La linea ferroviaria Bologna - Portomaggiore |
Monsignor Mansi le ha pronunciate davanti a Mattarella, Boldrini, Emiliano e Delrio, che ascoltavano con lo sguardo basso.
Gli uomini di Governo e gli Amministratori debbono riconoscere in quella "accusa" una ragione profonda del malcontento diffuso in tutto il Paese e debbono ripensare priorità, pratiche e investimenti del loro quotidiano operare.
Non solo per la Puglia.
L'errore umano è sempre possibile per chi lavora (soprattutto per chi lavora in condizioni difficili o di stress) e i sistemi di sicurezza debbono sapere fronteggiare anche questo rischio.
Occorre dunque prevenire. E, invece, raramente si fa prevenzione.
Anche in Emilia Romagna.
Nelle nostre "periferie", come in Puglia, ogni giorno decine di migliaia di persone salgono su treni sovraccarichi e percorrono linee ferroviarie ancora a rischio.
Solo dopo la strage di Crevalcore (17 morti) del 2007 e infinite battaglie dei comitati pendolari e dei Comuni interessati, si è completato il raddoppio dei binari della Bologna - Verona - Brennero.
Ma restano a binario unico le ferrovie che collegano Bologna con Pistoia, con Vignola, con Portomaggiore (foto 1) e con Ravenna (oltre Castelbolognese).
Un solo binario, con mezzi e tecnologie (quasi sempre) assolutamente inadeguati.
Così da oltre 20 anni gli amministratori promettono un efficiente Servizio Ferroviario Metropolitano (con passanti in Stazione Centrale, scambi in due Stazioni cittadine, cadenza ogni 15 minuti nelle ore di punta e 30' nelle ore serali) che mai si è realizzato. Al contrario (a costi altissimi, basta fare confronti con altri paesi europei) si sono realizzati i progetti del TAV, raddoppi autostradali e nuove infrastrutture viarie.
Anche per questo e nella speranza di "fare prima" decine di migliaia di pendolari bolognesi ed emiliani scelgono quotidianamente l'auto e si incolonnano su strade urbane chiaramente impossibilitate ad accogliere e smaltire numeri così elevati di mezzi.
In questo contesto si potrebbero coniugare e saldare due esigenze strategiche per il futuro: il bisogno di una Città più sana e vivibile (meno inquinata e rumorosa) ed una mobilità garantita da sistemi di trasporto collettivi ed individuali più sicuri, diversificati, competitivi, accessibili e comodi per tutti.
Se questa è la priorità delle priorità, occorre - qui ed ora - un impegno straordinario, immediato e convergente di Comune e Città Metropolitana, di Regione, Parlamento e Governo, di FS e Trenitalia per realizzare, quanto prima, gli impegni ed i progetti attesi da decenni e mai adeguatamente sostenuti e finanziati.
Altro, rispetto a quanto ancora oggi nelle agende politiche degli uomini e dei partiti al governo.
Oggi, il Corriere della Sera, (immagine 3) ci informa degli sviluppi dell'accordo sottoscritto il 15 aprile 2016 da Merola, Bonaccini, Renzi e Società Autostrade SpA per l'ulteriore allargamento a 16 e 18 corsie del grande Asse viario A14 - Tangenziale a 12 corsie che attraversa Bologna (foto 2).
Secondo il quotidiano il progetto preliminare che Autostrade per l'Italia ha proposto al Comune (e che la Giunta presenterà venerdì prossimo in Consiglio) conferma le ipotesi già presentate e prevede mitigazioni varie, inclusi "130 ettari di fascia boscata" e "il raddoppio della galleria di San Donnino" con una completa copertura di cemento, terra e verde per impiantare un parco lungo 500 metri che comprende percorsi pedonali e ciclabili.
E inoltre un Comitato tecnico - scientifico presieduto da Luigi Bobbio, docente dell'Università di Torino, e composto da Giovanni Leoni e Pierpaolo Diotallevi dell'Università di Bologna e Fiorella Belpoggi dell'Istituto Ramazzini. Più un eventuale rappresentante dei Comitati dei cittadini.
"Naturalmente, anche se il Sindaco Merola e Autostrade puntano molto (soprattutto a livello di immagine) sul ruolo del Comitato tecnico -scientifico, la trattativa su quello che si può ancora fare sarà sempre di carattere politico e parallela. E quindi è probabile che ci sia una piccola distanza tra quello che ci sarà scritto sul progetto preliminare e quello che Autostrade è disposta a concedere. E quella distanza potrebbe essere coperta nei quattro mesi di discussione".
Insomma tutto procede, in ritardo di alcune settimane, come annunciato prima del voto amministrativo.
Evidentemente i risultati elettorali (con Merola costretto al ballottaggio in ragione di 38 mila voti in meno rispetto al 2011 quando venne eletto al primo turno; e il prevalere sulla candidata del Centrodestra per il soccorso di sinistra) e i fatti di Puglia non hanno indotto alcuna riflessione e cambio di linea (a cui pure Merola e Renzi ci hanno abituato).
Peccato.
Sarebbe stato molto positivo abbandonare, rivedere e ridimensionare, alla luce delle esperienze maturate, il progetto Passante di Mezzo (immagine 4).
E' infatti evidente che seri, sostanziosi, significativi investimenti su Ferrovie, SFM e TPER possono determinare uno spostamento di offerta e di domanda di mobilità che, rapportati anche alle tendenze demografiche in corso da anni, indurrebbero a razionalizzazioni e risparmi significativi nella costruzione di nuove strade, autostrade o corsie di asfalto.
Il grande asse viario A14 - Tangenziale di Bologna, tra Roveri e San Donato |
L'articolo di Olivio Romanini su il Corriere di Bologna, 17 luglio |
Le lettere al Corriere di Bologna, 17 luglio |
Faccio copia-e-incolla. E' un modello di sviluppo che trova nel Pd, oggi, il suo artefice, in grado di garantire che si aprano i cantieri e si "muova l'economia". Impossibile aspettarsi qualcosa diverso, tragedie come quella pugliese sono derubricate in una settimana.
RispondiEliminaUna settimana? Sei l'ottimista di sempre.
EliminaA Bologna e in Emilia si continua a discutere di grandi investimenti infrastrutturali e per la (im)mobilità come se nulla fosse successo ad Andria. E come se nessuno avesse invitato a riflettere.
Merola e c. ripropongono le opportunità di "verde" offerte dall'allargamento a 16-18 corsie di A14 più Tangenziale.
Semplicemente, indecente!
Gianni
Non esagerate!
EliminaIl Presidente della Toscana, tal Rossi, ha preso Andria sul serio e per Firenze rilancia il TAV in tunnel per separarla dalla movimentazione treni locale e interregionale.
Per "maggior sicurezza", si intende ...
Sic
Una volta c'erano i Cattocomunisti. Ora sono rimasti i Catto.
RispondiEliminaPare che solo loro si occupino delle periferie geografiche e sociali del mondo.
È incredibile la differenza tra ricchezza e povertà che si è ricreata.
Anche sulle opportunità di muoversi il contrasto tra chi può e chi no è sempre più clamoroso.
Le foto 1 e 2 sono simboliche di quanto in questi decenni si è investito, pubblici poteri e privati ... mancano tuttavia altre possibili (o impossibili) opportunità: quelle via aria e via mare.
Pensa a quante risorse pubbliche e private (aziendali e personali) sono dirette agli aerei e quante a mezzi anfibi (dagli yacht alle "carrette del mare").
Il fatto è che Baffone non arriverà più, che Berlinguer è morto e sepolto (da troppi suoi compagni e indegni allievi) e che anche Papa Francesco non ha molti amici, qui in Italia.
Ps. Qualcuno ha contattato il Vescovo di Bologna su Passante di Mezzo e altro?
Vale64
Giusto suggerimento.
EliminaPenso anch'io che il mondo cattolico esprima idee, progetti e protagonisti attivi e decisivi.
Spero tuttavia non siano gli unici.
Gianni
"Questo incidente, su cui dovrà fare chiarezza la magistratura, è frutto probabilmente di un errore umano, ma anche conseguenza di un problema atavico del nostro Paese di mettere in campo infrastrutture adeguate. E una delle ragioni di ciò è da individuarsi nella corruzione". Chi ha pronunciato questa frase?
RispondiEliminaSic
Del resto l'Emilia e la Romagna sono terre di motori.
RispondiEliminaDalla Maserati alla Ferrari, alla Ducati, poi il Motor Show e l'Autodromo di Imola ...
Bologna tolse i tram per i bus negli anni '60.
C'è una storia ed una cultura.
Anche i sindacati ne sono stati e ne sono protagonisti.
CGIL e FIOM per esempio.
Li hai sentiti prendere posizione o alzare la voce per le ferrovie o le autostrade?
E il manager di FS e Finmeccanica Mauro Moretti da dove viene?
Mario C.
Le contraddizioni in seno al popolo e al mondo del lavoro ...
EliminaCiò non toglie che nella primavera '84 il 70% dei bolognesi si sia pronunciato, ad un referendum che ha visto la partecipazione del 90% degli aventi diritto, per liberare progressivamente il centro storico della Città dalle auto private.
Una fase innovativa, creativa e propositiva. Segnata dall'incontro con il pensiero ecologista.
Con il contributo decisivo di partiti, sindacati ed associazioni storiche della sinistra.
Una fase storica archiviata. Da tempo. Ben prima della nascita del PD.
È tempo di rimettersi tutti in cammino. In un contesto diverso.
Gianni
Apprezzo la volontà, ma non mi pare che i nostri amministratori abbiano in mente riflessioni e cambio di prospettive ...
RispondiEliminaPare tutto già deciso.
Con le archistar europee impegnate a vendere e rendere preziose ed allettanti scelte sciagurate.
E noi a poter discutere sui dettagli, qui e là.
Ma gli investimenti si fanno su strade ed autostrade, non su ferrovie e mezzi pubblici o tecnologie per la sicurezza.
Gli investimenti si fanno in consulenti tecnici e dell'informazione, non in medici e biologi che propongono studi epidemiologici, analizzano ed espongono dati reali sull'inquinamento.
Paola S.
Condivido.
EliminaPer costruire un Progetto Bologna 2020-2030 sarebbe necessario mobilitare competenze, professionalità, esperienze e soggetti che conoscono e vivono la realtà quotidiana.
Sottolineo nuovamente un aspetto. Le modifiche e le tendenze demografiche. Vanno considerate, per evitare di ragionare su un futuro in trasformazione e non statico. No?
Gianni
le vittime di andria sono già archiviate.
RispondiEliminain attesa delle prossime, ministri, presidenti e sindaci curano nuovi progetti ed investimenti su strade ed autostrade.
le lobby dei costruttori premono ...
rocchi
Si. Ma non cediamo al determinismo.
EliminaLe persone possono unirsi per cambiare i processi.
Anche quelli che sembrano scontati.
Gianni
Non esagerate!
EliminaIl Presidente della Toscana, tal Rossi, ha preso Andria sul serio e per Firenze rilancia il TAV in tunnel per separarla dalla movimentazione treni locale e interregionale.
Per "maggior sicurezza", si intende ...
Sic
Perfetto. Rossi. L'eccezione che conferma la regola?
EliminaNo. Purtroppo Lui ha preso la palla al balzo ... per rilanciare una scelta alquanto discussa e criticata. Politicamente e non solo.
Gianni