenza, "l'evidenza della crisi climatica" globale. Forse un invito generale alla assunzione di responsabilità. Che presto determinerà ulteriori iniziative di cittadini liberi e pensanti della Repubblica Italiana verso le Autorità che debbono assicurare i Diritti e i Doveri primari e la salute pubblica delle comunità e delle persone ...
Nel frattempo è bene annotare lo
spiazzamento assoluto di gran parte delle classi dirigenti al Governo del Paese, delle Regioni e dei Comuni
rispetto ai problemi di vita quotidiana di milioni di individui.
Nei territori alluvionati dell'Emilia Romagna, dopo il braccio di ferro sul Commissario straordinario, conclusosi con la nomina del Generale Figliuolo, ora il confronto pare vertere esclusivamente sull'ammontare delle risorse immediatamente disponibili e sulla struttura gerarchica che li gestirà. Quasi nessuno (con pochissime lodevoli eccezioni) pare pronto a rivedere le precedenti priorità e gli investimenti stabiliti nel passato, recente o remoto. Anche quando questi propositi di intervento e di spesa presentano evidenti contraddizioni con le riflessioni ed i progetti che maturano dai cambiamenti epocali in atto: l'urgenza di azioni per frenare il riscaldamento del clima, la necessità di interrompere il consumo di suolo e la perdita di essenziali ecosistemi, la rigenerazione naturale delle città e della pessima qualità dell'aria che respiriamo, la tutela e la valorizzazione dei Beni Comuni e della biodiversità che garantiscono vita, la salvaguardia ed il ripristino di giusti spazi per bacini idrografici e acque, il risparmio energetico e la riduzione di scarti e di "rifiuti" di ogni tipo, la conversione verso fonti di energia meno inquinanti ed il recupero di materie prime limitate.
Facciamo mente locale. Dopo i fatti di maggio e "l'ultima lezione" che abbiamo incassato in questa Regione, quali novità programmatiche e progettuali sono state decise, avviate o, quantomeno, annunciate dalle Autorità politiche e di governo?
Quanti esponenti di partito o delle coalizioni di maggioranza hanno ripensato e modificato le vecchie priorità definite nei bilanci regionali, nazionali ed UE, nei piani poliennali, nei finanziamenti? E quante scelte diverse sono maturate nei grandi Enti pubblici e privati, nei vertici imprenditoriali e tra i manager dei colossi aziendali multinazionali? Se ci siamo persi notizie, chiediamo di essere corretti.
Insomma nulla di nuovo. Anche in terra d'Emilia Romagna e nell'area metropolitana bolognese. Tutto come prima. E una tesi insopportabile: "ricostruiremo tutto"!
Ci sono esempi clamorosi.
Per l'ennesima volta si intende "rattoppare" la strada Fondovalle che costeggia il torrente Savena. Già tante volte franata prima e dopo le Gole di Scascoli. Anzi, ora si insiste nel volere completare l'opera, con un tunnel nell'ultimo tratto. E poco importa se ciò comportava e comporta compromettere parte del Parco, degli alberi e della vegetazione del Paleotto. Qui passa la ferrovia, ma di investire fondi per completare in pochi anni il (più volte promesso e mai realizzato) Servizio Ferroviario Metropolitano che potrebbe collegare Pianoro (e i comuni dell'Appennino) a Bologna e al resto della provincia, le attuali Autorità continuano a non pensare (con una visione d'insieme: organica, integrata e lungimirante).
L'opera di gran lunga più costosa e considerata "strategica" nelle agende di governo rimane il Passante stradale ed autostradale fino a 18 corsie che dovrebbe attraversare la Città nei prossimi decenni: con il relativo consumo di suolo, taglio di vegetazione, parchi e giardini, riduzione di permeabilità e di biodiversità.
Sull'Appennino tosco emiliano si insiste per impiantare una Nuova Funivia Doganaccia Corno alle Scale a supporto di un comprensorio sciistico sempre più a corto di neve e del costo preventivato di almeno 16 milioni a carico di Stato e Regioni. Contro il parere di CAI, associazioni ecologiste e del territorio riunite in "un altro Appennino è possibile" che sostengono uno sviluppo qualificato e sostenibile per tutti i mesi dell'anno.
Poi, questa settimana, l'ultimo "mattone importante". "Bologna Calcio e Comune svelano il nuovo stadio temporaneo" titola il Carlino. "16 mila posti: sorgerà nell'area F.I.CO. - CAAB. La fine lavori è per l'estate 2025, quando dovrebbe partire il restyling del Dall'Ara". Altre strade, più parcheggi, altro abbattimento di alberi, ulteriore consumo di suolo vergine ... in un territorio che ha già conosciuto asfalto e cemento in abbondanza, ambiziosi propositi e gravosi fallimenti. Con il classico cerino che passa di mano in mano ... E che nessuno paga per errori "annunciati", che hanno compromesso e possono ancora peggiorare l'ambiente e il territorio.
Si procede come sempre: senza fare seguire allo stupore per eventi che vengono definiti "eccezionali" ma che sono sempre più "frequenti" (se non "norma") fatti conseguenti.
Così si alternano caldo estremo (più giorni a 37°C. anche a Bologna), alle piogge violente con chicchi di grandine distruttivi (di auto, tetti, alberi e piante), agli allagamenti di strade, cantine, capannoni industriali e della logistica.
Inoltre, a Bologna scoppiano a breve distanza ed anche contemporaneamente tubature dell'acqua. Si paralizzano parti importanti della Città. La via Emilia, le vie Mazzini e Massarenti. Dati "anomali" si dice. Soprattutto scarsa manutenzione ordinaria e/o straordinaria e mancanza di cura e prevenzione. Eppure Hera continua ad essere presentata come un'Azienda "modello". Continua a realizzare significativi utili ed a pagare importanti dividendi agli azionisti pubblici e privati. Recentemente la Regione le ha prorogato la gestione dei servizi acqua. Nonostante i ripetuti Referendum per la (ri)pubblicizzazione dell'Acqua Bene Comune e le mobilitazioni del mondo ambientalista, sindacale, associativo.
Torna di massima attualità una delle 4 proposte di Legge di iniziativa popolare inoltrata alla Giunta di Stefano Bonaccini ed ai Gruppi Consiliari dell'Assemblea legislativa di viale Aldo Moro da RECA, Legambiente ed oltre 7 mila cittadini emiliano romagnoli. Da mesi ferma nei cassetti degli uffici di viale Aldo Moro. Senza risposta. Loro sono quelli del NO!
La Terra brucia e piove sul bagnato ...
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"Alert clima, sanzionare i giornalisti negazionisti" di Luca Mercalli ... (il Fatto Quotidiano, 22 luglio 2023) |
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Un giardino sotto le vecchie mura di Faenza ancora ricoperto dal fango ... (30 giugno 2023)
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Ancora Faenza: tanto fango e lavoro ... (30 giugno 2023) |
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Un residente di nazionalità moldava, solo, al lavoro nel suo cortile ... quell'auto ancora ferma dove è finita sott'acqua a maggio (30 giugno 2023)
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Ancora "il moldavo": una cariola alla volta, giorno dopo giorno ... dopo l'orario di lavoro (30 giugno 2023)
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Il fango compromette l'agricoltura nelle campagne di Solarolo allagate nelle scorse settimane ... (dal treno Bologna - Ravenna, 19 luglio 2023)
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Pioggia e vento abbattono alberi e vegetazione alle porte di Cervia ... (dal treno Ravenna - Rimini, 19 luglio 2023)
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A Rastignano sulla strada statale per Pianoro, Loiano, Monghidoro e Firenze: il bivio con la Fondovalle del Savena al Parco del Paleotto ... (25 maggio 2023)
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Il torrente dopo la piena di maggio ha lasciato detriti, tronchi, rami ...
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"! Attenzione uscita automezzi": a fianco del cantiere aperto al Paleotto per realizzare l'ultimo tratto della Fondovalle, la strada è crollata ...
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La piena si è portata via asfalto, terreno, mattoni ... Emergono reperti storici.
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Dall'alto di via Torriane una frana in atto, sotto il cantiere del Paleotto (dove c'era il Parco) e, sullo sfondo, l'abitato di Rastignano ...
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La Fondovalle a monte di Pianoro, altre frane ... (foto Piero Paradisi, luglio 2023)
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Piccole e grandi frane ... (foto Piero Paradisi, luglio 2023)
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Dalle frane sulle strade alla ferrovia che collega Pianoro a Bologna: la Stazione di Rastignano ...
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Una alternativa possibile su cui si investe poco, male o nulla: il Servizio Ferroviario Metropolitano ...
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Nelle ore centrali della giornata frequenza ogni 30 minuti ... Manca però ancora quel SFM integrato che potrebbe rendere competitivo il treno.
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In una calda nottata di luglio si rompono le tubature dell'acqua in via Massarenti, angolo via Azzurra: la zona finisce sott'acqua. La mattina si vedono ancora le conseguenze ... (21 luglio 2023)
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Operai, tecnici e polizia municipale al lavoro in via Massarenti ... Come in via Emilia e in via Mazzini. |
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La rottura davanti alla Farmacia della Provvidenza ...
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Lavori in emergenza si ripetono mentre Hera distribuisce dividendi e manca di prevenzione e manutenzioni ...
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Il traffico incolonnato su via Massarenti, mentre la ferrovia Bologna - Portomaggiore è fuori uso nel tratto urbano ...
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Le pagine su la Repubblica Bologna "scoprono" i problemi ... (22 luglio 2023)
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La pagina del Carlino: "il Comune: migliorare la prevenzione" ... (22 luglio 2023) Forse pesano i No degli ecologisti? O gli Amministratori pensano ad altri e più "importanti mattoni"?
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La conferenza stampa del Sindaco di Bologna e dell'AD del Bologna Calcio svela il "rendering" del "nuovo stadio temporaneo" ... (20 luglio 2023) |
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"Grandina" ... scrive Mario Tozzi ... (22 luglio 2023)
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Quelli del Si al cambiamento: in Piazza Maggiore un lunedì di giugno ...
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Per il verde e boschi urbani in Città ... (giugno 2023)
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La Fascia Boscata Chico Mendes (oggi rinominata Giardino Virginia Woolf) una risorsa per la Città, da salvare e da restituire ai cittadini!
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Un appuntamento per settembre 2023 ... |
Ha ragione Mercalli e fai bene tu ad indicare una precisa assunzione di responsabilità. Non si possono continuare a buttare risorse frutto di duro impegno di tante e tanti.
RispondiEliminaAd Imola si è lavorato a lungo per riportare il Gran Premio di Formula Uno. Poi tutto è finito sott'acqua, con perdite ingenti.
Si, c'è uno "spiazzamento" generale di queste classi "dirigenti".
L.
Si conferma uno squilibrio classico. Abbattere alberi o beni comuni è molto più facile che demolire costruzioni abusive e illegalità individuali.
RispondiEliminaIn un mondo che conta 8 miliardi di persone forse non possiamo continuare a permettercelo.
WM
Tutto molto vero.
EliminaGianni
Per chi non crede ai cambiamenti climatici oggi basta chiedere a Sala, a Bonaccini o ai sindaci di Alfonsine e Ravenna.
RispondiEliminaPer chi crede ai nostri amministratori basta fare un giro in bici lungo la ciclabile che attraversa il Fossolo e il villaggio delle Due Madonne e arriva a San Lazzaro.
Ciò che non va è chiedere o dichiarare "lo stato di emergenza e di calamità" e contemporaneamente continuare con propositi, "grandi" opere e politiche del secolo scorso (cioè responsabili dei dissesti idrogeologici e del riscaldamento climatico progressivo).
EliminaHo seguito il consiglio di percorrere la ciclabile "Carlo Piazzi": merita un approfondimento. In sintesi: tutto l'esistente può essere migliorato, resta il fatto che continua un irresponsabile consumo di suolo vergine. Mentre le priorità di progettazione e di spesa per la sicurezza di pedoni e ciclisti sarebbe di procedere in altri contesti. Già ripetutamente indicati anche qui, si veda post del 19 settembre 2022.
Gianni
Per fare business e Pil tutto è lecito, per garantire sicurezza e salute è gara dura. Sarebbe ora che abbandonassimo certi discorsi sulla democrazia e la libertà e riconoscessimo limiti ed errori del sistema economico e sociale in cui viviamo.
RispondiEliminaFra
Condivido.
EliminaAlla Costituzione "di indirizzo e programmatica" voluta dagli antifascisti si è sostituita via via una Costituzione "materiale" e "pratiche istituzionali" di segno opposto che antepongono ai Diritti e ai Doveri il potere economico e finanziario effettivamente detenuto o l'appartenenza a classi sociali, consorterie e corporazioni.
Gianni
Vero. Piove sul bagnato. Oggi sulla stessa linea ferroviaria Ravenna - Rimini di una delle foto c'è stato un ferito su un treno colpito da un albero sradicato dal vento. Ed è andata bene....
RispondiEliminaCiao!
Si, tra Classe e Lido di Classe.
EliminaMa le aree colpite sono state tante, in tutta l'Emilia e in tutta Italia. Urgono Politiche all'altezza delle sfide.
Gianni
Il solo appunto che mi viene da proporre al blog è un eccesso di attenzione al contesto locale. Vuoi emiliano romagnolo, vuoi bolognese. Quasi qui potessimo costruire soluzioni a prescindere dall'andazzo nazionale ed internazionale. Purtroppo in Italia ci sono Meloni e Salvini, in Europa von der Leyen e Michel, nel mondo Putin, Xi, Biden o Trump.
RispondiEliminaEcco, mai perdere di vista questi rapporti di forza.
pl
Caro pl, una avvertenza su cui concordo pienamente.
EliminaI rapporti di forza ed il contesto internazionale sono un elemento imprescindibile per ogni battaglia di liberazione e di emancipazione.
Semplicemente credo nel principio "pensare globale, agire locale".
E non penso che il campo di confronto possa mai rinchiudersi in un dualismo virtuale che prescinde dai contenuti, dai Progetti e dai Soggetti in campo. Ovvero quella alternanza senza alternative sociali, culturali e politiche che in Italia ed in Europa è spesso sfociata nelle "larghe maggioranze", in alleanze "bipartisan" a difesa di vecchi privilegi e incapaci di costruire un mondo di pace, giustizia sociale, libertà, rispetto dei Beni Comuni e della biodiversità.
Gianni
Il disastro ambientale e climatico da una parte e il crollo del mito Emilia Romagna amministrata bene (con relative azienda ex municipali, ora SpA). Ci crolla la casa in testa.... eppure molti, troppi, stanno lì ad aspettare chissà cosa e chissà chi. Il chi c'è, esiste: sono le persone che si battono contro i disastri annunciati. I Sollevamenti della Terra, le sigle contro l'allargamento del Passante e tanti altri... Chi non scende in piazza e nelle strade con loro oggi è colpevole di insipienza, di indifferenza, di incapacità di leggere la realtà, ma soprattutto è colpevole di condannarci tutti a un destino sempre più amaro. Diamoci tutti una mossa, per favore!
RispondiEliminaMi sa che serve più che una mossa. Qui la strada Fondovalle Savena, il Passante di Mezzo, l'autostrada Cispadana. La i gassificatori di Ravenna e di Piombino. A sud il Ponte sullo Stretto e a nord la Tav Torino - Lione o quasi. Poi il riarmo in tutta Europa, le sanzioni e i conflitti economici, il rilancio dei fossili è del nucleare. Al tempo della guerra infinita che dopo l'Iraq e la Siria arriva in Ucraina è sfiora i paesi della Nato.
RispondiEliminaUn pensiero globale è il minimo sindacale e un agire locale il solo modo per risultare credibili e non quaqquaraqua.
Io almeno non so dire altro se vogliamo parlare di politica.
Z.
Il fatto è che sono stati messi troppi mattoni. Alcuni davvero importanti, altri molto, molto meno. Ora dobbiamo discernere.
RispondiEliminas.
No, non mi pare tu abbia perso notizie capaci di modificare lo scenario nel futuro, prossimo e lontano.
RispondiEliminaDalla Regione incalzano il Governo sul Passante, a conferma che a non avere capito ciò che stiamo vivendo non sono solo "negazionisti" di Destra.
Segnalo solo due voci che riscaldano le letture di questi giorni d'estate.
Quella di Sorbi che suggerisce di gestire il traffico e la velocità potenziando il personale di servizio e di prevenzione sulle strade (non solo autovelox).
Quella di Cucinella che invita a destinare le grandi aree ex militari della città a oasi di verde senza cemento (insomma, meno mattoni).
Infine, una mini realizzazione (sponsor Larghetti): una velostazione 24 ore funzionante per bici alle Roveri che sarà inaugurata ufficialmente a settembre.
Eppur si muovono!
Nik