lunedì 10 dicembre 2018

Quel pacco!

Poste Italiane. L'entrata dell'ufficio di Palazzo Dè Toschi, in piazza Minghetti, 

















Giovedì 22 novembre il solerte pensionato (sempre a disposizione per amiche ed amici ancora impegnati sul lavoro) si rivolge all'ufficio postale di via Pizzardi per spedire un pacchetto a Terni.

Il gentile operatore gli sottopone con pazienza le varie possibilità e i relativi costi.
La scelta ricade sull'invio più veloce: "per 12 euro, arriva domani" (con 10 euro, è prevista la consegna entro 3 giorni). In ogni caso, attraverso il sito delle Poste Italiane (inserendo il codice indicato sulla ricevuta) "può seguire i vari passaggi della spedizione in tempo reale".
Fantastico!
"Fatto" riferisce prontamente e soddisfatto l'ultra 60enne.
Sabato 24 novembre un sms informa il mittente (anche quel giorno impegnato al lavoro) che nella Città umbra la consegna non è avvenuta.
"Accidenti, un contrattempo" ...
Ma si decide di aspettare lunedì.
Passa il 26 novembre e ancora nulla.
E' martedì mattina quando il pensionato viene nuovamente coinvolto.
"Ma come? Avete controllato "cerca spedizioni" su www.poste.it, come vi avevo detto"?
"Ora lo facciamo", la risposta.
Partono i collegamenti via Internet e le verifiche: qualcosa evidentemente non ha funzionato perché risulta che il pacchetto è stato "in transito" tra i Centri operativi SDA di Sala Bolognese e di Bologna ... Mercoledì 28 (ore 11.20) risulta "in consegna" presso la filiale SDA di Terni.
Finalmente! "Tutto è bene quel che finisce bene" si commenta.
Macché.
Giovedì 29 l'attesa continua e il nostro pensionato quando verifica di persona una "mancata consegna per dati incompleti" e "in restituzione al mittente" decide di tornare, l'indomani mattina, all'ufficio Poste bolognese.
Così il gentile operatore di via Pizzardi, venerdì 30 di buon mattino, rileva che il pacco è tornato a Bologna "in lavorazione presso il Centro Operativo SDA".
La legenda degli stati di spedizione www.poste.it non dà ulteriori informazioni. Però "può rivolgersi allo 051.803160".
Passa il fine settimana.
Al numero di telefono nessuno risponde.
Poi lunedì, martedì, mercoledì, giovedì ...
Così il pensionato torna all'ufficio postale da cui la spedizione è partita quindici giorni prima.
Sono le 10.43 di venerdì 7 dicembre: il numero progressivo per "tutte le operazioni" è il 93.
Il display chiama allo sportello il n. 62.
Questa volta il pensionato spazientito se ne va, ha programmato altri impegni.
A tutt'oggi, lunedì 10 dicembre ore 8,33, di quel pacco mancano notizie.
Poste Italiane sono anche questo!

8 commenti:

  1. ... è proprio Un pacco!
    Sic

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  2. E ringraziarle le poste , altrimenti il pensionato come se lo passa il tempo .....solo a guardar cantieri ?

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    1. Fai bene a restare Anonimo!
      Ieri all'Ufficio postale ci sono passata anch'io, tra una commessa e l'altra, da non pensionata, né da nulla facente.
      Ho beccato il n.139 e con tre sportelli in funzione hanno chiamato il 72 ...
      Che dici, avrei dovuto rivolgermi anch'io al "solerte pensionato" per non lasciarlo all'aperto a "guardar cantieri" e prender freddo?
      Oppure una Azienda del terzo millennio deve organizzarsi per accogliere anche persone che hanno vari altri impegni?
      Anna

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    2. Anna, la seconda che hai detto.
      Anche perché il pensionato tra un "cantiere" e l'altro, tra una commissione e l'altra, ha tanti giornali da sfogliare ...
      Sic, quel pacco è proprio un pacco!
      Gianni

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    3. Un pacco in tutti i sensi , cal povar pensiune l'è piò impnge adess che al lavurir !!!!:-)
      G.

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  3. Mi rivolgerei ad una associazione dei consumatori.
    s.

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  4. Poste, Autostrade, Ferrovie, Alitalia ..................
    L'efficienza dell'imprenditoria privata e del management italiano.
    Nik

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  5. Come è finita? Risolto?
    VR

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