domenica 6 aprile 2014

Personale e politico

Alcuni amici mi avevano avvertito.
"Attento ai pesci d'aprile"!
Chissa, forse avevano ragione.
Martedì, primo giorno del mese, avrei dovuto iniziare a riscuotere la pensione.
Almeno così mi avevano detto al Patronato INCA CGIL.
Ma sul conto corrente, regolarmente inviato all'INPS, nessuna traccia.
Né sul sito dell'Ente Previdenziale (servizi per il cittadino), dove ho provato a verificare utilizzando il codice PIN.
Li risultano le indennità di disoccupazione ricevute per nove mesi del 2012 e per tre mesi del 2013 in seguito al licenziamento dell'estate 2011 e all'accordo aziendale fatto e sottoscritto nell'autunno 2011 con l'Istituto di Ricerca e Prevenzione in cui ho lavorato negli ultimi anni di attività (completando, così, 40 anni di regolari versamenti contributivi).
Li ho trovato documentazione delle tre richieste, fatte nel corso del 2012 e del 2013, di "salvaguardia" per uscire dalla spiacevole condizione di senza lavoro e senza pensione, dunque, senza reddito, in cui mi sono venuto a trovare dal marzo 2013, in seguito al sopraggiunto Decreto Monti - Fornero sulle Pensioni del dicembre 2011. Al pari di altri 390.000 lavoratori; pare, purtroppo senza riscontri certi. Infatti, nel 2014, lo Stato italiano non dice ancora, pubblicamente, il numero di cittadini effettivamente colpiti dalle improvvise modifiche alle norme pensionistiche introdotte dal cosiddetto Governo "Tecnico" e dalla maggioranza di Centrodestra-Centro-Centrosinistra che lo ha sostenuto: i cosiddetti "esodati".
Li (sul sito INPS, servizi per il cittadino) vi è riscontro, infine, della richiesta di pensione nuovamente formalizzata un mese fa in seguito alla comunicazione scritta inviatami prima dal Ministero del Lavoro di "accoglimento" della mia ultima "istanza", poi dalla Direzione provinciale dell'INPS circa la possibilità "di accedere alla pensione a decorrere dal 1 aprile 2014".
Fino ad ora, però, nessuna risposta definitiva (scritta o indicata sul sito INPS, servizi per il cittadino) e nessun riscontro concreto (sul mio conto corrente) della pensione.
Commenta un amico di mille battaglie: "in un Paese - e in un Mondo - in crisi" cosa "vuoi pretendere, diritti"?
E un altro: "aspetta e ... ringrazia! In fin dei conti, se ti trovi tra i salvaguardati ... Ti è andata bene." Vero. È sicuramente una fortuna rientrare tra i circa 160.000 lavoratori sostanzialmente (non certo completamente!) "recuperati" alle vecchie condizioni dai tre successivi provvedimenti di Governo che hanno messo un "rattoppo" a quella profonda "lacerazione" dell'inverno 2011 che ha riversato su lavoratori pensionandi il compito di risanare il vuoto di cassa dello Stato italiano e di fermare, almeno in parte, l'imponente e crescente debito pubblico nazionale.
Ma si può ragionare così?
Anteporre a tutto una avventura (o una soluzione) individuale?
E' meglio, è utile accantonare e dimenticare una comune esperienza collettiva: le continue doppie verità raccontate, le bugie e gli inganni? Esibiti e accettati da uomini (e almeno una donna) di Governo, da manager, politici e cittadini.
Ci piace e, soprattutto, ci da speranza per il futuro una società di potenti, di privilegiati e di sudditi?
Come può reggere un Paese civile in cui convivono pensioni da fame per oltre 7 milioni di anziani (meno di mille euro al mese, senza previsione di aumenti) e intollerabili pensioni d'oro (migliaia superano i 10 mila euro al mese e alcune centinaia di migliaia i 5.000 euro al mese) spesso precedute da redditi e liquidazioni scandalosi/e, raramente motivati/e da riconosciute professionalità e verificati meriti. Un esempio per tutti è, ora, proprio il Presidente che ha retto, dal 2008 al 2014, l'INPS. Quel Mastrapasqua Antonio che contava, contemporaneamente, 25 cariche ed oltre un milione di reddito annuo. Indagato dalla Magistratura (insieme a Marco Tronchetti Provera, di Pirelli R.E. e Alfredo Romeo, con le proprie imprese) per la mala gestione del patrimonio immobiliare dell'INPS: oltre 13.000 edifici (!) su cui in quattro anni sono stati persi oltre 100 milioni di euro. Ancora manager pubblici e capitani d'industria e d'azienda arricchiti ai danni dei lavoratori e dei pensionati.
Personaggi improbabili e irresponsabili, coperti da impresentabili "tecnici" e squalificati politici che hanno sostenuto che risparmiare sui costi del sistema pensionistico e alzare l'età pensionabile dei lavoratori (fino a 67-70 anni) avrebbe contribuito allo sviluppo dell'economia nazionale ed a creare nuovo lavoro. Altre balle! Oggi, la disoccupazione giovanile ha superato il 40% e continua a crescere. Mentre un più avveduto Governo tedesco riduce l'età pensionabile ...
Ma stiamo ai giorni nostri. Il tempo di Renzi e dell'Italia che dovrebbe "cambiare verso".
Il Ministro all'Economia Pier Carlo Padoan "rassicura" (essenzialmente le autorità europee e i mercati internazionali) che "non metteranno mano al sistema pensionistico normato da Monti e Fornero" mentre la collega Marianna Madia, Ministro della Pubblica Amministrazione, annuncia il "pre-pensionamento di decine di migliaia di dipendenti pubblici per ridurre la spesa e favorire il rinnovo generazionale".
Ma come? Da un lato, si conferma la Legge che blocca al proprio lavoro gli ultra sessantenni e, dall'altro, si progettano pre pensionamenti?
Basta.
La politica e il Governo devono impegnarsi a risolvere l'emergenza dei senza reddito (a 60 anni come a 25-35 anni), devono darsi una strategia complessiva per riorganizzare uno Stato sociale di qualità, parte di uno sviluppo civile capace di promuovere lavoro e produzioni utili ed eco-compatibili in particolare per i giovani, garantendo a tutti il pensionamento dopo quarant'anni di attività ed equi contributi sociali.
Il Governo deve scegliere manager seri, sobri, competenti, efficienti e senza altri incarichi; deve garantire Istituti ed amministrazioni pubbliche sane, trasparenti, concentrate e dedite al "core business", con reali "servizi per i cittadini" (compresi quelli del sito INPS).
Vogliamo essere europei, in una nuova (Altra) Europa, democratica e dei popoli, ma abbiamo bisogno di una Unione ed uno Stato che riconoscano, rispettino e garantiscano ai cittadini uguali Diritti e Doveri.



9 commenti:

  1. Il re degli scherzi ...
    Questa volta ci sei cascato tu. Pesce d'aprile!
    Quale salvaguardia?
    A scrivere la lettera siamo state noi.
    Irene Nicoletta Patty Simo

    Ps. Non ti arrabbiare. Chi lo fa, l'aspetti ...
    Ciao!

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  2. Vedo che nonostante tutto non avete perso il buonumore!
    Di questi tempi, ci vuole.
    Ad ogni buon conto l'avventura (e la soluzione, vera o falsa che sia, me lo direte ...) è credibile. Questa è l'Italia di oggi.
    Disoccupati, precari, emigrati ...
    Renzi? No. Grazie. Come hai detto in altri post, è l'erede di Berlusconi.
    Vediamo come evolve la situazione, ma per affrontare i problemi ci vuole altro.
    Ciao!

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  3. Continuano a sputtanare le istituzioni.
    Come si fa nell'arco di 30 mesi sostenere e votare di alzare l'età necessaria per poter andare in pensione e, quindi, sostenere (e votare?) per anticipare l'età pensionabile tra gli impiegati pubblici?
    Se cambiano idea bene!
    Ma allora sostengano e votino la possibilità (opportunità) per tutti: privati e pubblici, metalmeccanici e insegnanti, agricoli e lavoratori dei trasporti ...
    Nik

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  4. Carissime mascherine, due su quattro vi ho riconosciute ...
    Comunque, la vostra INPS costerebbe meno e sicuramente sarebbe più efficiente di quella di Mastrapasqua. Almeno nel controllo delle spese e nella gestione del patrimonio.
    Per il resto, invece, mi affiderei ancora sull'Istituto Nazionale Previdenza Sociale. Ho trovato anche li persone competenti e disponibili. Anche imbarazzate per le vicende degli ultimi anni, le cui responsabilità restano comunque prevalentemente politiche.
    Caro Ciao!, più che credibile è tutto vero.
    Caro Nik, io penso che dopo quaranta anni di lavoro dignitoso e di contributi versati si dovrebbe (non si potrebbe) lasciare spazio ad altri, giovani. Per chi si è sempre impegnato è ora di un meritato riposo. Se si è tirato a campare, non ci si applicherà certo a sessant'anni. La vita è ricca (oltre il lavoro) e ci sono tanti impegni possibili e socialmente utili ... Letture, arte, viaggi, volontariato. E, per chi vuole, giochi o blog ...
    Gianni

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  5. Dunque Mastrapasqua ha fatto regali a Gruppi imprenditoriali privati (Tronchetti, Romeo ed altri) a scapito del bilancio INPS. Monti e Fornero se ne sono fatti carico con una riforma che ha bloccato i pensionamenti. Per alcuni anni chi stava organizzandosi per andarci resta al lavoro. Ovvio che chi aspettava di sostituire quei potenziali nuovi pensionati aspetta, in parcheggio. Poi chi già aveva avviato le pratiche è rimasto fottuto.
    Proposte.
    1. A casa Mastrapasqua. Basta l'INPS? E gli altri 24 incarichi?
    2. All'INPS solo la gestione del sistema pensionistico.
    3. Scorporare la gestione del patrimonio immobiliare. Presentare un progetto in Parlamento per una adeguata valorizzazione.
    4. Risolvere la questione esodati con diritti uguali per tutti.
    5. Dopo quaranta anni di lavoro effettivo e di contributi garantire il pensionamento.
    6. Sanare la situazione dei giovani che hanno lavorato per anni senza adeguati contributi validi ai fini pensionistici.
    7. Trovare le risorse necessarie da risparmi sulle pensioni d'oro, dalla lotta alla evasione fiscale ed al lavoro nero. Se necessario anche attraverso una patrimoniale progressiva su immobili e risparmi (oltre certe numeri, non ci si impoverisce per questo).
    Che ne pensate?
    Sandro

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  6. Comunque nei programmi di Governo la questione dei diritti negati a esodati, lavoratori e pensionati non c'è.
    Il Dpef di Renzi parla l'altro e così la sua agenda ed il crono programma.
    In bocca al lupo!
    M.

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  7. Grazie per gli attestati!
    Di questi tempi sono utili ...
    INPS (amica)

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  8. Pare che il Ministro del Lavoro Poletti stia predisponendo misure pro esodati.
    Coraggio! E' stata una porcata (della destra) e uno scivolone pazzesco (della sinistra). Ci porranno rimedio.
    Antonio

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  9. Per me personale e politico stanno sempre insieme. L'uno si riferisce alla sfera singola degli umani, l'altro alla dimensione collettiva che comunque condiziona gli individui. L'argomento trattato (pensioni) è sicuramente calzante. Per tutti. Se i vecchi restano ai loro posti, i giovani resteranno alla porta (anche spingendo). Aggiungo. Chi lavora per anni senza tutele (da partite IVA o peggio) quando mai raggiungeranno pensioni decenti?
    Robby

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