lunedì 5 febbraio 2018

Aiutiamoci, a casa nostra!

Macerata, Italia.
Una storia drammatica.
Che ha come protagonista e reo confesso Luca, un giovane italiano, disoccupato e sbandato, conquistato da letture e simboli nazi-fascisti, attratto dalla Lega (Nazionalista) di Matteo Salvini.
Che ha come "motivazione" per la "strage", il massacro di Pamela, una ragazza italiana, in fuga da una comunità di recupero presso la quale era ospitata. Per cui è arrestato e in carcere Innocent, un giovane nigeriano.
Che ha come vittime innocenti Festus, Gideon, Kofi, Jennifer, Mahmadou e Omar, 6 persone di origine africana che vivono nella città marchigiana, colpiti "perché neri".
Ci aiuterebbero a riflettere ed a capire molti scritti. Tra cui, sicuramente, quelli di un grande intellettuale italiano, Antonio Gramsci, morto nel 1937 nelle carceri di Benito Mussolini. Saggi e Quaderni sul fascismo, sulla sua natura sociale e politica, sulle responsabilità storiche delle classi dominanti nell'affermarsi dei regimi che ci hanno portato alla seconda guerra mondiale.
Analisi approfondite, nessi interessanti, ancora studiati in molti Paesi del mondo.
Che contrastano con la imbarazzante pochezza culturale di molte affermazioni di oggi.
Tweet di anonimi e dichiarazioni ufficiali di capi partito e uomini delle Istituzioni.
Spesso propaganda elettorale di bassissimo livello.
Rifiuto sistematico di affrontare la reale portata dei problemi che abbiamo di fronte.
"Fermare l'invasione dei migranti" denunciata dalle destre europee e da Trump?
"Spostare i confini europei in Turchia, in Libia o in Niger" come sostengono e tentano di praticare molte (inadeguate e squalificate) autorità di "questa" Europa?
"Rimpatriare milioni di persone" nei loro paesi di origine, "600mila migranti che girano in Italia e che vivono di espedienti e reati" come promette, Silvio Berlusconi?
Ritorna lo slogan "aiutiamoli a casa loro"!
Si finge di non sapere che l'esodo è determinato da guerre, regimi oppressivi e illiberali, cambiamenti climatici e condizioni ambientali o sociali pessime, prodotti di precise e gravi responsabilità politiche, non solo locali.
Semplicemente, non soluzioni.
Inganno e/o illusione. Che provocherebbero nuove gravi contraddizioni ed altri pericolosi conflitti.
Dopo quelli già voluti: da regimi dispotici, da Bush, Blair, Sarkosy, Netanyahu, Putin.
E' tempo di cambiare approccio e politiche.
Aiutiamoci a casa nostra!
Uscendo dalle chiacchiere, dalle minacce, dagli affari di bottega di modesti speculatori, di imprenditori senza etica, di azzeccagarbugli dei giorni nostri che lucrano sui drammi ed i conflitti della povera gente.
Basta armi nelle mani di persone disperate, di vecchi e di giovani fuori controllo.
Stop a spese e missioni militari che continuano le guerre non casualmente definite "infinite" e che sommano odio a odio, nazionalismo a nazionalismo. Sappiamo per esperienza che chi le vuole (le guerre) si salva mentre muoiono sempre troppi di quelli che le fanno e di quelli che le subiscono.
Fermiamo il business del trasporto di esseri umani e dell'economia dell'emergenza e della "accoglienza" (ricordiamoci il dialogo Buzzi - Carminati), della lunghissima detenzione e dei finti o veri rimpatri su cui fanno soldi imprenditori spregiudicati o vittime di un sistema consolidato e organizzazioni criminali, funzionari pubblici corrotti e politici professionisti (di lungo corso come di ultima generazione).

E' tempo di fare pulizia, di affermare nuove politiche.
Pensando globalmente, agendo localmente. Pensando localmente, agendo globalmente.
Ci sono Grandi Opere di alto valore sociale ed ambientale che attendono di essere progettate e realizzate da tempo.
E' ora di procedere, di passare ai fatti, ora.
Alcuni esempi?
1. La messa in sicurezza idrogeologica dei territori.
In queste ore sulle Alpi e gli Appennini nevicate, tutt'altro che straordinarie, hanno provocato altri seri problemi a tanti cittadini: interruzione di energia ed acqua, dei collegamenti stradali, valanghe, frane e smottamenti.
2. La prevenzione antisismica.
A partire da strutture ed infrastrutture pubbliche e private: scuole, ospedali, strade e ferrovie, ponti e tunnel, case ed aziende.
3.  La rigenerazione ambientale ed il recupero edilizio a fini sociali.
Ci sono tante aree dismesse e immobili in disuso: ex caserme o industrie, case abbandonate e servizi inattivi. Sono patrimoni formidabili per progetti nuovi e servizi finalizzati a soddisfare diritti universali dei nuovi cittadini, per un rimboschimento diffuso ed una ri-naturalizzazione sapiente ed estesa del territorio nazionale.
4. La conoscenza e l'informazione ambientale.
Ci sono ricerche e dati da correlare per dotare tutte le comunità di un Registro dei tumori che certifichi le cause delle malattie e delle morti premature, ci sono misurazioni da fare con sistematicità per avere mappe aggiornate dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico da usare per attivare interventi di risanamento, di bonifica, di prevenzione.
5. Lo sviluppo delle comunicazioni e la conversione ecologica della mobilità.
Vanno analizzate e ridotte le distanze tra domanda ed offerta. Offrendo trasporti adeguati, controllati e sicuri.
Nelle nostre città, vanno analizzati, progettati e verificati percorsi protetti e servizi per diffondere l'uso delle bici e per riorganizzare i trasporti collettivi e ferroviari. Dando sostanza, coerenza e, quando possibile, anticipando i PUMS.
... (Si potrebbe continuare).

Su tutto questo si deve investire, con assoluta priorità. Impegnando ingenti risorse pubbliche e orientando quelle private. Mobilitando conoscenze, intelligenze e fondi pluriennali.
Si può fare, impegnando amministratori e amministrati; politici onesti e cittadini partecipi, competenze e volontariato, ricercatori, utenti e consumatori.
Progetti discussi e condivisi. Davvero partecipati.
E tanta manodopera. Tanta nuova occupazione, lavori socialmente utili.
Per giovani italiani, per giovani europei, americani, asiatici o africani.
Persone formate, orientate, qualificate, retribuite con pieno riconoscimento e dignità.

Altro che disoccupazione o precarietà, disimpegno e passività, mera assistenza.
Le sviluppo e le classi dominanti hanno prodotto acute diseguaglianza e contraddizioni planetarie.
Altro che "meno tasse" per i ricchi e mance miserevoli per chi continuerà ad avere "trattenute" mensili sulle buste paga per una sempre più lontana pensione (che arriverà a 70 anni) pagando, intanto, costi sempre più alti per la sanità, per scuola ed università, per servizi ridotti o per assicurazioni integrative.

Si, aiutiamoci a casa nostra!
Macerata è un ulteriore campanello d'allarme per l'Italia, per l'Europa, per la convivenza civile.
Sono urgenti risposte, fatti e progetti che indichino un mondo più giusto e sicuro.

11 commenti:

  1. Sottolineo alcuni concetti che condivido.
    1. Troppi giovani sono vittime di un sistema in crisi. Dai migranti agli italiani (siano tossicodipendenti o neo-fascisti). Aggiungo i nostri ragazzi laureati costretti ad emigrare altrove per trovare lavoro.
    2. Il problema non è "aiutiamoli" ma "aiutiamoci". In altri termini non è cosa essenzialmente "loro", ma propriamente "nostra". Di una società zeppa di contraddizioni.
    3. Le risposte istituzionali debbono puntare ad uno sviluppo di più elevata qualità sociale (in tutti i paesi) e non limitarsi alla gestione dell'ordine pubblico e del disordine internazionale esistente (con altre missioni militari e spese in armi).
    Ciao!

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  2. "Luca (Traini), un giovane italiano" e "Innocent, un giovane nigeriano"?
    Non condivido metterli sullo stesso piano delle vittime.
    Il primo è un fascista "ardito" e armato che spara. Il secondo uno spacciatore assassino. Per loro nessuna giustificazione o comprensione!
    C'è da contrastare con forza le nuove organizzazioni europee di estrema destra, da Alba Dorata alla AFD. Guai sottovalutare.
    Antonio

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    1. Antonio, sottolineare la giovane età di tutte le persone coinvolte nei fatti di Macerata o considerare i diversi problemi sociali e politici che ci pongono i diversissimi attori, non significa affatto "metterli sullo stesso piano".
      Luca Traini è un fascista italiano, candidato con la Lega di Salvini in un piccolo comune nel 2017 (zero preferenze, ottenute!), che ha sparato a giovani scelti a caso, perché "neri"; è "reo confesso" e non pentito.
      Innocent Hosegale, è in carcere, imputato di due reati che (allo stato) non comprendono "omicidio".
      Tutti gli altri, sono giovani vittime, italiane o africane.
      Quanto al neo fascismo, in Europa e nel mondo, è cosa terribilmente seria; da analizzare, capire e contrastare come fece Antonio Gramsci nel secolo scorso e come andrebbe fatto oggi in Italia (dopo fatti preoccupanti come quelli - anche elettorali - di Ostia; come le attività di Mafia Capitale, di Buzzi - Carminati e associati; come le azioni di Forza Nuova, di Casapaund e di gruppi squadristi vari) e in Europa o America (dopo le affermazioni - anche elettorali - di forze esplicitamente naziste e razziste).
      Gianni

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  3. Macerata e lo scontro politico di questi giorni ci consegnano due problemi connessi ma distinti.
    1. Come contrastare il neofascismo. Con azioni adeguate e conseguenti ad una analisi storica ma pure aggiornata rispetto al secolo scorso.
    2. Come affrontare i processi migratori e le cause che li generano. Non limitandosi a fermare i flussi, ma capendo le interrelazioni tra nord e sud.
    Le tesi del post offrono spunti utili ancorché parziali.
    VR

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    1. A me pare che i fatti e le esperienze ci consegnino soprattutto l'urgenza di progettare e costruire un mondo nuovo.
      Che affronti insieme le grandi esplosive contraddizioni che viviamo: Nord-Sud, ricchezza dell'1% e impoverimento progressivo del restante 99%, sviluppo - ambiente, produzioni - salute ...
      Solo agendo entro questa prospettiva, con determinazione e coerenza, si possono risolvere i problemi sociali e politici aperti, isolando le forze che non si riconoscono nella Costituzione italiana.
      Gianni

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  4. Antonio Gramsci? Dimenticato.
    I suoi Quaderni dal carcere? Rintracciabili in biblioteche specializzate.
    Come altri importanti scritti di intellettuali e politici di valore.
    La Buona scuola non ha affrontato queste carenze. E le famiglie non sono più quelle che hanno vissuto le violenze della guerra.
    È un vuoto culturale che ricade sulla formazione delle ultime generazioni e che pagheremo sempre più caro se non sapremo porre rimedio.
    Anna

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    1. Sono sicuramente decisivi conoscenza, studio, informazione e formazione.
      Gianni

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  5. Indecente l'operazione della gran parte di partiti di governo e opposizione di scaricare i problemi del paese sui migranti.
    I fascisti sono (come sempre sono stati) uno strumento "sociale" e violento delle classi dominanti capitalistiche.
    Allora stiamo alle cose da cambiare per avere più giustizia e una vita migliore.
    Condivisibili i 5 punti proposti qui per Aiutiamoci a casa nostra!
    Ne segnalo altri che potrebbero dare lavoro utile a tanti giovani e al contempo essere propedeutici per aumentare le entrate dello Stato italiano e di conseguenza le risorse a disposizione delle istituzioni per investimenti sociali indispensabili e non rinviabili (che non sono mai di attualità per chi gestisce la cosa pubblica):
    - un aggiornamento del catasto (che non si fa da anni per non danneggiare assurdi privilegi di ricchi Paperoni, che possiedono patrimoni enormi e non pagano imposte adeguate al fisco)
    - un potenziamento degli enti di controllo sul lavoro, sul l'ambiente e sulla sicurezza (quante posizioni di "nero" si regolarizzerebbero? con conseguenti pagamento di contributi e riconoscimento di diritti per i lavoratori; quante informazioni si produrrebbero per indurre scelte maggiormente compatibili con la salute? con conseguente selezione delle grandi opere progettate e abbandono di progetti dannosi; quante aziende che campano di illegalità e concorrenza sleale salterebbero? con emersione di contributi sociali non pagati o vantaggio per le aziende regolari e sane).
    Per vivere meglio in Italia (gli italiani di 17 o più generazioni ed i migranti, futuri italiani, che con il loro arrivo contribuiscono a ringiovanire la popolazione e a migliorare il mix di culture e di DNA del nostro paese) e in Africa (gli africani che vogliono restare nelle loro terre ed i migranti italiani ed europei che ci si recano per lavorare e trasmettere conoscenze e competenze utili ad uno sviluppo sostenibile che ancora non rispetta gli autoctoni) dobbiamo favorire uno sviluppo totalmente nuovo e partecipato.
    Si sono opportunamente suggeriti pensatori ed attori del secolo scorso.
    Posso citarne uno solo di questo? Papa Francesco, con le sue encicliche, che andrebbero lette e rilette da chi ha compiti istituzionali (e le contraddice anche quando si professa di religione cristiana cattolica).
    Zorro

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    1. Riflessioni da considerare e proposte convincenti.
      Gianni

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  6. Non mi pare proprio ci siano le idee e le intenzioni giuste.
    Le ultime notizie dicono che a Mecerata su richiesta del Governo (Minniti) e del Sindaco (Pd) l'Anpi, i sindacati e molte associazioni hanno rinunciato ad una manifestazione antifascista e di solidarieta' con le vittime delle violenze già indetta per sabato pomeriggio.
    Bruttissimo segnale, lasciare il campo dell'iniziativa. Verrà preso da altri, naturalmente. Ma perché lo si fa'?
    Per paura? Di non riuscire? Di essere coinvolti in situazioni incontrollabili?
    Una allarmante insicurezza. Ma soprattutto la conferma di uno spiazzamento rispetto agli eventi, ai conflitti, alla capacità di gestire e governare situazioni e processi ..... Vivendoli da protagonisti, con riflessioni critiche che facciano superare gli errori compiuti.
    La sensazione è che non vogliamo Aiutarci, a casa nostra.
    Oggi e domani.
    pl

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  7. Il problema è il razzismo.
    Di femminicidi se ne contano tanti, tutti i giorni.
    Ad opera di italiani e no.
    Degli italiani non si parla. Forse perché li si ritiene un dato socialmente meno rilevante? O piuttosto perché appare improduttivo a fini politico - elettorali?
    Siccome i numeri parlano chiaro e a svantaggio della nostra nazionalità (come naturale, in considerazione del fatto che qui operiamo e che noi non siamo certo immuni da problemi) si deve ritenere che a fare la differenza sia la propaganda di fazioni e di interessi di parte).
    Contro la quale è necessario mobilitarsi ed esserci.
    Senza arrendersi alla paura e chiudere scuole e città, come ha fatto il sindaco di Macerata. Purtroppo di centro-sinistra.
    Ale

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