giovedì 7 settembre 2017

Sconfiggere i Cavalieri dell'Apocalisse

In Piazza Maggiore a Bologna per la pace e il disarmo

















Chi sostiene l'universalità dei diritti umani e l'obiettivo di de-nuclearizzare il mondo non può certo capire e giustificare Kim ed il regime della Corea del Nord nei suoi esperimenti militari.
Queste scelte sono un danno grave per l'ambiente, una spesa insostenibile ed inaccettabile, una minaccia alla sicurezza di milioni di nordcoreani e sudcoreani, di giapponesi e cinesi, di asiatici ed americani, di europei ed africani.
Sarebbe ora che politiche di pace e disarmo, di cooperazione e di sviluppo civile, di conversione ecologica liberassero anche Pyongyang, Seul e quell'intera area dell'estremo oriente da famiglie e partiti dominanti autoritari ed irresponsabili, da sistemi economici e sociali fondati su profonde diseguaglianze e sulla corruzione. Come in molte altre parti della Terra.
Invece no, le risposte sembrano alimentare una spirale di tensione, di paura, di riarmo, di guerra e di morte che occorre interrompere, prima possibile, con una vasta ed unitaria mobilitazione popolare.
Nessuno può negare o tenere nascosta la realtà che minaccia tutti noi.
Puntate sul mondo ci sono oggi almeno 15.000 armi nucleari.
Un arsenale che ha portato il Bouletin of Atomic Scientists a spostare in avanti di 30 secondi le lancette del suo simbolico Orologio dell'Apocalisse, "il che suggerisce che l'umanità si trovi a un allarmante distanza di 2 minuti e 30 secondi dalla catastrofe nucleare".
Si tratta di una dichiarazione drammatica, ma "l'andamento annuale dell'Orologio è determinato da un consiglio di eminenti esperti di sicurezza globale e scientifici, tra cui 15 premi Nobel. E sono tremendamente seri. Ogni spostamento tiene conto delle principali minacce alla civiltà, compresi i cambiamenti climatici. Tuttavia, esso valuta - prima di tutto - la minaccia di una guerra nucleare".

Dunque, un "equilibrio" armato precario e pericoloso. 
Ben oltre le testate nucleari (8 o 10 su 15.000 complessivi) ed i missili di breve e medio raggio che vanta un personaggio sicuramente indecente e sconsiderato come quello che comanda a Pyongyang. 
Pericoloso proprio perché affida i "comuni destini dell'umanità" a Presidenti come Kim. O ad altri Capi, ugualmente inaffidabili e fuori controllo democratico in diversi continenti ed aree geopolitiche.
Come dimostrano la storia, i fatti ed il confronto diplomatico e politico attuale.
Anche nell'Amministrazione USA c'è chi propone un attacco militare che anticipi eventuali azioni del regime nordcoreano. Purtroppo, in continuità con le "guerre preventive" e con le "guerre infinite" degli ultimi decenni. Guerre fondate su bugie colossali (come ha ammesso lo stesso Tony Blair e come ha dimostrato la ripresa dell'invio di militari statunitensi in Afganistan a 17 anni dall'inizio dell'intervento e dopo oltre 6 anni dal blitz e dalla uccisione di Osama Bin Laden che aveva originato quella missione) e su obiettivi conclamati, perseguiti e praticati di riarmo e di dominio politico - economico da parte di leadership incapaci di esprimere una diversa egemonia.

Un cartello di critica ai Potenti della Terra, in occasione del recente G7 

















E' dunque urgente mobilitarsi ed agire contro ogni atto di guerra, per il disarmo progressivo, per una conversione pacifica ed ecologica degli investimenti e dello sviluppo.
Lo esigono, oggi, i diritti universali dei cittadini e dei popoli. La sicurezza di noi tutti.
Il contrario di quella presunta "ragion di Stato" che si fonda sulla illusione di potere perpetuare privilegi insostenibili ma che, nel mondo globalizzato, alimenta solo tensioni, ingiustizie, illegalità, odi e conflitti sempre più incontrollabili.

9 commenti:

  1. In occasione della visita del Papa a Bogotà il Presidente della Colombia ha fatto notare che il suo è l'unico paese al mondo in cui si stanno distruggendo armi. Quelle con cui si è combattuta per alcuni decenni la guerra civile tra Governo centrale e FARC, i cui militanti hanno fondato un partito politico.
    Potrebbe essere un esempio, no?
    Raffa

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    1. Potrebbe.
      La realtà è che in tutto il Mondo le spese militari sono in aumento.
      Gianni

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  2. Chi possiede migliaia di armi nucleari, come può sostenere che coloro che vogliono costruirle sono una minaccia?
    Ha un solo modo: iniziare a distruggere le sue.
    Nik

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    1. Si, si dovrebbe ricercare una progressiva riduzione.
      Stop all'incremento delle spese, alla proliferazione e distruzione equilibrata degli armamenti.
      Inoltre, controllo delle armi ad uso civile.
      Con progetti di conversione delle industrie.
      Purtroppo non è la tendenza.
      Occorre invertirla.
      Gianni

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  3. Giusto. Non sarebbe ora che gli umani destinassero le loro risorse e le loro tecnologie alla prevenzione dai tornado, dalle alluvioni, dai terremoti e dagli incendi anziché farsi nuove guerre distruttive?
    s.

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  4. Giusto. ricordiamoci sempre che siamo uno dei 10 maggiori paesi produttori di armi. Inclusa la pubblica Finmeccanica. E sul territorio abbiamo molte testate atomiche americane. Dobbiamo muoverci. Ora.
    Titti

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    1. Mi pare un giusto impegno.
      Di grande valore sociale e politico.
      Gianni

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  5. Kim gioca col fuoco sulla pelle dei coreani. Ma con uomini come Trump e Putin a capo delle superpotenze atomiche possiamo forse sentirci più garantiti?
    Anche per questo dobbiamo essere più europei se vogliamo provare a condizionare gli eventi.
    Antonio

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    1. Concordo. Sapendo che anche in Europa occorre invertire la tendenza. E la conversione pacifica delle spese militari e per armi non è ancora nei "programmi" comunitari e nazionali.
      Ad esempio, nel 2016 l'Italia ha aumentato l'export di armi dell'85% rispetto al 2015. Con 7,3 miliardi per la fornitura di 28 aerei della Leonardo al Kuwait.
      Detto questo, occorre battersi per un'altra Europa, riferimento di valori civili, democratici, di giustizia sociale e di libertà sostanziali.
      Gianni

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