Daniele chiede, qui ed ora, azioni concrete e coerenti di conversione ecologica |
Gli attivisti di Extinction Rebellion non si fermano.
"Immaginavamo che questo secondo sciopero sarebbe stato più duro, che i nostri amministratori non ci avrebbero degnato di attenzione, ma mai ci saremmo immaginati che dopo cinque giorni di sciopero della fame, nemmeno un consigliere di maggioranza sarebbe venuto a parlare con Daniele".
Daniele digiuna da una settimana per richiamare Sindaco di Bologna, Giunta Comunale e Regionale, gruppi consiliari eletti in rappresentanza dei cittadini alle loro responsabilità istituzionali.
Un anno fa, era il 30 settembre 2019, l'Assemblea elettiva di Palazzo d'Accursio votò ben tre ordini del giorno che dichiaravano l'emergenza climatica ed ecologica. Qualche settimana prima lo aveva fatto la Giunta della Regione Emilia Romagna guidata da Stefano Bonaccini, prossima alle elezioni (che poi si sarebbero tenute a gennaio 2020, con i risultati che sappiamo).
Un voto convergente di PD, Città Comune, Coalizione Civica, M5S, Insieme Bologna e Gruppo Misto (astenuti Lega Nord e FdI) si impegnava "a dire la verità, a promuovere la conoscenza e divulgare" i dati dell'inquinamento; ad "agire subito per diminuire i livelli delle emissioni" nella prospettiva del 2025-2030; a "stabilire nei primi 100 giorni una road map per dettagliare tempi e misure necessari"; a "promuovere la partecipazione dei cittadini accogliendo la richiesta di assemblee popolari che rispecchino il corpo sociale" di Bologna. Ecco la cronaca e la documentazione di allora.
Purtroppo speranze ed impegni non concretizzati.
Daniele, cinquantenne, cittadino bolognese nato a Milano, di cultura umanista, padre di due ragazzi, a cui piace vivere in comunità, da gennaio disoccupato per i tagli dei dipendenti operati da una azienda che tratta prodotti energetici a San Lazzaro di Savena, osserva: "COVID-19 è conseguenza di questa crescita senza visione" e "impone un cambiamento" nelle scelte soggettive e collettive", il lungo lockdown ci ha anche mostrato "possibili risvolti apprezzabili di vite meno frenetiche, stressate e più solidali, cooperanti".
Lo sostengono ventenni e trentenni.
Con scritte sui cartelli (o sul selciato) che motivano l'azione disobbediente, pacifica, non violenta.
Con parole semplici e sagge, che incontrano l'interesse di passanti curiosi.
Nel confronto serrato e mai scontato che intrattengono con volontari di altre associazioni e comitati impegnati nelle vertenze ambientali cittadine (da A.MO Bologna ad Aria Pesa; da Rigenerazione No Speculazione ai Comitati No Passante di Mezzo, a Legambiente) e con militanti politici di vari movimenti (da Emily Clancy a Dora Palumbo, a Silvia Zamboni, dai consiglieri di Quartiere del M5S ad una delegazione di Possibile).
"Nessuno potrà nascondersi dietro il non lo sapevo" scrive in un comunicato XR Bologna. "Daniele è a pochi passi da Palazzo d'Accursio". Inoltre diversi "giornali a tiratura locale ne hanno parlato. I primi consiglieri di maggioranza si sono presentati ieri e abbiamo ricevuto poco fa l’invito ad un incontro con l’Assessore all’Ambiente giovedì 10 settembre alle ore 15, ovvero tra tre giorni, dopo sette di completo digiuno, ma questa volta non sarà come l’anno scorso, Daniele non si fermerà se non arriverà una delibera di Giunta.
Durante questa settimana abbiamo ricevuto, da parte di molti esterni del movimento, la richiesta di unirsi in una staffetta.
Ci abbiamo pensato molto, sappiamo che una staffetta potrebbe depotenziare il senso di sacrificio, ma la staffetta è un atto di unione enorme: è correre fino a dove si può, accettare il proprio limite, affidarsi agli altri, per raggiungere insieme l'obiettivo comune.
È questo in fondo il senso di Extinction Rebellion.
E' NECESSARIO SALVARSI, E' IMPOSSIBILE NON FARLO INSIEME.
Cercavamo empatia e coinvolgimento da parte degli amministratori e invece lo abbiamo trovato nei cittadini, in voi.
Per questo annunciamo adesso l'inizio del nostro sciopero a staffetta.
Daniele continuerà fino a quando potrà, poi a turno si uniranno i primi volontari.
Raccoglieremo le adesioni di tutti quelli che avessero voglia di unirsi in questo gesto di comunità.
XR darà supporto logistico.
Vi chiediamo di sottoscriverete un documento di impegno verso le richieste dello sciopero e di precisare che vi assumerete la responsabilità della vostra azione.
Per partecipare, serve garantire almeno 24 ore di digiuno (o di più, per chi lo vorrà) e alcune ore di presidio in piazza assieme al gruppo locale Extinction Rebellion.
Per adesioni e chiarimenti, scrivete alla mail xrbologna@protonmail.com
Da oltre un anno Extinction Rebellion, come le ragazze ed i ragazzi di Fridays for Future in tante parti d'Europa e del mondo, fanno la loro parte.
Ora sta a tutti noi.
Le ragioni di Extinction Rebellion che motivano la mobilitazione di settembre in Città sono sintetizzate in 3 punti (7 settembre 2020) |
Ragazze e ragazzi distribuiscono volantini e commentano con i passanti ... sotto il portico di Palazzo del Podestà (2 settembre 2020) |
Al quinto giorno l'iniziativa si sposta in piazza Re Enzo. Ragazze e giovani si stringono al fianco di Daniele ... in un momento di meditazione e riflessione (sabato 5 settembre) |
Un cartello creativo, affisso momentaneamente, bene riassume il pensiero e la richiesta di molti ... (5 settembre 2020) |
Frida, una studentessa tedesca iscritta alla Facoltà di Filosofia dell'Università di Bologna dialoga con una signora ... (5 settembre 2020) |
Un ragazzo si ferma e legge interessato il volantino di XR Bologna ... (5 settembre) |
Il confronto è ... Possibile (sabato 5 settembre 2020) |
Marta, ventenne, allieva del Conservatorio, con il gessetto lancia un appello ... (6 settembre 2020) |
... Nicola, 7 anni, legge e fa domande. Il futuro lo interessa ... (6 settembre 2020) |
Lunedì è giorno di Consiglio Comunale. Daniele è all'entrata di Palazzo d'Accursio. Si fermano a solidarizzare uomini e non solo ... (lunedì 7 settembre) |
L'interesse è diffuso ed il confronto continua ... |
Si chiede informazione e trasparenza su dati ed atti. Valentina scrive alle Autorità ... Ci sono impegni da rispettare. |
Due punti urgenti: fermare la pianificazione edilizia prevista in aree pubbliche di proprietà INVIMIT e CDP e il Passante di Mezzo. "Vanno in senso contrario" alla rigenerazione urbana. |
Obiettivo partecipazione dei cittadini: si può e si deve. Era indicato negli ordini del giorno del 30 settembre 2019. Resta un annuncio? |
Dicembre 2019: gli attivisti di XR e di altri movimenti ambientalisti manifestano per misure contro lo smog ... |
Per un'ora, simbolicamente, si blocca l'accesso all'entrata 6 (direzione sud) della Tangenziale di Bologna ... (7 dicembre 2019) |
La pandemia non è ancora esplosa, ma le emergenze e gli studi avvertono già da tempo dei pericoli insiti in una crescita senza qualità ambientale e giustizia sociale ... (domenica 12 gennaio 2020) |
Il filo rosso corre lungo via dell'Indipendenza, suscitando l'attenzione generale ... (12 gennaio 2020) |
Da Piazza XX Settembre a Piazza Nettuno tra le migliaia di persone che vivono una domenica senz'auto sotto le Due Torri (12 gennaio 2020) |
Un cartello illustra dati e induce riflessioni, correlazioni, preoccupazioni, azioni ... Il tempo è ora (24 luglio 2020) |
Il "viaggio" continua ... Pensare globale ed agire locale è la sfida per tutti noi (2 settembre 2020) |
Solidarietà a Daniele e ai ragazzi. Per il momento non riesco a fare di più.
RispondiEliminas.
Non sottovalutare le manifestazioni di solidarietà. Anche quelle sono importanti.
EliminaGianni
Che dire di questi Amministratori?
RispondiEliminaIeri sera l'Assessore alla Cultura e allo Sport alla festa de l'Unità di parco Nord ha chiesto discontinuità con le politiche ambientali ed urbanistiche di cui è stato fin qui corresponsabile e protagonista (sullo Stadio e dintorni) per poi dire che il Passante di Mezzo a 4+4+4+4 corsie ci vuole. Inizio lavori 2021 e fine opera prevista nel 2026. Chiedere ad ASPI (se continuerà ad essere in sella, nonostante ponte Morandi) ed alla Ministra De Michelis, esperta in infrastrutture ciclistiche ed autostradali (nel tratto Reggio di Calabria - Messina) in terremoti e in cantieristica d'attesa... (chiedere ai terremotati del centro Italia, dove è stata Commissaria).
Nel frattempo sulla nostra A14 bruciano TIR, si ingolfa il traffico per ore e ore e ringraziamo che non ci sono vittime.......
Si ci vuole Coraggiosi a candidarsi a sindaco o ministro con tanta disinvoltura.
DG
Concordo in toto con le riflessioni di DG.
EliminaRyan
In effetti occorre misurare le persone e le forze politiche per ciò che hanno fatto e per la consistenza reale dei cambiamenti che promettono.
EliminaL'impegno di Lepore a proporre "discontinuità sulle scelte urbanistiche ed ambientali della Giunta comunale" di cui ha fatto parte non va sottovalutata ma puntualmente verificata. Quali atti conseguenti sulla pianificazione delle numerose aree ex militari e del demanio? Per il rimboschimento del territorio urbano e la realizzazione dei progetti regionali di piantumazione di un albero per ogni residente? E, contemporaneamente, per una mobilità delle persone davvero sostenibile che riduca progressivamente la dipendenza dei pendolari dall'auto e delle aziende dai trasporti su gomma? Ecco perché è giusto lo stop immediato al Passante di Mezzo (in partenza un miliardo di costi) voluto da Autostrade ed Amministratori (quantomeno incauti) ed è urgente investire risorse ben più consistenti nel potenziamento delle ferrovie regionali e nella realizzazione del SFM bolognese (da due decenni promesso e ancora non fatto). Poi pensiamo al tram (senza ripetere l'errore del People Mover).
Ma la conversione ecologica delle città richiede energie rinnovabili anziché vecchi impianti a emissione di CO2, risparmio idrico anziché dispersioni in rete, recupero di materie dalle raccolte differenziate anziché incenerimento e smaltimento in grandi discariche, riduzione degli imballaggi e della produzione di plastiche usa e getta (che pure incrementano il PIL in Regione) ... Produzioni alimentari sane e prevalentemente locali e nazionali anziché mega Eatalyword (sovradimensionata a prescindere da COVID-19).
Insomma innanzitutto prevenzione, cura dell'ambiente naturale e della biodiversità, "economia circolare", per ridurre le emergenze climatiche, ecologiche, sanitarie.
Ecco le sfide per il prossimo decennio.
Ed anche per il confronto elettorale bolognese prossimo venturo.
Gianni
Bella carrellata Gianni. I ragazzi di XR in modo forte organico e determinato stanno portando avanti la speranza di noi tutti, hanno avuto la capacità di tradurre la necessità di svolta, non solo come una vana richiesta, ma come imperativo cui devono seguire fatti e azioni. Penso sia importante far sentire presenza supporto e collaborazione da parte di tutti quelli sono nella disponibilità di fornirli. Questo è creare vera comunità, rendendo azione di tutela e efficacia.
RispondiEliminaUn elemento di speranza, un bene comune da coltivare con cura.
EliminaGianni
mi chiedo come incidere sulla politica e nel governo dei processi economici e sociali.
RispondiEliminail muro di gomma che circonda queste stimolanti iniziative pare attutire ogni iniziativa.
si, il papa e greta parlano al mondo............ ma poi? chi raccoglie questi bisogni? tra i capi di stato, le autorità politiche, le aziende multinazionali?
Le classi dirigenti e quelle dominanti passano ...
EliminaCosì le aziende e le grandi "corporation".
Se prima o poi, dipende da tutti noi ...
Gianni
Ma quale seria amministrazione non dice la verità, non agisce tempestivamente e non incontra i propri cittadini di fronte a fatti eclatanti e sensibili che coinvolgono la salute di tutti?
RispondiEliminaIl fatto che Sindaco e Giunta lascino un bolognese in sciopero della fame per oltre una settimana senza incontrarlo fa il paio con i sistematici mancati impegni sul fronte ambientale. Per esempio a Bologna la legge che stabilisce che un Comune deve piantare un albero per ogni nato non è mai stata applicata. Un fatto tanto più grave se si considera che i costi sarebbero stati minimi se ora la Regione annuncia addirittura la messa a dimora di una pianta per ogni cittadino vivente, cioè 4,5 milioni......
Possibile?
Possibile.
EliminaI ritardi politici ed amministrativi sono evidenti su molti fronti.
Le idee, i progetti, i protagonisti (attivi e potenziali) per avviare una svolta eco-compatibile non mancano.
Debbono fare massa critica ...
Gianni
Bene lo sciopero della fame ma non solo quello. Sarebbe ora di una grande manifestazione che coinvolga il centro storico e le periferie.
RispondiEliminaNon sprechiamo in opere inutili le risorse messe a disposizione dalla UE con il Recovery Found.
WM
La mobilitazione per la conversione ecologica richiede creatività e coinvolgimento largo. Occorre incidere nell'orientamento di grandi e potenti organizzazioni. Ad esempio a favore delle "grandi" opere, a partire dal Passante di Mezzo si sono pronunciate associazioni degli imprenditori e dei lavoratori. CGIL, CISL e UIL insieme a ANCE, Confindustria. Poi l'Alleanza delle Cooperative ...
EliminaOra con i miliardi promessi dal R.F. dell'UE gli appetiti si moltiplicano e il rischio di spendere su vecchi progetti (magari verniciati di verde, vedi collegamenti "ciclabili" con la Sicilia sostenuti da Paola De Micheli) è forte.
Dunque oltre una bella e partecipata manifestazione serve una strategia determinata, articolata, ricca di proposte e iniziative.
Gianni
Per opportuna conoscenza.
RispondiEliminaM.
APPELLO PER UN’ASSEMBLEA CITTADINA DELLE LOTTE AMBIENTALI #RiconvertiamoBologna #BastaCemento #BastaSmog
Se ancora avessimo avuto dei dubbi, il Covid-19 con il suo carico di morte ha reso ancor più evidente l’impatto dell’inquinamento, della cementificazione e del consumo di suolo sulle nostre esistenze e sulla vita dell’intero pianeta.
Non c’è più tempo: occorre segnare una discontinuità radicale con il modello di sviluppo fin qui percorso rivelatosi insostenibile.
I segnali in questo senso non sono confortanti: la ricetta per far fronte al crollo del PIL è la corsa alla apertura dei cantieri di opere più o meno o del tutto inutili, favorita dall’abbattimento delle regole sugli appalti a colpi di Decreti Legge. Niente di nuovo sotto il sole: via libera a speculazione, estrazione predatoria di risorse e privatizzazione dei beni comuni.
Anche a Bologna non si vedono all’orizzonte le annunciate ‘rivoluzioni green’ e nemmeno la messa in campo di azioni coerenti con la ‘dichiarazione di emergenza climatica’ votata dal Consiglio Comunale il 30 settembre 2019, rimasta al momento un’azione simbolica quanto rischiano di esserlo gli obiettivi ambiziosi del PUG (Piano Urbano Generale) e del PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile). Non bastano certo in questo senso le iniziative di ‘urbanismo tattico’ in Piazza Rossini e gli investimenti sull’ampliamento dei percorsi ciclabili.
Sulle grandi partite decisive per il futuro della città, infatti, i nodi vengono al pettine. C’è una contraddizione in termini tra l’affermare da un lato di voler rendere Bologna una “città resiliente”, azzerare il consumo di suolo, ridurre del 40% le emissioni entro il 2030 (addirittura arrivare allo 0% secondo la “dichiarazione di emergenza climatica) , trasformare 440.000 spostamenti dalle auto private a mezzi sostenibili e dall’altro spingere sull’acceleratore per la realizzazione di grandi opere che aumenteranno l’inquinamento, come il Passante, e di giganteschi progetti speculativi di cementificazione (in una città che già l’anno scorso contava 7.000 appartamenti sfitti) come quelli previsti per l’ex Caserma Mazzoni (la cui realizzazione prevede il taglio di centinaia di alberi) e le altre ex aree demaniali. Nemmeno sull’Aeroporto Marconi, duramente colpito dalla crisi, sembra esserci il coraggio di cogliere l’opportunità di rovesciare un modello ‘mordi e fuggi’ rivelatosi fragile con la pandemia e già insostenibile per l’ambiente ma anzi, si persiste persino con la pantomima dell’eterno collaudo del People Mover.
Crediamo dunque che sia questo il momento di ripensare a una Bologna radicalmente ecologica, vivibile ed equa per chi ci vive. Negli ultimi anni si sono moltiplicati i comitati, le associazioni e le realtà autogestite che si battono sui temi ambientali, sia sull’onda dei movimenti globali che con uno sguardo e un’attenzione a specifici conflitti territoriali locali: è possibile immaginare la convergenza di queste lotte per un’altra idea di città e di sviluppo? Noi crediamo di sì.
Lanciamo pertanto per il 13 settembre alle ore 18:00 in Vicolo Bolognetti 2 un’assemblea cittadina finalizzata alla costruzione di una grande mobilitazione autunnale.
Una occasione da non perdere.
EliminaUn contributo alla Città per avviare una fase nuova di confronto ed una svolta nelle politiche locali e nazionali.
Gianni
Vorrei segnalare che le ragazze ed i ragazzi di Extinction e dei vari movimenti e comitati pongono problemi reali. Anche se nessun grande canale di comunicazione locale li fuma. Controllate i dati di ArpaER alla voce rilevamenti quotidiani di ozono: ieri 25 centraline su 34 hanno superato i valori max giornalieri e ancora 25 su 34 hanno superato il numero di giornate con superamenti del valore obiettivo.
RispondiEliminaInsomma chi dovrebbe informare la cittadinanza che aspetta a dire la verità?
E chi deve occuparsi di salute pubblica del territorio che fa?
Bonaccini e Merola sveglia!
Si parla di voi.
Zorro
Solo un aggiornamento sui dati.
EliminaAd oggi, sono 27 su 34 le stazioni che hanno superato le 25 giornate annue oltre il valore obiettivo di 120 microgrammi. Ed altre 2 sono a quota 24.
Una ragione in più per non dormire sonni tranquilli e richiamare le autorità competenti ai loro doveri istituzionali.
Gianni
Sono passati 12 giorni dall'inizio della protesta. Che risultati ha prodotto? Chi si è interessato? Partiti, Sindacati, personalità della cultura bolognese. E' possibile avere un riscontro da protagoniste ed organizzatori?
RispondiEliminaAnna
Su Pressenza Pasquale Pagano, attivista di XR, fa il punto della esperienza bolognese.
EliminaEcco l'articolo.
M.
Incontro infruttuoso per Extinction Rebellion Bologna, Daniele continua lo sciopero della fame e il gruppo locale rilancia la staffetta aperta a tutte le cittadine e i cittadini.
Dopo quattro giorni dal lancio sono molte le adesioni. Ma la distanza tra quanto richiesto dal movimento e le risposte dell’amministrazione rischia di trasformare la richiesta di azioni urgenti di un gruppo di cittadine e cittadini preoccupati in un muro contro muro politico, che potrebbe far perdere altro tempo prezioso per uscire dall’emergenza.
Oggi è il dodicesimo giorno di sciopero della fame. Lo sciopero continua e si allarga a tutta la cittadinanza dopo l’incontro a porte chiuse tra l’attivista e l’Assessore all’ambiente. E’ enorme il dispiacere per tutto il gruppo che durante l’incontro aveva presentato alcune richieste minime per dimostrare la volontà d’agire dell’amministrazione nel comunicare l’entità dell’emergenza: uno striscione appeso a Palazzo d’Accursio, la pubblicazione sul sito istituzionale della Dichiarazione di Emergenza climatica ed Ecologica e un incontro pubblico con scienziati per fornire ai cittadini i dati dell’emergenza.
Durante l’incontro l’Assessore ha ripetuto che l’Amministrazione sta lavorando ad un patto per il clima accogliendo gli obbiettivi del Paesc (piano di azione per l’energia sostenibile e il clima) molto ridimensionati rispetto all’obiettivo dello zero netto nel 2030, presente nella Dichiarazione.
La stessa Assessora, incalzata da diversi consiglieri durante il question time, ha risposto che “l’obiettivo delle emissioni zero al 2030 non è semplicemente sfidante: è praticamente impossibile da raggiungere per una città da sola!”.
Raggiungimento dello zero netto, scrittura di una road map per raggiungerlo specificando azioni e tempistiche, indizione delle Assemblee cittadine, sono molti i punti che secondo il movimento “se ridimensionati rischiano di annacquare il senso della dichiarazione approvata un anno fa.” Inoltre, spiegano “dopo un anno di immobilismo, la situazione – a Bologna e nel mondo - è peggiorata e abbiamo bisogno di azioni forti.
Capiamo che i tempi burocratici e politici sono lunghi, ma quello che chiediamo è uno sforzo necessario, per uscire dalla crisi”.
(continua)
(Pasquale Pagano, XR, continua)
EliminaM.
Dopo l’incontro di giovedì è iniziata ufficialmente la staffetta, aperta a tutta la cittadinanza. Gli staffettisti si affiancheranno digiunando in piazza, a rotazione, a Daniele che continuerà fino a quando ne avrà le forze “per dimostrare una volta di più a tutte e tutti che la richiesta di azioni urgenti per affrontare la crisi climatica ed ecologica non è di una parte politica, ma è una richiesta trasversale della cittadinanza, perché è nell’interesse di tutte e tutti”. Inoltre gli attivisti hanno preparato per domenica 13 un die-in in piazza a sostegno di tutte e tutti gli scioperanti e hanno rilanciato l’assemblea delle lotte ambientali, che si terrà sempre domenica dalle 18.00.
Insomma, l’amministrazione, a distanza di un anno, sembra voler ridimensionare l’emergenza climatica, definita dalla stessa Assessora “piuttosto radicale e impegnativa”, in un senso più moderato e le attiviste e gli attivisti rimangono fermi sulle richiedere tutti gli impegni sottoscritti un anno fa. Una situazione che si ingarbuglia ogni giorno di più e che rischia di aprire un muro contro muro politico, molto lontano da quello che XR si aspettava un anno fa, quando, in Commissione ambiente del Consiglio, chiese a tutte le Consigliere e i Consiglieri “di mettere da parte i propri interessi politici per lavorare insieme all’impresa da cui dipendono le sorti di tutti noi”.
Confidiamo che l’amministrazione bolognese riapra i canali comunicativi con il gruppo e si mostri disponibile ad un confronto pubblico con la cittadinanza, senza sprecare questa enorme opportunità di dimostrarsi superiore ai teatrini politici a cui siamo abituati ad assistere in questo Paese, soprattutto in vista delle elezioni, che a Bologna si terranno in primavera.
La mia opinione è che ad essere "piuttosto radicale ed impegnativa" sia innanzitutto la realtà: l'aria inquinata, la congestione del traffico, il consumo di suolo, il processo di deforestazione e di riduzione delle difese naturali in tutto il territorio urbano e "metropolitano" conseguente ad una antropizzazione oltre il lecito.
EliminaLa Dichiarazione dello stato di Emergenza climatica ed ecologica e gli impegni un anno fa da Comune e Regione sono solo una prima giusta risposta. Andavano e vanno rispettati, coinvolgendo i cittadini in un grande progetto di conversione ecologica della Città, della Regione, come esempio positivo e contributo all'Italia intera (nelle settimane in cui si discute i contenuti del Recovery Found dell'UE).
Al contrario, gli accordi dell'aprile 2016 con ASPI vanno congelati perché muovono nella direzione di una crescita insostenibile e in continuità con il passato. Così i propositi di pianificazione urbanistica che sono stati concordati dalle Amministrazioni locali con Cassa Depositi e Prestiti, INVIMIT e Ministeri competenti per "valorizzare" (attraverso edificazioni che non corrispondono alle esigenze vitali del Paese) le aree ex demaniali da tempo dismesse (che, nel frattempo, hanno accresciuto la vegetazione spontanea nella Città).
Ecco la sfida con cui (tutti, ora) dobbiamo fare i conti.
Amministratori, partiti, sindacati, imprese, associazioni, singoli cittadini.
Il merito di Daniele, XR e attivisti che su vari fronti hanno preso parola ed iniziative dopo il lungo lockdown è di provare a cambiare l'agenda di governo e le priorità.
Alcuni lo hanno capito, anche tra gli amministratori locali.
Nomi? Emily Clency, Dora Palumbo ad esempio.
Altri propongono primi timidissimi approcci.
L'Assessore Matteo Lepore ha parlato di "discontinuità da affermare a Bologna in campo ambientale ed urbanistico". Incoraggiante per chi si candida a Sindaco, contraddittorio se poi si dà per compiuta la scelta del potenziamento di autostrade e strade prima di ferrovie e trasporti sostenibili (o si continua a parlare di "infrastruttura" ambiente e "tangenziale" verde).
Sarà un autunno di vero confronto?
Sicuramente di mobilitazioni e lotte: il 9 ottobre con lo sciopero internazionale degli studenti e il 17 ottobre con una prima manifestazione cittadina di chi a Bologna vuole una città eco-compatibile e più attenta alla salute delle persone ed alla vita della natura.
Gianni
Un appunto. Il "Recovery" non è "Found" ma Fund.
EliminaUna opinione. Lepore cerca solo un posizionamento politico utile allo scopo. Non vedo "conversione".
V.V.
"Una opinione" da considerare con massima cura.
Elimina"Un appunto" giusto.
Coglie un punto debole. Uno dei limiti.
Parziale, parzialissima giustificazione?
Negli anni '60 del secolo scorso si studiava una lingua straniera a partire dalle scuole medie.
La scelta del ragazzo fu per l'inglese.
Alle Guido Reni, di vicolo Bolognetti, a distanza di settimane dall'inizio dell'anno (che allora era fissato per il 1 ottobre) dell'apposito insegnante, nessuna notizia. Il rinvio continuò fino alla fine di novembre, quando agli alunni la presidenza chiese di scegliere un'altra lingua ...
Così a dicembre la classe venne divisa in due: da un lato chi optò per il francese, dall'altro per lo spagnolo. Con l'aggravante che entrambi i gruppi vennero associati a due classi che già erano partite con le lezioni qualche mese prima.
Anche questa era la scuola pubblica. La formazione degli italiani. Poi i tempi sono cambiati ... Forse.
Gianni
Domenica 13 settembre ci troviamo alle 17 in piazza del Nettuno per fare sentire il nostro supporto alle persone in sciopero della fame.
RispondiEliminaPerché la lotta per far mettere in atto la Dichiarazione di Emergenza Climatica ed Ecologica riguarda tutt*, non solo chi sta scioperando.
Chi desidera, parteciperà a un die-in: si tratta di un'azione a basso rischio, in cui ci sdraiamo a terra, simulando la morte dovuta all'inattività davanti alla crisi climatica ed ecologica. Ci sdraieremo a distanza e tenendo la mascherina durante tutta la durata dell'azione.
Chiunque volesse mostrare il proprio supporto ma per qualsiasi ragione non si senta di sdraiarsi a terra è benvenut*: uno dei principi di Extinction Rebellion è "accogliamo tutti e ogni parte di ciascuno"
Ci vediamo in piazza Nettuno domenica alle 17!
#finoalladelibera
Un'altra bella iniziativa.
EliminaChe ha anticipato una interessate assemblea di confronto e discussione tra associazioni, comitati e cittadini bolognesi svolta a Labas domenica nel tardo pomeriggio.
Motivi tecnici impediscono (allo stato) un più puntuale aggiornamento (ed una adeguata informazione) su questo blog. Sono "certo" non mancheranno la notizia i "principali organi di informazione" e i vari social.
Gianni
Pubblico il comunicato stampa di Legambiente Bolgoan sullo sciopero reltivo alla Dichiarazioen di Emergenza climatica, del tutto ignorato dai media locali.
EliminaLegambiente Bologna condivide le motivazioni alla base dell’azione condotta da Extinction Rebellion con lo sciopero della fame in atto dal 1 settembre da Daniele Quattrocchi e parteciperà pertanto nei prossimi giorni attraverso alcuni suoi rappresentanti allo sciopero a staffetta avviato dall’11 settembre.
Questa azione è stata promossa per richiamare la Giunta comunale all’attuazione degli impegni assunti con la Dichiarazione di Emergenza climatica approvata dal Consiglio comunale il 30 settembre 2019: dopo quasi un anno è rimasta sostanzialmente sulla carta, sconosciuta dalla maggioranza dei cittadini, a fronte di una situazione che per la sua gravità richiede azioni coerenti e stringenti.
Gli impegni sottoscritti dal Comune riguardano la definizione di una road map per la loro attuazione (da condividere con i richiedenti la Dichiarazione) attraverso un piano serrato di interventi incisivi rispetto alla riduzione delle emissioni climalteranti, la diffusione dei dati inerenti i traguardi adottati e le progressioni rilevate, lo svolgimento di assemblee adeguatamente rappresentative delle diverse componenti della cittadinanza.
In questo bilancio negativo e preoccupante, ai deficit di azione e di collaborazione, si sommano progetti del tutto in contraddizione con gli obiettivi dichiarati e in procinto di passare alla fase esecutiva: quelli del Passante di Bologna, della forte riduzione del patrimonio verde dei Prati di Caprara, della prevalente cementificazione di aree ex militari ad edilizia privata, con l’abbattimento di alberature non adeguatamente sostituibili con giovani esemplari, della realizzazione di grandi aree di distribuzione carburanti a scapito di suolo agricolo.
Siamo convinti che l’accelerazione della gravissima crisi climatica in atto richieda un netto cambio di passo che coinvolga pienamente i responsabili politici locali, attraverso
- un aggiornamento degli obiettivi di riduzione delle emissioni da combustibili fossili anche per ridurre i pericolosi livelli di inquinamento dell’aria
- l’abbandono dei progetti in contrasto con gli obiettivi più volte enunciati in favore di investimenti preponderanti in favore della mobilità sostenibile, dell’aumento degli spazi verdi, della rigenerazione degli edifici, di valorizzazione autentica e ad indirizzo sociale di aree dismesse
- un forte impegno per accrescere l’informazione e la sensibilità dei cittadini per favorire un processo che li deve vedere maggiormente protagonisti nelle scelte di consumo e nei processi partecipativi e decisionali.
Per questo Legambiente Bologna si unisce alla ferma richiesta verso l’amministrazione comunale di colmare questo grave ritardo nell’attuazione del percorso conseguente alla Dichiarazione di Emergenza climatica, dando al più presto risposte di ascolto sostanziale e di azione dopo l’incontro non produttivo di giovedì 1° settembre con gli attivisti di Extinction Rebellion.
Legambiente Bologna – via Gorki 6 -051241324
L'agenda di quotidiani, radio e TV locali ha indubbiamente altri interessi, altre priorità.
EliminaForse (con rammarico) occorre prenderne atto. O forse no (ed attrezzarsi di conseguenza).
Quel che è certo è che i problemi (ambientali e sociali) restano.
Come la determinazione e la volontà di cambiamento di tante persone (Daniele Quattrocchi e XR ne hanno dato , per due lunghe settimane, buona prova).
Tutt'altro Amministratori locali e regionali, miopi e totalmente privi di lungimiranza politica.
Gianni
Ma Daniele è ancora in digiuno o la staffetta lo ha sostituito?
RispondiEliminaIn ogni caso, piena solidarietà agli scioperanti!
E un invito a Merola e compagni: ascoltate questa protesta, è aria nuova e rigenerante che entra nei palazzi. Non disperdiamola.
Antonio
Lo sciopero della fame si è concluso ieri sera. Dopo un incontro di Daniele e rappresentanti di Extinction Rebellion Bologna con la Vicesindaco e Assessora Valentina Orioli.
EliminaLa rappresentante della Giunta ha assunto (e sottoscritto) alcuni impegni relativi a informazione e confronto pubblico. Mentre sui contenuti delle politiche di governo le distanze restano quelle note.
La mobilitazione e l'impegno per la conversione ecologica continuano ...
Gianni
Certo è che se la ricettività della politica è si scarsa ora.... a pochi mesi dal voto amministrativo. Nè incoraggiante.
RispondiEliminaPé me vale quanto dice Conte: se non agiamo ora con Next Generation EU "mandateci a casa".
Max73
Penso che per ogni persona saggia l'obiettivo non è tanto quello di cambiare "uomini" (o, in qualche caso, donne), bensì politiche, scelte e priorità nelle grandi opere da realizzare.
EliminaGianni
Vale la pena conoscere il comunicato di Extinction Rebellion Bologna.
RispondiEliminaEccolo (in due parti).
M.
Dopo il 16esimo giorno di #scioperodellafame, oggi alle ore 17 siamo stati incontrati dalla Vicesindaca Valentina Orioli. All’appuntamento c’erano Daniele, il prof Rodolfo Lewanski e altr* due attivist*.
Dopo l’incontro infruttuoso dello scorso giovedì (al decimo giorno della fame) e la risposta polemica di Orioli al Question Time, abbiamo faticato a riaprire i canali comunicativi e vogliamo ringraziare tutte le persone e le associazioni che ci hanno aiutato a farlo.
La prima cosa che abbiamo messo in chiaro è che noi agiamo in nome della vita, come semplici cittadini e cittadine preoccupat* dall’emergenza in corso, e non siamo pedine di nessun gruppo o partito politico, né di maggioranza e né di opposizione. Siamo aperti al dialogo con chiunque voglia ascoltarci, cercando di puntare sempre a tutt*, perché l’emergenza climatica ed ecologica non riguarda una sola parte politica, ma tutt* noi.
Sebbene le nostre richieste siano state le stesse sin dall’inizio, visto che ci siamo trovati spesso dall’altro lato un muro di gomma, abbiamo provato ad abbassare il tiro delle richieste per non vanificare lo sforzo di Daniele e il supporto di tutt* noi.
Forti dell’appoggio delle tante realtà ambientaliste e non, incontrate domenica scorsa, abbiamo deciso di non discutere il punto 2. Perché in un incontro privato come quello di oggi e con Daniele allo stremo non avevamo margini di manovra e sarebbero arrivate solo vane promesse. Per i prati, il passante e le ex aree militari manteniamo la nostra linea, ribadiamo che sono enormi contraddizioni e rimarremo in campo insieme a tutte le realtà.
Abbiamo battagliato molto sul tema dell’informazione e abbiamo ottenuto:
1) entro il 30 settembre uno striscione sul palazzo comunale "Bologna dichiara l'emergenza climatica ed ecologica"
2) entro il 30 settembre pubblicare nella sezione ambiente del sito "Iperbole" le delibere di approvazione della Dichiarazione di Emergenza Climatica ed Ecologica e i dati climatici ad oggi disponibili.
3) entro il 31 ottobre pubblicare con collaborazione della fondazione innovazione Urbana uno spazio web dedicato alla comunicazione ai cittadin* dei dati sull'emergenza climatica ed ecologica e sulle misure che saranno realizzate a seguito della DECE.
4) entro il 10 novembre organizzare un incontro pubblico con la presenza di scienziati ed esperti per presentare i dati sull'emergenza climatica, l'inventario delle emissioni del comune di Bologna, i possibili scenari di decarbonizzaziome in corso di definizione nell'ambito del PAESC.
Inoltre grazie alla presenza del prof Lewanski che è il più grande esperto italiano in tema di Assemblee cittadine e democrazia partecipata, abbiamo ottenuto:
- Entro il 30 settembre proporre alla competente Commissione consiliare con la collaborazione di Fondazione Innovazione Urbana un percorso per definire una proposta di modifica allo statuto che introduca la possibilità di organizzare delle Assemblee Cittadine sul tema dell'emergenza climatica.
Quello di oggi è un piccolissimo passo verso la risoluzione dell’emergenza, che è sempre meglio dell’inazione.
Oggi dichiariamo lo sciopero della fame e la staffetta finiti, per evitare gravi conseguenze per Daniele che avrebbe continuato, ma non ci accontenteremo finché non vedremo azioni forti.
(continua)
(seconda parte)
RispondiEliminaNoi continueremo, come abbiamo fatto durante quest’ultimo anno, ad incalzare l’amministrazione comunale e regionale e nazionale. Dal 5 all’11 ottobre saremo a Roma perché siamo società civile, siamo cittadini e cittadine che vogliono essere ascoltati. Siamo stuf* della politica che impone false priorità. Da un anno e mezzo stiamo provando a portare alla ribalta una crisi che per essere risolta ha bisogno di un’inversione di rotta completa. Un’inversione coraggiosa che solo cittadini liberi da interessi economici possono richiedere.
Avere una Cultura Rigenerativa significa anche Gratitudine: vogliamo ringraziare tutt* voi, ribelli e non ribelli, per il supporto in piazza, sui social e con la vostra enorme partecipazione alla staffetta: continuano ad arrivare ancora richieste di partecipazione! Ringraziamo Daniele e gli altri/le altre digiunanti, chi lo ha seguito, chi ha aiutato nella realizzazione dello Sciopero della fame, le altre realtà bolognesi e non che ci hanno supportato, il gruppo nazionale Extinction Rebellion Italia e tutti gli altri gruppi locali: grazie. Senza di voi tutto ciò non sarebbe stato possibile! ��❤️
Ringraziamo infine il Comune di Bologna che ha accettato di ascoltarci su parte delle nostre richieste e con cui ci auguriamo di continuare un percorso costante.
Ribellati per la vita! Unisciti alla Ribellione Nazionale dal 5 all'11 ottobre!
Daniele Quattrocchi ed Extinction Rebellion hanno fatto la loro parte. Con autonomia ed orgoglio. Meritano solo considerazione e rispetto.
EliminaLa gran parte dei problemi posti restano.
Gli obiettivi indicati da conquistare.
Una sfida per tutti i soggetti che vogliono essere in campo per costruire un futuro migliore.
Gianni
Quattrocchi ha attivato una sveglia salutare. L'assenza di amplificazione (con lo sciopero mirato delle redazioni di cronaca locale: non un articolo, nè una foto) non aiuta alla necessaria presa di coscienza.
RispondiEliminaCosì la città scopre ora che i bus negli orari di punta del trasporto di studenti e pendolari circolano sovraccarichi e manca la sicurezza richiesta.
Alla buonora!
Forse servirebbero più risorse?
Ma allora perché concentrare 800 milioni sul Passante autostradale nei prossimi cinque anni?
DG
Osservazione logica. Non è che con gli 800 milioni del Passante si costruiscono e fanno circolare bus. I soldi di ASPI non sono nella disponibilità di TPER.
EliminaBay, bay.
Viviamo in uno strano e disperato Paese.
EliminaDove le Ferrovie per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie a realizzare l'Alta Velocità si impegnano a realizzare strade e finanziamenti di varia natura.
Dove le Società di gestione delle autostrade contrattano con le Amministrazioni comunali, regionali ed i Ministeri progetti, opere ed interventi di sviluppo che sarebbero di competenza delle Istituzioni e degli Enti Locali: oltre a nuove infrastrutture viarie parchi urbani, percorsi ciclabili, servizi di diversa tipologia.
Insomma si confondono competenze, ruoli, responsabilità; si praticano e coltivano "sistemi" di potere e di reciproco sostegno che eludono percorsi democratici ed esercitano ricatti insopportabili sulle comunità.
Sarebbe tempo di porre fine a tutto ciò.
L'occasione del Recovery Fund, di Next Generation EU può essere l'inizio di una svolta?
E' la sfida delle prossime settimane. Proviamoci. Tutti sono (e siamo) alla prova per aprire una nuova stagione ...
Gianni
Considerazione: molto spesso quando i Cittadini "stimolano" la Amministrazione con richieste, proposte, istanze (e chi seguì ad esempio il cosiddetto confronto pubblico sul Passante di Mezzo lo sa bene) la risposta "clichè" che ricevono è: "non si può fare...."
EliminaSalvo poi leggere o ascoltare notizie come questa:
https://www.repubblica.it/economia/rapporti/energitalia/storie/2020/09/10/news/emirati_arabi_impianti_site_per_la_nuova_rete_ferroviaria-266793754/
e toccare con mano che con la volontà tutto si può fare, ma che in questo disgraziato Paese il know-how nostrano (anche e soprattutto in chiave di conversione ecosostenibile) lo si mette a disposizione di realtà evidentemente più lungimiranti.
Ryan
Domani si va a referendum.
RispondiEliminaE trovo che la credibilità dei politici e dei partiti sia al punto più basso. Continuano a discutere di cose distanti dalla vita di ogni giorno. Quella che anche qui Daniele, Frida e le altre ragazze e ragazzi hanno sollevato: lo smog, il traffico, la congestione delle città, le periferie impoverite........ E non sarebbero da meno il lavoro precario, la sanità che non riparte......
In tv, invece, si discute se i "grillini" per salvare Conte debbono sostenere in Toscana il candidato del PD e di Renzi....... E in Puglia Emiliano perché non vinca Fitto.
E sul Carlino se i candidati del centrosinistra per le elezioni del prossimo anno debbono essere scelti con le primarie o dai capi partito.
L'ultima divisione tra Bonaccini e Merola è tra chi preferisce una alleanza larga e plurale dove ogni lista ha un suo motivo di esistere e per essere votata (tipo i verdi per l'ambiente; la sinistra per l'uguaglianza; il centro per le scuole private; i radicali per la liberalizzazione delle droghe leggere....) o un unico listone civico, senza simbolo di partito (in cui prevalga la sintesi del prescelto, che neutralizza le spinte centrifughe) in barba alla libera scelta.
Si, almeno domani si indica quanti parlamentari si preferisce avere: facile no? 945 o 600?
Nik
Il Referendum è indubbiamente mirato e semplice: riduce da 630 a 400 i Deputati e da 315 a 200 i Senatori.
EliminaE' dunque difficile presentarlo come una "rivoluzione" (se non si cambiano anche altre Istituzioni ed Istituti consolidati) o come un "attacco" alla Democrazia, al Parlamento ed alla Costituzione (come se questi non fossero già in seria crisi, a prescindere dalla Legge votata in questa legislatura con oltre il 90% dei voti del Parlamento ed oggi a verifica del popolo italiano).
Tuttavia è evidente che i promotori della Legge (M5S in testa) e poi i parlamentari che hanno richiesto il Referendum (71 e in netta prevalenza di Forza Italia e Lega) associano a questo specifico risultato un disegno politico ben più rilevante, ovviamente discutibile e controverso.
Così, in questi mesi, molti soggetti politici che si sono misurati con la scelta a cui siamo tutti chiamati (Si, No, non voto) hanno inevitabilmente ragionato e considerato tutto questo: merito della Legge e contesto politico, sociale nonché sanitario. Inevitabile.
Ancora una volta (era già accaduto per il precedente Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016) ho trovato gli argomenti di Gustavo Zagrebelsky (su la Repubblica del 23 agosto e su il Fatto Quotidiano del 19 settembre) assai razionali e condivisibili. Li avrei pubblicati volentieri se avessi saputo risolvere problemi tecnici che mi costringono da giorni allo "sciopero" dei post. Non a caso qualcuno ha parlato di "lezioni" di uno tra i più autorevoli giuristi italiani.
Quanto alle contemporanee elezioni regionali.
Mi pare abbiano dato una ulteriore conferma della crisi della politica italiana. Il fatto che manca una visione lungimirante del futuro per cui impegnarsi; che non vengono praticati quasi per nulla due indirizzi ecologisti fondamentali: "non cambiamo il clima, ma il sistema"; "pensare globale ed agire locale". Si preferisce ancora e sempre eludere le contraddizioni profonde della società e della crescita economica e produttiva; attaccare e rimproverare "altri" per gli accordi politici mancati, per scelte (discutibili) fatte in autonomia (spesso per reazione). Quasi mai si opera prevenzione; ci si confronta e si riflette obiettivamente sulla realtà e sui problemi; si costruiscono soluzioni comuni e condivise attraverso percorsi partecipati (effettivamente democratici) di elaborazione (e progettazione) della società che vogliamo.
Chi si affida a capi e padroni indiscussi e indiscutibili può permetterselo.
Chi vuole un mondo migliore per tutti, più sicuro e sostenibile, no. Deve usare modestia, conoscenza, intelligenza, creatività, passione politica, disinteresse personale, rispetto per gli altri, misura e solidarietà. Si può vincere solo se uniti e con idee forti.
Gianni
Bene la lotta per un ambiente più sano, ma oggi si vota per difendere il parlamento? Non possiamo scioperare, No?
RispondiEliminaAntonio
Nella scelta tra le tesi dei ragazzi e quelle degli amministratori non ho dubbi. Siamo in sintonia.
EliminaHo qualche incertezza in più sul referendum: si? no? Passo di qui per avere riferimenti, ma senza successo. O mi sono perso qualcosa?
Titti
Credo che una buona maggioranza di quelli che ieri ed oggi hanno votato (e probabilmente anche di quelli che non lo faranno) sono per il Parlamento, per la Democrazia e per la Costituzione italiana. A prescindere dalla scelta concreta.
EliminaMi permetto semmai di insistere su un punto: queste Istituzioni sono in crisi, da tempo. Per effetto di un "sistema" politico e di potere che si è consolidato "fuori e contro" i Principi e per certi versi l'Ordinamento stesso della Costituzione.
Penso dunque siano urgenti un complesso di scelte politiche, sociali, culturali (ed anche Istituzionali) per cambiare la vita delle nostre comunità e della rappresentanza dei cittadini (che valorizzino maggiormente le Assemblee Elettive, da tempo impoverite nel loro ruolo essenziale di indirizzo e di controllo).
La Legge e questo Referendum affrontano solo una delle questioni aperte. Il numero dei parlamentari.
Nel merito penso ci possono essere valutazioni di segno opposto (Si o No) animate da fini "costituzionali" comuni: rivalutare l'autorevolezza delle Assemblee elettive e rappresentative.
Trovo che i 400 Deputati e i 200 Senatori infine votati in questa Legislatura dal 90% dei Parlamentari possano essere una prima risposta. Altre si sarebbero potute valutare. Altre ne debbono sicuramente seguire.
Ora, temo il conservatorismo di fatto. Quello che mira a nascondere le ragioni più vere (essenzialmente politiche) dell'attuale crisi e la distanza profonda tra cittadini e Istituzioni.
Peggio, temo che nell'immobilismo si facciano strada disegni di sostanziale stravolgimento della Costituzione che accomunano gli intenti di forze politiche collocate nelle diverse coalizioni politiche del presente (Centrodestra, Centrosinistra e M5S) e poteri di fatto (burocratici, economici, imprenditoriali e multinazionali).
Trovo corretti molti inviti fatti agli "ultimi arrivati" (M5S, ma non solo) a studiare, approfondire, adeguare il livello di analisi ed elaborazioni (a volte decisamente superficiale, semplificato, ondivago e trasformista) necessari per governare il cambiamento.
Considero insopportabili molte accuse unidirezionali fatte da chi attraverso un pluridecennale (ancorché alternato) governo del Paese, delle Regioni e dei Comuni ha prodotto pessimi risultati: dal progressivo esautoramento del Parlamento a tutto vantaggio degli Esecutivi, al superamento dell'elezione diretta delle Province, al varo di Città Metropolitane "mostruose" o di "autonomie differenziate" delle Regioni che hanno dato pessime prove di se in occasioni decisive della storia nazionale.
Ecco perché pure condividendo diversi rilievi e critiche di merito avanzati da sostenitori del No, mi sono sembrate più condivisibili le tesi di personalità come Valerio Onida, Mario Dogliani, Gad Lerner, Lorenza Carlassarre, Erri De Luca, Salvatore Settis, Barbara Spinelli che hanno scelto, a questo Referendum, di votare Si.
Gianni
Daniele, Extinction Rebellion e Fridays for future tengono bene il punto sui temi climatici ed ambientali. Da settembre hanno digiunato per richiamare l'attenzione su politiche infrastrutturali e urbanistiche, poi hanno fissato obiettivi di lotta che sosterranno con manifestazioni cittadine e scioperi nelle scuole in ottobre. Con giusti richiami alle autorità politiche ed amministrative locali, nazionali ed europee, come alle imprese grandi e multinazionali.
RispondiEliminaSarebbe bene ascoltare queste voci e queste rivendicazioni!
Quanto al Referendum.
Se gli exit pool che sono già diffusi su tv e radio sono veri (si al 65%) prevale la critica alla "casta" (quella chiusa a riccio a difesa di privilegi di classe e dei vitalizi che nulla c'entrano con sacrosante pensioni) ed una giusta spinta al cambiamento.
Diversamente da 4 anni fa, quando la riforma Renzi - Boschi venne sonoramente bocciata, questa mirata e comprensibile di Conte - Di Maio (e volendo Salvini - Meloni e Zingaretti - Bonaccini) è passata. Nonostante i molti No di conservatori, potentati e restauratori di equilibri e "inciuci" del passato: "berlusconiani" di ogni generazione, "leghisti" come Giorgetti, Fontana e Borghi, "democratici" alla De Luca, Finocchiaro, Violante, Prodi e Veltroni, "sinistri" alla Fratoianni e Elly Schlein, "sardine" prese nella rete).
Una "lezione" pro democrazia e Parlamento (che del resto aveva già votato questa riforma, come ricordi nel post), pro Costituzione (che ammette modifiche secondo iter prestabiliti) e contro la politica politicante (con l'opportunismo di chi ha votato in Parlamento la Legge, salvo poi chiedere ai cittadini di bocciarla nel segreto dell'urna per ragioni più o meno confessabili).
Uno strumento il Referendum che forse dovrebbe essere più usato, anche su altri grandi scelte simboliche. Contando sulla libertà di discernimento degli elettori.
Infine sulle elezioni regionali. Sono regionali, punto. Servono per scegliere i Presidenti ed i Consigli regionali.
Chi ha voluto sovrapporre "scelte nazionali" o "alleanze di interesse" estranee alle realtà locali ha pagato dazio (in Umbria in passato, parzialmente in Liguria in questa occasione).
I cittadini premiano, puniscono e comunque votano autonomamente persone, progetti e programmi che nascono nei territori interessati.
Dall'Emilia Romagna (nel 2014 e nel 2020) al Veneto, dalla Campania alla Lombardia. Dunque, come si vede a prescindere dai campi politici di parte.
Quindi basta "forzature propagandistiche" ripetute: "se i 5 stelle fossero confluiti a sostegno del Presidente uscente della Puglia o del candidato del Centrosinistra nelle Marche".... Se non è successo ci sono ragioni profonde e conseguenze. La rappresentanza ha da essere vera, naturale, spontanea....
Frutto di processi, riflessioni, confronti sostanziali: sanità, grandi opere, servizi, formazione, lavoro, sviluppo in sicurezza......
Semmai si pensi al futuro.
In primavera ci attendono i voti per governare grandi città come Roma, Milano, Torino, Bologna........
E prima si devono scegliere le politiche e le cose da fare nel paese insieme all'Europa.
Chi vuole cambiare il mondo deve darsi una mossa ora. Come ci hanno detto Daniele e i giovani per l'ambiente e il clima.
Ciao!
Considerazioni interessanti che meritano prime risposte (e qualche aggiornamento).
Elimina1. Si, "sarebbe bene ascoltare le voci e le rivendicazioni" degli ambientalisti.
E, per la verità, qualche segnale c'è.
L'Assessore (candidato a Sindaco) Matteo Lepore ha parlato di "discontinuità in materia urbanistica e di politiche per l'ambiente".
Il Sindaco Virginio Merola (scrive ieri il Carlino Bologna in "Tram e mobilità verde con i fondi europei") rivela: "la priorità che abbiamo espresso al ministro è di di connettere il territorio, di avere una mobilità sostenibile adeguata e avere fondi per un servizio ferroviario metropolitano a cadenza di 15 minuti".
Bene. Una opportuna riflessione autocritica. Perché il progetto di SFM è in attesa di realizzazione da due decenni. Perché si sono inseguite altre opere assurde e sbagliate: dal People Mover al Passante di Bologna, alla Cispadana, alla terza corsia in A13, alla quarta in A14.
Dunque, per essere credibile ed apprezzabile un cambio di visione e di priorità da parte delle Amministrazioni locali deve sostanziarsi - qui ed ora - in uno stop sui grandi investimenti che determinerebbero ulteriore dipendenza delle comunità (locali e nazionale) da auto ed autocarri. Con le conseguenze note: congestione di traffico ed emergenza smog. Tutt'altro rispetto alla de-carbonizzazione ed al perseguimento degli impegni presi ai consessi internazionali.
Ma purtroppo, sempre in questi giorni Stefano Bonaccini e la sua Giunta insistono ancora su "cantieri subito": altro asfalto & cemento.
E l'immagine del Presidente e di Irene Priolo che piantano a Bobbio il primo albero dei 4 milioni e mezzo promessi agli emiliano romagnoli in campagna elettorale suona come un approccio (timido e strumentale) di mitigazione e di compensazione a fronte di grandi opere infrastrutturali espressione della fallimentare "cultura della crescita" del secolo scorso.
2. Si, penso anch'io che la Democrazia italiana richiede più Politica, più confronto pubblico sui grandi temi strategici, più partecipazione e coinvolgimento diretto dei cittadini, più consultazioni popolari e più referendum deliberativi e/o consultivi.
Ripeto. Vedrei bene un accordo politico per accogliere la proposta di XR di attivare Assemblee cittadine deliberanti ovvero una sfida referendaria per consegnare al nuovo Consiglio Comunale ed al Sindaco 2021-26 le opzioni di fondo preferite dai cittadini su progetti urbanistici ed opere pubbliche strategiche.
3. Il voto del 2021 per le grandi città è bene si misuri su visioni e progetti locali e internazionali. Al centro la questione della conversione ecologica, della salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità, della salute, della dignità e del benessere delle persone e delle comunità. Questa sfida collega i progetti da mettere in campo per Bologna, Milano, Torino, Roma, Napoli ... Nessuno può pensare di essere autosufficiente, di chiudersi entro confini inesistenti. Ma nessuno può neppure calare soluzioni pre-confezionate o di nuova spartizione tra "poteri deboli" e "contro" avversari reali o immaginari. Chi vuole essere protagonista dei decenni a venire deve vedere le contraddizioni reali del presente e ricercare soluzioni nuove e lungimiranti per costruire un futuro migliore per le tante Periferie che vogliono riscatto e giustizia.
Gianni
Da ambientalista di origine napoletana che abita nel Comune di San Lazzaro di Savena ho seguito con curiosità i risultati del voto regionale e del referendum.
RispondiEliminaIn Campania ha vinto De Luca con oltre il 65% dei voti.
De Luca ha sostenuto in queste settimane il NO alla riduzione dei parlamentari che però in Regione lo stesso giorno non ha raccolto che il 23%.
Possibile?
Anche nel mio attuale comune il SI ha vinto con il 65% e contro il parere della Sindaca Isabella Conti che alle ultime elezioni aveva trionfato addirittura con l'80% dei voti.
Possibile?
Concludo così: a volte anche amministratori apprezzati prendono cantonate e possono essere smentiti nelle loro scelte infelici. Perché non osiamo tutti di più? Con maggiore coraggio su scelte controverse?
Possibile?
Da osservatore "a distanza" ho notato che:
Elimina1. In Campania il 45% degli aventi diritto hanno disertato le urne.
2. In Campania la scelta possibile per la Regione era sostanzialmente tra Vincenzo De Luca (quindici liste a sostegno), l'ex Presidente di Regione Stefano Caldoro (Centrodestra, sei liste) e Valeria Ciarambino (M5S, una lista).
3. De Luca, tra il 55% dei votanti ha sfiorato il 70% delle preferenze ed il suo NO al Referendum ha convinto poco più di 1/3 dei suoi elettori: poco più di 600mila su poco meno di 1.800mila.
4. Isabella Conti è una apprezzata Sindaca ed una considerata politica "a distanza".
5. Gli elettori vanno maggiormente considerati, conosciuti e capiti: sono quasi sempre, e con sicure eccezioni in ogni realtà, soggetti condizionati, liberi e pensanti.
Gianni
Per me c'è un paese che chiede salute, sobrietà, semplicità.
RispondiEliminaPerché Daniele digiuna in piazza a Bologna?
Perché il si conquista il 70%?
Perché stravincono uomini "forti" e "duri" nelle regionali?
WM
Alle 3 "esse" indicate ne aggiungerei una quarta: studio.
EliminaPer capire Daniele, l'ambientalismo, l'ecologia, il referendum, i voti servono studio e cultura.
Gianni
Due battute sul voto, per stimolare un post (che manca).
RispondiEliminaPerché vedo troppi commenti orientati da fonti di parte.
Chi vorrebbe la fine dei "populisti" nasconde il risultato del referendum.
Chi proclama la vittoria di Zinga finge di non sapere che i tre "governatori" vincenti (De Luca, Emiliano e Giani) correvano suo malgrado.
Chi annuncia la sconfitta di Salvini non fa i conti con Marche, Liguria e Veneto.
Tutti questi continuano a proporre la "politica" come un gioco autoreferenziale lontano dai problemi della vita di milioni di persone che hanno votato per ridurre i professionisti di partiti-lobby o che digiunano contro lo smog ed i cambiamenti climatici o manifestano per un lavoro dignitoso e sicuro o......
Servono letture della realtà più serie e progetti di cambiamento sostanziali.
pl
Confermo i problemi "tecnici" (o, se preferisci, di competenza) sul blog.
EliminaPer punti.
1. Vorrei proporre un interrogativo: al Referendum ha prevalso il Si ad una Legge "popolare" o "populista"?
2. La "vittoria" di Zingaretti è una lettura interessata e discutibile.
3. La "sconfitta" di Salvini è parimenti una lettura interessata e discutibile.
4. La "fine" del M5S è possibile, sicuramente voluta dalla "sacra alleanza contro gli alieni" (Barbara Spinelli, 27 settembre 2020) ma ancora tutta da verificare ed aperta a diversi sbocchi.
Molto dipende dal confronto politico e culturale dei prossimi mesi, dai conflitti sociali in corso e attesi.
Gianni
Per me 600 parlamentari sono semplicemente un numero adeguato per fare buone leggi. Al referendum non ho pensato ad altro.
EliminaSemmai ora occupiamoci di come possono rappresentare al meglio il paese e tutti i cittadini.
s.
Con Daniele e gli altri, sono passata da piazza Maggiore ma non c'è ancora alcuno striscione sull'emergenza climatica ed ecologica.
RispondiEliminaIl Comune manterrà gli impegni presi?
s.
Si, l'impegno sottoscritto con Daniele Quattrocchi e XR è stato mantenuto. Almeno questo: da 2 giorni lo striscione "Bologna dichiara l'emergenza climatica ed ecologica" è esposto da Palazzo d'Accursio su Piazza Maggiore e Re Enzo.
EliminaOra è tempo di essere conseguenti, con progetti e politiche di governo per la conversione delle produzioni e della organizzazione sociale.
Gianni