sabato 1 aprile 2017

Lo strappo di Merola

L'intervista di Virginio Merola su il Corriere di Bologna

















Nei giorni scorsi avete chiesto aiuto alla Prefettura sui profughi, soprattutto per quelli che arrivano da soli in città. Qual è la situazione? 
«Sui profughi — dice il Sindaco Virginio Merola — si impone una svolta. A Bologna come in Italia. Non possiamo continuare a ritenere questo processo epocale come una emergenza, a cui rispondere con provvedimenti di ordine pubblico. Occorre impostare politiche nuove ed avviare progetti ed azioni positive che, contemporaneamente, diano risposte ai migranti ed ai cittadini residenti.
I primi, fuggono in Europa da guerre, dittature, povertà, territori troppo a lungo sfruttati e inariditi da uno sviluppo globale contraddittorio. 
Le comunità locali necessitano del recupero di spazi e immobili pubblici da decenni dismessi ed abbandonati (ad esempio le ex aree militari e del demanio) per accrescere la disponibilità di case popolari e la valorizzazione di servizi sociali e culturali (per arricchire le conoscenze artistiche, storiche, linguistiche di tutti). 
Di questo ho già parlato con il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, perché tutti i Ministeri siano protagonisti di una nuova stagione di cooperazione, decentramento e partecipazione. Con al centro le Autonomie locali e le grandi risorse del volontariato civile». 

La Soprintendenza vi ha chiesto di intervenire su Villa Aldini e ha sostenuto che, visto il valore architettonico, non può essere destinata a centro di prima accoglienza.
«Con la Soprintendenza collaboreremo per valorizzare tutto il patrimonio storico artistico e monumentale di Bologna. Villa Aldini necessita di ristrutturazione e l'impegno comune deve essere rivolto a raccogliere risorse adeguate e motivate da un progetto forte e di interesse comune». 

Nel 2017 dovrebbero vedere la luce o almeno essere messi in strada i tre progetti più rilevanti per la Bologna del futuro: la ristrutturazione dello stadio Dall’Ara, l’apertura al pubblico di Fico e l’avvio della realizzazione dell’ampliamento di autostrada e tangenziale. A che punto siamo con questi tre progetti?
«L'esperienza di questi mesi ha indotto riflessioni ed una doverosa messa a punto delle strategie di governo. Settimane di inquinamento pesante mi inducono a richiamare l'attenzione di tutti sulla urgenza di prevenire i rischi per la salute pubblica. 
Lo hanno chiesto migliaia di persone nel corso del Confronto Pubblico promosso dal Comune sul progetto di Passante di Mezzo, associazioni ambientaliste e comitati di scopo costituiti in Città (ultimo quello del quartiere Porto che chiedono servizi di qualità e verde pubblico). Lo hanno sottolineato, di recente, l'Ordine dei medici ed autorevoli personalità del mondo universitario, scientifico e della ricerca.  
Dunque, sullo stadio rivendichiamo la scelta di ristrutturare ed adeguare il Dall'Ara. Assicureremo la proprietà del Bologna Calcio di poter recuperare l'investimento con una più lunga concessione dell'impianto pubblico. Con loro discuteremo quanto necessario fare per favorire l'accesso sostenibile dei tifosi e del pubblico alle partite. L'obiettivo deve essere "tutti allo stadio per respirare a pieni polmoni un'aria di serie A ed europea"; quindi più trasporto pubblico e non inquinante, nessuna auto per andare a vedere calcio, salvo quelle destinate al trasporto di persone con handicap.
Ribadiamo anche l'interesse della Amministrazione per progetti di rigenerazione urbana. 
Insisto su un punto: nessuna possibilità di cemento, mattoni ed asfalto in aree vergini, piuttosto s-materializzazione e qualificazione produttiva e sociale di edifici ed aree degradate, sviluppo del verde urbano e dei parchi (a partire dai Prati di Caprara, su cui da troppo tempo parliamo senza risultati). Insomma, un impegno preciso per una "Bologna vivibile ed attraente" che si ricandidi ad essere simbolo internazionale di buon governo e cantiere aperto di conversione ecologica dello sviluppo. Con questo spirito ospiteremo il prossimo G7 Ambiente e le iniziative ambientaliste e sociali che si stanno organizzando per ricordare ai Grandi della Terra e innanzitutto ai rappresentanti americani, che occorre procedere celermente (e non arretrare) rispetto agli obiettivi concordati a Parigi in occasione di COP21». 

Come sono i rapporti con il presidente del Bologna, Joey Saputo? 
«Positivi. Sono certo che Joey Saputo capirà queste nostre riflessioni e questi nostri intenti. Lui vive in un grande Paese dove la natura ed il suo rispetto sono un elemento acquisito e caratterizzante. I suoi investimenti qui saranno un orgoglio comune, motivato e riconosciuto. Per il proprietario di un grande gruppo multinazionale un passo concreto e percepibile di Responsabilità sociale d'impresa». 

E Fico riuscirà ad aprire per il 4 ottobre?
«Ci proviamo. Ma anche qui dobbiamo adeguare i progetti. Ascoltando le osservazioni critiche avanzate su vari versanti. Da quelle di studiosi ed ambientalisti sul dimensionamento ed i bilanci del Progetto o sul controllo complessivo della qualità delle produzioni agro alimentari, a quelle di Romano Prodi sulla assenza di adeguati sistemi di mobilità sostenibile. Di certo occorre privilegiare il valore dell'iniziativa alla fretta. Varie esperienze, passate e recenti, lo suggeriscono». 

E il Passante di Mezzo? 
«Siamo in una fase molto importante, quella della valutazione dell'impatto ambientale. Una questione forse sottovalutata, in un primo tempo. Anche perché presi dalla necessità di recedere dal progetto di Passante di Mezzo (su cui ci siamo erroneamente attestati per oltre dieci anni) e dalla pressione, comprensibile, di chi lamenta il troppo tempo vissuto al volante della propria auto nel traffico quotidiano di Bologna. 
Ora però dobbiamo considerare alcune questioni che sono emerse nell'ultimo anno. 
Primo: la necessità di ridurre lo smog ed i decibel che, particolarmente in inverno, si confermano a livelli insopportabili in tutta la Città Metropolitana e nell'intera pianura padana. Come già detto, ne va della salute di troppe persone.
Secondo: l'emergere di dubbi (e anche penali) sulla consistenza dei processi di innovazione tecnologica dei motori da parte delle grandi industrie automobilistiche. Questo fatto mette in discussione le proiezioni iniziali sull'inquinamento atteso nei prossimi decenni, che contavano su una auspicabile riduzione delle emissioni dei mezzi in circolazione.
Terzo: le forti riserve in settori importanti dell'opinione pubblica bolognese e nazionale sull'opera. Il che suggerisce, quanto meno, prudenza per un Sindaco che vuole compiutamente rappresentare i suoi concittadini.
Quarto: la perdurante limitatezza delle risorse finanziarie a disposizione delle Istituzioni e degli Enti pubblici. Con la conseguente difficoltà nel procedere di contemporanei investimenti sul trasporto pubblico e sulle ferrovie. Questo impone ad Amministratori lungimiranti un uso assolutamente razionale degli investimenti e la indicazione di precise priorità.
Tutto ciò ci porta a riconsiderare l'assunto iniziale: "come fare il Passante di Bologna, non se farlo".
Oggi non possiamo dare nulla per scontato.
Con Paolo Gentiloni e con Stefano Bonaccini ho chiesto di incontrarci per ragionare insieme e definire un nuovo accordo che abbia come fine "la sicurezza dei cittadini" ed il miglioramento della qualità dell'aria e come interlocutori privilegiati le Ferrovie dello Stato e TPER.

Avevate annunciato di volere costruire anche un tram. A quale punto siamo? 
«Stiamo aspettando dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, la data in cui verrà in città a firmare il patto per Bologna: lì dentro dovranno esserci i finanziamenti necessari per completare il SFM, il trasporto pubblico regionale ed anche linee di tram funzionali ed integrate per una mobilità sostenibile». 

C’è una cosa che invece non si riesce mai a sbloccare: i parcheggi. A quanto pare la Soprintendenza pare aver stoppato anche l’unico progetto che era rimasto in campo, quello dell’ampliamento del parcheggio Staveco.
«Ho incontrato qualche giorno fa il Soprintendente e ci rivedremo presto. Abbiamo avviato anche con lui una discussione interessante sulla Città da costruire per gli anni 2020-30. Gli ho confermato che la destinazione d’uso dell'area Staveco non viene cambiata e che il progetto previsto con l’Università andrà comunque avanti». 

Si può dire dunque che la situazione è risolta e che si può partire con l’ampliamento del parcheggio?
«Verificheremo presto». 

Avete in mente altri progetti sul tema parcheggi? 
«Vedo che anche voi avete pubblicato i dati sui parcheggi che restano sottoutilizzati». 

Sì, ma perché sono troppo distanti o poco convenienti, o entrambe le cose. Basta fare un giro in città per capire che i parcheggi servirebbero. 
«In ogni caso è necessaria una visione d’insieme della città. Dobbiamo rapportare l'attuale esigenza di parcheggi alle dinamiche prevedibili in una Bologna meno dipendente dalle auto private e più dotata di moderni ed efficaci mezzi collettivi. Ne discuteremo ancora e presto l’assessore Irene Priolo dovrà presentare le linee di indirizzo del piano generale della mobilità urbana di una Città eco- compatibile». 

Ci convinca del fatto che la città gode di buona salute. 
«Buona salute? Bologna vive le contraddizioni del nostro tempo. Esige una svolta, una qualificazione ambientale e sociale. Sarà possibile se procederemo lungo le direzioni di cui abbiamo parlato. Rilanciando forme originali di democrazia partecipata, che non sempre in passato abbiamo saputo riconoscere e valorizzare. Penso ovviamente ai referendum: da quello, oramai lontano, sulla limitazione del traffico nel centro storico, a quello recente sulla priorità nei finanziamenti alla scuola pubblica. Ferite ancora aperte, di cui sono consapevole. Discorsi da riaprire. Lo dimostreremo con i fatti.
Intanto, il 7 giugno alla Rocchetta Mattei chiameremo tutti i sindaci metropolitani d’Italia per firmare la Carta di Bologna, un insieme di politiche ambientali e anti-smog». 

A proposito di grandi eventi, per l’Expo del florovivaismo in città avete invitato l’ex first lady Michelle Obama. Avete avuto riscontri? 
«Saremmo felici di ospitare testimonial di valore internazionale. Ma sappiamo di avere anche qui personalità di valore mondiale. Ricordo per tutti il prof. Vincenzo Balzani, i suoi studi e le sue tesi. Di cui dovremo tenere più conto anche nel governo locale». 
...

Un’ultima domanda: la settimana è iniziata con la vicenda di Alberto Aitini, il giovane dirigente del partito in via Rivani proposto per il cda di Hera, e poi bocciato dagli altri sindaci. Possiamo dire che da tutti i punti di vista non è stato un bello spettacolo: quale lezione ha tratto dalla vicenda? 
«Bisogna fare tesoro di questa esperienza. Su più versanti e al di là delle questioni personali.
Uno specifico. 
Quali politiche vogliamo sostenere per garantire, oggi e domani, il diritto dei cittadini: all'acqua, all'energia (innanzitutto rinnovabile e sicura), al recupero di materie dai rifiuti e dagli scarti delle produzioni, allo smaltimento corretto dei residui. E, dunque, di quale nuova Hera abbiamo bisogno? E di quali competenze, professionalità, dirigenti ed amministratori?
Più in generale. 
Occorre porre mano ad una contraddizione troppo evidente. La Legge Delrio e il riordino istituzionale non si sono mostrate all'altezza dei problemi del nostro tempo. Vanno riviste, al di la della propaganda a cui siamo stati indotti.
Regge un sistema basato su un Sindaco della Città Metropolitana che viene eletto solo dai cittadini del Comune capoluogo? Ed una Istituzione con compiti di rappresentanza e di governo che viene nominata e non eletta dai cittadini amministrati?
Forse alla base delle tensioni e delle divisioni tra di noi sindaci, ci sono anche questi nodi oggettivi. Non solo e tanto le questioni congressuali di un partito che dovrebbe avere il coraggio di vedere sempre la luna e non solo il dito che la indica».
...

Il testo integrale ed autentico dell'intervista di Olivio Romanini a Virginio Merola per il Corriere di Bologna due giorni fa, giovedì 30 marzo, (vedi immagine) potete leggerlo qui
Quello riportato oggi, 1 aprile, è solo quello che sarebbe stato interessante e positivo leggere in risposta alle domande del giornalista.
Sarebbe bello sapere che ne pensano le persone che, passando da qui, confrontano le due versioni.

15 commenti:

  1. GIANNI TUGNOLI SINDACO! ;-)
    Ryan

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    1. Anche tu!
      Troppo tempestivo. Avresti potuto aspettare almeno un giorno.
      Così per qualche momento avrei potuto pensare non fosse una bufala ...
      Gianni

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  2. Bel colpo.
    Evviva il pesce!
    s.

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  3. Immigrati, ambiente, partecipazione: finalmente un Merola condivisibile.
    Mi ricorda Gente come noi!
    Ciao!

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  4. Mi piace pensare che i diversi approcci tra il Merola reale e quello auspicato sia dovuto anche alla ristrettezza di risorse finanziarie.
    Ieri abbiamo assistito alla ennesima manifestazione di protesta delle popolazioni terremotate per i ritardi nella ricostruzione. E Gentiloni ha risposto che la prossima finanziaria stanzierà tutte le risorse necessarie. Vuole dire che allo stato mancano disponibilità economiche .....
    Qui leggo la ragione per cui il sindaco di Bologna è costretto a pensare lo sviluppo della sua città utilizzando e concedendo a Saputo, Maccaferri, Società Autostrade, Coop, UNIPOL o Sidis progetti audaci e di reciproco interesse. Altrimenti non saprebbe fare e mantenere impegni minimi.
    L.

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    1. Io la ragione delle mancate risorse a disposizione dei comuni la vedo invece in una impostazione centralistica e di classe.
      Da tempo si vogliono ridurre le tasse e perciò lo Stato cala progressivamente le entrate e i servizi. Da quanto tempo non si costruiscono case popolari o centri sociali accoglienti? E scuole o ospedali sicuri?
      Poi si preferiscono gli investimenti su strade e treni veloci quando molti italiani non possono più permettersi auto e treni di lusso ...
      Se il Merola del 30 marzo volesse provare a volare e a rappresentare gli interessi dei suoi concittadini dovrebbe ascoltare i cittadini e chiedere diverse politiche a Roma.
      Anna

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    2. L., fosse prevalentemente una questione di "ristrettezza nelle risorse finanziarie" parliamone.
      Temo non sia così.
      Anna, dovrebbe essere 364 giorni l'anno quello del 1 aprile, no?
      Gianni

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  5. Sul Passante. Oggi Forza Italia si è detta contraria e ha proposto il Passante Sud. Che dite?
    W.S.

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    1. Secondo me, Forza Italia pone una questione condivisibile: una verifica sulla legalità delle procedure seguite fin qui per realizzare il Passante.
      Poi insiste su una proposta non condivisibile: il Passante Sud, sotto le colline, da Casalecchio a San Lazzaro. Un altro grande investimento che resta entro il vecchio e insostenibile modello di sviluppo, con una mobilità delle persone e delle merci sempre su auto ed autocarri, ancora strade ed autostrade piuttosto che ferrovie efficienti ed altri mezzi meno o non inquinanti.
      Gianni

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  6. Curiosità.
    Perché il Merola del primo aprile non ha risposto alle domande del giornalista sul partito?
    m.m.

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    1. Forse per discutibili ragioni di priorità e di interesse personale.
      Gianni

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  7. Colgo l'occasione per esprimere due concetti a cui tengo molto.
    Il G7 ambiente può essere una occasione straordinaria per proporre ai potenti del mondo, presenti o no, tutta la nostra contrarietà alle guerre che sono sempre una offesa intollerabile alla natura ed alle persone.
    Non possiamo nascondere l'uso diffuso e niente affatto unilaterale di armi chimiche, nonostante la loro messa al bando.
    Occorre impedire la corsa di nuovi Stati verso la costruzione di altre armi nucleari e l'uso di quelle già esistenti.
    Ogni riferimento ai regimi autoritari medio orientali di Assad e ISIS o asiatici delle due Coree, alla Russia di Putin e all'America di Trump è intenzionale.
    Raffa

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  8. Se non tocca al Sindaco Merola parlare dei testimonial, figuriamoci se posso avere io voce in capitolo ...
    Tuttavia mi chiedo perché all'Expo bolognese del Florovivaismo si invitano Michelle Obama o Leonardo Di Caprio e non il Sindaco o un agricoltore di Meledugno. O se preferiscono i Presidenti di Autostrade e di CMC.
    Sic

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