lunedì 23 ottobre 2017

Contro lo smog? Alberi e mobilità sostenibile!

La prima pagina di la Repubblica con la foto del bosco di Berlino (sabato 21 ottobre)

















Chissà che penseranno Virginio Merola, Stefano Bonaccini ed il PD dei pensieri, delle realizzazioni e dei progetti di Anne Hidalgo, Sindaca di Parigi.
Lei (su la Repubblica) propone di mettere al centro dell'attenzione delle Città e delle Amministrazioni queste priorità: "la qualità dell'aria, il traffico, gli spazi verdi, la lotta contro l'esclusione, l'arrivo di migranti".

E precisa: "le energie rinnovabili dovranno raggiungere il 100% del fabbisogno delle metropoli; una mobilità meno inquinante significa uso di auto elettriche, miglioramento dei trasporti in comune, aumento delle strade pedonali e costruzione di piste ciclabili sempre più ampie (1.400 km nel 2020); urbanesimo sostenibile", cioè quello che persegue "città più sane".
Poi concludere: "come si può pensare di non rivoluzionare alcune vecchie e sbagliate abitudini quando i climatologi ci dicono che nei prossimi trent'anni a Parigi potranno verificarsi picchi di calore che sfioreranno i 50 gradi?"

L'intervista ad Anne Hidalgo (la Repubblica domenica 22 ottobre)

























Ancora la Repubblica ha dedicato alcune pagine ed articoli alla funzione che alberi, boschi e foreste possono avere per migliorare la qualità dell'aria nelle città e per difendersi dai cambiamenti climatici.
Sostiene Rita Baraldi del CNR di Bologna "un ettaro di foresta urbana può catturare fino a 5 tonnellate di anidride carbonica l'anno; una buona alberatura può abbattere del 10-20 % le polveri sottili e far scendere di 3 gradi la temperatura".
Ma - scrive Antonio Cianciullo - si sta andando in direzione opposta.
"In Italia il verde urbano è trattato come se fosse un semplice elemento estetico, di arredo, qualcosa da eliminare alla prima stretta dei conti" accusa Nada Forbici del Coordinamento nazionale filiera del floro-vivaismo e del paesaggio. "A Parigi, a Lione, a Chicago invece lo considerano un pilastro che serve a proteggere la salute, a far crescere l'appeal della città, a difendersi dall'inquinamento. Nelle grandi capitali europee il polmone verde è oggetto di grande attenzione: viene curato con amore e si pianifica la sua crescita. Da noi è un disastro. Quasi ovunque la manutenzione è trascurata; nei viali le piante sono ingabbiate dal cemento che spesso le strangola; le gare al ribasso si traducono in uno sperpero di denaro pubblico: invece di alberi vengono piantati fuscelli che, non annaffiati né protetti, finiscono per morire nell'arco di una stagione".
Si può dar torto a queste amare constatazioni?
Purtroppo no.
L'immagine della "strada nel verde" che mostra "l'autunno di Berlino" non trova riscontri nelle città italiane e della pianura padana strette nella morsa dello smog.
Anche perché le più avanzate esperienze di programmazione partecipata del territorio del secolo scorso sono state disattese.
A Bologna, ad esempio, il PRG degli anni '80, discusso per alcuni anni in città e infine adottato dal Consiglio Comunale prevedeva 211 ettari di fascia boscata lungo l'asse viario Tangenziale - A14. Ne abbiamo scritto qui, nel febbraio 2016.
Purtroppo quel Piano Regolatore (sicuramente frutto di un compromesso tra culture ed interessi) è stato stravolto.
Inattuato in alcuni suoi progetti qualificanti (verde urbano, mobilità sostenibile) e modificato in altri, con varianti "concertate" e "contrattate" con grosse proprietà private che hanno significativamente aumentato i volumi delle originarie edificazioni.

Smog, rumore, traffico, degrado attuali non sono, perciò, frutto del destino. Hanno padri e madri. Sono il risultato di inadempienze e "disponibilità volute e non dovute" delle Amministrazioni e delle maggioranze politiche che si sono succedute ed alternate negli ultimi tre decenni.

Oggi, chi governa Città, Regione e Stato ha la possibilità di correggere questi errori ed orrori.
Basta volerlo.
Molti fatti ed esperienze ci dicono che tante persone sono già protagoniste attive e molte altre interessate.

"Le città salvate dagli alberi", la Repubblica, 21 ottobre

"Il verde protegge la salute", idem

12 commenti:

  1. Per tutto questo e molto altro ancora, oggi a Bologna, ore 16,30, in piazza Maggiore, davanti a Palazzo d'Accursio!

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  2. Parliamo di Repubblica.
    Buoni servizi, bravi giornalisti, ..... però difendono governi ed amministrazioni che razzolano di male in peggio.
    Vorrei maggiore coerenza e libertà di informazione!
    s.

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    1. Oggi sempre su Repubblica sta scritto che in Italia l'inquinamento provoca 70 morti premature ogni anno.
      Che alla sanità pubblica costa 83 miliardi di euro.
      Se non è questa la priorità nazionale, ci dicano Merola e Renzi cos'altro è più importante!
      VR.

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    2. A conferma del passo del gambero nella nostra città, la stessa inchiesta di Repubblica mette a confronto alcune realtà italiane. Bologna non applica la regola della piantumazione di un albero ogni nuovo nato "per mancanza di spazi adeguati e per la già ricca dotazione arborea", dice il Comune.
      Con tali presupposti dovremmo dare credito all' annuncio (ancora !?!) della creazione di una fascia boscata a titolo di compensazione per quello scempio eco-urbanistico chiamato Passante di Mezzo?
      Ryan

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    3. Una sola precisazione: le morti premature annue stimate (anche) da la Repubblica non sono 70, bensì 70.000.
      Gianni

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  3. Qui siamo alle solite . Si preferisce mettere pezze : che sono se non pezze, le misure antismog quando si superano soglie di allarme ??? Mai che si ragioni per contenere l'inquinamento da CO2, NOx, O3, PM10 o PM2,5 etc. a prescindere dal prolungato sforamento, intervenendo su produzioni, consumi, abitudini consolidate o innovative che siano .

    L'esperienza che indichi qui sul PRG la dice lunga su quanto è successo prima e dopo il PD ...... negli anni del PDS e della Margherita ...... e in questi del PdR .

    Sandro

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  4. Se l'allarme continua nonostante la pioggia e il vento delle ultime ore, forse bisogna andare oltre le misure approntate. Non solo. Servirebbe un confronto pubblico di idee per supplire al vuoto di governo oggi esistente.
    I. Rossi

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    1. Molte idee e proposte (chiaramente alternative) sono in campo.
      Semmai è necessario selezionare le priorità.
      Dove è necessario e dove vogliamo investire, qui ed ora?
      Un esempio?
      Passante di Mezzo o Servizio Ferroviario Metropolitano?
      Nuove strade o trasporto collettivo e rete ciclabile?
      Il confronto pubblico deve essere democratico e partecipato e concludersi con opzioni A, B o C.
      Gianni

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  5. Misure inconsistenti quelle fin qui adottate.
    Perché minimali. Qual è la vera differenza di emissione dei vari euro 3, 4, 5? Non virtuale ma sulla strada, si intende.
    Perché di fatto incontrollabili. Quanti vigili sono impegnati nel fare rispettare le ordinanze? Quanti irregolari sono stati fermati fin qui?
    E allora trovo giusto prevedere un diverso mix, fatto di blocchi più decisi dei mezzi privati e di impegni immediati più consistenti nel potenziare i trasporti "comuni" come li chiama la Hidalgo, o collettivi come usiamo dire noi.
    Poi è sicuramente giusto destinare gli 800 milioni di euro previsti per il Passante e le centinaia di milioni di euro riservati alla nuova Cispadana al completamento / potenziamento del sistema ferroviario regionale.
    Ora, non poi!
    D.G.

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    1. Credo sarebbe importante agire contemporaneamente sui due fronti: dell'emergenza e delle scelte strutturali.
      Emergenza: perché dai blocchi debbono essere escluse autostrade e superstrade? perché non prevedere limitazioni per i TIR? perché non prevedere controllori straordinari?
      Interventi strutturali: perché spiccioli per ferrovie e trasporto collettivo o non inquinante mentre grandi risorse sono ancora destinate a nuove strade ed autostrade?
      Gianni

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  6. Eppur si parla d'altro!
    Ma è possibile che con questi problemi che gravano sulla salute di milioni di cittadini si scateni un polverone mediatico sulla indecente iniziativa di un gruppo di ultra fascisti laziali che minacciano la curva romanista?
    E il presidente della Rebubblica Mattarella perché trova il tempo per deplorare la provocazione su Anna Frank giallorossa mentre resta in silenzio sullo smog che provoca decine di migliaia di vittime l'anno?
    L.

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