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Da Sbilanciamoci! un appello da sottoscrivere per ricostruire il Paese ... |
Dopo la pandemia di coronavirus l’Italia non sarà più come prima. L’economia arretra, la società si frammenta, la politica fatica a pensare al futuro. Tocca a noi tutti progettare la ricostruzione di un paese migliore, di un’Italia in salute, giusta e sostenibile.
Proponiamo un percorso che individui dieci punti fermi, sulla base delle elaborazioni già presenti tra esperti e organizzazioni sociali. A partire da questi si possono sviluppare le linee guida da un lato per le misure d’emergenza immediata, e dall’altro, in una prospettiva più ampia, per i comportamenti delle imprese, le iniziative della società civile, le politiche future ...
Quale Italia vogliamo?
Innanzi tutto un’Italia in salute, capace di garantire a tutti condizioni di vita adeguate, capace di prevenire le malattie e curare le patologie sociali, capace di restare uno dei paesi con la più alta speranza di vita del mondo.
Poi, un’Italia giusta. Di fronte a una pandemia che può colpire tutti, e che chiama tutti a cambiare le proprie vite, l’esigenza di giustizia deve tornare a prevalere dopo decenni in cui le disuguaglianze si sono allargate, i profitti sono cresciuti a danno dei salari, i guadagni della finanza, concentrati tra i più ricchi, sono stati elevatissimi.
Infine, un’Italia sostenibile. Sono molti i legami tra l’insostenibilità ambientale del nostro modello di sviluppo e il peggioramento delle condizioni di rischio e di salute. Il cambiamento climatico è alla radice di molti dei disastri “naturali” e degli “eventi estremi” che hanno colpito il paese. Solo un’Italia sostenibile dal punto di vista ambientale, protagonista nel contrasto a livello mondiale al cambiamento climatico, può prevenire nuove gravi emergenze di origine ambientale.
In questa cornice è necessario ribadire la necessità di un rafforzamento della nostra democrazia, attraverso la partecipazione dei cittadini e il corretto funzionamento delle istituzioni. È questo il modo migliore per combattere i rischi di restrizione dei diritti, autoritarismo e nazionalismo che attraversano il nostro paese.
La crisi economica e sociale e le misure già introdotte fanno emergere alcuni punti fermi da cui partire; individuiamo qui dieci punti che possono definire la traiettoria per l’Italia da ricostruire dopo la pandemia, in un’Europa capace di cambiare rotta.
I dieci punti fermi che proponiamo sono:
1. la ricostruzione di un sistema produttivo di qualità con un nuovo intervento pubblico
2. un’economia sostenibile sul piano ambientale
3. la tutela del lavoro, la riduzione della precarietà, la garanzia di un reddito minimo
4. la centralità del sistema di welfare e dei servizi pubblici universali
5. la centralità del servizio sanitario nazionale pubblico
6. la tutela del territorio e una casa per tutti
7. la riduzione delle disuguaglianze economiche e sociali
8. la riduzione delle disuguaglianze che colpiscono le donne e il riconoscimento del lavoro di cura
9. la giustizia nell’imposizione fiscale
10. un quadro europeo e internazionale coerente con un’economia e una società giusta.
Il percorso che proponiamo è la formazione di un gruppo di lavoro di esperti che sviluppi i dieci punti fermi in proposte concrete – ambiziose ma realizzabili – di interventi economici, cambiamenti sociali, riforme politiche e istituzionali. E la formazione allo stesso tempo di un’alleanza tra organizzazioni sociali, sindacati, campagne della società civile, comunità ed enti locali, forze politiche che condividono questa prospettiva e si impegnano a realizzare i cambiamenti proposti.
(7 maggio 2020, continua)
Gaetano Azzariti, Andrea Baranes, Guido Barbera, Gianfranco Bettin, Rosy Bindi, Maria Luisa Boccia, Vincenzo Comito, Giacomo Cossu, Francesca Koch, Loris De Filippi, Nicoletta Dentico, Monica Di Sisto, Andrea Di Stefano, Mario Dogliani, Anna Donati, Luigi Ferrajoli, Paolo Ferrara, Mauro Gallegati, Chiara Giorgi, Patrizio Gonnella, Stefano Lenzi, Annalisa Mandorino, Angelo Marano, Giulio Marcon, Giovanni Moro, Maria Cristina Marcuzzo, Grazia Naletto, Stefano Petrucciani, Mario Pianta, Guglielmo Ragozzino, Francesca Re David, Rossana Rossanda, Gianfranco Schiavone, Gianni Silvestrini, Francesco Taroni, Gianni Tognoni, Marco Vivarelli, Alex Zanotelli, Armando Zappolini.
Un bel gruppo. Andrebbero ascoltati.
RispondiEliminas.
Si.
EliminaUn bel mix di competenze ed esperienze, di progetti e "visione" ...
Gianni
Il progetto di un'Italia in salute, giusta e sostenibile mi piace. Così come la riduzione delle diseguaglianze che colpiscono le donne o il riconoscimento del lavoro di cura. Però sarebbe importante dare gambe e teste a questo movimento.
RispondiEliminaAnna
Meglio ancora sarebbero tante energiche gambe ed una bella testa collettiva. Insomma articolazione e guida, partecipazione e governo.
EliminaGianni