martedì 30 gennaio 2018

Lombardia, Italia

Parole, quante parole.
Sulla ripresa. Sui posti di lavoro.
Su Milano "nuova capitale morale" d'Italia e sulla Lombardia "regione ricca, ben amministrata, avanguardia e riferimento dello sviluppo possibile", fucina di classi dirigenti per il Paese.
Una competizione bipartisan, del Centrodestra e del Centrosinistra, a intestarsi i meriti e ad esaltare gli uomini (poche donne) del successo: Formigoni, Moratti e Maroni, da un lato; Penati, Pisapia e Gori, dall'altro. Non di meno, i nazionali Tremonti e Martina. E i manager efficienti, in qualche misura politicamente interscambiabili: Sala o Parisi (dopo la sconfitta di misura a Milano, ora viene proposto alla Regione Lazio). Insieme agli uomini della "grande" finanza e agli imprenditori di Confindustria, ai cooperatori della Compagnia delle Opere o di Legacoop.
Ma è davvero così?

Fatti e vicende di questi giorni ci dicono che la realtà è un'altra.
Che le contraddizioni determinate dallo sviluppo perseguito da queste classi dirigenti sono esplosive.
Deraglia un trenord per mancate manutenzioni, con morti e feriti.
Muoiono sul lavoro operai qualificati.
Bruciano rifiuti speciali in discariche abusive.
Lo smog si attesta a livelli di allarme: "Milano è la seconda città europea più inquinata".
Non solo.
La sanità pubblica perde colpi.
Come la scuola.
Crescono le distanze sociali, l'impoverimento raggiunge strati sempre più larghi di classi medie, il lavoro è sempre più precario.
Una sintesi? Si è investito, per decenni, in modo sbagliato e irresponsabile.
Dalla mobilità.
Su strade ed autostrade, costose e inutilizzate, come la Bre-Be-Mi.
Sull'alta velocità per pochi anziché sulle ferrovie regionali per tanti.
All'industria.
Delle armi, produzioni da ridurre e forza lavoro da convertire.
Meccanica e chimica. Produzioni caratterizzanti un modello di sviluppo in crisi.
Come parte importante dell'agricoltura. Intensiva e non sempre di qualità.

Queste sono le sfide su cui concentrare competenze, ricerca, progetti.
Su cui cimentare politiche ed alleanze nuove e diverse.
Chi si applica a questa svolta urgente e necessaria?
Quali partiti, sindacati, associazioni?
Una risposta non facile. Parliamone.
Intanto, una cosa è certa: non si può continuare a vivere di narrazioni false e propagandistiche.
In Lombardia come in Italia è ora di un cambiare radicalmente le priorità negli investimenti, di fare punto a capo e di scrivere pagine nuove.
Per la qualità della vita dei cittadini, per una conversione ecologica dell'economia e della società, per produzioni socialmente utili, per lavori dignitosi e sicuri.

10 commenti:

  1. Se Lombardia piange, Emilia non ride ...
    Sic

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    1. Si, si.
      Le contraddizioni non mancano.
      Ne abbiamo parlato. Parliamone.
      Almeno qui.
      Gianni

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  2. Leggo a tv accesa su l'aria che tira della Merlino, La7.
    C'è giustappunto Sala. Che decanta la sua Milano, mica come Amsterdam, che ha fregato l'Europa vincendo la sfida come sede del farmaco, o Roma, una capitale che non ha il livello delle Università e delle industrie milanesi. Poi annuncia una sua ricandidatura quando si voterà perché le indagini su di lui non lo preoccupano, critica le liste di Renzi e ...... sostiene che c'è bisogno di investire sui treni al posto di strade ed autostrade (!!!!!)
    Seconde domande, zero. Anche Geremicca, la Stampa, solo carezze ........
    Chissà se è perché lui, a differenza di Virginia Raggi, è un affermato manager o non è donna?
    Sara

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    1. Sicuramente "i mondi" e gli interessi che hanno portato al governo di Milano e di Roma Beppe Sala e Virginia Raggi sono molto diversi ...
      Non può dunque sorprendere l'attenzione critica che distingue le due realtà e i due sindaci.
      Gianni

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  3. La Lombardia????
    Qualcuno in effetti la vuole apripista dello sviluppo italiano.
    Quello economico e sociale ma anche quello politico culturale.
    Propongo 2 esempi.
    1. L'orgoglio nazionale (nazionalista???) che si cerca di alimentare con il ricorso in Europa per Milano sede europea dell'Agenzia del Farmaco al posto di Amsterdam. Città che non sarebbe in grado di proporre per il gennaio 2019 una locazione adeguata. Come se per Expo qualcuno avesse chiesto (un anno prima, per i ritardi di Sala e amici nella costruzione) di cambiare città ...... Solo propaganda. Non se ne farà nulla. Tuttavia si agita il problema.
    2. Nelle liste PD per la Camera sono inseriti diversi amici dell'ex Governatore Formigoni e di iCL. Mentre a Milano viene candidato l'ex Presidente di Regione Lombardia (DC) Tabacci (nell'uninominale). Altro che gli uomini di Renzi ..... Questa è una operazione molto più ambiziosa. La ricostituzione di un nuovo Partito: della Nazione?????? O neo Popolare???? O Liberista.
    Per altro, è giunta rapida l'adesione di Romano Prodi (già ministro DC, Presidente del Consiglio del Centrosinistra, costruttore di questa Europa). Per lui e gli altri, una rottamazione soft????? Del resto, come sempre, gli uomini possono anche cambiare, mentre il potere reale va sempre conservato!!!!!!
    Zorro

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    1. La Lombardia (come l'Emilia Romagna del resto) non può essere un esempio per l'Italia intera. Le contraddizioni del suo sviluppo debbono farci lavorare per una alternativa, urgente e possibile, nel segno della conversione ecologica e pacifica della società.
      Il 4 marzo (con il voto per il rinnovo del Parlamento e con quello per la Regione) può essere una occasione importante per muovere in questa direzione.
      La posta in gioco è alta e le preoccupazioni dei centri di potere nazionali ed europei lo evidenziano.
      E' tornato in campo prepotentemente Silvio Berlusconi, "riabilitato" dai Popolari europei.
      E' intervenuto Romano Prodi, a sostegno di un "Centrosinistra" sempre più autoreferenziale ed animato da culture neo liberiste e neo coloniali.
      E' un segno di debolezza: del pensiero e delle classi dominanti e dirigenti (Renzi e Salvini, Juncker, Merkel e Schultz).
      Nulla è scontato.
      Ci sono spazi enormi per le idee critiche e propositive.
      Servono coraggio e studio, lungimiranza, determinazione e coerenza.
      Gianni

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  4. politica e Politica? Si, con la differenza tra p e P.
    Mentre "l'emergenza" smog resta il primo problema per Milano, Lombardia e Padania / Italia ......
    Mentre l'Europa ci da dieci giorni per Politiche adeguate ad evitare decine di morti premature ........
    Sala e Maroni riaprono la vicenda della sede Ema e accendono il Pirellone.
    Della serie, se non riusciamo a ridurre l'inquinamento almeno proviamoci con i farmaci. Ovvero, meglio curare che prevenire!
    Mario C.

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    1. Si, premono lobby e interessi politici.
      Ma anche l'interesse diffuso per la prevenzione.
      Gianni

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  5. "Gentiloni ha fatto meglio di Renzi" parola di Beppe Sala.
    E poi "è ora di investire di più sui treni regionali e non su strade ed A.V."
    Non male il sindaco manager!
    Antonio

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    1. Criticare Sala non significa sottovalutare la sua intelligenza ovvero il trasformismo caratteristico di uomini che reggono varie "stagioni" politiche in ruoli comunque strategici.
      Gianni

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