martedì 7 novembre 2017

Sicilia (Italia)

A spoglio completato il voto propone qualche necessaria riflessione, oltre la propaganda di parte.
1. Per la Regione Autonoma (nonostante i poteri e le risorse maggiori) votano, anche questa volta (come nel 2012), meno della metà degli aventi diritto. Un dato oramai strutturale?
Un problema per la credibilità e l'autorevolezza delle Istituzioni e della democrazia. Meglio occuparsene! Piuttosto che parlare solo di percentuali e vincitori (o perdenti). Indica una distanza, una impotenza ed una indifferenza per chi governa che non può essere considerata "normale" per chi vuole fare valere diritti, doveri e regole nella vita quotidiana e interdipendente del nostro tempo.

2. Cinque anni di Governo Crocetta e PD (con dieci modifiche e riassetti di Giunta, sfida competitiva a Virginia Raggi, anche se meno raccontata) non hanno prodotto risultati memorabili ed apprezzati dall'elettorato. Così, quella che prevalse nell'ottobre di 5 anni fa anche se era una forza minoritaria (il Centrosinistra siciliano che raccolse 617 mila voti e il 30,5%, inclusa l'Unione di Centro) questa volta è arrivata terza: con il candidato Micari sotto i 389 mila voti e un modesto 18,7%. Segno che l'alleanza con Alternativa Popolare di Angelino Alfano non è apparsa una risposta competitiva ed adeguata a cambiare le prospettive di vita delle persone e delle comunità. Al contrario. Il passaggio dal PD di Bersani al PD di Renzi se ha rimescolato militanti e consensi ha anche determinato - nell'Isola - un saldo negativo di 6 mila voti. Mentre il nuovo "alleato politico strategico" ha perso dirigenti e base ed è rimasto (sotto il 5%) fuori dal Consiglio. I suoi compari sono ritornati nel Centrodestra di cui hanno sempre fatto parte, per riportarlo alla vittoria.

3. Vince (con 830 mila voti e sfiorando il 40%) la Destra di Nello Musumeci. Una aggregazione composita che si è ri-unita dopo le divisioni conseguenti alle indagini ed alle condanne (anche per associazione mafiosa) nei confronti dei politici del Centrodestra al Governo della Regione (dal Presidente Totò Cuffaro a Lombardo) che portarono alla sconfitta del 2012 (con la lista di Musumeci contrapposta a quella di Gianfranco Miccichè). Attenzione, la riedizione dell'alleanza operata dagli uomini di Berlusconi, dalla destra storica e dai centri di potere e d'affari (legali e no) non è cresciuta in voti e percentuali rispetto al passato: l'ultima volta presero divisi 833 mila suffragi ed oggi 830 mila, passando dal 41,1% al 39,8%. Sufficiente però a conquistare il primo posto come coalizione di partiti e a prendere per il prossimo mandato il controllo della Assemblea Siciliana.

4. Prima forza sull'Isola si conferma il M5S. Rispetto a 5 anni fa il movimento di Grillo e Di Maio si consolida fortemente passando da 285 mila voti a 513 mila, con il candidato alla Presidenza della Regione, Cancelleri, che dopo 5 anni in Consiglio, passa da 368 mila a 722 mila voti (dal 18,2% al 34,7%). Risultato di una presenza costante ed avvertita sul territorio, di militanti locali e di parlamentari nazionali; un lungo confronto nei piccoli e grandi centri, evidentemente considerato ed apprezzato dai siciliani. Un protagonismo sicuramente non privo di contraddizioni e di errori, di "furbi" o di "inquinati"; ma ancora sostanzialmente sano ed avvertito fuori dai "giochi" della politica politicante. Una speranza di cambiamento e/o un argine. Se è vero che il "voto utile" li ha premiati, portando molti elettori di liste di centrosinistra a scegliere il "grillino" come Presidente, preferito a Micari e (in misura minore) anche a Fava (considerati nel confronto specifico "non in partita" o perdenti).

5. La sinistra di Claudio Fava, anche se modificata nella composizione (senza l'Italia dei Valori e con Art.1 MDP), conferma sostanzialmente voti e percentuali del 2012: 128 mila voti (5 mila in più) e il 6,1%, stessa percentuale di 5 anni fa, ma con un consigliere. Una forza in mezzo al guado, che abbandonati porti considerati infruttiferi e rotte pericolose deve ancora scegliere la giusta e coerente navigazione ed i soggetti (e le alleanze) credibili per muovere verso nuovi progetti ed orizzonti, locali e nazionali. Anche se il voto di domenica dovrebbe aiutare a scelte coraggiose e nette di alternativa e di radicamento sociale e territoriale (da tempo assai carente).

Meglio fermarsi qui, per ora.
Una sola considerazione.
Sarebbe sbagliato sopravalutare un voto regionale.
Sostenendo che, dopo domenica, Matteo Renzi "è finito" o sottovalutando l'avanzata del M5S e insistendo su "fughe per paura" (come alcuni fanno o tentano di proporre, per sterile propaganda).
E' vero che verso le politiche del 2018 nulla è da considerarsi scontato, oggi più che mai.
Lo scontro sociale, politico e culturale è aperto a sbocchi assai diversi.
Dunque, nessuna delega deve essere data.
Sono necessari tantissimi protagonisti e tanta partecipazione critica e propositiva.

22 commenti:

  1. Mi sembra che Musumeci abbia avuto meno voti delle liste a suo sostegno.
    Forse qualche "impresentabile" non lo ha votato? Lui persona vista come integerrima e coerente?
    Al di la di questo, il Destra-centro è risultato efficacissimo ed efficiente: tante liste tutte un pelo sopra il 5% e quindi presenti nella Assemblea regionale.
    A differenza del Centro-centrosinistra dove passano solo i PD, mentre il 4,2% degli Alfaniani restano fuori.
    Occhio ai professionisti della politica degli affari.
    Con questi non si scherza.
    Per batterli non si può essere compromessi oppure ingenui.
    E bisogna approntare progetti lungimiranti e costruiti in un confronto vero.
    BiBi

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    1. Giuste considerazioni. Direi lungimiranti.
      Avvalorate dall'arresto del deputato regionale UdC, De Luca.
      Non di meno dalle denunce di voti di scambio e di anziane signore interdette da parte di esponenti PD.
      Gianni

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    2. Il post voto e pre insediamento dice di più.
      Sono ulteriormente aumentati (a 4) gli impresentabili arrestati o rinviati a giudizio.
      Ma è possibile che si continui come nulla fosse?
      Ed oggi è stato sciolto il consiglio comunale di Lametia Terme in Calabria, dove alle comunali aveva vinto il centrodestra.
      BiBi

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  2. Per il centrosinistra è davvero difficile intravedere un futuro.
    Quello esistente non entusiasma più dal voto europeo del 2014. Un nuovo corso non è dato di capirlo. Per l'assenza di progetti comprensibili e di dirigenti in grado di costruire un giusto processo.
    Il PD non trova di meglio che scaricare la responsabilità per le sconfitte ripetute sul presidente del senato Grasso.
    E Ostia allora? O Genova, Torino e Roma in precedenza?
    Pronto anche Bersani, che candida l'ex magistrato a nuovo leader della sinistra che si dovrà costituire. Come se non ci avessero già provato altri colleghi dell'ex procuratore antimafia (Di Pietro e Ingroia).
    Ma poi perché deve essere l'ultimo segretario del Pd a lanciare la proposta? E, forse, non è meglio partire da un progetto, da molti protagonisti, da una chiarezza di comportamenti e di percorsi di cui manca traccia?
    Così non si va da nessuna parte.
    Va mo' la!

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    1. Interessanti e programmatiche riflessioni.
      In molti dovrebbero misurarsi.
      Ne avremo occasione.
      Gianni

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  3. Tre considerazioni .
    1) il centrodestra moderato ,ossia PD ed alleati , perde abbondantemente elettori, mentre il PD sostanzialmente tiene , segno che il disegno Renziano di accreditarsi a Destra si è dimostrato un fallimento e contemporaneamente perde verso sinistra ,forse.
    2) Il M5S si conferma primo partito e Cancelleri si dimostra un candidato più forte dello stesso , quasi 8 punti di differenza tra candidato e lista ,Primo partito ma sostanzialmente ininfluente , a mio parere, finchè non decide di scongelare i propri voti , i partiti non son tutti uguali e gli "onesti" non sono solo nelle loro fila.
    3) La cosidetta Sinistra Radicale ottiene un risultato modesto e non soddisfacente . L'alleanza concepita a Sostegno di Fava, e lo stesso Fava, a molti non è parsa innovativa e con scarsi segnali di discontinuità .
    Ha sostanzialmente faticato a mantenere i voti delle precedenti Regionali , 5,1 la lista , 6,1 Fava .
    Se la consolazione è aver un seggio nell'assemblea Regionale
    be devo dire che ci si accontenta di poco .
    Ciao
    G.

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    1. Al pessimismo della ragione affiancherei almeno un po' di ottimismo della volontà.
      1. Il PD ha ancora militanti e voti che credono nella possibilità di costruire un mondo migliore. Lo dimostra, ad esempio, il fatto che domenica scorsa in Sicilia una parte significativa di elettori ha praticato il voto disgiunto: lista PD (o alleate) e Presidente Fava o, in modo ancor più significativo, Cancelleri. Cioè sostegno ad un uomo sempre caratterizzato a sinistra e nella lotta alle mafie oppure all'argine più credibile contro Musumeci e le Destre. Questo può farci pensare che ulteriori scelte sbagliate e "di destra" dei gruppi dirigenti PD possono fare pagare pesanti costi politici ed elettorali a quel partito. O no?
      2. Penso anch'io che il M5S sia un mondo composito e in formazione ... Tuttavia si è affermato nel paese (e nelle istituzioni) per la rivolta contro un "sistema" ingiusto e contro una cattiva "politica". La sua forza è frutto di giuste intuizioni, di coerenze (non sempre presenti), del permanere e del diffondersi di ingiustizie, corruzione e malaffare ...
      Chi altro sta combattendo - con altrettanta determinazione - su questi fronti? Con progetti e pratiche adeguate? Tu stesso lo dici: pochi, pochissimi. Dunque chi vuole essere in campo si faccia avanti. Conduca battaglie limpide, con persone credibili. E renda chiaro ed evidente che "onesti" e "alternativi" non sono solo (o tanto) i Cinque Stelle. Dica che con questo Movimento si vuole interloquire positivamente (a differenza di quanto fanno troppi conservatori). Semmai, che lo si vuole sfidare su ipotesi di cambiamento, capaci di superare le contraddizioni che "i grillini" manifestano su alcune questioni non marginali (temi sociali, del lavoro, dell'immigrazione, ... ovvero sulla collocazione nel Parlamento europeo). O no?
      3. A me pare che la Sinistra sconti limiti rilevantissimi di analisi, di progettualità e di pratiche. Non si capiscono bene gli obiettivi di trasformazione sociale che vogliono perseguire (ad esempio rispetto alla conversione ecologica delle società). Non si esplicitano le alleanze sociali e politiche necessarie per realizzare il cambiamento desiderato (quante Amministrazioni locali e regionali responsabili di politiche neo-liberiste e anche di fenomeni di spreco e corruzione vedono, ancora oggi, la insignificante presenza di esponenti di SEL-SI o di MDP?). Contraddizioni che non vedere è impossibile e che affrontare è dirimente per essere riconosciuti come riferimento. O no?
      Gianni

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    2. Sinceramente nel PD e nei suoi militanti , ormai in via di estinzione , credo sempre meno sembrano/sono diventati l'emblema di un conservatorismo ammantato di modernità , una finta modernità tutta legata ad un concetto di nuovo che sa veramente tanto di antico, vecchio e stantio .
      Certo, qualche singolo militante potra abbandonare, così come qualche dirigente ma ormai il profilo di quel partito è tracciato e ben definito .
      E' ormai un partito liberaldemocratico con scelte e logiche liberali .
      Il M5S è sicuramente un mondo composito e un partito che raccoglie milioni di voti merita attenzione, il problema ,per quanto mi riguarda è che non ho ancora capito quale ruolo giocano , sono veramente la forza antisistema che dichiarano di essere o con la loro logica politica sono , probabilmemte inconsapevolmente da parte dell'elettorato, ma consapevolmente da chi tira i fili un grande puntello per il sistema , non so , è una domanda che mi pongo , sicuramente sono lontanissimi dal mio pensiero politico e di organizzazione sociale su temi come il lavoro , per esempio il M5S è per il ripristino dell'art. 18 ante Jobs Acts e contrario all'allargamento alle imprese sotto i 15 dipendenti , sulle problematiche dei Migranti e su una legalità a volte preoccupante .
      Certo Corruzzione, malaffare,una assenza di politica alta ,istituzioni sempre più screditate sono il principale njutrimento del M5S , occorre conseguentemente cercare di ricostruire e dare forza e voce ad una proposta veramente alternativa al sistema antiliberista e anticapitalista una proposta forte che rifaccia sperare in un futuro diverso giovani e no lavoratori e disoccupati ridare speranza , in poche parole.
      La Sinistra oggi è o alla fine o ad un nuovo inizio , le condizioni per " Fare Sinistra " esisterebbero ,manca a tutt'oggi un progetto ed una idea forte ,trainante .
      Che fare , il Brancaccio, con Montanari e la Falcone è la base di partenza , togliere ogni dubbio su chi si vuole rappresentare e chi è il nemico , senza dubbi e compromessi .Vedremo che cosa partorirà il lungo e incomprensibile, per molti , dibattito in corso .
      Non è semplice.

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  4. La gente non si fida e non vota.
    La minoranza che ci va lo fa:
    a) per difendere privilegi o sostenere amici e amici di amici
    b) perché inc....ti e determinati a ribaltare il sistema senza tuttavia sapere bene come fare
    Un futuro freddo..
    s.

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    1. E certo, l'inverno. Imminente.
      Ma l'importante è seminare bene affinché sotto la neve maturi una primavera ricca di buoni frutti.
      Difficile essere ottimisti, ma provarci è essenziale.
      Gianni

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  5. Ma insomma, il PD siciliano ha ascoltato gli alleati disponibili, come si chiedeva da più parti, dopo che Grasso (primo responsabile!) non si è voluto candidare.
    Gli alleati (secondi responsabili!) hanno proposto il candidato presidente Micari (terzo responsabile!).
    Il voto ha detto che la scelta non è stata felicissima, ma ha confermato i voti del PD.
    Altri hanno responsabilità. Che c'entra Renzi?
    Sic

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  6. Giusto. In particolare al punto 3. "alleanza ....... con centri di potere e d'affari (legali e no).
    Questa mattina è stato arrestato un eletto dell'UCD.
    Complimenti!
    *****

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  7. Considero un punto proposto oggi da Ilvo Diamanti su la Repubblica un arricchimento della analisi qui proposta.
    M.

    E' lecito sostenere che il voto di preferenza-scambio ha battuto il voto di opinione e di protesta. Perché il peso del voto di protesta aumenta in rapporto diretto con la partecipazione elettorale. Mentre quando la partecipazione si riduce, come in questa occasione, cresce l'importanza delle reti di relazione personali e locali. Il peso del voto di scambio.

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  8. È tarda ora e sintetizzo, ma ho avuto tempo solo ora e non ne avrò domani.
    Non c'è stato solo il voto di scambio. C'è stato anche il primo voto di una nonnina di 88 anni interdetta e ricoverata in una casa protetta il cui direttore ha contribuito ad organizzare incontri per la campagna elettorale per un candidato del PD.
    La denuncia è dei figli della vecchia signora che mai aveva votato e ora costretta a letto e incapace persino di alimentarsi.
    Un caso? Quanti casi? E che logica muove questi politici?
    Nel 2017 si possono accettare queste pratiche?
    Si può accettare che un personaggio che è passato da 13 indagini e processi venga candidato (e risulti eletto con oltre 5 mila preferenze) e dopo due soli giorni dal voto finisca nuovamente arrestato (e confessi che già lo sapeva)?
    Nel 2017 si può accettare queste pratiche?
    Io vedo in questi fatti la ragione della fortissima astensione dal voto di cui correttamente si parla qui.
    Carlo

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  9. L'astensione non è una peculiarità del sud.
    In Emilia mi pare abbiano votato molti di meno. E della cosa i vincitori Democratici e anche gli sconfitti delle altre Parti non si sono granché preoccupati.
    Chi ha vinto si è vantato. Chi ha perso ha giustificato le sue debolezze sui cittadini disimpegnati.
    Quindi il problema è nazionale.
    Indica che c'è estraneità dalle istituzioni e a chi le vive e le usa.
    Per restituire autorevolezza bisogna guadagnarla ................
    Sveglia!

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    1. L'impressione è che pochi, pochissimi ci abbiano adeguatamente riflettuto.
      Pare sia di moda pensare che la questione della auto-referenzialità riguardi sempre e solo altri e che il bisogno di riconquistare autorevolezza non valga per tutti.
      Gianni

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    2. Questa volta, però, anche in previsione delle politiche 2018 è scattato qualcosa in più del solito.....
      Così c'è l'incarico a Fassino..... Poi le uscite dei vari Prodi che diedero lustro al passato ed avvio alla "terza via" italiana.......
      Non sottovalutate. Qualcosa si muove nella "balena grigia" delle classi dirigenti italiane......
      ***

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