A Bologna continua la mobilitazione di cittadini con Rigenerazione No Speculazione |
In un interessante intervento pubblicato su il Fatto Quotidiano, Salvatore Settis propone alla nostra attenzione alcune questioni dirimenti nel confronto pubblico nazionale e locale.
1. "Da 50 anni" sappiamo. "L'acqua granda" che ha colpito Venezia è del 1966.
2. "Che cosa hanno fatto per Venezia" i Governi italiani, di ogni segno politico, che si sono alternati nei decenni? Il MoSE (Modulo Sperimentale Elettromeccanico) è un progetto che doveva essere inaugurato nel 1995. "Ha inghiottito 6,2 miliardi di denaro pubblico" tra manufatti, lavori, profitti d'impresa, mazzette utili a corrompere politici e funzionari ma ancora non sappiamo se verrà mai finito e se funzionerà allo scopo per cui è stato ideato. Contemporaneamente nulla si è fatto per ri-naturalizzare l'ecosistema lagunare. Il cosiddetto Canale dei Petroli (Malamocco - Marghera) scavato tra il 1964 e il '68 per essere funzionale allo sviluppo del polo petrolchimico resiste nonostante la crisi industriale e produttiva di quegli impianti. Intanto, al Comune, all'Autorità Portuale e nei Ministeri c'è chi propone l'escavazione di nuovi canali pur di salvare il traffico delle grandi navi che deturpano e inquinano il bacino di San Marco.
3. ""Tutto, anche l'imminente catastrofe del mondo, può diventare una buona occasione per inseguire il più cieco profitto. Non basta capire che c'è un problema ... Venezia è stata la cavia di un cinismo che per brama di enormi guadagni sfrutta a proprio vantaggio un gravissimo problema ambientale".
L'imperdibile scritto di Salvatore Settis su il Fatto Quotidiano (19 novembre) |
Fanno dunque bene le Sardine a manifestare: uomini spregiudicati e corrotti, da decenni, stanno alterando il loro ambiente naturale. E avanti così sarà durissima vivere e riprodurre una nobilissima specie.
Quei giovani e quel popolo hanno capito che a rischio è l'intera umanità.
E che Matteo Salvini può ovviamente ambire a conquistare la maggioranza di un elettorato che in gran parte è sfiduciato, deluso e propenso all'astensione, ma è tutto da dimostrare che Lega e Destre politiche rappresentino, oggi, la maggioranza nel Paese.
E sicuramente le politiche di una riedizione 2020 di Salvini - Meloni - Berlusconi non costituiscono risposta adeguata alla crisi ambientale, sociale, democratica e morale che viviamo.
Dal Veneto alla Lombardia, dal Piemonte al Friuli la Lega, infatti, non si mostra in grado di emanciparsi da un passato di subalternità al potere economico e finanziario costituito.
Luca Zaia, è un personaggio simbolo: al vertice della Provincia di Treviso dal secolo scorso, poi Vice nella Giunta di Giancarlo Galan, condannato nel processo MoSE, quindi parlamentare e Ministro nel Governo Berlusconi prima di tornare alla Presidenza della Regione.
I fatti ci dicono che Salvini, dopo la parentesi (fallita) del Governo Giallo-Verde, tornando alla coalizione di CentroDestra propone in Emilia Romagna come nel resto del Paese una pura "alternanza" di ceto politico, senza alcun sostanziale "cambiamento" sociale e di sistema: sono e restano quelli del Si a tutte le "grandi" opere infrastrutturali progettate nel secolo scorso, della continuità produttiva delle industriali nocive, della crescita del PIL come metro di valutazione della vita della comunità ed insistono sula "tassa piatta" che parifica il contributo percentuale alle entrate tra redditi bassi, alti ed altissimi.
Dunque, il movimento delle Sardine ha solide motivazioni.
Ma per essere all'altezza dei mari agitati e riprodurre nel tempo la specie deve misurarsi con sfide pressanti, immediate e di prospettiva.
Può essere Stefano Bonaccini a rappresentare in Emilia Romagna le istanze di "cambiamento" che si impongono al tempo della "emergenza climatica ed ecologica"? O, volendo andare oltre i simboli e le persone, possiamo dire che le politiche praticate e i progetti indicati fin qui sono utili alle nostre comunità e vanno confermati? Sono il "buongoverno" che ci rassicura per il futuro?
"Con l'acqua alla gola" titola il Resto del Carlino di Bologna (lunedì 18 novembre) |
La rottura degli argini del torrente Idice nel Comune di Budrio con i gravi danni arrecati a persone, comunità, animali, cose, infrastrutture è l'ennesima conferma della fragilità di un territorio che ha progressivamente ridotto tutte le manutenzioni ordinarie e straordinarie, asfaltato e cementificato quote crescenti di suolo vergine, curato la crescita quantitativa anziché la qualità dello sviluppo civile, accentrato ogni potere decisionale.
E insistere pervicacemente nella riproposizione dei primati nazionali della Regione per PIL, export, reddito medio, tassi di motorizzazione evidenzia quantomeno una seria inadeguatezza culturale.
Chi vuole vincere le sfide aperte deve cambiare decisamente passo, visione e priorità.
La conversione ecologica della organizzazione sociale, delle produzioni e delle abitudini quotidiane di vita sono all'ordine del giorno, non più rinviabili.
Vanno declinate, qui ed ora, in programmi e pratiche verificabili:
- che qualifichino il trasporto pubblico, le ferrovie progettate e mai realizzate (come il SFM di Bologna), i mezzi non inquinanti e condivisi (altro che il Passante di Mezzo, l'autostrada Cispadana, la Bretella Campogalliano - Sassuolo, sviluppo illimitato dell'Aeroporto Marconi e dagli altri scali regionali);
- che riducano i rifiuti e gli imballaggi a vantaggio di una economia circolare da incentivare (quando HERA rileva che il 50% delle plastiche differenziate non è recuperabile);
- che accrescano il patrimonio naturale di verde e boschi, in piccole e grandi aree urbane, montane e di pianura (mentre continuano gli insediamenti commerciali, industriali e residenziali su territori vergini);
- che avviino la rigenerazione urbana, la bonifica ed il recupero di edifici o impianti abbandonati e lasciati al degrado per soddisfare i nuovi urgenti bisogni sociali e culturali (altro che un nuovo insediamento ai Prati di Caprara o le nuove cubature CRIF a Varignana).
Non vanno in questa direzione i principali investimenti regionali programmati.
Ci pareva che nell'intervista concessa a questo blog da(l) Bonaccini (che si sarebbe potuto votare) anche Lui ne fosse consapevole.
Al contrario, quello che abbiamo sentito parlare negli ultimi giorni esprime una presunzione, una arroganza, un indirizzo francamente imbarazzanti.
E' noto che le Sardine non amano acque stagnanti.
La Repubblica Bologna su "l'emergenza climatica" nel bolognese (19 novembre) |
Immagini e notizie dalle zone colpite dalla alluvione ... (la Repubblica Bologna, 19 novembre) |
"Allarmi sempre ignorati" denunciano cittadini colpiti (il Carlino Bologna, 20 novembre) |
Viva le sardine!
RispondiElimina(anche se per vivere a loro serve l'acqua che per noi è indispensabile solo entro precisi limiti)
s.
Mi è chiaro che chi ha imposto il Mose è diventato ricco e ha fottuto contribuenti e veneziani. Non mi è ancora chiaro cosa si debba fare per salvare la città.
EliminaMi è chiaro che in Emilia il buongoverno lo abbiamo perso da un ventennio e Stefano B. non è votabile. Siccome non penso che la soluzione sia Lucia B. sono in braghe di tela per il 26 gennaio.
Mi è chiaro che le sardine vogliono fermare la Lega. Non ho capito se sono l'anima creativa del centrosinistra che non può competere alzando le sue bandiere.
Titti
Se le piazze si riempiono e si confrontano sul merito dei problemi con tesi ed antitesi è sicuramente positivo.
EliminaViviamo tempi decisivi e serve assunzione di responsabilità.
Delle persone e delle comunità.
Solo un confronto serrato, una critica puntuale argomentata ed il rispetto degli interlocutori ci farà capire di più per compiere i passi giusti.
Gianni
Poche opinioni di fine serata.
RispondiEliminaVenezia è solo la punta dell'iceberg di un disastro naturale. Indica il fallimento di diverse generazioni di politici italiani.
MOSE? Petrolchimici vari? Tap? Grandi navi in Canal Grande? Trivelle in mare e a terra? .............
Gronda, Pedemontane? Cispadana? Passanti? Ponte sullo Stretto? .........
Nuovi stadi? A Roma, a Milano, a Firenze, a Bologna?
Servono stop! Ed altre opere di vero interesse per la vita quotidiana delle persone: tipo salute, ambiente, sanità, formazione, mobilità, prodotti utili.
I bilanci nazionali richiederebbero una rivoluzione.
Per questo si era votato nel 2013 e nel 2018, o no?
Aspettative deluse con il Conte I e II. Per forze in chiaro contrasto.
Ecco le sardine. Avanti le sardine! Hanno occupato lo spazio precedentemente preso dai grillini (passati dai progetti radicali di Grillo alla gestione ipermoderata di Maio).
Le sardine hanno scosso un m5s che pare abbia recepito il messaggio, cioè stare in campo alle elezioni. Terza forza possibile per chi non vuole il ritorno al dualismo precedente sempre giocato tra Affaristi Conservatori (Silvio B. e C.) e Moderati Liberisti (Veltroni, Bersani, Renzi, Zingaretti).
Le sardine sono per tutti una sveglia!
Sono i fratelli maggiori di Greta e FFF. Parlano anche per loro (che non votano).
Un suggerimento a pd ed al m5s?
Aggiustino progetti e candidati e combattano individuando nei Berluschini e nei Salvoni l'avversario da battere ovunque.
Le 2 prossime elezioni regionali sono e restano la tappa di una lotta.
La sfida vera restano i fatti e gli investimenti prossimi del Governo nazionale (e serve una vera rivoluzione che tutti percepiscano e in primo luogo i 15-35 anni). Perché non incontrarli presto, prestissimo? E discutere con loro direttamente e seriamente (non solo con industriali, commercianti e professionisti di ogni lobby) non solo attraverso talk show e giornali.
Zorro
Tanti temi su cui riflettere e discutere.
EliminaNe prendo due.
1. Non credo, ad esempio, che il movimento delle sardine "abbia occupato lo spazio dei grillini": il "Vaffa" era una critica radicale all'establishment, le "sardine" sono una risposta a Matteo Salvini ed al suo proporsi "in nome del popolo" contro "i politici che occupano abusivamente le poltrone".
2. Fatico a rapportare movimento delle "sardine" a Fridays for Future o Extinction Rebellion. Innanzitutto per la qualità dei contenuti critici proposti e per la diversa dimensione internazionale dei protagonisti.
Gianni
Piantare un albero è di sicuro cosa buona. Speriamo di essere in tanti.
RispondiEliminaNon cambieremo le tendenze del clima perché ci vuole molto più. Non risolveremo i problemi di Venezia e i rischi alluvione, eppure faremo capire a tutti che c'è volontà di fare e non solo di negare.......
Ieri sera ho ascoltato Mancuso a Piazza Pulita (La7) proporre il valore della natura per la vita del genere umano.
Bene operiamo di conseguenza.
E siccome Bonaccini invita gli emiliani ad assumersi responsabilità di scelta (intervista di oggi al Corriere della sera) chiediamo a lui di fare altrettanto se vuole continuare a occupare la Presidenza della Regione: stop plastiche usa e getta, stop trivelle, stop Passanti di Bologna e Modena, stop Tir, stop edificazioni, stop inceneritori, stop aziende inquinanti. Non è stato fatto fin qui.
Il PIL può essere prodotto da Si infrastrutture per treni, metro e tram, si industrie meccaniche per mezzi collettivi (in questi giorni è IIA ex Breda-Menarini è uscita dallo stato di crisi), si alla ricerca scientifica ed applicata, si alle industrie per imballaggi con materiali recuperabili, si alla messa in sicurezza dei fiumi, dei territori e degli edifici, si alle energie rinnovabili, sii alle industrie pulite, si alla alimentazione sicura e ai prodotti bio (come dice anche l'assessora all'agricoltura della regione).
Questo è il nostro futuro, perché gli anni '20 siano costruttivi per il 2030-50.
Sono una sardina che non crede a Salvini e fa la sua parte perché i 6mila di Bologna si moltiplichino, ma anche Bonaccini, Zingaretti e Di Maio debbono darsi una mossa. Discutendo quanto necessario, presentandosi al voto per incassare ognuno ciò che merita, ma drizzando decisamente tutti il tiro. Stop polemiche vuote e strumentali. Progetti ed azioni concrete.
Possibile?
Possibile, ma molto difficile.
EliminaMi pare che nel PD lo spirito di conservazione prevalga sulla determinazione necessaria per cambiare un sistema economico e di potere sempre più insostenibile. Mentre il M5S mostra una profonda, strutturale inadeguatezza a mobilitare, fare esprimere e crescere le risorse che lo hanno portato ad essere prima forza parlamentare e di governo.
Intanto, il tempo corre ...
Gianni
Prima Friday for future, poi sardine, sardine e sardine, sara' ancora friday .........
RispondiEliminaCi dicono di battere strade politiche nuove e progetti di sviluppo civile.
Si può rispondere con nuove contrapposizioni?
Non è tempo di autosufficienza come pare facciano Bonaccini e il Pd quando dicono con o senza 5 stelle vinceremo.
Non è tempo di passività come sarebbe stato non presentarsi secondo i suggerimenti di di Maio e Bugani.
Chi pensa che l'Emilia deciderà la sorte della politica nazionale deve pensarci ora, non dopo la possibile sconfitta.
Ricercando un incontro su un progetto nuovo, con rappresentanti autorevoli e condivisi che non mancano mai. Se si vuole.
Sandro
Una occasione persa alcuni mesi addietro.
EliminaForse, tra agosto e settembre, nei giorni della crisi di Governo e della costituzione del Conte 2 si sarebbe potuta aprire tutta un'altra storia: per l'Italia e per l'Emilia Romagna.
Impegnando al Ministero per gli Affari Regionali (andato a Francesco Boccia) il Presidente della Conferenza delle Regioni (Stefano Bonaccini) e avviando in Emilia Romagna un cantiere di rielaborazione progettuale, programmatica e di classi dirigenti.
Oggi pensare che una spruzzata di inchiostro verde possa caratterizzare come ecologista il vecchio Governatore è pura illusione ... Così come è fuori luogo che una intesa all'ultimo minuto tra pochi eletti cambi i giudizi di centinaia di migliaia di cittadini elettori.
E il "voto utile" strillato a giochi fatti da troppi, agitando il "pericolo" Salvini (e Borgonzoni), può non bastare.
Le alleanze, per essere credibili, debbono maturare attraverso percorsi voluti e scelte coerenti e sostanziali.
Gianni
Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita.
RispondiEliminaPer troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare.
Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciara.
Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare.
Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. E’ stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi.
Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto.
Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie.
Non c’è niente da cui ci dovete liberare, siamo noi che dobbiamo liberarci della vostra onnipresenza opprimente, a partire dalla rete. E lo stiamo già facendo. Perché grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare.
Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta. Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network. Condivideremo questo messaggio fino a farvi venire il mal di mare. Perché siamo le persone che si sacrificheranno per convincere i nostri vicini, i parenti, gli amici, i conoscenti che per troppo tempo gli avete mentito. E state certi che li convinceremo.
Vi siete spinti troppo lontani dalle vostre acque torbide e dal vostro porto sicuro. Noi siamo le sardine, e adesso ci troverete ovunque. Benvenuti in mare aperto.
“E’ chiaro che il pensiero da fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare. Com’è profondo il mare”.
L'appello delle "sardine" bolognesi ha il pregio della chiarezza e della determinazione, della assunzione di responsabilità ed evidenzia un pensiero critico ed autonomo che merita attenzione e considerazione.
EliminaPer quanto mi riguarda anche qualche approfondimento.
Ad esempio, sono per distinguere e per contrastare innanzitutto i nazionalismi e gli uomini che chiedono "pieni poteri" e pretendono di rappresentare (senza riscontri puntuali) la maggioranza del popolo e degli elettori (di "populisti" che rovesciano "bugie e odio" ce ne sono tanti, troppi, a volte avversari a volte anche tra gli amici).
Inoltre, nessun mio avversario politico vorrei avesse "paura".
Gianni
Qui più che muoversi, le sardine nuotano: Venezia, Budrio.... Genova!
RispondiEliminaSi sono curati troppo gli affari e si sono fatti molti errori (Mose, urbanizzazioni senza regole e cautele).
Queste classi dirigenti sono in buona parte marce salvo rare eccezioni.
I parlamentari a 5 stelle si sono rapidamente adeguati rinunciando a giuste battaglie che li avevano portati al successo.
Ed ora rinunciamo ad essere umani per.... essere pesci?
Nik
"Restiamo" sempre "umani", anche quando ci piace definirci "sardine" o ... "salmoni".
EliminaGianni
Nell'Italia del dissesto idrogeologico c'è chi continua a chiedere nuove autostrade.
RispondiEliminaSenza vergogna e tra i consensi.
Carlo
La Giunta regionale ha disposto cento milioni sulla nuova autostrada Cispadana. Inoltre tante promesse di compensazioni.
EliminaIl Governo ha finanziato somme straordinarie per il completamento del MOSE.
Come New deal green nei giorni delle alluvioni e del terremoto albanese non c'è male!
Si, diciamo che si può fare molto meglio.
EliminaVale per il Governo Conte e vale per la Giunta Bonaccini.
Capisco, qualcuno dovrebbe quantomeno arrossire (se non vergognarsi).
Quanto ai consensi, no; quelli a favore di "nuove autostrade" non credo siano maggioritari. E la sfida resta quella di verificarlo: confrontandosi nello specifico, con argomenti ed alternative di governo (possibili e mature).
Gianni
Anche Tommaso Montanari critica l'appello delle sardine bolognesi che se la prendono con i "populisti" senza distinguere. E in effetti chi vuole ridimensionare Salvini è bene che rimuova le ingiustizie e i muri che impediscono l'esercizio della democrazia costituzionale.
RispondiEliminaCiao!