martedì 26 dicembre 2017

Natale, aria pesa. Anche per il Nettuno

Bologna, il Nettuno restaurato (25 dicembre 2017)

























In settimana, dopo un lungo restauro, è stato restituito a Bologna il Nettuno.
Anche l'opera del 1566 dello scultore fiammingo Giambologna ha sofferto e soffre l'esposizione all'ambiente inquinato ed esige cure importanti e costose.
Basta osservarlo con un poco di attenzione. Oppure ascoltare la voce di esperti d'arte.

Una veduta parziale del Nettuno. Fa cogliere l'arte e le sofferenze del monumento ...

















Negli stessi giorni, ARPAE rileva di nuovo valori delle polveri PM10 superiori alla soglia dei 50 microgrammi per metro cubo.
Ancora più preoccupanti le polveri fini, PM2.5. Tanto per gli alti livelli raggiunti, quanto per la maggiore volatilità e capacità di penetrazione e corrosione di tessuti e materie.
Lo smog si conferma uno dei più grandi problemi del nostro tempo.
Denunciato ed affrontato nei consessi internazionali.
Perché causa di tante morti premature e di sofferenze diffuse; di progressiva contaminazione della natura e dei cicli di vita; di crescenti spese sanitarie per la collettività e per i singoli; di progressivo degrado delle periferie e dei centri storici.

Lo sappiamo da molti decenni.
Sono trascorsi oltre 33 anni dalla primavera del 1984.
Allora, a Bologna, su proposta dell'ARCI e di una neonata Lega per l'Ambiente (Legambiente, dal 1992) e per volontà del Sindaco Imbeni e del Consiglio Comunale, in coincidenza con il voto per il Parlamento europeo del 17 giugno, si diede vita ad un referendum cittadino per discutere e scegliere se "vietare progressivamente, nei giorni feriali, la circolazione delle vetture private nel centro storico, consentendo il transito ai mezzi pubblici e ai veicoli dei residenti".
Un'esperienza, per quei tempi, originale e coinvolgente.
Parteciparono il 90% dei cittadini aventi diritto e i Si vinsero con 223.267 suffragi, oltre il 70%.

Tra le tante possibili riflessioni che suggerisce quella interessante e contraddittoria stagione di confronto pubblico colpiscono diversi elementi.
Piccole curiosità come sostanziosi contenuti.
Proprio il Nettuno fu uno dei simboli della campagna referendaria: ritornava quotidianamente sulle pagine del quotidiano l'Unità ("fondato da Antonio Gramsci" ed organo del PCI) e su un adesivo diffuso in Città (vedi l'immagine del giornale del 15 giugno).

Il Nettuno simbolo nel referendum per ridurre il traffico. Da l'Unità (15 giugno 1984)

















"Il degrado artistico e monumentale", infatti, veniva individuato, insieme "all'aria che respiriamo" e alla "qualità dell'ambiente", tra gli argomenti forti del progetto.
Come risulta dall'articolo di commento al voto pubblicato sempre da l'Unità.

Un commento del referendum pubblicato su l'Unità (20 giugno 1984)

















Ma quel "patrimonio di idee per il futuro della città" è stato presto dimenticato da classi dirigenti, da politici e da amministratori che proprio in quei giorni (con la morte di Enrico Berlinguer) e in quegli anni (con il travaglio di PCI, sinistra e sindacati) hanno modificato orizzonti strategici, volti e storie personali e destini collettivi.

Sta di fatto che recedere da quella ricerca collettiva di un diverso sviluppo (meno veicoli ed autocarri, più trasporto pubblico) "per vivere meglio" tutti, ritorna oggi, come esigenza non solo locale ma globale.
Nel frattempo, altre città ed altri paesi l'hanno perseguita e praticata con esiti apprezzabili. Ed ora sono "loro" (come Bologna negli anni '60-'70-'80) al centro dell'attenzione e dei riconoscimenti delle riviste specializzate e della ricerca avanzata.
Al contrario Bologna e l'Emilia non sono più oggetto di studi internazionali per l'urbanistica, i servizi sociali o la partecipazione democratica.
La nostra Città (ancorché Metropolitana) arranca tra pesanti contraddizioni.
Come l'intera regione; sempre più fragile ed esposta - a siccità, piogge, neve, mareggiate - a causa di scelte di governo e di "non governo", di stili di vita consumistici e individualisti.
L'Emilia Romagna come tutta la pianura padana, come l'Italia.

Sarebbe bello che il ritorno "dal Zigànt" (traduzione in dialetto bolognese "del Nettuno") coincidesse con un 2018 di riscatto e di rinascita di un pensiero critico consapevole del valore generale e rivoluzionario della questione ecologica.
Un 2018 di svolta, con investimenti orientati a prevenire i malanni di uno sviluppo insostenibile.
Per passare progressivamente dall'aria pesa, al "pesa l'aria", a nuove politiche energetiche e di mobilità. Per migliorare la qualità dell'aria, dell'acqua e della vita.

Il Nettuno, dall'omonima piazza (dicembre 2017)

























Le due Torri, da via Castiglione (dicembre 2017)

























Palazzo Fantuzzi, da via San Vitale (dicembre 2017)

























Il complesso delle Sette Chiese, da piazza Santo Stefano (dicembre 2017)


Per difendere il patrimonio monumentale occorre ridurre lo smog e gli scarichi nocivi delle auto ...
































... le code quotidiane. Qui lungo via Massarenti, nel quartiere San Vitale (dicembre 2017)


... i vecchi impianti energetici. Qui il grattacielo di Massarenti (dicembre 2017)

15 commenti:

  1. A proposito di 1984. All'epoca, se ben ricordo, Piazza Santo Stefano era ancora un grande parcheggio per le auto. È una delle poche pedonalizzazioni riuscite. Per il resto si è fatto ben poco. Salvo i Tday di fine settimana, peraltro assai contestati.
    m.m.

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    1. Ricordi bene.
      Una buona mano ce la diedero anche personalità della cultura nazionale, come l'indimenticabile Antonio Cederna (che portammo a Bologna sul tema specifico, della pedonalizzazione di piazza Santo Stefano, ancora usata come parcheggio).
      L'Amministrazione Imbeni, espressione del gruppo consiliare Due Torri e del PCI, portarono a termine la scelta.
      Gianni

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  2. Uno spunto sensato. I danni del l'inquinamento riguardano la nostra salute, ma non solo.
    Noi bruciamo ingenti risorse per i restauri dei monumenti, sempre più frequenti.
    Ecco perché tutti i sostenitori dell'auto "sempre e comunque, prima di tutto" dovrebbero riflettere e concordare sulla importanza di investire di più nei trasporti collettivi allo scopo di ridurre gli stati di necessità e la mancanza di vere alternative.
    VR

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  3. Il Nettuno di Bologna, la Ghirlanda di Modena, il Battistero di Parma come la Mole di Torino, il Duomo di Milano, la Certosa di Pavia ........ senza dimenticare le migliaia e migliaia di morti premature.
    Si parlava di concertazione delle misure antismog, ma perché la scattano e qua no? Poi, puntando su altre strade, come si può prevenire?
    Sam87

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    1. Infatti, continuando ad investire sulla mobilità su gomma non si previene ... e l'inquinamento resta.
      Occorre cambiare le politiche e le priorità.
      Oppure i politici di riferimento e di governo.
      Gianni

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  4. Resta il fatto che da qualche parte i monumenti si curano e in altre, no.
    Ora pesiamo pure l'aria, ma ricordiamo che per promuovere sviluppo sostenibile oltre agli intenti ci vogliono competenze e alleanze. Altrimenti vincono i Trump.
    Antonio

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    1. Nel Documento Urbano di Programmazione del Comune di Bologna il Passante di Mezzo (colata di asfalto per traffico su gomma larga 70 mt per 15 km di lunghezza) è definito opera necessaria per la mobilità sostenibile e per il miglioramento delle aree adiacenti.
      È questa la promozione e la competenza che vogliamo?
      Io no, grazie.
      Ryan

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    2. Io, invece, neppure.
      Per migliorare l'aria e la vita i riferimenti debbono essere diversi. Come dice l'ultima Presa Diretta (di lunedì 8 gennaio).
      Gianni

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  5. Anche a Santo Stefano è aria pesa, anzi.
    Così la febbre fa 40 (l'anno).
    Vogliamo accontentarci di una aspirina o meglio un antibiotico?
    Ciao!

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    1. Si, questa volta Santo Stefano è da intendere non come bella piazza pedonalizzata ma come 26 dicembre.
      In ogni caso, la febbre alta (40 superamenti annui nei PM10 sono decisamente troppi) va curata con terapie d'urto: ferrovie, tram, bici e non nuove strade, autostrade o corsie.
      Gianni

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  6. ok. il futuro si costruisce agendo nel presente e con la memoria del passato. lo smog è una iattura per tutti. occorre combatterlo, obiettivo di legislatura (una?). il 4 marzo si vota. confrontiamo i progetti.
    s.b.

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  7. Per il 2018 (auguri a tutti) dobbiamo solo sperare? Oppure possiamo contare su scelte nuove? Nonostante lo smog (che in provincia è oramai grave come in città) non sento novità significative né a Bologna, né in Italia.
    Anna

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    1. No, non dobbiamo solo sperare. Dobbiamo esigere.
      La mal'aria interessa tutta la pianura padana e non solo.
      In Emilia, tutte le province.
      Per questo la conversione ecologica è interesse diffuso, non solo di qualcuno.
      Gianni

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