venerdì 7 aprile 2017

"Crimini di guerra" o guerre criminali?

Tony Blair lo ha ammesso dopo anni: "per motivare la guerra all'Iraq abbiano detto bugie".
Chi vuole alimentare paure, guerre e spese militari costruisce "prove" e "racconti", "fatti" e tanta propaganda.
Dopo Saddam Hussein, un altro dittatore del medio oriente, il siriano Assad, è da anni nel mirino di politici e lobby che coltivano la "guerra infinita".
Contro di lui hanno armato molti "contractor" e milizie.
Tra questi, gruppi islamisti che hanno costituito e sostenuto l'ISIS e responsabili, tra l'altro, degli attacchi terroristici in diverse capitali d'Europa e del mondo. Ultime Londra, San Pietroburgo e, oggi, Stoccolma.
Così, per molti mesi, l'intervento militare della Russia di Putin a fianco del regime di Damasco è stato presentato, anche nelle nostre capitali, come utile a fronteggiare il terrorismo internazionale.
"Loro" lo avrebbero fronteggiato là, "noi" nel nord Africa, nella Libia del dopo Gheddafi (altro dittatore liquidato con le armi e le bombe dopo averlo vezzeggiato).

Ora, dopo centinaia di migliaia di morti nella guerra siriana, milioni di vittime innocenti, distruzioni di città e villaggi, danni ambientali incalcolabili, migrazioni di massa "insostenibili", il Presidente Trump ha deciso unilateralmente di lanciare 59 missili Tomahawk contro una base militare siriana "per rispondere" al massacro di un centinaio di civili colpiti da gas tossici. Un attacco rapido senza fornire prove, contraddicendo recenti dichiarazioni, all'oscuro del Parlamento americano.

Un atto bellico ed una minaccia al mondo, mentre il Presidente - Comandante in Capo riceve il leader cinese, in visita negli USA, per discutere i rapporti bilaterali e le relazioni nel nord Pacifico. Dove è divenuta incandescente la sfida della Corea del Nord, uno Stato vicino a Pechino, impegnato nella costruzione e sperimentazione di nuove armi nucleari.
Al fianco di Trump si schierano prontamente Israele di Netanyahu, l'Arabia Saudita e la Turchia di Erdogan.
Poi la Germania di Angela Merkel e la Francia di Francois Hollande.
Infine il Governo italiano: "un intervento motivato da un crimine di guerra" sostiene Paolo Gentiloni.
Un Presidente del Consiglio che pare avere dimenticato gli indirizzi della Costituzione italiana e la nostra recente rappresentanza nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Una Istituzione che andrebbe rivalutata e valorizzata, non umiliata e, di fatto, accantonata.

Opposte e dure, naturalmente, le reazioni da Mosca: "una aggressione contro uno Stato sovrano" e la decisione di inviare altre navi militari nel Mediterraneo. Il mare dove stazionano la flotta e la portaerei americana da cui sono partiti i missili.
I rischi di una "terza guerra mondiale" non solo "a pezzi" e sempre più estesa è grande ed attuale.

La spirale del terrore va fermata.
Basta bombe e missili, aerei e navi da guerra, armi di ogni dimensione e potenza.
Basta fondamentalismi e ideologie contrapposte, orientali o occidentali.

E' il momento di dire insieme, ancora una volta, No a bombardamenti ed economie di guerra.
Le guerre umanitarie non esistono.
Meglio, molto meglio, respirare a lungo, riflettere e capire, ascoltare gli altri, fare prevalere il dialogo e la cooperazione.
E' tempo di riconoscere ed affermare i diritti fondamentali delle persone; di rispettare l'ambiente e la natura; di battersi per la salute di tutti e per la sicurezza comune.
E' l'ora di investire ovunque nella conversione ecologica e pacifica delle produzioni e dello sviluppo.
Si può, si deve.




23 commenti:

  1. Crimini di guerra dentro guerre criminali!
    Vecchi amici che si combattono e si ritrovano.
    E noi ... come i capponi dei Promessi Sposi.
    Ciao!

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    1. Amici?
      In ogni caso, io ai capponi preferisco ...i gufi.
      Gianni

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  2. Hai ragione. Oggi il mondo è molto più multipolare di un tempo. USA Russia, Cina, India, Giappone, Germania, Francia ...
    Ci vorrebbe una Istituzione capace di armonizzare.
    Invece, ognuno per se e ... imperio per tutti.
    Così democrazia e giustizia saltano.
    pl

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    1. Si ad un mondo multipolare. Ad un nuovo ordine internazionale basato su diritti e doveri universali. Eco compatibile, fondato su una maggiore giustizia sociale e su una democrazia partecipata.
      Oggi, invece, prevalgono ancora il "caos" e la legge del più forte.
      Occorre battersi.
      Gianni

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  3. Ho letto anche FC, mi chiedo però se la tesi secondo cui l'attacco USA ha lo scopo di giungere ad un accordo sia realistica. E a quali condizioni .
    Mi convince di più la tesi che Trump e Putin attraverso "guerre" regionali "infinite" vogliono ristabilire economie di guerra, rimettere in riga alleati scalpitanti o in difficoltà e perpetuare "all'infinito" il loro potere e quello delle multinazionali tecnologiche, meccaniche, agro industriali.
    Titti

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    1. Forse le due "tesi" non sono in contraddizione. No?
      Gianni

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  4. Trump vs Kim.
    Navi US verso la Corea del Nord.
    Per affermarsi come Comandante in Capo del Mondo Intero o per essere ricordato come corresponsabile di un disastro planetario.
    La soluzione preferibile?
    Nik

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    1. Per quanto mi riguarda nessuna delle due è auspicabile ed accettabile.
      Gianni

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  5. La vedo male.
    A Gentiloni e al suo partito mi viene da chiedere come pensano di sconfiggere il terrorismo internazionale e le guerre in corso.
    Con le armi? Russe o americane? O dando anche un nostro contributo da una parte, come stiamo facendo in Iraq? Sbarcando anche in Libia?
    Ma se queste armi sparano in direzione opposta come in Siria che situazione si determina?
    Poi Assad usa i gas ... L'ISIS il tritolo ..... Il regime coreano il nucleare .... I terroristi islamisti i camion ...... I giustizieri cristiani le armi .......
    Abbiamo la presunzione di mettere tutti questi in riga?
    Trasformarli da lupi in agnelli perché noi siamo leoni?
    Non so. Non mi convince. Penso che con molti di questi bisogna trattare. Non solo combattere con le armi.
    E aizzare le nostre curve.
    NR

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    1. Si. Meglio fare prevalere la Politica. Un'idea eco compatibile dello sviluppo globale e locale. In cui tutti i popoli possano trovare una prospettiva positiva e dignitosa.
      Troppi interessi consolidati muovono in altra direzione.
      Sarà una lotta dura. Merita però di essere combattuta.
      Gianni

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  6. Noi non possiamo che condannare l'IS ed il suo terrore.
    Abbiamo tuttavia sperimentato con la vicenda Regeni i metodi del regime militare di Al Sissi che ha deposto i Fratelli Mussulmani vincitori delle elezioni democratiche.
    C'è un solo motivo perché una persona libera possa accettare "il male minore"?
    Raffa

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    1. Nessuno.
      E' naturale volere per se e per gli altri un mondo migliore, più sicuro e più giusto.
      Gianni

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  7. Che mondo vogliamo lasciare ai nostri figli?
    Il mediterraneo è oramai un mare di guerre e un grande sarcofago di poveracci ....
    Le parole di Gentiloni sono solo servili e prive di prospettiva.
    Come quelle dette quando era Ministro Esteri sulla Libia.
    Invece quando si governa bisogna avere progetti e fare di tutto per realizzarli.
    Anna

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    1. Vero.
      Risulta difficile decifrare un progetto di governo dalle scelte di politica internazionale di Gentiloni.
      Né risulta una attenuante il fatto che pure l'Europa non pare averne.
      Gianni

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  8. L'Italia parla al mondo anche con il Decreto Minniti.
    Positivi? Aperti?
    Gentiloni?
    Non tanto, con i CPR.
    Siamo passati dalla vecchia "Espulsione" ... all'attuale "Rimpatrio".
    Sempre Centri di detenzione. Anche se più piccoli e uno (due?) per regione.
    Un po' di forma, stessa sostanza.
    Poca (zero?) cura all'accoglienza.
    Magari lavoro, sociale, a gratis.
    Che forza! Che comunicazione!
    Mario C.

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    1. Continuare ad affrontare la questione dei processi migratori quasi esclusivamente in termini di ordine pubblico è irresponsabile.
      Perché non affronta le ragioni profonde che li generano e perché non costruisce un mondo migliore, sostenibile, di cooperazione.
      Meno ingiusto (e cinico).
      Gianni

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  9. Almeno io non riesco a capire se Putin e Trump sono complici o nemici.
    Ascolto la tv e continuo ad interrogarmi.
    Qualcuno ha argomenti utili?
    s.

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    1. Difficile rispondere alla domanda. Io temo che il clima di crescente tensione accentri l'arroganza di chi sta al potere e restringa i margini di informazione obiettiva e di democrazia che esistono nel mondo.
      Trump sperimenta la nuova super bomba americana, i nordcoreani motivano i test nucleari, Putin non starà a guardare in Siria e Ucraina ... Al Qaeda e il Daesh riporranno propaganda e terrore? L'Europa divisa come reagirà? Procederà rafforzando gli eserciti nazionali o aggiungerà alla moneta unica una forza armata comune?
      Quel che pare certo è che si produrranno più armi e spese militari quasi ovunque!
      E noi ... possiamo preferire i gufi, ma ci comporteremo come i capponi di manzoniana memoria?
      Ciao!

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    2. Troppe guerre, troppe armi, troppo potere dei grandi gruppi economici multinazionali, troppi uomini soli al comando (anche dove si vota) di Stati nazionali condizionati dal finanza-capitalismo.
      Viviamo in un mondo sempre più piccolo, interconnesso, privo di un governo consapevole e lungimirante. Esposto alla irresponsabilità di pochi. In Oriente come nel Mediterraneo e in Europa.
      Non è tempo di schierarsi con Trump, Putin, Xi Jinping, ... Kim, Assad, Erdogan, Al Sisi, Netanyahu ...
      Sarebbe l'ora della mobilitazione e del dialogo tra diversi per affermare un nuovo ordine mondiale: pacifico, ecologico, fondato sui diritti - doveri universali degli individui e dei popoli, su una equa distribuzione delle risorse.
      Proviamoci, unendo le forze consapevoli e determinate.
      Non sarà facile.
      Gianni

      NB. Mai capponi.

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  10. Domande da cento punti.
    Il movimento pacifista dove è finito?
    Siamo tutti per le guerre di Trump, Putin o Kim?
    Sic

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    1. "Trump, Putin o Kim" ... No, grazie!
      Il "movimento pacifista" ... attende il "via" dal Partito che non c'è ... Forse verrà ... Poi.
      Gianni

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  11. Domanda pasquale: ai fini di un intervento militare usa i test nucleari falliti vengono considerati tal quali quelli riusciti?
    Buona giornata a tutti!
    Nik

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    1. La festa è finita e secondo Pence anche "la pazienza".
      Solo noi dobbiamo averne tantissima ... (di pazienza)
      Gianni

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