venerdì 9 febbraio 2018

Bologna, tra lobby e partecipazione

La sala della terza serata di ParteciPrati (8 febbraio 2018)

















Nel giorno in cui la proprietà del Bologna Calcio e la Seci di Maccaferri hanno incontrato il grande Gruppo tedesco ECE (interessato a costruire una nuova "Cittadella della Moda" presso i Prati di Caprara Ovest) per "bilanciare economicamente" (come riporta il Resto del Carlino) l'investimento di restyling dello Stadio Dall'Ara con la rendita immobiliare di alcune aree del Quartiere Porto, presso la sala della parrocchia di Cristo Re, di via Emilia Ponente, si è svolta la terza serata di ParteciPrati.

Il Resto del Carlino, cronaca di Bologna (9 febbraio)


L'iniziativa voluta dal Comitato Rigenerazione No Speculazione e curata da alcuni docenti dell'Università di Bologna e di quella di Modena, con la supervisione di un Comitato di Garanti.
Cento cittadini (interessati e selezionati casualmente in base ad età, residenza ed attività professionale) hanno continuato ad acquisire conoscenze e informazioni allo scopo di confrontare idee e di elaborare proposte condivise. Da presentare alle Istituzioni, come contributo per una Città più vivibile e sana.
La serata ha visto la presenza di un dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Bologna e di 4 "testimoni", portatori di interessi.
L'architetto Giuseppe De Togni, ha fatto il punto del lavoro svolto dagli Uffici competenti ed ha illustrato le previsioni di Piano, in attesa del Progetto che il gruppo di imprenditori e costruttori interessati si è impegnato a presentare entro alcune settimane al Sindaco Merola.
Di seguito sono intervenuti la Presidentessa del Circolo Ravone, che opera presso l'Ospedale Maggiore, un esponente di Confesercenti Bologna che ha illustrato le posizioni dei commercianti della zona, un rappresentante dell'area ortiva prospiciente i Prati di Caprara Est che ha chiesto di "salvaguardare una attività di pregio" e il presidente del Comitato genitori della scuola materna Pedrielli, preoccupato soprattutto "per i livelli di inquinamento che si potrebbero verificare con il traffico indotto dalla apertura di un nuovo grande Outlet".
La serata è proseguita con domande e risposte.
Il quarto incontro è fissato per giovedì 22 febbraio presso il Centro 20 Pietre di via Marzabotto.
Le foto qui proposte ripercorrono alcuni momenti e contenuti del percorso partecipato.


Il professor Rodolfo Lewanski, introduce la serata

















L'attenzione, in sala

















L'architetto Giuseppe De Togni, del Comune di Bologna

















Gli obiettivi del Piano Operativo Comunale ... 

















Le slide che presentano la "città della ferrovia" ... contrastano con la realtà del Passante di Mezzo
















Si prendono appunti ...


















L'obiettivo di "non consumo di suolo" ... e "le previsioni edificatorie" sull'area 



















Si annota ...

















I disegni

















I vari "tasselli" previsti ai Prati di Caprara Est ed Ovest ...

















... e la rispettiva "articolazione insediativa"
















L'illustrazione delle superfici ...
















I partecipanti memorizzano ...
















... chiedono post it per fare domande
















L'architetto Giuseppe De Togni, conclude con le "questioni da approfondire"
L'intervento di Maria Cristina Pirazzini, presidentessa del Circolo Ravone
















Interviene Giacomo Bardi, per Confesercenti Bologna
















Santi Spataro, illustra il punto di vista degli "orticoltori"

















Lorenzo Sandoni, rappresentante dei genitori ...



















... si concentra sulle preoccupazioni per il flusso aggiuntivo di traffico effetto della Cittadella della Moda

















... documenta con dati di altre esperienze

















Si scrivono domande ...
















Il professor Gabriele Bollini, sintetizza ...


















E' il momento delle risposte






































PS. Sulla seconda serata: vedi qui.
PS. Sulla prima serata: vedi qui.

13 commenti:

  1. Per il momento, Lobby - ParteciPrati 0-1.
    Ma attenti, la partita non è finita e l'arbitro .........
    Sic

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    1. L'arbitro può certamente condizionare.
      Ma una partita ben giocata, con unità di intenti e grande determinazione ... può anche ribaltare i pronostici.
      Gianni

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  2. Parteciprati mi pare un'ottima iniziativa. Ma è quanto dovrebbe fare una istituzione che si rispetta. Fornire ai cittadini tutti gli elementi per una decisione libera e responsabile. Invece no. Gli amministratori si incontrano con le "lobby" e ai cittadini non resta che auto-organizzarsi.
    VR

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    1. E allora, viva l'auto - organizzazione.
      Con la consapevolezza che le nuove idee e i nuovi rapporti di forza per essere vincenti debbono essere riconosciuti e sanciti attraverso istituzioni democratiche.
      Gianni

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  3. Non vorrei svalorizzare l'impegno di questa ottima iniziativa, però vorrei notare un dato da non sottovalutare.
    Il Bologna FC 1909 è di Saputo. La cittadella della moda sarà dei tedeschi. La Lamborghini è già dei tedeschi. Gli americani insediano la Philips Morris ad Anzola - Zola. I supermarket sono sempre più francesi o tedeschi. I bar sono dei cinesi. Gli orto-frutta sono dei pakistani ...................
    Naturalmente non è solo Bologna in vendita.
    All'ILVA arrivano gli indiani e ITALO NTV è degli americani.
    Gli italiani non sono più padroni e sempre meno sono lavoratori a casa loro.
    Possiamo andare avanti così?????
    Oscar

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    1. I cambiamenti andrebbero governati: con apertura, conoscenza, confronto, partecipazione e lungimiranza.
      Ricercando sempre un giusto punto di sintesi tra interessi generali e delle comunità locali.
      Gianni


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  4. E Priolo o Lepore o Galletti saranno i prossimi sindaci della città, a "ottimizzare " quanto fatto finora....
    Ryan

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    1. Con tutto il rispetto per esperienze diverse, Bologna necessita di forti progetti di cambiamento; di scelte politiche e culturali alternative: nel segno della compatibilità ambientale, della giustizia e della qualità sociale, della democrazia partecipata e dei diritti costituzionali.
      Gianni

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  5. Stiamo al merito.
    Quale futuro per i Prati di Caprara? Tutti?
    Non mi convince per nulla un altro Outlet in zona, già molto trafficata da auto e autocarri.
    Quindi direi decisamente rigenerazione soft. Pochi mattoni e cemento e un grande polmone verde, per fare respirare i nostri polmoni.
    Con due punti fermi.
    Nell'area era prevista una stazione del servizio ferroviario metropolitano. Non bisogna rinunciarvi. L'attraversamento dalla ferrovia verso l'Ospedale Maggiore va inserito.
    L'area è tutt'ora pubblica. Checché ne dicano alcuni. Per intenderci, si fa riferimento all'istituto che gestisce le aree ex demaniali e militari. Quasi fosse un Ente terzo. Non è così. La proprietà è della collettività e cederne una parte è una scelta politica delle istituzioni e degli amministratori.
    Ciao!

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    1. Concordo. Proprietà pubblica dell'area e Stazione del SFM ai Prati di Caprara, due punti fermi per il presente e per il futuro.
      Gianni

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  6. Le foto rendono chiaramente l'organizzazione della serata, informativa, aperta a tutte le domande che le persone desideravano fare, ad un clima sereno. Non come certi incontri organizzati malamente in quartieri e comune, in cui si va a caccia solo della "controparte" e spesso le espressioni verbali sono accanite e poi diventano sterili, perché in realtà non vi è nessuno che ascolta.

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    1. Si, perché c'è una tesi precostituita, già "decisa" e da fare passare ...
      Della serie: il Passante di Mezzo è scontato, "dobbiamo discutere non il se, ma il come" realizzarlo; oppure per il Restyling dello Stadio occorre "compensare" l'investimento attraverso alcune rendite immobiliari su aree pubbliche, quali?
      Altro che confronto pubblico e democrazia partecipata!
      Gianni

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  7. Considero Parteciprati una evoluzione della migliore cultura partecipativa emiliano - romagnola e internazionale, un mix tra il lascito dell'esperienza cattolica e liberale, comunista e socialista del secolo scorso e le elaborazioni di democrazia partecipativa maturate negli ultimi decenni.
    Dunque, un sincero in bocca al lupo a tutti i protagonisti, che le foto dicono essere in buon numero giovani!
    Resta da affrontare un problema grande.
    Quello di istituzioni sempre più distanti e inadeguate. Sempre più aziende in sofferenza di bilancio e sempre meno luogo di Politica (quella con la P maiuscola, interessata ad affrontare i problemi dei cittadini). Sempre meno coinvolgenti le comunità e le culture che le arricchiscono e, al contrario, accentrate dalla delega che scaturisce dalla eccessiva personalizzazione che si è affermata con l'elezione diretta di sindaci e presidenti e con la ricerca, significativa, di super "manager" di estrazione aziendale (che hanno progressivamente svuotato i Consigli e le Assemblee dei rappresentanti del popolo).
    Le storiche Province sono state formalmente cancellate, ma le burocrazie no. E si vede. Si sono diffuse e incasinate nuove strutture e pratiche prive di riconoscimento costituzionale. Oltre agli Enti di scopo (per la gestione delle pensioni o delle acque o di territori omogenei), le Città metropolitane, le Associazioni di comuni, ecc.
    Un problema da risolvere per cui prima o poi sarebbe interessante costruire un altro momento di informazione - confronto - elaborazione collettiva: con relazioni e proposte, con world café, con coinvolgimento di stakeholder vari.
    Non dimenticatelo, non dimentichiamolo!
    pl

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