venerdì 26 gennaio 2018

Conoscere, rispettare e progettare il territorio


La sala parrocchiale che accoglie i cento partecipanti di ParteciPrati (giovedì 25 gennaio)

















La seconda serata del Forum civico di progettazione partecipata promosso dal Comitato Rigenerazione No Speculazione di Bologna ha fornito informazioni storiche, naturalistiche ed ambientali molto utili per conoscere, rispettare e progettare il territorio.
In particolare rispetto alla grande area dei Prati di Caprara, oggetto dell'impegno specifico dei quasi cento cittadini selezionati allo scopo di produrre un proposta di recupero e di valorizzazione.
Un Progetto partecipato da presentare al Comune.
Un esempio.
Perché la Città futura non sia prevalentemente il frutto di trattative, accordi e patti con grandi gruppi privati nazionali ed internazionali, interessati naturalmente e innanzitutto ai propri business e profitti (come Saputo - Maccaferri - ECE, Farinetti - Eataly - Coop oppure Autostrade per l'Italia).
Le foto colgono alcuni momenti della serata e si propongono di fornire, a chi non li ha vissuti, spunti per l'approfondimento e la ricerca.

Primo, conoscere
















Stefano Pezzoli, storico del sito, illustra una ampia cartografia
















Una foto d'epoca che riprende una esercitazione militare ai Prati di Caprara
















I Prati di Caprara (Est ed Ovest) ai giorni nostri
















Durante l'intervento dell'agronoma Alessandra Furlani, in sala si prendono appunti e si consultano carte

















Giovanni Trentanovi, dottore forestale, propone considerazioni sulla natura ...


















... sul verde dei Prati di Caprara
















... sulle possibili interconnessioni con la rete ecologica urbana

















Bologna è una città che soffre di inquinamento da PM10 e 2.5, da NO2 e da Ozono

















Polveri e biossido di azoto sono causa di morti premature

















Il prof. Francesco Luca Basile, chimico di UNIBO, relaziona sul rapporto tra inquinanti e piante ...

















... tra pioggie e alberi

















Per concludere, Umberto Meletti, esperto di bonifiche dei suoli

7 commenti:

  1. Finalmente qualcuno che si impegna a conoscere, prima di parlare.
    In troppi parlano a sproposito, senza sapere. E non mi riferisco all'uso corretto dei verbi. Sciocchezze quelle.
    Mi riferisco alle montagne o ai terreni perforati per costruire gallerie senza pensare che questo determini movimenti in superficie. Penso alle deforestazioni continue e alle urbanizzazioni spinte non prevedendo i cambiamenti climatici e la velocizzazione delle acque ..............
    Dobbiamo liberarci di un personale politico tanto scarso come quello che ci governa da anni. Ma formare una nuova e seria classe dirigente non è facile. Avanti così, ragazzi.
    Carlo

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  2. Il problema è che conoscere, rispettare e progettare non paga. Nella vita quotidiana come in politica. Se anche la selezione dei magistrati avviene in base alla misura delle minigonne ..... e un Monari arriva a fare il capogruppo del partito più votato in Emilia Romagna ...... e un sindaco fa contemporaneamente l'assessore da un'altra parte .....................
    Va mo' là

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    1. Conoscere, rispettare e progettare il territorio.
      Si, ci vuole pazienza e determinazione.
      Gianni

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  3. La cosa incredibile è che sul palco nessuno era perso a consultare il suo telefonino... come in altri "confronti" mi ricordo accadde...

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    1. Rispetto.
      Si, sul palco e in sala: tanti quaderni e fogli per appunti.
      Gianni

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  4. Ok. Iniziativa apprezzabile. Gente seria e attiva. Da considerare.
    Nella frenata dell'operazione Stadio tra Comune e Bologna FC. c'è anche questo .... Non a caso il Carlino sostiene che prima del voto non sapremo molto altro.
    La fretta di Fico dovrebbe avere fatto capire che occorre anche fare meglio (questione trasporti, code nella viabilità etc.)
    E la vicenda Passante che ci sono ancora problemi grossi non risolti .
    Antonio

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    1. Si, soprattuto un problema: è sbagliato continuare ad investire le più grandi risorse (pubbliche e private) in strade, autostrade, auto ed autocarri ... Uno sviluppo insostenibile.
      Occorre progettare e perseguire l'alternativa della conversione ecologica.
      Le Istituzioni e la società debbono e possono concentrarsi su ferrovie, treni, trasporto pubblico o privato meno o non inquinante, bici.
      Questa scelta di fondo, se si afferma, consente naturalmente, a chi non ha alternative o interesse, di muoversi con automezzi (magari meno inquinanti) senza particolari divieti.
      Insomma, per i rappresentanti dei cittadini il punto non è spostare il traffico veicolare altrove (facendolo crescere complessivamente), bensì ridurlo privilegiando altri mezzi e infrastrutture.
      Gianni

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