venerdì 30 dicembre 2016

Quello che Merola e Pisapia non dicono

Possiamo essere soddisfatti dei segnali che sono arrivati da alcuni Sindaci ed ex amministratori di piccole, medie e grandi città d'Italia sul finire del 2016?
Suggerire a PD e Governo di capire il voto delle periferie, di occuparsi delle nuove povertà, di intervenire contro la precarietà, di cancellare il lavoro a voucher, di sostenere i referendum contro il Jobs Act rompe un lungo consenso acritico alle politiche del Centrosinistra vecchio e "nuovo" ed è indubbiamente un passo avanti positivo.
I nuovi stabilimenti Philips Morris di Crespellano

















Sono recentissime e continuano anche dopo il referendum del 4 dicembre le narrazioni di un mondo virtuale che sfida il vissuto quotidiano di milioni di persone colpite da una crisi profonda e apparentemente senza sbocchi positivi.
Ci hanno ossessivamente ripetuto che "la ripresa è avviata", che Milano con Expo è divenuta "la capitale morale d'Italia", che l'Emilia Romagna si configura come "locomotiva del paese" e che Bologna, a pieno titolo, "si candida a città europea per l'ambiente".
Secondo queste interpretazioni il cambio della Costituzione, concentrando potere in mani "efficienti", avrebbe favorito ed accelerato questi processi.
Il risveglio di partecipazione popolare ci ha riportato alla realtà di un Paese con grandissimi problemi: il crollo di MPS e la debolezza strutturale del sistema bancario; la chiusura di grandi imprese e le gravi difficoltà dell'industria nazionale; la permanente disoccupazione e la precarietà del lavoro; l'allarme smog e i rischi per la salute e per l'ambiente; le sentenze, le nuove indagini, gli arresti per corruzione e illegalità che hanno coinvolto politici, alti funzionari pubblici e importanti imprenditori. A cui si aggiungono le tensioni politiche e sociali con l'Europa. In un contesto mondiale di crescenti conflitti, contraddizioni e migrazioni.

Di fronte a tutto questo per ricostruire una speranza di progresso sociale e di liberazione non appare davvero sufficiente ragionare su obiettivi minimi o parziali. Di mera redistribuzione di una piccola parte delle ricchezze concentrate in pochi ceti privilegiati. Né appare adeguato eliminare le punte estreme di ingiustizia: il lavoro riconosciuto e contrattato per la pura prestazione svolta, che non considera e nega il valore complessivo della persona che lo esercita. Per intenderci, non solo i voucher cancellano i diritti dei lavoratori al riposo, alla salute, alla vita sociale e alla libertà di critica ... A farlo sono anche molti altri contratti, oramai utilizzati e diffusi tanto nel privato quanto in settori pubblici strategici.
Dunque, si intervenga, si cambino leggi e pratiche indecenti. In Parlamento. Attraverso i referendum. Come si ritiene più utile.

Ma occorre immaginare e costruire il governo ed il cambiamento della società ben oltre quanto detto ed abbozzato fin qui.
Partendo dalle contraddizioni presenti.
Anche nelle realtà comunemente considerate, a torto o a ragione, "avanti" o "virtuose".
Alcuni esempi?
Riguardano Bologna e l'Emilia Romagna.

Primo.
Il parcheggio e l'entrata della Philips Morris di Crespellano

















Sono stati recentemente inaugurati i nuovi stabilimenti industriali della Philips Morris Italia a Zola Predosa e Crespellano. Decisamente il più rilevante investimento produttivo ed occupazionale. Meritevole di consumo di suolo vergine, di nuove arterie stradali e della apertura di un casello autostradale (Valsamoggia).
Peccato che non siano state fornite, con altrettanta precisione dalle Istituzioni deputate, le ricadute ambientali e sociali di questo importante insediamento (emissioni dirette, per effetto della mobilità ...) e, soprattutto, che anche in queste terre di cooperazione e di solidarietà, per contrastare la crisi e la disoccupazione, il più forte impegno economico e finanziario sia diretto ad incrementare produzioni, ancorché innovative, sempre "gravemente nocive per la salute", "causa di cancro alla gola ed ai polmoni", "di ictus e disabilità" o che "provoca infertilità".
Sicuramente una triste resa alle "regole del mercato" per chi sta "a sinistra" e, già negli anni '80 del secolo scorso, si proponeva di discutere, intervenire e scegliere "cosa produrre" per migliorare la qualità della vita di lavoratori e cittadini.

La nuova strada che collega Philips Morris al casello Valsamoggia della A1

















Secondo.
Una denuncia di Essere Animali ed una indagine dei NAS hanno evidenziato le condizioni igienico sanitarie e i trattamenti insostenibili in un allevamento di maiali di Bertinoro.
E' l'ennesima denuncia. Una ulteriore indagine su industrie zootecniche e dell'agro industria. Dopo quelle su allevamenti di polli e mucche, che hanno provocato l'abbattimento precauzionale di tantissime bestie.
Forse colpisce più di altre, perché questi animali forniscono le carni per il prosciutto di Parma, un alimento unanimemente considerato di qualità ed esempio di eccellenza della gastronomia regionale e nazionale nel mondo.
Questo ennesimo allarme sollecita progetti, controlli, percorsi di trasparenza oggi assolutamente deficitari, da rivedere e potenziare.
Non farlo metterebbe, oltretutto, a serio rischio l'immagine e la credibilità di un Mega Progetto (sicuramente sovrastimato nei numeri e sottovalutato nelle ricadute) come FICO (la Fabbrica Italiana Contadina) la cui apertura è stata annunciata per il 4 novembre 2017.

Terzo.
L'asse Autostrada - Tangenziale che si vuole allargare con ulteriori 4-6 corsie

















Il confronto pubblico sul Passante di Bologna che ha contato una consistente partecipazione critica e propositiva si è concluso con l'assurda riproposizione del Progetto iniziale, che prevede il potenziamento da 4 a 6 corsie del grande Asse stradale - A14 che attraversa la Città.
Un investimento complessivo minimo di oltre 700 milioni, appaltato e gestito da Autostrade SpA, sul quale Comune di Bologna e Città Metropolitana hanno "portato a casa" solo alcune ulteriori decine di milioni di euro per opere "di mitigazione" ambientale e di completamento di altre strade ed infrastrutture sul territorio.
Una soluzione che immette altre consistenti risorse pubbliche e private in opere viarie caratteristiche di un sistema di sviluppo della mobilità basato "sulla gomma", fonte di congestione del traffico e di inquinamento atmosferico ed acustico.
Ancora una volta, non sono servite le richieste e le proposte tese a privilegiare negli investimenti il trasporto pubblico ed il Servizio Ferroviario Metropolitano che, per impegni già assunti più volte, avrebbero dovuto essere completati ed "a regime" in contemporanea con "l'Alta Capacità ferroviaria" presto trasformata in semplice TAV, ma che sono ancora largamente incompiuti. Come dimostrano le puntuali analisi di valenti e volenterosi tecnici, architetti ed ingegneri, che da decenni seguono l'avanzamento dei progetti.
Si persevera. dunque e ancora, in investimenti sbagliati, causa del ridimensionamento di comparti strategici delle ferrovie (come lo storico scalo merci di San Donato, dove sono stati annunciati licenziamenti) e di mancate risposte alle istanze di associazioni ambientaliste, di sindacati e di lavoratori TPER, tutte tese a valorizzare la mobilità non inquinante o sostenibile.
Al contrario, si procede a tappe forzate e ancora fuori una progettazione integrata, partecipata e condivisa con interventi discussi e discutibili: come quelli del People Mover (in alternativa al SFM) oppure quelli edificatori per nuovi centri commerciali e supermercati nel quartiere San Donato - San Vitale (lungo via Larga angolo via dell'Industria, o tra il Meraville ed il Centro Agro Alimentare - FICO).
Evidenti contraddizioni in chi professa adesione agli impegni sottoscritti a COP21 e COP22 e promette "consumo zero di suolo" e "rigenerazione urbana".

I lavori per il People Mover nell'attraversamento della Tangenziale a Borgo Panigale


Una nuova costruzione tra le vie Spiraglio e Scandellara, a due passi dal Passante 

















L'area tra le vie Larga e Industria dove si vuole costruire un nuovo supermercato 
































Quarto.
"Il cittadino e il Direttore Generale" è un libro uscito da qualche settimana. Scritto "per i senza voce azzittiti dall'arroganza della burocrazia". Parla di una esperienza vissuta all'Ospedale Sant'Orsola, il Policlinico universitario simbolo della sanità bolognese ed emiliano romagnola. Ricostruisce le vicende vissute da Mirella Bartolotti negli ultimi giorni di vita. Nel racconto e nella esperienza del marito, il professore Roberto Finzi, storico dell'Università di Bologna e dirigente del PCI.
Una critica forte e puntuale ad una gestione della sanità che antepone logiche ed interessi particolari o privati ai diritti primari ed universali delle persone.
Una denuncia tutt'altro che isolata. Simile a quelle di molti cittadini bisognosi di cure, che spesso non possono accedervi o che sono vittime di un sistema opaco, in crisi, in disarmo, costoso e corrotto.
Non solo a Milano e in Lombardia, come riportano le recenti sentenze che hanno stabilito le responsabilità penali di Formigoni ed amici.
E non può certo sfuggire l'uso abituale nelle strutture pubbliche emiliane di personale ed operatori socio sanitari oltre i limiti della ragione e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. Con contratti "a scadenza" di settimane o un mese, prorogate anche per anni.
Intanto, si accumulano le code ed i tempi di attesa per visite o prestazioni sanitarie essenziali e la cultura della prevenzione e della precauzione sono sostanzialmente accantonate. Con grave danno per i bilanci economici ed ambientali futuri.

Di questi fatti, contraddizioni ed argomenti Virginio Merola, Giuliano Pisapia ed altri politici ed amministratori che intendono riflettere sulle politiche di questi anni per rilanciare speranze e partecipazione non parlano.
Non è il modo migliore per ripartire.
Per la serietà che si deve esigere da politici di lungo corso che hanno governato e che governano.
Senza una visione critica delle esperienze maturate ed una chiarezza e determinazione assoluta delle priorità sociali ed ambientali da perseguire nel breve e medio periodo non si riuscirà a correggere ed invertire la direzione di marcia della politica e del Paese.
Non si riuscirà a discutere, incontrare nuovamente ed unire lavoratori, ceti produttivi ed intellettuali, giovani e donne con cui costruire una società più giusta, capace di valorizzare e formare persone libere e lungimiranti.

18 commenti:

  1. Le priorità di Pisapia sono condizionate dalla scelta preventiva di allearsi con Renzi (vedi accordo su Sala).
    Le priorità di Merola sono condizionate dalla appartenenza al PD.
    Fare gli interessi della maggioranza dei cittadini resterà un impegno difficile anche nel nuovo anno.
    Buon 2017!

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    1. 2017 auguri di buon anno a tutti quelli che passano di qui!
      A prescindere dai condizionamenti.
      Gianni

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  2. + lavoratori x sigarette e - nella sanità ...
    + consumo di suolo e - terreni coltivati o destinati a pascoli ...
    ... Sinistra? Centrosinistra?
    Solo ingiustizia e disvalori.
    Ro.Bo.

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    1. In positivo: per valutare le forze in campo (di sinistra o no) è decisivo considerare i progetti e le coerenze di governo (o di opposizione) sulla conversione ecologica delle nostre società.
      Gianni

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  3. Non dicono dell'inquinamento che provoca malattie e morte.
    Rincorrono le paure contro i diversi che sfuggono alla morte.
    Buon anno!
    s.

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    1. In positivo: misuriamo i diversi soggetti politici in campo sulla capacità di vedere ed affrontare i principali problemi del nostro tempo.
      L'inquinamento e le grandi migrazioni sono gli effetti di un mondo da cambiare.
      Le scelte prioritarie a Nord e a Sud, ad Est ed Ovest sono: investire in uno sviluppo pacifico ed eco-compatibile.
      Prevenire e cooperare è meglio che curare e fare guerre!
      Gianni

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  4. Secondo Pisapia le priorità sono lavoro, profughi e sicurezza.
    E l'augurio di una politica meno faziosa e più attenta "agli altri" e "al domani".
    Rispetto ad oggi sarebbe un passo avanti, no?
    Auguri!
    Antonio

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    1. Per cominciare Pisapia dovrebbe spiegare perché ha rinunciato a candidarsi ad un secondo mandato come sindaco di Milano ed ha sostenuto un personaggio come Sala ...
      Sarebbe il primo atto di sinistra-centro.
      Ciao!

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    2. Ho letto ed ascoltato Pisapia, Merola e soci ...
      Trovo i contenuti dei loro "passi avanti" ancora assai insufficienti ed incerti.
      Certo il lavoro. Ma: quale lavoro e per quali produzioni?
      Certo i profughi ed i migranti. Ma quali politiche nazionali ed internazionali per rimuovere le cause di guerre e povertà? Certo sicurezza. Ma investimenti nel riarmo (dagli F24 alle armi, ... fino ai CIE) o per il disarmo (ancorché graduale e progressivo) e la conversione delle industrie belliche e delle armi (pubbliche e private)?
      Quanto al governo di Milano: a suo tempo, avrei votato Pisapia. Non Sala. Esprimono storie, maggioranze, mondi diversi.
      Alleati? Su cosa? Non capisco, non ci sto.
      Gianni

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  5. Non dimenticare che il duo Merola - Pisapia si è schierato per il si al referendum sulla riforma Renzi - Boschi.
    Ora che ha vinto il no, che riforma elettorale sostengono? Poi sarebbe bene conoscere cosa intendono fare di comuni e città metropolitane ... per concretizzare l'intento di partecipazione. E di norme in materia di referendum popolari.
    Da ultimo. Aggiungerei il tema migranti. Cosa insegnano i fatti di Gorino e Goro, terra emiliana? Perché anche questa brutta vicenda dice che una sinistra autorevole non può alimentare un'altra guerra tra poveri ... ed è evidente che siamo di fronte ad un processo che si protrarrà per anni. Perché continuano i conflitti e le alterazioni climatiche causa di desertificazione dell'Africa ...
    BiBi

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    1. Domande e considerazioni assolutamente condivisibili.
      Gianni

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  6. Contro ogni esperienza compiuta negli ultimi decenni si continua a pensare che questo sistema sia modificabile con il voto dei cittadini e il formarsi di maggioranze e governi democratici.
    Da ultimo la Grecia di Tsipras lo ha smentito.
    I trattati ed i poteri sovranazionali lo impediscono.
    Facciamo buon viso o ci ribelliamo?
    Titti

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    1. Capisco il dubbio. Ma come si possono cambiare "i Trattati ed i poteri" se non con la partecipazione e l'organizzazione, la conoscenza e la capacità propositiva di lavoratori e cittadini?
      Gianni

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  7. Conversione ecologica? Non è in agenda, né nei pensieri.
    Nonostante Realacci e Legambiente siano entrati in Parlamento.
    Ma anche su quello che dicono si potrebbe discutere.
    Ad esempio sui lavoro e sui voucher.
    Firmano per il referendum Cgil.
    Poi viene fuori che molti anche a sinistra fanno doppi lavori, usano voucher, pagano 3 euro l'ora.
    È tutto sbagliato, è tutto da rifare.
    *****

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    1. Non ci fossero le contraddizioni di cui parli, forse non saremmo a questo punto di crisi.
      Purtroppo ci sono. A sinistra, nella cooperazione, nei sindacati, nei movimenti organizzati.
      L'importante è vederli, parlarne, contrastarli, combatterli ...
      Unendo capacità critica e propositiva.
      Ricordiamoci sempre: non basta un sì, non bastano tanti no.
      Migliorare è sempre il risultato di maggiori conoscenze, di impegno, di proposte, di lotte ...
      Gianni

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    2. Ok. Ma da dove partire e con chi?
      s.

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    3. Io sono per partire dai problemi quotidiani, dalle esperienze maturate, dalle idee e dalle proposte.
      Con chi? Innanzitutto con le persone che vivono le contraddizioni ambientali e sociali del presente. Con le loro organizzazioni ed associazioni ...
      Gianni

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  8. Si, la sinistra e la sanità. Le conosco. Entrambe in caduta libera.
    Da Milano a Bologna a Roma a Nola.
    Lavoratori e popolo senza più organizzazione e rappresentanza.
    Malati senza protezione. File infinite ai pronti soccorsi e finanziamenti pubblici alle cliniche private ... affari per i gruppi farmaceutici.
    Prestazioni fasulle e sistemi di corruzione li, un bambino operato d'urgenza dopo un'attesa con codice verde qui ... oppure malati ospitati su materassini da mare al sud.
    E il cittadino dipendente da caste e poteri burocratici come dice il prof. Finzi.
    Ma la sinistra non era quella che sosteneva il diritto per tutti alla sanità pubblica, garantendo visite, prestazioni e cure a chi ne ha bisogno?
    A costo di aumentare le tasse, si intente. Proporzionali, in rapporto ai redditi, si intende.
    Di più.
    Prima della sanità a tutela dei cittadini, tutti i cittadini, non bisognava perseguire la prevenzione? Cambiare prodotti e produzioni? In sicurezza. Consumare senza consumismo e sprechi.
    Di più.
    Investire nella ricerca, nella scienza, nella conoscenza.
    Per ridurre le malattie. E migliorare la qualità della vita di tutti.
    A costo di tagliare le unghie a imprenditori aggressivi e affaristi senza scrupoli.
    Ora dopo anni di governo di Merola, Pisapia, Bersani, Bonaccini, Marino, Zingaretti, De Luca, compagni ed amici vari ... tutto questo resta valido oppure no?
    pl

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